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Autore: jbern    13/03/2015    1 recensioni
Prende luogo dopo Harry Potter e l'Ordine della Fenice ma non tiene conto di Harry Potter e il Principe Mezzosangue. Harry Potter e Susan Bones. Gretto realismo, un Harry indipendente e un Voldemort credibile tutti in una disperata battaglia per controllare il fato del mondo magico. Rating Maturo.
Harry Potter - Rating: Maturo - Lingua originale: inglese - Avventura/Romantico - Capitoli: 41 - Parole (nel testo originale): 340,961 - Commenti: 2619 - Tra le fanfiction favorite di: 2,716 - Seguaci: 1,270 - Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2007 - Pubblicata: 3 dicembre 2005 - Harry Potter, Susan Bones - Completa.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Susan Bones
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y









Disclaimer – Ancora non possiedo Harry Potter, nessuna grande sorpresa qui. 


Riconoscimenti – A quella meravigliosa gente dell'Alpha Fight Club che continua a mantenere buona la mia scrittura. Il lavoro di beta di Kokopelli mi ricorda che ho ancora molte cose da migliorare. Infine, ai voi lettori che avete continuato a seguire questa storia, che ora è giunta al segno delle di 300.000 parole – grazie. 


Capitolo 38 – Una riunione tardiva 


5 Ottobre 1996, Sabato 


Il gusto era meraviglioso; fece vorticare la mistura sulla lingua mentre assaporava i gusti complessi. In verità, era soltanto gelato alla vaniglia francese, ma per la prima volta in un secolo percepiva un sapore oltre il gusto metallico del sangue in bocca. Darius Paciock era avido di indulgere a tutti i piaceri che la sua nuova vita offriva. Per ora, il semplice dessert di fronte a lui sarebbe stato sufficiente. 


Chiudendo gli occhi, si godette il calore del sole sul viso. Non era più qualcosa da temere ed evitare a tutti i costi. La magia scorreva di nuovo nelle sue vene! Un anno prima, quell’esperienza sarebbe sembrata una folle disillusione, un’impossibilità che doveva essere relegata nell’angolo più oscuro della sua mente, senza permetterle di introdursi nei suoi pensieri consci.


“Arguisco dalla tua espressione che ho un altro cliente soddisfatto,” disse la voce di Florian Fortebraccio. 


“Infatti, è come un pezzettino di perfezione,” rispose facilmente. 


Il proprietario del negozio replicò, “Questa probabilmente è la cosa più bella che un cliente mi abbia detto in tutto il mese. In questi tempi pericolosi, dobbiamo aggrapparci alla felicità che possiamo trovare.” 


Darius finì velocemente il resto, ficcò il mezzo gallone a portar via che aveva ordinato sotto il braccio, e si alzò per andarsene. Due uomini lo avvicinarono. Indossavano un bracciale che indicava che facevano parte della forza ausiliaria del Ministro Scrimgeour. “Buon giorno, cittadino, sarebbe possibile mostrarci i tuoi fogli?” 


“Mi perdonerete se non sono sicuro di cosa state parlando; sono appena ritornato dalle vacanze estive sul continente e non sono al corrente di questi fogli.” 


Darius osservò i due uomini. Il primo era un mago anziano che sembrava fare un grande sforzo per quel compito assegnatogli. L'altro era un giovane carrierista, avido di compiacere. Lui sarebbe stato il guaio. 


“Qual è il tuo nome?” 


“Davies, dai un po’ di tregua a quest’uomo. Non è un'inquisizione. Ci dispiace averti disturbato.” 


Quello chiamato Davies protestò, “I nostri ordini dicono che dobbiamo portare le persone senza fogli al Quartier Generale degli Auror. Non ricordo che ci sia qualche eccezione.” 


Ricordava a Darius i tempi in cui aveva frequentato campi di battaglia e le città durante la Seconda Guerra Mondiale. La storia, infatti, ripete se stessa. Si rivolse al ragazzo. “Mi dica, signor Davies, quanti Mangiamorte avete catturato utilizzando questo metodo? Se fossi stato un Mangiamorte, mi sarei già Smaterializzato o Passaportato fuori di qui.” 


“Ma avremmo la sua faccia sulla lista 'ricercato per domande'.” 


“E se fossi sotto incantesimo per nascondere il mio aspetto?” 


“Allora lo cancellerei così, finite incantatem! Vede! Ovviamente non è sotto incantesimo.” 


Darius sospirò e guardò l'altro uomo che stava disperatamente cercando di ignorare lo spettacolo che il suo compagno stava creando. “Suppongo che avrebbe funzionato se fossi stato sotto un incantesimo tra quelli di un comune catalogo di bellezza, ma lei non crede che un qualsiasi Mangiamorte degno del suo salario ne avrebbe utilizzato uno in grado di reggere contro un semplice controincanto? Ecco, lasci che le mostri una tecnica diversa e più efficace.” 


Sfoderò la bacchetta; era la migliore combinazione che era riuscito a trovare nel deposito del Signore Oscuro, il ché significava che, al massimo, era mediocre. “Ora, gli incantesimi rivelatori più potenti, come Ostendo sum Expiscor, elimineranno tutti i travestimenti tranne i migliori. Ecco, lasci che le mostri i movimenti della bacchetta, un gentile tocco alla sua sinistra e poi un movimento tamburellante con la bacchetta. Vede? Adesso provi lei.” 


Il ragazzo parve notevolmente impressionato, “Dova ha imparato quest’incantesimo?” 


“Corso di addestramento Auror, tanto tempo fa. Ora, per favore, signor Davies, i movimenti della bacchetta.” 


“Sì, certo, Ostendo sum Expiscor, cosa!” 


