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Autore: Queila    22/02/2015    2 recensioni
La guerra è finita e i nostri eroi tornano alla normalità, ma non prima di affrontare ciò che la guerra ha portato con sè...
"Partecipa al contest Dramione, Fremione e Romione!" indetto da MistyEye.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 The Second One
 

L’aria di fine Dicembre era gelida, per strada chiunque girava con sciarpe e cappelli nella cittadina da poco rimessa a nuovo di Diagon Alley. Era la Vigilia di Natale e i maghi e le streghe passavano di negozio in negozio per acquistare gli ultimi regali rimasti da comprare.
Hermione era coperta da un fitto strato di maglioni e maglioncini e risultava quasi irriconoscibile perfino da chi la conosceva da anni.
Ron passeggiava distratto per le vie di Diagon Alley da circa due ore, maledicendosi per non aver comprato prima i pensierini natalizi per la famiglia; si fermò di colpo, attratto dalla gioielleria più costosa della cittadina. Si avvicinò con cautela al negozio come richiamato da una misteriosa voce e lo vide: un ciondolo a forma di cuore con una piccolissima campanella al centro. Sarebbe stato perfetto al collo candido di Hermione, già, se solo si parlassero, se solo non le avesse mentito, se solo non fosse uno stupido e irrimediabile idiota.
“Miseriaccia” sbottò Ron agitato, cacciando in dentro le lacrime che stavano per fare capolino, si girò di scatto pronto ad allontanarsi il prima possibile da quella collana e dai suoi pensieri su Hermione, ma scivolò appena oltrepassato il gradino che separava il marciapiede dalla strada.
“Attento devi stare…” una voce con un forte accento bulgaro s’intromise tra i pensieri del rosso. Viktor Krum padroneggiava la vista di Ron con i suoi quasi due metri d’altezza, vicino a lui una piccola figura imbacuccata faceva capolino: Hermione.
Il Weasley divenne paonazzo. Una rabbia bestiale lo scaldò, portandolo a credere di poter sciogliere la neve sotto il suo corpo tanto si era surriscaldato alla vista di quella coppia; gli occhi di Hermione saettarono in quelli del rosso e vi lesse dentro tutta l’irritazione che lo caratterizzava in quel momento. Senza perdere altro tempo, il Grifondoro si alzò stando attendo a non scivolare di nuovo sul manto bianco della strada, salutò i due e si avviò a grandi falcate il più lontano possibile, stringendo i pugni così forte da conficcare le unghie in profondità nella carne. Cercando in tutti i modi di non ascoltare il dolore provocato dal suo cuore, si concentrò su quello fisico che si stava inducendo serrando sempre più la stretta alle mani.
“Ron! Ron!” qualcuno lo chiamava, una voce troppo familiare per non poterla riconoscere, il ragazzo si arrestò, incapace di resistere al suo richiamo.
“Ronald, non è come pensi!” la moretta si giustificò, emettendo un profondo sospiro finale.
“Che cosa credi che io pensi, Hermione?” sussurrò livido si rabbia il ragazzo, guardando in basso.
“Krum è qui per le vacanze, è venuto a trovare la sua ragazza, ci stiamo facendo solo un giro tra i negozi, da amici, ecco…” la Grifondoro affondò i suoi occhi a terra, imbarazzata.
“Non m’importa” mentì Ron.
“Puoi anche stare con lui, anzi, puoi uscire con chi ti pare, non sono affari miei” la rabbia lo aveva portato a dire una serie di menzogne, una dietro l’altra, era accecato dalla gelosia e dal disprezzo verso se stesso e non riuscì a trattenersi dall’alzare la voce.
“In ogni caso, auguri Ronald” detto questo, la ragazza lo baciò leggermente sfiorandogli appena la guancia rossa non a causa del gelo, lasciandolo solo con i propri pensieri.
Hermione si voltò appena in tempo per celare le lacrime al rosso, vederlo le faceva sempre male, non poterlo toccare o abbracciare a suo piacimento, le provocava fitte di dolore su tutto il corpo, gli mancava, e la cosa la stava uccidendo lentamente.
Ron rimase imbambolato toccandosi la guancia per almeno dieci minuti prima di riprendersi. Provava un calore innaturale per quel periodo dell’anno, fece un leggero sorriso e si voltò, decise di entrare nella gioielleria per comprare una cosa che con tutta probabilità non avrebbe mai avuto il coraggio di regalare alla persona di cui era segretamente innamorato da anni.
 
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