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Autore: pamina71    15/03/2015    7 recensioni
Ho utilizzato i 3 movimenti di ognuno dei 4 concerti de "Le quattro stagioni" per una "song-fic" in cui ad ogni movimento di ogni stagione associo una scena dall'autunno 1788 all'estate 1789.
L'associazione è data più dalle sonorità che dai titoli dei singoli movimenti, oltre che dalla stagione rappresentata dal concerto. Suggerisco di leggere ogni racconto ascoltandone il tema, magari nell'esecuzione del Giardino Armonico. Per ogni tempo avremo un "violino solista" diverso.
La base dei racconti è principalmente il Manga della Ikeda (traduzione francese) comprese le Storie gotiche e il Gaiden di André.
E' la mia prima fanfic, ed ammetto di essere partita con un progetto ambizioso, visto che la cronologia e i singoli tempi dei concerti mi concedono davvero pochi gradi di libertà.
Genere: Introspettivo, Song-fic, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Lame e violini'
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Autunno in Fa Maggiore - Adagio molto1 - Ubriachi dormienti

Solista: Oscar François de Jarjayes

 

L' aria che temperata dà piacere,
E la Staggion ch' invita tanti e tanti
D' un dolcissimo sonno al bel godere.

La caserma dormiva come una grossa bestia in riposo, che avesse esaurito completamente le forze e dovesse recuperarle in tempo per la caccia della mattina seguente.

Dalla piccola stanza attigua al suo ufficio Oscar non sentiva più alcun rumore, anche se probabilmente nelle camerate il russare sonoro di alcuni dei soldati rendeva la notte tutt'altro che silenziosa...

Mentre si sfilava gli abiti e toglieva finalmente le fasce con un sospiro di sollievo, Oscar pensò che quella sera si era divertita e rilassata come non le capitava da tempo...con un gruppetto dei suoi soldati della Compagnia B, cosa che avrebbe fatto infuriare suo padre, scandalizzato la madre e la governante e inorridito il povero Girodelle.

 

Era cominciato tutto appena dopo la cena della truppa, quando un timido e più che mai balbuziente Gérard Lasalle era venuto a chiederle, torcendosi le mani e guardandosi la punta degli stivali, se avesse voluto, magari, forse, ecco, onorarlo della sua presenza quella sera, visto che sì, insomma, sarebbero usciti a bere qualcosa perché era diventato padre da pochi giorni, se non avesse trovato troppo indelicato l'invito.

Sebbene fosse stanca, non aveva avuto il coraggio di rifiutare una simile, gentile ed esitante richiesta. E Gérard le era decisamente simpatico, con la sua timidezza proverbiale, una gentilezza innata. Senza contare che dormiva in una camerata con alcuni dei soldati che istintivamente preferiva, senza contare che era quella di André2. Per il giorno dopo avrebbe poi trovato il modo di fargli avere un regalo per il bambino, senza offenderlo ma avendo ben presente quale fosse il soldo.3 dei suoi uomini ed il costo del pane.

 

Si era così trovata con una decina dei propri soldati all'uscita del cancello est della caserma, diretta verso un'osteria poco distante.

- Comandante- le aveva detto gentilmente François Armand - al cancello principale però c'è quell'ufficiale che è già venuto un paio di volte. Credo che aspetti voi.

ed Oscar gli aveva risposto sorridente:

- Abbiamo fatto bene ad uscire a questo cancello, allora-, lasciandolo sinceramente stupito. Non era mai successo che il Comandante trascurasse il lavoro o lasciasse attendere un ufficiale.

Vedendolo perplesso, Oscar aveva aggiunto :

- Non ti preoccupare, non stava portando alcun ordine o dispaccio.

- Ma allora chi é?

- Uno che vorrebbe diventare mio marito e mi sta complicando parecchio l'esistenza. Quindi, che aspetti pure. E che si scandalizzi, se gli va.

François Armand non aveva saputo cosa rispondere ad una simile affermazione, si era limitato a guardarla di sottecchi, mentre i due o tre commilitoni più vicini avevano sgranato gli occhi perplessi, proprio non si sarebbero aspettati una simile affermazione dal loro compassato Comandante.

 

La serata in osteria era stata leggera e divertente. Si era trovata ad un lungo tavolo nel quale Gérard era orgogliosamente installato a capotavola, mentre Oscar sedeva con André alla sua destra François a sinistra ed Alain di fronte. Aveva ascoltato molto e parlato poco. I soldati raccontavano della loro vita privata, che conosceva ben poco e dalla quale era incuriosita.

Ascoltò François, che era il più giovane della camerata, raccontare dei suoi innumeri fratellini (perdendone il conto, non sapeva più se quello a cui aveva comprato le scarpe fosse lo stesso che era stato sorpreso a rubare dal fruttivendolo, o quello che era caduto dalla Barrière du Trone, o se fossero tre diversi; ma in totale dovevano essere tra sei ed otto, o almeno così credeva di aver capito).