Darius spinse la bacchetta sul viso del ragazzo mentre gli incantesimi svanivano e lanciò un getto di acido direttamente nella bocca aperta di Davies. Un veloce Incantesimo Tagliente decapitò il suo compagno mentre l'uomo più anziano lottava per sfoderare la bacchetta. Richiamò a sé entrambe le bacchette. La bacchetta appartenente a Davies era molto più compatibile; era un vero peccato che non potesse chiedergli di cosa fosse fatta al momento. Prendendosi un momento per godersi le prime uccisioni dal suo ritorno in vita, si rimproverò quando iniziarono le urla. Le vecchie abitudini erano dure a morire. Non era più un vampiro. Loro non erano il suo cibo; non avrebbe dovuto giocarci. Inoltre, l'incantesimo finite di poco prima aveva rimosso l'incantesimo congelante sul suo gelato. Sarebbe stato un peccato sprecare una simile squisitezza stando lì, a guardare la faccia dell'uomo sciogliersi in roba viscida mentre il suo gelato faceva lo stesso. L'ultimo pensiero di Darius mentre si Smaterializzava fu, avrei dovuto prendere qualche ciliegia. 


————


Tonks stava sorvegliando il corridoio quando Remus uscì dalla stanza dei Potter. “Come sta?” 


Il suo amato lupo mannaro alzò le spalle, “È esausto. Ha duellato con Minerva questa mattina e non era in forma per infilarsi in un guaio come quello. Al momento sta litigando con sua moglie. Lei vuole che prenda una pozione calmante e si riposi un po'. Lui insiste nel prendere una pozione Peperina. Non sono sicuro quale dei suoi genitori testardi sia da incolpare.”


Lei rise al suo tentativo di battuta. Abbastanza ironicamente, aveva incontrato sia Lily che James alla festa del suo sesto compleanno. La festa aveva preso una piega interessante quando i suoi capelli neri si erano modificati per accordarsi ai capelli castano ramato di Lily Potter. Avevano pensato che fosse un normale attacco di magia accidentale, finché sua madre non aveva scoperto che non riusciva a revertirli. Fu il giorno in cui scoprirono il suo talento speciale. 


“Le cose stanno peggiorando e non sto parlando solo di qui nel castello. Ho ricevuto un gufo da mia madre ieri. Dice che è solo una questione di tempo prima che l'Atto di Mobilitazione del Ministro venga approvato dal Wizegamot. Diagon Alley già assomiglia a un campo militare. Sono piuttosto vicini ad andarsene. Io sono già un Auror, per cui sono esentata, ma tu cosa hai intenzione di fare, Remus?” 


“Probabilmente comprerò un'esenzione.
Grazie ai testamenti di Sirius e dei Potter, ho più che abbastanza denaro per potermi permettere la cauzione di diecimila galeoni. Probabilmente metteranno sotto controllo chiunque ne compri una, ma, a differenza degli altri, io sono un individuo conosciuto. Ho parlato con Bill e ha detto che il Ministero sta controllando duramente i Goblin. Chiedono rapporti di ogni transazione superiore a mille galeoni. Fino ad ora, i Goblin hanno rifiutato.” 


“Pensi che dovremmo andarcene anche noi?” chiese Tonks, “Potremmo andare in Sud America o in Australia. Sirius mi ha parlato un po’ di quell'isoletta nel sud del Pacifico dove ha vissuto. Potrebbe andar bene per noi, cosa ne dici di spiagge sabbiose fin dove l'occhio può vedere?” 


Remus scosse la testa, “Non posso. Devo troppo ad Albus e Harry.” 


“E noi? Tu e io? Qual è il mio posto, in tutto questo? Ero un rottame dopo che Azkaban è caduta e tu mi hai rimesso insieme. Ora che sono stata ‘aggiustata’, il mio piccolo progetto caritatevole è terminato?


La voce di Remus era piena di emozione. “Non è così, Dora, e lo sai! Vuoi sentirmelo dire? Lo dirò. Tu- sei- tutto- per-me. Per questo ti chiedo di non scappare adesso, perché appena lo dirai, lo farò. Mi odierò, ma lo farò in un battito di ciglia. Sono stanco di tutte queste perdite. Ho più amici morti di quelli rimasti in vita e sono dannatamente vicino a perdere anche te.” 


Tonks fu immediatamente dispiaciuta di essersi spinta così lontano. “Remus, io...” 


“Dora, ho due cose rimaste in questo mondo che considero di valore: il mio onore e te. L'onore non mi fa più andare avanti. Non mi scalda la notte. Tu sì.” 


Tonks si nascose tra le sue braccia, sia vergognosa del suo comportamento, sia ispirata dalle sue parole. Si abbracciarono l'un l'altra per qualche momento prima che lei tirasse rumorosamente su col naso e si staccasse. “Perché non vado a vedere se uno degli Auror nel castello può stare qui di guardia per un po' e tu e io cerchiamo un posto per parlare?” Normalmente, la domanda sarebbe stata seguita da un occhiolino ammiccante, ma Tonks sapeva che il suo amato aveva appena messo a nudo la propria anima per lei. Voleva davvero solo parlare –  almeno per un po'. 


Lui recuperò la mappa che lei aveva messo da parte. “Fammi vedere, tutti i dormitori sono pieni, per una volta. Dove sono i nostri cari amici, gli Auror? Oh, no! Tonks, prendi la bacchetta!” 


“Che c'è?” Si strinse vicino a lui per guardare la pergamena. La maggior parte degli Auror erano fuori dal castello, ad affrontare dozzine di puntini etichettati, “Lily Potter”. 


“Avverti Harry e Susan, io cerco di aiutare gli Auror!” 


———— 


Sentì voci intorno a sé, “Ne ho preso uno! È un qualche tipo di scarabeo volante, ma è registrato sulla mappa come Lily Potter. È una specie di scherzo!” 


“La maggior parte si sta dirigendo verso il castello. Ignorate quelli che stanno andando al lago e al campo di Quidditch. Brogans! C'è n'è uno proprio vicino a te!” 


“Non vedo nessuno scarab... ahh!” 


Lily dilaniò quello di fronte a sé e lo gettò di lato; niente l'avrebbe fermata. 


“Donaldson! Aiuta Brogans! Concentrati su quell'area. Braccatela. Corde, catene e polvere di gesso, dobbiamo negarle l'invisibilità.” 


