Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: gunpowder_tea    14/03/2015    3 recensioni
Lo aveva fatto...
Alla fine aveva telefonato davvero!
Alla giovane età di 22 anni... Aveva chiamato un servizio di host a domicilio.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hanji, Zoe
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hanji fece un lungo sbadiglio mentre percorreva il viale alberato che portava al parco delle scienze dell'università. Per colpa del suo stupido appuntamento a domicilio della sera prima con Levi aveva dormito poco ed ora doveva affrontare la stanchezza ancora prima di iniziare le lezioni. 

Ripensando a Levi, ora che era tornata in lei... Forse un po' si era pentita di averlo fatto.

Inoltre, dopo aver guardato ancora una volta il sito dell'agenzia alla quale apparteneva quel ragazzo... Aveva scoperto che gli host, come regola, non dovevano mai chiedere nulla alla cliente della sua vita privata e nemmeno rivelare niente riguardo la propria.

Non sapeva neanche se le aveva detto il suo vero nome...

Sospirò e nascose il viso nella sua abbondante sciarpa.

Chissà...

- Hanji! -

Zoe si guardò intorno e si riscosse dai suoi pensieri quando sentì il suo nome pronunciato da una voce amica.

- Rico! - La salutò sorridendo.

- Che fortuna! - Esclamò la sua amica, guardando il tabellone degli orari - Alla terza ora non c'è lezione -

Hanji si avvicinò allegramente verso Rico per controllare quando, improvvisamente, la sua attenzione fu catturata da un viso familiare.

Poco lontano da lei, in mezzo alla calca di studenti che stava entrando in facoltà per le lezioni, c'era Levi che stava passeggiando tranquillamente con la testa china su un libro.

- L-levi? - Balbettò Hanji, esterrefatta.

Quando il ragazzo la sentì chiamarlo, si girò verso di lei e impallidì, girandosi in un attimo e incamminandosi nella direzione opposta.

- Ehi! Aspetta! - Gridò Hanji, cercando di farsi strada in mezzo agli altri ragazzi.

- Cosa c'è, Hanji? - Chiese Rico, vedendola agitarsi - Non vieni con noi a bere qualcosa? -

- Scusa... - Mormorò, affrettando il passo.

- Hanji?! -

- Scusa, Rico! - Urlò mentre, senza accorgersene, aveva iniziato a correre.

Hanji prese a correre convulsamente, decisa a raggiungerlo.
Fortunatamente, con il casino mattutino, Levi non era andato troppo lontano e riuscì a scorgerlo nel cortile.

- Levi, aspetta! -

Il ragazzo si fermò e si voltò verso di lei, passandosi una mano tra i capelli, visibilimente in imbarazzo.

- Aaah... -

- Uff! - Ansimò Hanji.

Si ricompose e lo guardò attentamente. Portava un paio di occhiali da lettura che gli davano un'aria intellettuale ed era vestito in maniera assolutamente ordinaria rispetto alla sera prima, anche se il tutto non lo rendeva meno bello. 

- Non ci posso credere! Andiamo alla stessa università! - Esclamò lei.

- Ah... Allora ti chiami Hanji - Sospirò Levi, passandosi una mano sulla fronte - Anche il tuo nome è bello -

- Non cambiare discorso - Balbettò Hanji, sentendo il viso in fiamme - Levi è il tuo vero nome? Oppure è quello che usi sul lavoro? -

Levi la guardò di sottecchi, sospirando di nuovo. Sembrava chiaramente a disagio.

- Hanji, devi scusarmi... - Mormorò lui - Ma sai, nessuni qui all'università sa che faccio questo lavoro. Quindi, anche se ci incontriamo, vorrei che mi lasciassi stare... -

Quelle parole la colpirono come uno schiaffo, e Hanji rimase a bocca aperta. Stupita.

Levi le passò di fianco, poi la sorpassò.

- E, se sarà destino, ci rivedremo -

Ma...

Cosa stava dicendo?



    *    *    *


Qualche giorno dopo, Hanji venne a sapere che il suo nome era Levi Ackerman e che frequentava il terzo anno di chimica. Lei invece era al secondo anno di biologia. Effettivamente, frequentando entrambi un indirizzo scientifico, non era stato troppo strano incontrarsi.
Da quel giorno in cui avevano discusso, tuttavia, non lo aveva più incontrato neanche una volta.

Che la stesse evitando sul serio? 

Lo faceva perché era il tipo di donna che chiamava un host a domicilio? Non gli andava di incontrare di nuovo una donna che era stata una sua "cliente"?

- Hanji? -

Zoe si riscosse dai suoi pensieri di nuovo, notando che aveva ancora la forchetta piena di cibo a mezz'aria e che Rico la stava guardando di sottecchi.