Aveva ascoltato Alain parlare delle proprie conquiste (che peraltro non le sembravano così plausibili), infarcendo il discorso di numerosi doppi sensi.

Aveva ascoltato descrizioni di figli, fidanzate, madri, case in affitto e padroni di casa insensibili, e si era trovata a proprio agio come non le succedeva da tempo.

Aveva bevuto un poco, ma non aveva sentito il bisogno di stordirsi, le era bastato sentirsi un po' più leggera e pronta ad apparire meno rigida ed ingessata. Aveva sorriso molto, ed addirittura si era sorpresa a ridere...anche i soldati se ne erano stupiti, alcuni di loro non l'avevano mai sentita, quella risata.

 

Era persino arrossita. Era successo per una gaffe con il povero Gérard, che stava parlando della sua felicità per l'arrivo del piccolo Pierre e Oscar gli aveva detto, tranquillamente:

- Non sapevo che fossi sposato.

- Non lo sono, infatti.

- Oh...

E un fiotto di sangue affluito alle gote le aveva tinte di un colore rosato, mentre atteggiava la bocca in una posa rotonda come quella della lettera che stava pronunciando, lasciando di sale i soldati che le sedevano di fronte: al Comandante capitava addirittura di arrossire! E chissà se era successo per la consapevolezza di una gaffe o per aver saputo di una convivenza more uxorio? Possibile che fosse così pudica?

- Scusami, non volevo essere indiscreta

- Nu-nulla di cui scusarsi...

 

André, seduto vicino a lei, aveva atteso che la conversazione riprendesse per sussurrarle all'orecchio: - Dopo ti spiego una cosa, approfittandone per portare il gomito sinistro oltre lo schienale della panca. Era poi rimasto in quella posizione, mentre con la mano, posata tra il muro e lo schienale della panca, non visto, si arrotolava e srotolava dall'indice uno dei suoi lunghi riccioli biondi.

Oscar se ne era accorta, ma lo aveva lasciato fare, non le dispiaceva affatto quella gentile forma di affettuosità, non senza un pensiero malizioso a quanto un simile gesto da parte di un plebeo avrebbe scandalizzato i suoi cosiddetti pretendenti.

Non le dispiaceva quella vicinanza, serena e sorridente, senza affettazione e senza tutta quella malizia da cui si sentiva circondata negli ultimi tempi.

 

Sulla via del ritorno, Andrè l'aveva tenuta leggermente indietro dal gruppo, trattenendola per un braccio.

- Quasi nessuno di loro è sposato. Non se lo possono permettere4. Le tariffe delle chiese sono troppo alte.

Non aveva saputo cosa ribattere, non le era mai passato per la mente che potesse accadere una cosa simile. Magari quelle fidanzate e compagne avrebbero davvero voluto sposarsi, e di nuovo una questione economica impediva loro di coronare un sogno. Una nuova ingiustizia di cui veniva a conoscenza.

Poi le chiacchiere dei ragazzi l'avevano distratta e le avevano fatto tornare il sorriso.

 

E ora, sola nel proprio letto, pensò che finalmente quella notte avrebbe dormito, e che la compagnia degli aristocratici non era quasi mai stata in grado di darle quanto una sola serata con quei giovanissimi soldati poveri, plebei e lievemente ubriachi.

 

 

I tempi lenti dei quattro concerti sono più introspettivi, e più brevi. I racconti seguono questa struttura. E' importante avere in mente i concerti, altrimenti lo stile dei racconti appare incongruente.

2    La base dei miei racconti è principalmente il Manga della Ikeda (traduzione francese, ma ho solo quella) comprese le Storie gotiche e il Gaiden di André. Quindi parto dal presupposto che dopo la scena della camicia non vi sia un allontanamento tra André ed Oscar (niente fuga, in Normandia, niente periodi di freddezza, anzi nel manga più di una volta assistiamo ad Oscar che si appoggia ad André o ad un gesto consolatorio di lui che le poggia una mano sulla spalla) e che l'arruolamento nella Guardia Nazionale avvenga tramite il Generale, e non attraverso Alain. Ho fatto qualche concessione all'anime solo nella descrizione dell'amicizia tra Alain ed André.

3   I fanti , dal 1797, ricevevano 6 sous al giorno (1 sou = 12 deniers, quindi 72 deniers), ma una libbra di pane (489 g) costava nel 1785 20 deniers, e nell'inverno 1788/89 salì ancora a causa del maltempo.

4   Secondo alcune fonti, le famiglie regolarmente costituite su base matrimoniale erano relativamente scarse; tra i poveri e le classi piu' basse della popolazione dominava il concubinaggio. Il matrimonio, che la chiesa imponeva come sacramento, era di fatto impedito dal clero che pretendeva tariffe esose per la sua celebrazione; tariffe tali da escludere del tutto i meno abbienti. La situazione cambiò solo dopo il 1791, e da allora il numero dei matrimoni andò crescendo anche nel periodo del Terrore.

   
 
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