Una corda la colpì e iniziò ad arrotolarsi intorno al suo braccio. La strappò. Tutto questo le stava rubando troppo tempo. Aveva bisogno di cacciare. La sua preda era dentro, ma questi altri continuavano a mettersi sulla sua strada. Soltanto la sua preda sarebbe stata in grado di vederla. Soltanto quelli che condividevano il sangue, tuttavia questi altri interferivano con i loro legnetti brillanti e urla. 


“Lì! Dannazione! È veloce. Sigillate le porte del castello!” 


Un incantesimo la colpì, facendola deviare da dove doveva andare. Il mostro che era Lily Potter artigliò quello che urlava ordini con una forza innaturale, scagliandolo a una dozzina di metri di distanza. Qualcos'altro la colpì! Dolore! Poteva sentire dolore, ma non sanguinava. Molte altri luci la illuminarono, ma era abbastanza veloce da schivarle. L’ultima non si trovava più sul suo percorso. Non c'era niente tra lei e il castello dove la sua preda si nascondeva da lei. Quindi, corse mentre luci colorate la superavano, verso le porte che si chiudevano. 


Era più veloce, ma nemmeno lei fu abbastanza veloce da raggiungere la porta in tempo. Colpì la porta con i pugni ad artiglio ma non fecero nulla. Le sue unghie scavarono nel legno mentre lei si tirava su. Sopra di lei c'era una finestra. Parte di lei sapeva che il vetro era più debole del legno e quindi scalò la superficie incantata per impedire esattamente quello che lei stava facendo. Spaccò una finestra ritenuta infrangibile. Era dentro. La sua preda era lì e lei stava arrivando per lui. 


Un mezzo grugnito venne udito dai ritratti, che si chiesero cosa fosse l'improvviso trambusto nel corridoio del secondo piano. 


“Haaaaaaaaaaaaarry!” 


————


“Dannazione, ero appena riuscita a fargli prendere una pozione calmante!” Harry sentì la voce di Susan attraverso la nebbia nella sua mente. 


“Allora colpiscilo con una doppia dose di Pozione Peperina. Dobbiamo muoverci!” Harry sapeva che avrebbe dovuto essere più curioso di ciò di cui stavano parlando, ma si sentiva così strano. Susan gli premette qualcosa sulle labbra e lui bevve il liquido. Premette un'altra fiala sulle sue labbra. A metà, lui iniziò a ridacchiare e si afferrò il petto mentre sentiva un dolore bruciante scorrere attraverso il suo corpo. 


Harry cadde dalla sedia sul pavimento e vuotò lo stomaco del suo contenuto. Le prime parole uscirono goffe. “Che succede...?” 


“Harry! Quella cosa che hanno creato da tua madre è nel castello. Dobbiamo andare! Cercherà di ucciderti!” 


Queste parole non avevano alcun senso. Sua madre era morta, tanto tempo prima. Tuttavia, non era nella posizione di controbattere. Come poteva essere lì? Perché stavano scappando? Dove stavano andando? Era difficile pensare. 


Sentì Susan chiedere a Tonks, “Dovrei provare con un'altra dose?” 


“Soltanto se lo vuoi morto prima che sua madre arrivi qui! Fallo muovere verso l'ufficio di Silente. Io starò di retroguardia. Nigellus! Silente è nel suo ufficio?” 


“No, è al Ministero. Uno degli altri ritratti sta avvertendo la professoressa McGranitt nella Torre dei Grifondoro.” 


Susan lo spinse attraverso la porta mentre i suoi piedi ondeggiavano instabili sotto di lui. “Invece dell'ufficio, andremo nella Stanza delle Necessità e la faremo diventare un santuario in cui lei non può entrare!” 


Tonks era d'accordo e disse ai ritratti di riferire alla McGranitt di incontrarli nel corridoio del settimo piano. Paura e un furioso batticuore lo stavano aiutando a schiarirsi la mente e si dimenò meno mentre correvano lungo i corridoi verso le scale semoventi dell'atrio. 


————


Lord Voldemort stava in piedi tra i resti fumanti di una stazione di reclutamento del Ministero. Scrimgeour era così fiducioso che avrebbe ottenuto il proprio esercito che aveva già aperto diversi uffici a Diagon Alley per incoraggiare a iscriversi coloro che volessero essere i pionieri di una tale grande iniziativa. Era il secondo che distruggeva quel giorno. 


Si era pentito di aver usato Lily ora, soprattutto alla luce delle recenti notizie ricevute, ma la magia che dava potere al Revenant non poteva durare ancora a lungo. Il danno fatto quando Potter aveva distrutto suo padre aveva indebolito la forza dell'incantesimo. Aveva sperato di usarla la notte dell'offensiva di Halloween, ma non sarebbe stato possibile. Il raid di quella notte, unito al lavoro di Peter per sconfiggere la loro preziosa Mappa del Malandrino, gli avrebbe dato un'opportunità di successo. 


I suoi uomini avevano l'imperativo ordine di evitare di danneggiare gli edifici attorno alla stazione di reclutamento. Doveva essere un simbolo per mostrare che quello era un conflitto di Voldemort contro il Ministero. 


Quattro cavalcatori di scopa si muovevano in cerchio sopra di lui. Spazzò via le loro flebili maledizioni e inviò una scarica di magia che fece sbalzare una di loro dalla sua scopa e disperse gli altri. “È tutto quello che avete?” Una della sue trasfigurazioni più potenti trasformò il corpo cadente della strega in vetro. Si infranse all'impatto con la strada. “Non c'è tra voi uno che possa ergersi contro il mio potere?” La sua bacchetta emise vento di tempesta, portando i tirapiedi di Scrimgeour alti nel cielo mentre combattevano per controllare le loro scope. 


“Forse una rivincita è adeguata, Tom.” La voce fu come un sussurro nel suo orecchio, ma il proprietario si trovava a più di cento metri di distanza, con la fenice che si librava sopra di lui. 


