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Autore: Valpur    08/12/2008    4 recensioni
Sono tra noi.
I loro agenti camminano tra le mura antiche di Hogwarts. Dormono e mangiano con noi!
Come dite? I Mangiamorte? No, no, non ci siamo spiegati, credo. Ho detto di no! Niente mantelli neri e maschere tetre, niente cose pacchiane e -oh!- così poco chic come teschi verdi, serpenti, sangue e terrore. Siete rimasti indietro.
Il nuovo male indossa scarpe di marca, è bella e brillante, è in trasferta da un'altra scuola, ha un nome impronunciabile e attenterà alla virtù di tutti gli individui di sesso maschile in età accettabile nel raggio di venti miglia.
Avete capito di chi parlo?
Lei è giunta, e Hogwarts non è più un luogo sicuro.
Ultimo capitolo online!
Genere: Commedia, Parodia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Esatto, professor Silente,” trillò Harmonya scuotendo la magnifica chioma dorata. Più di uno studente strizzò gli occhi abbagliato.
“Studentessa… in trasferta?” chiese Hagrid. “Credevo fossero solo dicerie!”
Anche lo sguardo del gigante era insicuro mentre vagava sui visi dei colleghi, alla ricerca di una rassicurazione che non arrivò.
Il silenzio in sala era soffocante.
Silente distolse gli occhi dalla ragazza e si fissò la punta degli stivali.
“Be’? Non dovrei essere Smistata?” chiese la giovane sgranando gli occhioni –zaffiro e smeraldo fusi in un unico sguardo ammaliante- e passando in rassegna l’intero corpo docente.
La McGranitt trasalì come se si fosse svegliata da un sogno particolarmente vivido. Il naso aguzzo fremette mentre guardava interrogativa il Preside. Nessuno osava parlare.
“Silente?” chiese.
“Cosa… oh, sì, lo Smistamento. Minerva, vuole per favore…”
“Perché io?” chiese questa, piccata.
“Perché ce l’ha in mano lei il Cappello Parlante,” rispose gelido Silente.
Mugugnando, la McGranitt smise di maltrattare il Cappello Parlante.
“Bene! Si accomodi, signorina Montefeltro”, disse indicando con un secco cenno del capo lo sgabello.
“Harmonya Lucrezia Christancia da Montefeltro. Mi perdoni, professoressa, ma non amo che il mio nome venga storpiato”, disse la fanciulla. Raddrizzò le spalle e, con grazia innata, salì i pochi scalini e si accomodò, accavallando sensuale –ma non volgare, quello mai!- le lunghe gambe ben tornite.
“Quello che è”, ringhiò la McGranitt. Con una certa brutalità cacciò il Cappello sulla testa di Harmonya. La larga falda consunta le calò fin sugli occhi. Silente sgranò gli occhi in maniera eloquente, rimproverando in silenzio la collega, che si limitò a incrociare le braccia e a distogliere lo sguardo, offesa.
“Ma che modi!”
Il Cappello si agitò leggermente, poi lo strappo si spalancò e…
“Oh no. No, eh, questo non era nei patti. Io non posso…”
“Taci, stupido sacco di patate, e fai in fretta. Sarà più sopportabile”, sibilò la McGranitt prima di tornare a sedersi.
