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Autore: Kimmi    01/03/2015    1 recensioni
Che piega avrebbe potuto prendere Ao no Exorcist se Rin fin dal primissimo istante avesse varcato la soglia per Gehenna, volente o nolente?
(Rin's POV)
[Come le fiamme si scansano noto qualcosa che dev'essere stato lì già da un pezzo ma che era impercettibile, se non per la sua aura. Un portale, sembrerebbe.]
Genere: Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Rin Okumura, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Entriamo e nello spalancare l'antico portone che sta su per chissà quale forza siamo come investiti da un mulinello di fiamme azzurre.
Vedo Umi indietreggiare cautamente per non rimanerne coinvolta, mentre io non mi curo se mi sfiorino o meno in quanto ho imparato che su di me hanno un effetto pressochè nullo.
A darci il benvenuto nella peggiore tra le stanze della residenza demoniaca c'è colui che è responsabile della mia presenza in questa dimensione, Satana, che siede ad un trono dallo schienale imponente in modo inverosimile.
"Eehi, guarda chi c'è!" con un cenno mi invita a prendere posto su una delle sedie collocate a casaccio in queste rivoltanti quattro mura, in cui peraltro ci sono altri tre demoni, o per meglio dire due: uno ha preso posto inerme sul pavimento e quella specie di sbuffo di fumo caloroso emanato dal suo corpo mi pizzica le narici.
Noto Umi mettersi in disparte come un gatto in un angolino, e all'inizio sono un po riluttante nel sedermi dove mi è appena stato indicato, dopo poco lo faccio... ritrovandomi prontamente a terra con le gambe per aria.
"Riuscirai mai ad essere meno allocco, figlio? E ora siediti per davvero, così parliamo."
Da questa insolita prospettiva vedo Umi portarsi una mano sul viso come segno di rassegnazione, spero non nei miei confronti, poi finalmente mi siedo una volta per tutte, nonostante non sia esattamente in vena di sostenere una conversazione con Satana.
"Dunque... da dove vogliamo cominciare?
Ah, la Kurikara andrà più che bene, o sbaglio!?" In questo modo attira la mia attenzione.
Certo che potrebbe almeno degnarsi di mostrarsi per quello che è invece di apparire come una ignota figura circondata da uno stormo di ombre a tratti azzurre, a tratti più scure tendenti al blu fondale marino. O molto probabilmente non ci dovrei tenere a vederlo per quello che realmente è.
Dunque secondo nostro incontro, seconda volta che non posso identificarlo, che rabbia!
Mi chiedo allora come riesca a destreggiarsi nel mondo umano... ma il dubbio svanisce in fretta al ricordo di quello che è successo al vecchio che senz'altro non sarà stato l'unico a subire tutto ciò.
Nell'istante in cui decido di spiccicare parola vengo interrotto da un irrefrenabile e potente starnuto, quel cadavere mi sta dando la nausea.
E' davvero così sgradevole il cadavere di un demone? Qualora potessi deciderlo, preferirei morire da essere umano...
"La hai tu, non è vero, bastardo!?" cerco quasi di essere gentile, senza successo.
"Mmmhh... Era forse questa?" ed ecco che i due demoni notati in precedenza tornano utili, andando in direzione del trono sorreggono ognuno un'estremità di un fodero inconfondibile.
Scherza? 
E' ovvio che si tratta della Kurikara.
"Ora..." prostrandosi al suolo la depositano e si ritirano "...se fosse per me sarebbe già bella che sparita, ma...!"
Vorrei avventarmi sulla mia legittima arma, ma mi trattengo dal farlo perchè dubito che me la restituisca così facilmente avendo qualcosa per la mente, inoltre per riappropriarmi della Kurikara dovrei abbassarmi al suo cospetto nel prenderla, proprio come facendogli un inchino. Non sia mai!
"Anche una divinità come me non può sempre fare secondo i propri impulsi."
"E con questo cosa vorresti dire?" senza connettere il cervello sono già coinvolto nella conversazione: non devo perdere il controllo, non devo perdere io controllo, non devo perdere il controllo!
"Ebbene, mi è stato chiesto dal più odioso tra gli esorcisti, no, parliamo in larga veduta: dal più odioso tra gli umani..." quando pronuncia quel nome nella stanza tutto muta: la mia espressione, a ruota quella di Umi, e per concludere Satana raccoglie da terra la spada ai suoi piedi e la sguaina. Vengo avvolto dalle mie stesse fiamme non appena la spada viene liberata dal fodero.
"... che tu impari ad utilizzare quest'immondizia al fine di riuscire a proteggere te stesso per tuo conto, e per farlo sarebbe stata scelta una umana tra i discepoli più efficienti, o in questo caso prosperosi del tuo caro Paladin, gahhahaha!!"
"TaaciIII!" balzo dal posto e mi scaglio sul bersaglio della mia frustrazione, perche è questo ciò che  sento. Lui, che con pari, se non addirittura maggiore velocità e riflessi si scansa, prende a passeggiare descrivendo cerchi attorno alla sedia dov'ero seduto all'inzio.
Volevo colpirlo. 
Non so bene come avrei potuto fare, ma sentivo che volevo colpirlo davvero.
E' stata però una fortuna che lui stesso abbia evitato che ci fronteggiassimo, cosa avrei fatto altrimenti?
Devo dare più spazio al ragionamento, ma come al solito l'istinto vuole prevalere.
"Lasciami finire, idiota! 
Qui nessuno ha la voglia, nè il tempo, tanto meno le qualifiche per impartitri un decente utilizzo della spada.
Imparerai come usarla nel mondo umano, dove i maestri sono più pazienti, per conto di uan certa Shura Kirigakure, ha la novantesima di seno, non avrai problemi a riconoscerla. Ovviamente ti sarà concesso del tempo limitato, che ne dici di 666 ore per stare sulla Terra? Hahahha no, facciamo 666 minuti! Così va meglio!"
"Ehi ehi, frena un attimo!" penso di aver perso il filo del discorso.
"E se non vorrai bruciare in una sola volta quei minuti preziosi ti converrà andare là e venire indietro gradualmente. Vedremo come te la caverai, nel frattempo mi dovrai fruttare informazioni su Assiah, chiaro!?"
Una terza voce interferisce: "Se è necessario potrei occuparmen-!"
Uhg, Umi, non ne sarei così convinto.
"Potrebbe rivolgerti la Kurikara contro, è inesperto, lascia che del lavoro più grande se ne occupino quei disperabilmente cretini degli esorcisti!"
Che poi... esorcisti? 
Credo di sapere vagamente di cosa si tratti, deve avermi spiegato qualcosa mio fratello Yukio a riguardo, quando notò che cominciavo ad avere dubbi sul ruolo del vecchio in quella chiesa, ma com'è normale che sia non ricordo nulla delle sue parole...
Dopo aver fatto roteare la katana a modi bambino che traffica con le forbici, la ripone improvvisamente. La punta della lama non è l'unica cosa a sparire: di riflesso svaniscono pure le mie fiamme.
Mi chiedo se in qualche modo dipendano dall'arma che, tutto d'un tratto, mi ritrovo tra le braccia. Che nostalgia!
"Perchè?" chiedo con un filo di voce, troppo sconcertato per alzarla.
"Mi avrai ascoltato quando parlavo dei tuoi 666 minuti per allenarti con la tettona? Sì, no, mah..."
Ah, sì, Shura la tettona!
Non l'ho mai incontrata ma dal suo appellativo sembrerebbe grande! O forse... con altro di grande... uh...
"Ehi, un momento! Perchè mai vorresti che diventassi più forte?"
"Rin, vieni..." Umi mi afferra per una manica e io mi lascio trascinare fin al di fuori della stanza, udendo infine un 'Chissà!' dalla bocca di Satana.