Voldemort iniziò a incamminarsi verso il suo nemico, a malapena cosciente dei duelli che venivano combattuti attorno a lui. C'era un senso di casualità nella sua andatura mentre bloccava un occasionale incantesimo vagante. “Cosa ti fa pensare che te la passerai meglio dell'ultima volta, Albus?” 


Guardò Silente stappare una fiaschetta di pozione mentre si avvicinava. Qual era il gioco del vecchio, questa volta? 'Speri di incrementare la tua velocità e i tuoi riflessi? I miei rituali mi mettono oltre ogni pozione che tu possa preparare.' 


Silente barcollò leggermente e evocò un muro sul percorso della sua prima bordata di incantesimi. La polvere si dissolse e una figura più piccola emerse dalle particelle. Era ancora la voce di Silente a parlargli, ma lo affrontava nelle sembianze di un Harry Potter, dotato di due braccia. Quindi, era la Pozione Polisucco che il fossile sperava l'avrebbe aiutato. 


“La magia è davvero una cosa meravigliosa, Tom. Forse, c'è una profezia da adempiere, oggi? Non mi sentivo così bene da anni.”


Iniziò una danza furiosa, Maledizioni Taglienti mischiate a Maledizioni Esplosive e incantesimi di una varietà leggermente più oscura. Voldemort notò che lo stile di Silente era cambiato notevolmente. Mescolava ancora le Trasfigurazioni nel mezzo, ma usava incantesimi dall'effetto più diretto. 


Sudando, il Signore Oscuro fece svanire una dozzina di grossi chicchi di grandine mentre disegnavano un arco contro di lui, ricambiando con una Spezzaossa che una volta aveva usato in Africa per dividere un elefante in due. Ci stava mettendo troppo. Lanciò un'occhiata dietro di sé. Stavano arrivando altre forze del Ministero. Era tempo di andare; inviò un'esplosione di energia nell'aria, segnalando ai suoi seguaci di disperdersi. 


“Credo di doverti dire adieu, Albus. Ti ringrazio per l’anteprima del tuo divertente scherzo finale. Ti saluto.”


Attivò la Passaporta mentre un trio di maledizioni letali si avvicinava. Gli venne da pensare che ora era Silente quello che aveva qualcosa da provare.


———— 


Harry seguì goffamente la costante spinta del braccio di Susan mentre entravano nell'atrio principale. Stava ancora avendo problemi nello schiarirsi la vista, ma lì, tre livelli sotto, c'erano un paio di persone che lottavano sugli scalini. 


“Uno di loro è entrato. Lei è sulle scale con Remus! Dov'è? Non riesco a vederla! Voi due andate, io devo andare ad aiutarlo! Andate! Ora!” ordinò Tonks spingendoli su per le scale. 


“Vieni, Harry.” Loro proseguirono verso l’alto, mentre Tonks andava verso il basso. Entrando al settimo piano Harry sentì Tonks urlare forte. Questo eliminò le restanti ragnatele dal cervello di Harry. 


“Susan, è me che lei cerca!” 


“Bentornato, Harry! Ora, per favore, potresti muoverti più in fretta?” 


“Devo fermarla!” 


“Non sei in grado di combattere. Circe! Riesci appena a reggerti in piedi.” 


Harry rispose velocemente, “Non starò meglio in ogni caso, se lei è qui in giro!”

 

“Andremo nella Stanza delle Necessità.” ordinò Susan con forza. 


“Probabilmente Remus e Tonks sono entrambi feriti. Non posso scappare. Userò la mia forma Animagus e farò tornare la forza dentro di me.” 


Susan protestò, ma Harry aveva già scelto il suo piano d'azione. Si trasformò nel corvo color ebano e volò di nuovo nel corridoio, portando la sua bacchetta di agrifoglio con le zampe.

La vista di fronte a lui era scioccante e bizzarra. Due creature a fatica umane combattevano l'una contro l'altra vicino al corpo di Remus Lupin. Tonks era riconoscibile soltanto per i suoi capelli rosa. Doveva aver perduto la bacchetta in un qualche momento della battaglia. Una delle sue mani si era allungata in artigli che rivaleggiavano con quelli dell'abominio dai capelli rossi. L'altra mano di Tonks era gonfia come un melone e colpiva come un martello una creatura che non sembrava accorgersene. I suoi respiri erano selvaggi e casuali. 


Ritornando in forma umana, Harry gettò in aria la bacchetta e la impugnò con la mano destra. “Qui su, madre!” 


La cosa alzò lo sguardo dando a Tonks la possibilità di colpirla con la sua mano a martello, mandandola oltre la ringhiera. 


“Harry, dov'è? Non riesco a vederla!” Tonks girava in cerchio. I suoi vestiti erano strappati e sporchi di sangue. Non riusciva a vedere ferite aperte – era noto che poteva usare le sue capacità da metamorfa per chiudere le ferite, ma tuttavia aveva perso un bel po' di sangue. 


“L'hai mandata oltre la ringhiera!” rispose Harry. 


“Aiuta Remus, prima!” gli urlò. 


Harry urlò di rimando, “Tonks, dietro di te!” Muovendosi più come una scimmia che come un umano, sua madre scavalcò la ringhiera e si gettò addosso a Tonks, mandando la faccia della Metamorphomagus a sbattere sui gradini con un doloroso crack. Si fermò a malapena per un momento prima di caricare contro di lui. Tutta la battaglia di Tonks aveva ritardato la cosa per non più di un minuto. 


Quell'orrore non era sua madre! Si rannicchiò su se stesso e le spedì contro una Maledizione Esplosiva. “Tonare!” 


L'incantesimo colpì la cosa in faccia e si affievolì. Provò un Reducto solo quando fu due metri di fronte a lui. La creatura gli impattò dolorosamente contro. Ora sapeva che la sua magia non aveva effetto. 


Era in grossi guai. 