- Oh, scusa - Ridacchiò.

- Sei strana, Hanji - Sospirò Rico - Più del solito.

- Senti, Rico... -

- Sì? -

- Essere ignorati, evitati apertamente... Fa incavolare, vero? -

- Parli di Erwin? -

- ... Ah. No... cioè... -

- Stai ancora a pensare a lui? -

- Ehm... No... - Abbassò lo sguardo.

- Ma fregatene! Non è importante se un ragazzo con cui non stai più ti ignora o ti evita -

- Sì, questo è vero, ma... -

- Secondo me dovresti trovartene uno nuovo, e alla svelta - Poi Rico rise - Non hai incontrato nessuno? Nemmeno l'uomo "del destino"? -

Hanji agitò la forchetta e si fece andare il boccone di traverso al solo parlare di Levi.

- Non parlarne come se fosse una cosa da niente... -

- E poi Erwin ti trattava da schifo! - Continuò Rico - Ti sei fatta lasciare come se niente fosse, sei troppo buona! -

Già, era andata proprio così... Era arrivata a contattare quell'agenzia per cercare di dimenticare quanto Erwin le avesse fatto male.

In fondo, uno che si faceva comprare per denaro come poteva disprezzare lei, dicendo che era una cliente?

Erano entrambi sulla stessa barca.



    *    *    *


Quella sera, Hanji se ne stava seduta per terra appoggiata contro il suo letto, ripassandosi tra le mani il foglietto con il numero dell'agenzia di host.

Osservò più e più volte i caratteri sulla carta, sentendo le guance in fiamme al solo pensiero di chiamarlo.

"Se non sarà destino, lo farò capitare io!" Pensò, digitando rapidamente il numero sul telefono prima di pentiirsene.

Dopo un paio di squilli, l'operatore dell'agenzia rispose con la solita domanda.

- Che tipo di uomo le piace? -

Hanji tossì, imbarazzata, e cercò di non balbettare.

- Ecco, senta, io è la seconda volta che chiamo... -



    *    *    *



Levi arrivò a notte fonda, visto il poco preavviso. Quando Hanji lo vide, lui non aveva l'espressione seria e rilassata come al loro primo incontro, ma sembrava piuttosto imbarazzato.

- ... Ciao - Mormorò lui, con lo sguardo abbassato - ... -

- ... -

- ... Perché non dici niente? -

- Senti chi parla - Hanji lo guardò di sottecchi - Perché all'università mi eviti? -

- Non ti evito, figurati -

- Invece mi stai chiaramente evitando - Sbottò - Se tengo la bocca chiusa... Non c'è problema, no? -

- Perché fai così? - Urlò Levi, alzando lo sguardo imbarazzato e incontrando i suoi occhi - Sai bene che tipo di lavoro faccio, no? Cosa devo fare? Tu sei una cliente! -

- Allora non dovresti trattare le tue clienti così! -

Ma... Cosa le era saltato in mente!?

Levi le diede uno sguardo, poi arrossì di nuovo e guardò altrove.

- Non è che io ti piaccio? - 

Al suono di quelle parole, Hanji sentì il cuore saltare un colpo. Effettivamente, non ci aveva pensato.

- Eh? Cos.. Non ti montare la testa! -

Improvvisamente, Hanji vide Levi sorridere e la mano del ragazzo raggiunse lentamente la sua nuca, attirandola a lui.

- ... Grazie - Sussurrò Levi, appoggiando le labbra sulle sue.

Levi la baciò lentamente, e Hanji sentì il suo corpo sciogliersi. La sua bocca era attenta e languida, scioglieva la sua lingua spingendola oltre le sue labbra andando a sfiorare quella di lei. 
Appoggiò dolcemente le dita sul suo petto, sentendo i muscoli di lui contrarsi sotto il suo tocco.
La mano di Levi si strinse contro la sua schiena, correndo lungo la curva dei suoi fianchi mentre scostava i vestiti. Hanji spostò le gambe, mugolando quando Levi premette la coscia fra le sue. 

- Quello che facciamo noi due... - Ansimò Levi, sfirandole il collo con le labbra - Teniamolo nascosto al mio capo -

- Peché? - Hanji sorrise.

- ... Così - Concluse riprendendo a baciarla.

Scivolò sotto il tessuto, facendo scorrere il palmo della sua mano contro la sua pancia liscia, fino a raggiungere il suo seno.
Hanji gemette contro la sua bocca, stringendosi con più forza contro di lui non appena lo sentì sbottonarle la camicia. La sua bocca poi si mosse fino a morsicarle un capezzolo, e la sottile risata di Hanji si frantumò fino a evolvere in un gemito mentre inarcava la schiena soto di lui.
Levi fece scorrere via anche i suoi pantaloni e afferrò le sue gambe, aprendole e scendendo all'altezza delle ginocchia. Le labbra scesero ancora più in basso, lungo il busto, fino a scivolare dentro le sue cosce. Fece scorrere la lingua lungo la sua pelle e Hanji non riuscì a resistere dall'afferrargli i capelli, rantolando il suo nome.