"Sei stato incredibile! Tenere testa a Satana in quel modo!" mi dice lei tutta eccitata a bassa voce non appena siamo al di la della porta. "Però...forse avrei dovuto avvertirti!" e adesso si incolpa di qualcosa che non afferro bene.
"Ehi! Non capisco bene cosa intendi maa... mi avevi detto che mi avresti portato dov'era la mia katana, e così è stato, ora è perfino di nuovo con me!" a questa mia voluta rassicurante affermazione accompagnata da un sorriso lei arrossisce, e dentro di me so che ora è più calma.
"Rin, senti, non ti garantisco che il tuo vero padre abbia in mente qualcosa che ti farà piacere, di te mi è stato detto ben poco, però, se in qualche modo io potessi esserti utile, anche nel più misero modo, chiamami!" detto ciò, dopo avermi consegnato un curioso talismano che a prima vista sembrerebbe monouso, mi fa l'occhiolino e si dilegua, e per una volta è lei a lasciarmi... con la bocca asciutta, forse?
Uno solo...
Questo significa che non intende degnarmi della sua presenza per più di una volta? Non vuole essere scocciata più del dovuto? Non me ne rendo nemmeno conto, ma sto già componendo i suoi kanji sul foglio tramite una penna trovata su di un ripiano vicino. Il talismano d'improvviso si sposta dalle mie mani e s'innalza in una danza nell'aria, e sento: "MA SONO QUI!"
Ops... Umi era solo in fondo al corridoio... Pazienza!
Questo mi ha permesso di verificare una cosa.
L'inchiostro sparisce non appena il nome è stato scritto e lascia non una traccia, non un segno, non uno sputo di ciò che è stato scritto, e diventa quindi riutilizzabile, come mai usato.
Non è una persona disgraziata, lo sapevo. Il disgraziato sono io.
Oh, aspetta... Umi, alla fine, non è nemmeno una persona.









 
  
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