———— 


Molti piani sotto il conflitto due persone stavano con le teste vicine nei tortuosi passaggi del labirinto dei dormitori di Serpeverde. Se qualcuno si fosse imbattuto in loro, avrebbe pensato che stessero pomiciando. Sembrava che le labbra di Draco stessero avidamente assaggiando il collo della Caposcuola. L'Incantesimo Silenziante era una cortesia per chiunque girasse nei ben noti “angoli della pomiciata.” 


Melissa aveva protestato per essere stata chiusa dentro i dormitori dagli Auror e aveva mosso istanza al Professor Vector. Dopo che gli fu rinnovato il divieto, fece finta di mettere il broncio, prima di trascinare Malfoy nel labirinto.


Tra i baci gli sussurrò, “Cosa sai di quello che sta accadendo?” 


“Poco più di te. Yaxley ha ricevuto un gufo da sua madre. L'ho visto distruggere il messaggio immediatamente. Probabilmente si trattava delle istruzioni per creare la confusione alla cerimonia.” 


Lei si lasciò sfuggire un leggero gemito. Era difficile concentrarsi sul non lasciarsi coinvolgere, ma c'erano altre cose importanti di cui occuparsi, prima. “Non dovrebbe essere così ovvio. Scommetto su un pezzo di pergamena incantato con una costrizione basata sul sangue. In questo modo avrebbero anche potuto interrogarlo sotto siero della verità e non avere nemmeno l’impressione che gli fosse stato ordinato di farlo. Le mani, Draco, fai attenzione alle mani.” 


Le mani di Draco si mossero lungo la sua schiena e lontane dal suo sedere. “Sei stata in grado di passare le mie informazioni a tuo padre?” 


“Quello che intendo con 'mani' è che, se hai intenzione di palparmi il sedere, fallo bene. Non limitarti a strizzare –  massaggia e accarezza. Non sono una specie di giocattolo sessuale ingrandito, santa Morgana! A Parkinstronza poteva anche piacere essere toccata come un pezzo di carne, ma scoprirai che io ho standard leggermente più alti.” Le mani di Draco tornarono dov'erano prima. “Molto meglio –  per te c'è ancora qualche speranza. Sono stata in grado di scambiare una parola o due con mio padre quando è arrivato, ma mi osservano con più attenzione che mai. Ho dovuto fargli qualche domanda per essere certa che non fosse la Metamorphomagus, ma l'informazione è passata.” 


“Quindi tu cosa pensi che stia succedendo?” 


Si sentì arrossire mentre Draco continuava il suo compito. Dopotutto, poteva pure non essere troppo male. Non era brutto da vedere e sembrava capace di seguire le istruzioni di base, ma tuttavia parlava ancora troppo. Si mosse verso le sue labbra, zittendolo. “Fai troppe domande. Fino a ché non saremo noi a dettare le regole, è meglio essere più obbedienti e meno curiosi. A meno ché, certo, tu non sia curioso di quanto io sia flessibile.” Agganciò il suo corpo sottile a lui e lo avvolse sfacciatamente con le gambe, facendo sporgere gli occhi e altri parti del corpo di Draco. Gli permise di spingere la sua schiena contro il muro del corridoio e si strusciò ritmicamente contro di lui. Gli afferrò la mano, impedendogli di slacciarsi i pantaloni. 


“No, no. Va bene così, per ora. Questa è un'anteprima di quello che ti puoi aspettare, se continui a farmi una buona impressione.” Melissa continuò i suoi movimenti, facendogli fare grugniti di piacere misto a frustrazione. Le sarebbe piaciuto piegare questo qui alla sua volontà. Forse suo padre gliel'avrebbe lasciato tenere... 


————


Harry lottò contro la presa di sua madre, ma lei era troppo forte. Le diede un calcio sul ginocchio, ma questo non trasse alcun effetto se non quello di far sbilanciare lui mentre lei lo girava, mettendolo contro il muro e artigliandolo con le mani sfigurate sul petto, traendo sangue. I suoi incantesimi avevano fallito perché era la sua stessa magia ciò che animava il corpo di lei? Non poteva preoccuparsi di questo ora! Lei gli stava unendo le mani così da poterlo afferrare con un solo artiglio. 


Harry fece l'unica cosa a cui poté pensare e prese una delle fiale attaccate al suo parabraccio. Rompendogliela in faccia mentre i suoi artigli gli scavavano il braccio sinistro, aprendolo lungo tutto l’avambraccio, il mondo esplose in uno scoppio di fiamme che corsero su di lui e scacciarono il mostro giù verso i gradini. Harry lottò contro le fiamme che si erano propagate sul suo braccio mentre tirava fuori la sua bacchetta di scorta –  le fiamme-che-tutto-consumavano potevano essere spente solo dalla magia. Lo avrebbero bruciato vivo. 


Bagnò il braccio e vide il corpo in fiamme correre verso di lui come una palla di fuoco vivente. Incantò il tappeto in fiamme e cercò di usarlo per fermarla. La cosa lo strappò come se fosse un fazzoletto di carta. Harry si trasformò e cercò di volare, ma il braccio ferito si tradusse in un'ala ferita – batté debolmente le ali sui gradini mentre la morte ustionante stava per inghiottirlo. 


“Conicio Telum! Pello Hostis! Atreo Glacis!” 


La freccia di ballista fermò l'avanzata del mostro, l'Incantesimo di Esilio lo mandò a colpire la parete dietro di esso, e infine le frastagliate schegge di ghiaccio scavarono la sua carne. Susan Bones scese i gradini come un angelo vendicatore, scagliando un vortice di incantesimi distruttivi verso il mostro. Diversi incantesimi di Lacerazione iniziarono a strappare via interi pezzi dal corpo di quella che una volta era sua madre. Tuttavia l’essere ancora lottava. Harry tornò alla sua forma umana e afferrò la sua bacchetta di riserva. Era come il suo duello con Voldemort. Magia diretta non avrebbe funzionato. Evocò pietre e sue moglie le Esiliò verso la creatura. Dopo la terza, la cosa era troppo malconcia per alzarsi e Susan lo oltrepassò e iniziò a usare le sue Maledizioni Taglienti per farla a pezzi. Harry si inginocchiò sui gradini e iniziò a chiudere le ferite sanguinanti sul suo braccio e sul suo petto mentre si meravigliava per la selvaggia furia Tassorosso di sua moglie. Si sentiva debole a causa della perdita di sangue, ma ciò venne compensato dalla tonante impennata d’energia che sentiva mentre la magia tornava dentro di lui. 


