Serie TV > Shameless US
Segui la storia  |       
Autore: BlackMoon_    23/03/2015    2 recensioni
Ian e Mickey. Relazione complicata. E se una persona ad entrambi cara lo venisse a sapere? Come cambierebbe la loro relazione?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mandy Milkovich, Mickey Milkovich, Phillip 'Lip' Gallagher
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I loro volti erano ad un palmo di naso l’uno dall’altro, respiravano piano  all’unisono. La mano di Mickey era immobile sul petto di Ian e il suo sguardo fisso sugli occhi dell’altro, mandò giù quel groppo che aveva in gola e con le dita strinse la maglietta nera sotto la sua mano, quasi tentasse di controllare un impulso infrenabile. Stava combattendo con il suo stesso desiderio di possedere interamente quel ragazzo. Fremeva dalla voglia di ribaciarlo, ancora e ancora. Sollevò il viso per ricongiungersi con la sua bocca, ma fu interrotto da alcuni tacchettii che si facevano sempre più rapidi e vicini. Mandy li raggiunse in salone, catturando l’attenzione dei due ragazzi.
«Embè? Come sto» chiese lei, volteggiando su sé stessa. Indossava un vestito grigio, corto e attillato, con in vita una cintura nera, ai piedi portava un paio di sandali con il tacco, abbastanza alti per raggiungere il viso di Ian, ma non eguagliarlo in altezza. Ian rimase senza parole, ma si limitò a sorriderle. Non aveva mai visto la sua amica così bella, e anche se non fosse esattamente il suo tipo, osservarla era una delizia per gli occhi.
«Vai a battere stasera, stronzetta?» le si rivolse Mickey, che al suo arrivo si era staccato dal corpo di Ian con fare felino.
Ian lo riprese e lui tacque. Mandy sembrò farsi scivolare addosso quel commento, raggiunse Ian e si aggrappò al suo braccio. Fecero per aprire la porta, ma Mickey ebbe la meglio e ci si parò davanti, impedendo così ad entrambi l’uscita.
«Tu non andrai vestita così, con lui. Verrò anche io.» annunciò in modo autoritario, incrociando le braccia sul petto. Ian era palesemente sorpreso da quell’atteggiamento, ma tutto sommato non gli dispiaceva. «Va bene» fece infine Mandy con fare teatrale. Spostò con forza il fratello dalla porta e la aprì.
I tre camminarono insieme per le buie strade del South Side. Appoggiati a un muro c’erano una fila di barboni con in mano una birra, e Ian avrebbe giurato di aver visto suo padre. Proseguirono parlando delle stronzate più insulse, come loro solito e dopo pochi minuti di cammino, arrivarono alla pizzeria. Il cameriere li fece accomodare a un tavolo all’estremità della sala, abbastanza nascosto e intimo. Il ragazzo della pizzeria, cosa che non potè non notare Mickey, non toglieva gli occhi dal culo della sorella, l’avrebbe fulminato se avesse potuto, ma infondo Mandy se l’era cercato vestendosi in quel modo. Si sedettero, pochi minuti e la ragazza si allontanò con la scusa di dover andare al bagno. Attraversando la sala, passò affianco al cameriere che poco prima non le staccava gli occhi di dosso, lo sfiorò e fece cenno di seguirla. Intanto al tavolo erano rimasti solo Ian e Mickey, seduti uno di fronte all’altro. Una vecchia signora, dall’aria da ricca, li guardava incuriosita, cosa che infastidì parecchio il giovane Milkovich che la minacciò di prendere provvedimenti seri se non avesse smesso con quelle occhiatine, non erano da soli, sua sorella era andata al cesso. Ian non riuscì a trattenere una risata, alimentando così, inizialmente, l’ira di Mickey; ma poi, vedendolo sorridere con tanta naturalezza, si rallegrò di averlo vicino e sorrise anche lui. I minuti passarono e di Mandy nemmeno l’ombra, più volte era passato qualcuno a prendere le ordinazioni, ma era sempre stato mandato indietro. Notando bene, neanche il cameriere che li aveva accompagnati al tavolo non era presente in sala. Bastò collegare le due cose per capire che fine avessero fatto e perché Mandy non usciva da quel cazzo di cesso. Erano rimasti da soli, insieme, come se fossero ad un vero appuntamento. Mickey sembrava agitato, non era quello che aveva previsto, ma ormai erano lì, tanto valeva approfittare e mangiare quella dannata pizza, tanto avrebbe pagato Ian. Proseguirono con le ordinazioni e dopo qualche chiacchiera del tutto insignificante, due pizze calde e fumanti vennero portate al loro tavolo. Iniziarono a mangiare rapidamente, quasi sembrasse che non mangiassero da anni, era davvero buona quella pizza. Il proprietari erano italiani, napoletani per l’appunto e ogni tanto si intrattenevano all’Alibi a parlare della loro terra e dei loro compaesani. A Mickey era capitato di averci a che fare, ma mai più di tanto.