“E va bene, va bene… dunque, vediamo un po’. Il solito, no? Un cervello invidiabile, capacità fuori dal comune, hai sostenuto i G.U.F.O. con un anno di anticipo prendendo tutte E. Niente di nuovo, me l’aspettavo,” sbuffò il cappello.
“Vuoi quindi mettermi a Corvonero, o saggio Cappello Parlante?” chiese Harmonya con un sospiro.
“Sta’ zitta e lasciami lavorare. Dicevo… sei intelligente, prevedibile.”
“Corvonero non sarebbe una brutta scelta: il blu mi dona da morire; poi sono così chic, così intellettuali… persino un po’ bohemienne, alternativi ecco. Non vorrei però umiliarli troppo con il mio intelletto soprannaturale, pensaci bene, Cappello!”
“Ci sto pensando, e se chiudi il becco magari arriviamo a una conclusione. Dicevo… c’è dell’altro però. Ah, sì,” proseguì il Cappello con una nota di fastidio più che evidente nella voce. “Sei coraggiosa. E impavida. E leale. E…”
“Vuoi dire che sarò una Grifondoro? Oh, ma questo sarebbe un grande onore! So già che diventerei l’amica del cuore di Hermione e Ginny, so tutto di loro, saremo inseparabili! E poi c’è Harry”, disse ammiccando nel buio del Cappello, “così affascinante, così sexy, con quei muscoli torniti dal Quidditch…”
“Il Quidditch si gioca sui manici di scopa, non forgia il fisico!” sbottò il Cappello a voce molto alta. “Piantala! No, non credo ti metterò a Grifondoro, non è il posto adatto per te: con tutta quest’astuzia e ambizione…”
“Serpeverde? Sarebbe meraviglioso! Draco e Blaise sono così trendy, così aristocratici! Io so perfettamente come giostrarmi nell’alta società, e ho ovviamente un lato oscuro che potrei coltivare a dovere se…”
“O sigilli quel tombino che hai al posto della bocca o, giuro, ti metto a Sparklypoo (*) e siccome non c’è un dormitorio finisci a condividere la camera con Gazza!”
A queste parole il custode si ritrasse inorridito; la sua gatta, Mrs. Purr, soffiò furibonda.
“Ma io…”
“Niente ‘ma’! Chi è il Cappello Parlante? Io o tu?”
“Tu, ma…”
“Avevo detto niente ‘ma’! Ora che abbiamo capito quali sono i ruoli, taci una volta per tutte!”
“Senti, Cappello, facciamo un patto, eh? Io non dico più niente, ma tu non mi metti a Tassorosso, intesi?” sussurrò Harmonya aggrappandosi al bordo della sedia.
Il Cappello Parlante –lo videro tutti molto chiaramente- distese lo strappo che aveva per bocca in un ampio, crudele ghigno. Sì, era crudele e nessuno ne dubitò, anche se non si capiva bene su che basi si potesse definire in tal modo uno strappo in un pezzo di stoffa.
“Non Tassorosso, eh?”
“No, dai, no… sono degli sfigati, lo sanno tutti. Non c’è nessuno di interessante a Tassorosso, sono l’ultima ruota del carro! E poi, ti prego, guardali: il loro colore è il giallo. Hai idea di quanto sia out il giallo? Farebbe ovviamente a pugni coi miei capelli!”
“Capisco, capisco… be’, se dici così rendi più facile la mia scelta, cara ragazza…”
Harmonya si raddrizzò sulla sedia con un brivido d’emozione.
“Cosa sarò? Una valorosa Grifondoro? Una raffinata Corvonero? Un’algida Serpeverde?”
“Ho deciso: TASSOROSSO!”