“Susan, è finita. L’hai distrutta.” 


Lei si
girò verso di lui, gli occhi brillanti, respirando furiosamente. La maschera di furia crollò quando lo guardò.

 

“Sei un disastro, Harry. Tieni.” Tirò fuori una fiala di Pozione Rimpolpasangue dalla borsa. “Ti avrei dato qualcosa per il dolore, ma può aspettare. Hai bisogno di una lezione o due riguardo al fatto che non devi fuggire via da me, cazzo!” Lei iniziò a dire qualcos'altro, ma si fermò quando la professoressa McGranitt e altri corsero nel corridoio. Mentre il gruppo della McGranitt controllava Tonks e Lupin, lei si avvicinò e sibilò, “Ascoltami bene, Harry Potter, vivrai abbastanza a lungo per essere il padre di questi bambini; non li crescerò da sola. Non uscirai da questa situazione così facilmente. Non puoi morire finché non te lo dirò io!” 


Nonostante il dolore, riuscì a fare una breve risata e a circondarla con il braccio sano. 


————


Albus sapeva che avrebbe dovuto sentirsi più contrito mentre le lacrime della Fenice cadevano sulle ferite di Lupin. Inizialmente, Madama Chips aveva pensato che né Lupin né Ninfadora sarebbero sopravvissuti. Fortunatamente, a causa della loro insolita costituzione, erano stati in grado di sopravvivere alle loro gravi ferite, che sarebbero state mortali per gli umani ordinari. Il buono della loro sopravvivenza e del potere recuperato di Harry e della sua stessa performance contro Tom superava le perdite. 


Lui lanciò un Incantesimo di Privacy, isolando quell'area dalle altre persone ferite nella zuffa di quella sera. Rivolgendosi a quelli ancora coscienti, che consistevano del signor e della signora Potter, “Una cosa mi ha assillato in tutto il tempo trascorso da quando ho stabilito che la creatura fosse un Revenant. Com'è che eri in grado di vederla, Susan? Gli Auror non potevano e soltanto i sensi acuti del signor Lupin gli hanno permesso una marginale percezione della creatura.” 


Susan si strinse nelle spalle davanti i suoi occhi scintillanti, “Harry l'ha mandata a fuoco. Non potevo vederla, ma potevo vedere le fiamme. Ho mirato al centro.” 


Albus rise, permettendo a un sorriso di attraversare il suo volto. “Certo, questo ha perfettamente senso. Altrimenti, le sole persone che sarebbero state in grado di vederla avrebbero dovuto condividere un legame di sangue con Harry. Il legame tra voi due non sarebbe stato sufficiente; se, tuttavia, il sangue dei Potter fosse presente nel tuo corpo, diciamo, ad esempio, in una placenta, allora saresti stata in grado di vedere il Revenant chiaro come il sole.” 


Susan era una bugiarda terribile e il rossore sul suo volto non tardò molto a venire. “No, miravo al centro delle fiamme.” 


Suonò davvero un Preside che prende casualmente in giro uno studente beccato a mentire. “Certamente, signora Potter. Permettimi di offrire le mie più sincere congratulazioni.” 


Albus zittì le proteste di entrambi. Per la prima volta da mesi, si sentì contento. 


———— 


Rita sedeva alla sua scrivania cercando di scrivere, senza riuscirci, una storia che il suo censuratore avrebbe approvato. Erano passate quasi quattro settimane dall'attacco a Diagon Alley, dove la forza ausiliaria degli Auror, con la 'mutua assistenza' di Albus Silente, aveva sventato l' 'attacco di massa' delle forze nemiche. 


Ufficialmente, quella era l'ultima azione riferibile intrapresa dalle Forze Oscure. Nessuno sembrava menzionare i quattro uffici di reclutamento che erano stati dati alle fiamme. Alla fine, Scrimgeour aveva avuto il suo Atto di Mobilitazione. Ignorando gli Accordi Vaticani, il Ministro aveva creato un esercito de facto. A dire la verità, era più di un gruppo armato che un vero esercito. Quietamente spazzato sotto il tappeto c'era in gruppo di Ausiliari che aveva passato circa un'ora a 'requisire' metà dell'inventario dentro “Accessori di Prima Qualità per il Quidditch”, soprattutto le cinque Firebolt nell'inventario del proprietario. 


I vari reclami dei negozianti riguardo al fatto che le unità che pattugliavano Diagon Alley li avevano costretti a pagare il pizzo o a offrire sostanziosi ‘sconti’ alle squadre era un ovvio divieto. Poi c'era quella questione delle venti reclute che erano state portate fuori per un esercizio di allenamento e non erano più state viste da allora. No, nemmeno questo non era “permesso” in nessun articolo. 


Lei era abituata a nauseanti alterazioni della verità, ma questo stava diventando ridicolo. Invece della manciata di Auror che avevano iniziato l'anno a Hogwarts e le altre, più piccole scuole, c'era un intero contingente di stanza vicino a ciascuna con reclutatori a tempo pieno e un propagandista a diffondere il vangelo di Scrimgeour. Rita sorrise nostalgicamente all’impressionante banalità che era riuscita a mettere insieme su come quei reclutatori stessero aiutando a guarire i feriti a Hogwarts. 


Certamente non c'era mancanza di notizie, solo mancanza di notizie sulle quali poteva scrivere una storia. Dagli argomenti attivi scelse “Le Precauzioni di Sicurezza del Ministero Assicurano a Tutti un Halloween Festoso” e iniziò a risistemare gli insipidi articoli di giornale. Avrebbe avuto bisogno di trovare qualche negoziante idiota, ovviamente qualcuno che non stesse mugugnando sui racket di protezione e almeno uno o due fanatici ufficiali del Ministero, che lei e un po' di altri reporter avevano iniziato a chiamare “Scrim-lecchini” o “Scrim-fottuti”. Era quel po' di humor a rendere tollerabile il suo lavoro. 