- Ah... Levi... -

Lui richiamò nuovamente l'attenzone delle sue labbra, togliendosi in fretta i vestiti e spingendosi verso il suo calore pulsante. Le gambe di Hanji si avvolsero intorno alla sua vita, invitandolo a continuare.
Levi si mosse dentro di lei come se fossero due ingranaggi perfettamente incastrati, guadagnando un grido misto a qualcosa che suonava come un "sì" in risposta mentre baciava ogni nervo sensibile del suo collo.
Sistemò i suoi fianchi contro le sue cosce, le quali si sollevarono verso di lui in modo da farlo muovere più velocemente fino a quando, stremati, crollarono una tra le braccia dell'altro.

Hanji rimase avvolta nella sua stretta per un po', fino a quando il suo sguardo non cadde sull'orologio appeso al muro. Si sedette sul letto e controllò meglio l'ora: erano le due e mezza passate.

- Scusa... Ormai non ci sono più treni - Mormorò - Torni a piedi? -

Levi sbuffò e le abbracciò la vita, sistemando la testa sul suo grembo.

- Ah... Non essere cattiva - Sbuffò - Mi metto qui in un angolino, lasciami restare... -

- Va bene - 

Hanji poi prese ad accarezzargli la rapata sulla nuca. Era una sensazione piacevole.

- Io... Non capisco bene quando uno è bravo o no a fare l'amore... -

- Beh, quello è soggettivo - Levi fece spallucce, avvicinandosi alla sua giacca per prendere una sigaretta.

- Ma, ultimamente, ho l'impressione che le persone gentili siano più brave a farlo - Disse accarezzandogli il viso.

- Che paragone stai facendo? - Biascicò Levi mentre trafficava con l'accendino.

- Tra te e il mio ex ragazzo -

Hanji sentì Levi tossire agitato. Quando lo guardò, notò che era arrossito di nuovo. 

- ... -

Era davvero carino quando faceva così.

- Un po' alla volta mi sono stufata di farlo con lui. O meglio, mi sono stancata - Disse abbracciandosi le ginocchia - Alla fine, speravo addirittura che terminasse tutto in fretta... E a volte mi faceva molto male -

- Beh, per quello, da uomo... - Levi trattenne una lunga boffata di fumo e sospirò - Bisognerebbe fare attenzione -

Hanji poi sorrise.

- Non che me ne importi. Tanto ormai non stiamo più insieme - Alzò lo sguardo al cielo, pensierosa - Ora che ci penso, non è mai successo che si fermasse a dormire da me... Comunque con il senno di poi pare che per lui fossi la seconda scelta, quindi... - 

Poi Hanji si riscosse.

- Aspetta! - Disse punzecchiando il braccio di Levi - Come facciamo per l'orario? -

Levi scosse la testa e continuò a fumare tranquillamente.

- Non preoccuparti, ho avvisato il mio capo da un po' -

- Eh? -

- Ho detto che avevo finito il lavoro, altrimenti avrei dovuto chiederti altri soldi -

Poi lui si girò sul letto e le fece spazio.

- Quindi non ti preoccupare e vieni qui - La invitò facendo scorrere la mano tra i suoi capelli.

Hanji esitò per un momento, poi cedette e si lasciò abbandonare al suo abbraccio.


Doveva fare attenzione... O avrebbe rischiato di innamorarsi.



    *    *    *



Il mattino dopo, i due fecero finta di nulla ma Hanji bloccò Levi quando arrivò alla porta.

- Posso richiamarti? -

Per l'ennesima volta lui si passò una mano sul viso. Doveva essere una specie di tic che faceva quando si sentiva in imbarazzo.

- Se chiami l'agenzia, prendono una percentuale molto alta - Tirò poi fuori il suo cellulare e digitò il suo numero - quindi chiamami direttamente -

Le diede un veloce bacio sulle labbra.

- Se mi chiami sul cellulare vengo in qualsiasi momento -

Hanji annuì, poi lo guardò seria

- E non ignorarmi all'università -

- ... Sì - Abbassò lo sguardo - Scusa -






Nota dell'autrice ^^
Salve! Avrei voluto farvi aspettare di più per aumentare la suspance ma non ho resistito a scrivere il secondo capitolo... Questa storia mi sta prendendo molto XD
Spero vi piaccia e, come sempre, se apprezzate e volete recensire a me fa solo piacere :)
  
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