Ron e Harry si guardarono.
“Secondo te è strano che mi senta sollevato?” chiese il primo, accigliato.
Harry fece spallucce.
“In effetti anche io sono contento così. E non siamo gli unici, guarda,” aggiunse, indicando il tavolo di Serpeverde. Draco Malfoy si stava asciugando la fronte con il tovagliolo e sorrideva sollevato; al suo fianco, Blaise Zabini si sventolava con la mano, il capo reclinato all’indietro. I Corvonero brindavano allegramente, anche Roger Davies, colto da un attacco di singhiozzo e risa isteriche difficilmente controllabili.
Al contrario, i Tassorosso erano taciturni e imbronciati. Hanna Abbott pugnalava ripetutamente il tavolo, fissando la nuova arrivata con sguardo omicida. Ci vollero parecchi sforzi da parte di Ernie McMillan per calmarla.
“Chissà perché,” chiese ancora Ron. Aveva le orecchie scarlatte e faticava a distogliere lo sguardo dal decolletè –marmoreo e invitante- di Harmonya; nonostante questo parlava in maniera piuttosto normale, quasi pensieri ed azioni andassero in direzioni opposte.
“Quella lì non mi convince,” esordì Hermione.
“Gelosa?” la punzecchiò Harry con un sorriso.
Non l’avesse mai fatto. Hermione andò su tutte le furie.
“Primo: di cosa dovrei essere gelosa, eh? Sentiamo! Se ti interessa saperlo non farei a cambio con lei neanche sotto tortura! Ma hai visto come si concia? Ho già detto che è una vacca?”
“Veramente sì,” disse Ron con una vocina.
“Non me ne frega niente! E’ una vacca fatta e finita! E, se proprio volete saperlo, non mi convince affatto,” terminò, incupendosi.
Ron e Harry rimasero educatamente perplessi.
“In base a cosa dici questo?”
Hermione si arricciò una ciocca attorno al dito, pensierosa.
“Non lo so, cosa ci fa qui? Non s’è mai visto uno studente che piomba qui da un’altra scuola… voglio dire, pensateci un attimo. Immaginate che, mettiamo, i genitori di Ron si trasferiscano in Germania. Hogwarts è un collegio, e Ron potrebbe tranquillamente continuare a frequentare qui, tornando a casa solo d’estate, cosa che ha fatto spesso pur avendo la famiglia qui vicino. Questo sarebbe auspicabile anche da un punto di vista didattico, ci sarebbe più continuità, e…”
“Hermione?” la interruppe Ron.
“Eh?”
“Non cercare di spiegarti certe cose. Ho come l’impressione che sia inutile.”
Harmonya si tolse il Cappello Parlante con un gesto teatrale. La tristezza che velava i suoi occhi non poteva alterarne la bellezza.
“E sia,” disse melodrammatica. “Accetto la tua decisione, Cappello.”
“Non potresti fare altrimenti, oca,” bisbigliò quest’ultimo, maligno, prima che la McGranitt lo portasse via.
“Ma ciò non significa una sconfitta, per me. Sarò la prima a portare gloria alla casata di Tosca Tassorosso…”
“Ehi, e Cedric dove lo metti?” sbraitò Cho Chang, risentita, da lontano. Harmonya non la prese minimamente in considerazione.
“… trasformerò questo branco di amebe in fieri combattenti, in menti argute e plastiche, e, soprattutto, donerò loro uno stile all’avanguardia. Preparatevi!” disse, indicando uno ad uno tutti i tavoli delle Case. “Preparatevi ad invidiarmi!”
Silenzio e gelo.
“Io sarei un po’offeso”, bisbigliò Justin Finch-Fletchley all’orecchio di Ernie; quest’ultimo però non sembrava prestargli molto ascolto, intento com’era a tappare la bocca di Hanna con una mano (Justin riuscì comunque a sentirla biascicare qualcosa che finiva in “… occola!” e altri improperi) e a disarmarla dalla forchetta con l’altra.
Nella Sala Grande regnò a lungo un silenzio innaturale, rotto solo dal respiro aspro e accelerato di un Piton in uno stato davvero pietoso, malamente consolato da Vitious.
Silente fissò imbambolato Harmonya allontanarsi ancheggiando verso il tavolo di Tassorosso; solo la gomitata nelle costole che gli fu rifilata dalla McGranitt sembrò riscuoterlo dal suo stato catatonico.
“Preside!” sussurrò acida.
“Eh? Ah! Sì… ehm… la cena…”
L’anziano mago si schiarì la voce.
“Che abbia inizio il solito banchetto, ecco,” declamò con meno entusiasmo e convinzione del solito.
Quella sera, del resto, nessuno gustò appieno le pietanze: il sinistro presentimento non si decideva ad abbandonare il castello.




**********

(*) Sparklypoo, per chi non lo sapesse, è l'ipotetica Casa per le varie Mary Sue, da un'idea trovata spesso in fandom stranieri e in fumetti di vario genere; ogni tanto viene tradotto nella nostra lingua con "Merbrillante", ma non ha assolutamente lo stesso fascino!^^

Dopo il doveroso grazie a IceWarrior, Tom94 e Hotaru_Tomoe per aver letto, commentato e -insomma, mi scappa un piccolo gongolamento!- apprezzato la mia piccola storia, vi lascio con un nuovo, mirabolante capitolo... ma soprattutto con una chicca che più marysuosa non si può:

http://www.youtube.com/watch?v=ldDpr02g-TM
Enjoy!
   
 
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