Era solo l’ennesima giornata come le altre, dedicata a tenere il suo delicato didietro lontano dal pollice dell'oppressione. Sarebbe stata una brava ragazza, avrebbe comprato i suoi fondi di guerra e indossato una bella spilla per supportare le truppe. 


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La coppia camminava attraverso l'ex Malfoy Manor, che persto sarebbe stato ribattezzato Manor Potter-Black. Un'intera squadra di Spezzaincantesimi attraversava con la massima attenzione ogni stanza. Bill finì di tracciare una complicata serie di rune e le guardò svanire sulla parete e fu soddisfatto del loro posizionamento. Sembrando piuttosto stanco, si voltò e si unì a loro. 


“I piani sono fatti. Stiamo ergendo strati di barriere di stanza in stanza. Questa sarà la casa più difesa di tutta l'Inghilterra. Soltanto altri tre giorni in turni da sedici ore, sarò felice quando sarà finita.” 


Charlie rise. “Sono sicuro che nemmeno i soldi facciano male, però.” 


“No, ma Emmeline sta migliorando...” 


“Voi due state di nuovo facendo sul serio?” Narcissa ascoltava la chiacchierata dei fratelli, ricordando le storie di Charlie su come suo fratello e la donna Vance si fossero fidanzati a scuola e poi si fossero allontanati. 


L'atteggiamento di Bill cambiò. Il sorriso solitamente allegro svanì. “Una cosa che ho imparato da tutte queste perdite è aggrapparti a ciò a cui tieni e prendere la felicità che puoi dalla vita.” 


“Sì, capisco cosa intendi dire,” disse Charlie prima di stringere la mano di Narcissa. Bill annuì e inventò una scusa per allontanarsi. 


“Ti fa strano essere tornata?” chiese Charlie con un tono comprensivo. 


“È solo un posto, Charles. In questa casa, ho intrattenuto Capi di Stato, Diplomatici, star del Quidditch e i più alti livelli della società. Ho anche ospitato party di genere diverso, dove ci son volute ore per lavar via il sangue dalle pareti. Ho servito il tè al Signore Oscuro e ho guardato mentre artefatti venivano sistemati nelle nostre camere blindate. Parte di me preferirebbe vedere questo posto dato alle fiamme.” 


Charlie le lanciò un'occhiata strana. Narcissa sapeva che lui la accettava incondizionatamente, ma probabilmente non l'avrebbe mai capita a fondo e per davvero. 


“Hai dato peso al mio suggerimento di passare le vacanze in Nuova Zelanda? Potremmo partire subito dopo il matrimonio ufficiale dei Potter. Posso occuparmi io di tutti gli accordi.” 


Charlie rispose a disagio. “So quello che stai pensando, ma con quello che è successo ho bisogno di stare qui quest'anno. Quello che resta della mia famiglia ha bisogno di me.” 


Lei sorrise guardando un elfo domestico che strofinava la scala di marmo italiano del quindicesimo secolo mentre passavano per l'entrata principale e nella sala delle cerimonie. Narcissa avrebbe comunque preso quegli accordi. Charles avrebbe dovuto fidarsi del suo giudizio su questo. 


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“Ciao, mamma. Papà mi ha chiesto di passare di qui. Purtroppo, sembra che lavorerà fino a tardi, questa sera.” 


Molly si alzò istintivamente per abbracciare Percy, ma si fermò, riconoscendo la futilità del tentativo di abbracciare uno spettro. “Va bene, caro. Non mi sento in vena di festeggiare, questa sera.” Arthur stava affrontando il lutto lavorando ancora più del solito. La vita di Molly sembrava così vuota ora. Non sentiva nemmeno quel posto come ‘casa’. Non era la Tana. Era semplicemente la casa di Aberforth Silente! 


Si tamponò gli occhi con un fazzolettino di carta, “Quando Arthur e io ci siamo trasferiti qui, mi sono preoccupata di dove avremmo sistemato tutti per le vacanze invernali. Ora mi preoccupo che ci saranno troppe stanze vuote.” Quasi meccanicamente, i suoi occhi si posarono sul rovinato, ma ancora funzionante orologio della famiglia Weasley, che era sopravvissuto alla distruzione della Casa dei Black. 


Percy tentò di rassicurarla, “Bè, ho notato che con la tregua nei combattimenti tutte le lancette sono tornate alla normalità. Ronald è a scuola. Papà e William sono a lavoro, la lancetta di Charles sembra muoversi tra 'lavoro' e 'appuntamenti', e Fredrik sta, emh, ‘facendo scherzi’,”. Entrambi guardarono la lancetta di Penelope che era ferma su 'scomparsa'. Una settimana prima, si era sorprendentemente mossa su 'pericolo mortale', rimanendoci per un giorno intero prima di tornare alla sua posizione attuale. C'era stata molte speculazioni su cosa potesse essere successo. 


“C'è stata qualche notizia sulla sua posizione?” 


“No, l'ultima traccia la diceva in Italia, ma si è scoperto che si trattava di una strega polacca in vacanza con la sua famiglia. Il Ministro mi ha tristemente informato che per la restante durata della guerra, non potrà più dedicare risorse alla sua ricerca. Sebbene sia la sua figlioccia, trovarla non è priorità nazionale.”

 

“No, suppongo che non lo sia. Mettere insieme bambini e convincerli di essere un esercito lo è...” 


“La mia nuova esistenza mi ha dato una visione pragmatica. Quando ero ancora carne e sangue, avrei senza dubbio lodato con veemenza tutti i meriti della Mobilitazione e ignorato ogni potenziale difetto. Con la mia nuova chiarezza, posso solo dire che è una brutta soluzione per un problema perfino più brutto.” 