«Sai vero che sei ad un appuntamento?» fece timidamente Ian. Mickey alzò gli occhi al cielo « si solo perché quella troietta di mia sorella ti sta tradendo nel cesso con un cameriere da quattro soldi» replicò Mickey, ma le sue parole non sembrarono toccare minimante Ian che continuava a guardarlo con estrema dolcezza.
«Potremmo andare a fare un giro dopo, nel caso» ritentò il giovane Gallagher, tentando di ammaliarlo con il suo sguardo malizioso e la voce suadente, ma  Mickey non diede cenno di resa, anzi sembrò annoiato « Oh risparmiami Gallagher. Stiamo mangiando una pizza, non è un vero appuntamento.» disse infine.
Ian allungò una mano verso la sua, l’altro la guardò spaventato, quasi si trattasse di  un serpente che strisciava nella sua direzione. « Potrei infilzarti una forchetta nella mano e vederti sanguinare» lo avvisò tra i denti. Ritrasse la mano. Ci furono attimi di silenzio durante i quali Mickey sorseggiava la sua birra.
«Mi hai baciato prima» disse all’improvviso, così improvvisamente da prendere alla sprovvista l’altro e farlo affogare. Si ricompose  «Se è per questo altre volte ti ho pure scopato, ma questo non fa di noi una coppia.»
A sentire quelle parole, un velo di tristezza annebbiò il viso del ragazzo dai capelli rossi e non riuscì a non mostrarlo. Mick posò la sua birra e gli rivolse uno sguardo misto tra il preoccupato e il dispiaciuto. «Cosa c’è adesso?» gli chiese mantenendo quell’aria da duro.
«Niente, penso solo che si sia fatto tardi» rispose l’altro lentamente con una voce roca, stroncata ogni tanto dal groppo di lacrime che portava in gola. Mickey si limitò ad annuire e chiamarono il conto. Una cameriera si avvicinò loro e li informò che il conto era già stato pagato da una gentile signorina seduta qualche tavolo più infondo. Entrambi si girarono nella direzione indicata dalla cameriera e trovarono seduta Mandy, con una birra in mano che li salutava con aria compiaciuta. Quella ragazza era un genio. Il problema era il fratello che era un tale cretino. Uscirono entrambi di fretta, Ian un po’ di più che quasi iniziò a correre. Mickey riuscì a raggiungerlo e lo fermò per un braccio. «Mi dici cosa cazzo ti prende?» gli urlò contro.
«Mi prende che ho fatto di tutto Mickey, di tutto per avere ad un appuntamento con te, ho dovuto ricorrere anche a questi stupidi sotterfugi» gli urlò in faccia Ian a sua volta.  Mickey sembrava non capire «Cosa è che vuoi?» domandò innervosendosi dalla scenata che stava facendo l’altro. Iniziò a mordersi il labbro e si mise un braccio dietro la testa.
«Cazzo Mickey, voglio te. Voglio disperatamente te. Ti voglio di più di quanto immagini. Non voglio solo sesso. Voglio te. E solo te.» scoppiò Ian, iniziando a gesticolare come un pazzo. Iniziò a tremare, fece per andarsene ma fu trattenuto dalle braccia forti di Mickey che gli circondavano il petto. Un senso di sollievo lo pervase, tramutandosi poi in calore che gli attraversò tutto il corpo.  Sentì il respiro caldo di Mick  sul collo e le sue labbra che lentamente si avvicinavano al suo orecchio.
«Ti amo» gli sussurrò piano, scandendo bene ogni lettera.
«Sarà il nostro piccolo segreto. Sono tuo.» concluse. Lo fece voltare, gli mise una mano dietro la testa e premette delicatamente le sue labbra contro quelle di Ian. La sua lingua esplorò ogni angolo della sua bocca, poi si staccò dalle labbra che tanto adorava e iniziò a baciargli dolcemente il collo, scendendo sempre più giù, fino alla giuntura delle spalle, mentre Ian gemeva piano sotto il suo tocco delicato.
In quella strada desolata, lontano dagli sguardi indiscreti, illuminati solo dalla luce artificiale del lampione, per la prima volta, Mickey Milkovich, si accettò per quello che realmente era. Un uomo che sapeva amare.





   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Shameless US / Vai alla pagina dell'autore: BlackMoon_