Vedendo la riluttanza di sua madre, Percy continuò, “Ho visto le carte che approvano l’esenzione per Bill, Charlie, Fred ed Angelina. Questo è stato un bel gesto da parte tua.” 


Molly rise freddamente, “Non tanto un gesto quanto un'insistenza da parte di Fred. So che ha già un anello in serbo per lei. Spero solo che aspetterà prima di buttarsi in qualunque cosa, ma Angelina è stata incredibilmente d'aiuto per la famiglia. È il minimo che potessi fare. Ho fatto la stessa offerta ad Alicia di George, ma lei ha rifiutato, dicendo che avrebbe pagato da sola.” 


Continuarono a parlare per un po', esprimendo entrambi la sottile disapprovazione della relazione tra Charlie e Narcissa Black. Però, Percy ammise di aver ben poco diritto di parlare. Molly sentiva che stava iniziando a stare meglio, quando iniziarono le prime urla. 


“La festa deve essere iniziata prima. Davvero non vedo il motivo di usare i fuochi d'artificio finché non sia tramontato il sole.” disse Molly. 


“Devo confessare di essere sorpreso che le celebrazioni siano già iniziate. La gente deve cercare una ragione per sfogarsi...” Percy fu interrotto dal suono dell'orologio. Entrambi alzarono lo sguardo per vedere quale lancetta si stava muovendo con un sentimento d'ansia. 


La lancetta con sopra il ritratto di Molly si era mossa da 'Casa' a 'Pericolo Mortale'. Percy passò attraverso la parete e pochi momenti dopo riapparve attraverso un'altra parete. 


“Mamma, devi scappare! C'è un esercito che si avvicina!” Le barriere che Bill aveva piazzato sulla casa si attivarono. Le barriere ressero per meno di un minuto prima che loro sentissero dei colpi sulle porte e finestre esterne. Molly afferrò la vecchia scopa di George e salì le scale. 


————


Darius Paciock si mosse pigramente in cerchio nell'aria con la sua scopa, usando un altro incantesimo di fuoco per continuare a guidare la massa di Inferi verso la città di Hogsmeade. Sorrise, guardando gli altri sulle scope che lavoravano per mantenere in movimento la vasta formazione. Si stavano avvicinando da sud. I giganti e i troll stavano seguendo le rotaie verso est e i vampiri stranieri e i clan ribelli di Veela stavano aspettando il tramonto al margine della Foresta Proibita. 


I combattenti del Ministero erano già impegnati contro i troll, i giganti e la ventina di streghe e maghi sulle scope. Il ventre della città aspettava di essere spaccato e di vedere le sue viscere dilaniate. 


Lord Voldemort aveva deciso il suo piano di battaglia: in una dimostrazione di forza Hogsmeade sarebbe stata completamente rasa al suolo. Nessun edificio sarebbe stato lasciato ancora in piedi e tutto sarebbe stato ridotto in macerie. Quando i bambini nel castello avrebbero guardato fuori alla luce dell'alba, non avrebbero visto niente. 


L'orda di inferi stava già attaccando le case, con varie creature non morte che si disintegravano contro le barriere. Usò i suoi incantesimi per velocizzarne la caduta delle barriere. Alcuni Mangiamorte le ruppero e iniziarono a erigere barriere anti Smaterializzazione e anti Passaporta mentre Darius sorvolava la città, lanciando incantesimi contro le persone che stavano correndo per le strade. Era un meraviglioso caos e sarebbe solo migliorato quando il sole sarebbe tramontato. 


Dal secondo piano di una casa vicina si aprì una finestra e una donna paffuta dai capelli rossi volò fuori, cercando di scappare. Abilmente, il suo Incantesimo Tagliente colpì come una falce i ramoscelli della coda della scopa, facendola cadere a spirale senza controllo e colpire il suolo fuori dalla casa. La guardò lottare per rimettersi in piedi, afferrandosi un braccio spezzato mentre gli inferi iniziavano a circondarla. Un fantasma apparve dalla casa e tentò, invano, di distrarre i morti mentre la strega frustava gli zombie. Il fuoco ne respinse un po', ma erano troppi. La guardò mentre cercava di Smaterializzarsi e poi afferrare una collana, che fallì a sua volta. 


Per un momento, considerò di guardare i suoi ultimi, coraggiosi sforzi contro la sgraziata massa di creature che la circondava. Poi, cambiò idea e la colpì con un incantesimo di disarmo che spedì la sua bacchetta a volare nell'aria. Gli ultimi sforzi erano terribilmente sopravvalutati e raramente erano di un livello eccelso. La vide urlare freneticamente qualcosa al fantasma, forse gli stava dando il suo ultimo messaggio di addio. 


Darius capì che non c'era nient'altro che doveva essere visto. Guardare una persona lottare contro la morte poteva essere divertente. Guardarla essere mangiata viva non lo era. Facendo una stretta curva, portò la sua scopa verso la città, cercando il successivo, piccolo dramma umano che avesse catturato la sua attenzione. Non vedendone alcuno, si unì a un gruppo di Mangiamorte in movimento per attaccare la retroguardia delle truppe del Ministero. Hogsmeade sarebbe caduta. L'avrebbero rasa al suolo e avrebbero aspettato il contrattacco tra le sue rovine. Allora i vampiri e le Veela si si sarebbero uniti alla mischia e la strage sarebbe stata completa. 


La guerra era una cosa meravigliosa. 










Note dell’autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart)


Quindi, perché Molly? Lungo i capitoli, ho tentato di prendervi in giro facendovi chiedere chi fosse il successivo che avrei ucciso. Ho deciso di fare all'opposto dei Doni della Morte, e risparmiare (per ora) Remus e Tonks e uccidere invece Molly. Non toccherò nemmeno l'intera questione di lei che uccide Bellatrix nel settimo libro. È semplicemente sbagliata da tutti i punti di vista. Unitevi a me su FFA o DLP per la discussione su questa e altre mie storie. Ci sono solo altri 2 capitoli rimanenti già scritti e l'epilogo! È solo questione di unire i punti. Grazie per aver letto, 

Jim

  
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