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Autore: LadyVaderFrancy    29/03/2015    5 recensioni
Questa è una raccolta di alcuni One Shot tutti incentrati sulla vita di Severus Piton. Ogni capitolo racconta un piccolo pezzetto di quello che ha affrontato nella sua vita e di come è diventato l’uomo che è … almeno secondo me. Non ha un carattere facile, è distaccato, è severo, è prevenuto, molto spesso è decisamente ingiusto ma vi siete mai chiesti perché? Tutti sono sempre stati pronti ad additarlo come un traditore, come un uomo spregevole, freddo e senza cuore….… tranne coloro che lo amano davvero e io sono tra loro. ….Lettura consigliata solo per amanti si Severus……e a coloro che mi daranno una possibilità di farvi capire chi è il Principe Mezzosangue, chi è il Mangiamorte e chi è la Spia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Solitudine e speranza

Era uscito di casa correndo senza nemmeno chiudersi la porta alle spalle, voleva solo allontanarsi da dalle urla e dal dolore. Corse a perdifiato finché finalmente lo vide, quel piccolo angolino di mondo che lo faceva sentire al sicuro, lontano da tutto, lontano da tutti, e soprattutto lontano da quel babbano orribile che a volte era costretto a definire padre. Poggiò i palmi sulla corteccia ruvida del salice, inspirò profondamente un paio di volte per riprendersi dallo sforzo, ma soprattutto per cercare di sedare la grande rabbia che sentiva dentro di se, così lentamente si mise seduto a terra fissando i rami di quel meraviglioso albero che si tendevano verso le acque del fiumiciattolo, e si perse nei suoi pensieri osservano il riverbero e le sfumature che il riflesso delle foglie verdi producevano nell’ acqua cristallina.

Gli ci volle più di mezz’ora per calmarsi, continuava a sentire la voce di Eileen che sibilava “Vai Severus, va fuori… fa come ti dico” mentre suo padre alzava la mano per schiaffeggiarla l’ennesima volta. Avrebbe voluto scagliarsi contro di lui per difenderla, avrebbe voluto essere in grado di controllare la sua magia per schiantarlo in modo da porre fine una volta per tutte a quell’assurdità. Come osava un rozzo babbano come lui porre le sue mani sudice su una strega, su sua madre. Severus era un bambino molto intelligente e sveglio per la sua giovane età, sapeva valutare le situazioni e sapeva vedere oltre le apparenze, quindi non aveva bisogno di indugiare su fantasiose spiegazioni o inventarsi false speranze, la realtà nuda e cruda era che se quel pomeriggio fosse rimasto in quella casa subito dopo sarebbe toccato a lui, avrebbe dovuto ascoltare per l’ennesima volta gli insulti, avrebbe sentito le sferzate della cinghia sul suo esile corpo, e avrebbe dovuto leggere sul volto di Tobias il disprezzo e il disgusto di avere un figlio anormale e indegno come lui.

In quei momenti per quanto fosse consapevole della sua intelligenza e del fatto che era un mago, non poteva fare altro che subire e assistere impotente a ciò che accadeva intorno a lui, perché nonostante tutto restava sempre un ragazzino di quasi 9 anni.
Mentre era immerso nei suoi pensieri sentì delle voci, si alzò di scattò infastidito. ((Chi sarà? Nessuno viene mai qui. Spero non siano i figli di quei babbani che vivono acconto a noi, non li sopporto, e loro … mi detestano, non li voglio qui, questo posto è mio, mio soltanto)). Ma la curiosità era sempre stata una delle caratteristiche del bambino, così si sporse leggermente e con cautela da dietro il tronco del salice per guardare chi osava profanare il suo posto speciale. Erano due ragazzine che non aveva mai visto prima nel quartiere, una un po’ più alta sembrava la più grande, aveva i capelli ricci e castani e una voce fastidiosa, era bruttina e sembrava davvero antipatica. Poi i suoi occhi di ossidiana, si soffermarono estasiati e incuriositi sull’altra bambina, il suo viso era roseo, aveva i capelli rossi come il fuoco, la sentiva ridere nel silenzio di quel prato in fiore. La osservò come ammaliato, il suono della sua voce era come una dolce melodia, poi vide i suoi occhi erano del suo colore preferito, verdi e scintillanti sembravano due pietre preziose. Severus rimase nascosto in disparte non riuscendo a distogliere gli occhi dalla bambina dai capelli rossi, la vedeva correre felice mentre sfiorava i fiori di campo con i palmi delle mani, era un movimento quasi ipnotico. Per tutto il tempo che le ragazzine rimasero al fiume, il piccolo mago riuscì a dimenticare il motivo per cui era andato nel suo posto speciale, dimenticò i litigi dei suoi genitori, dimenticò che era un bambino solo ed emarginato, nulla aveva più importanza voleva solo guardare la bambina dai capelli rossi come il fuoco.

Da quel pomeriggio Severus tornò al fiume ogni singolo giorno, aveva rivisto le due ragazzine diverse volte restando sempre nascosto per non farsi vedere, aveva scoperto che erano due sorelle e che la bambina dagli occhi verdi era proprio come lui, ma aveva anche capito che probabilmente lei non aveva idea di quanto fosse speciale. Avrebbe voluto avvicinarsi per parlarle, ma aveva paura di essere rifiutato, lei era così bella e dolce e piena di vita, e lui invece era un piccolo mostriciattolo, che indossava dei vestiti logori e fuori misura, e poi non era mai piaciuto agli altri bambini, anzi non era mai piaciuto a nessuno a parte sua madre perché era brutto e strano.

Un pomeriggio come tanti altri, Severus era al fiume. Suo padre era tornato a casa ubriaco come al solito e lo aveva accusato di essere la causa della sua rovina, gli aveva dato un paio di ceffoni, ma lui era stato più veloce ed era riuscito a scappare stavolta. Era seduto sotto il salice mentre disegnava distrattamente con le dita sulla terra argillosa delle rune, immerso totalmente nei suoi pensieri ((Mancano solo 3 anni… poi me ne andrò da questo posto orribile, pieno di babbani inutili. Andrò ad Hogwarts la scuola di magia e stregoneria migliore del mondo, e la mia vita sarà diversa… devo solo resistere ancora tre anni)) e mentre lanciava con rabbia dei sassi nell’acqua sentì in lontananza una voce che ormai gli era molto familiare. La bambina dai capelli castani stava urlando contro sua sorella “Mostro sei un mostro! Lo dirò alla mamma”

Severus si alzò velocemente e guardando dritto di fronte a lui, vide la sorella maggiore colpire con disprezzo il palmo della mano della bambina dai capelli rossi facendo cadere un fiore che teneva in mano e lasciando sul volto della piccola un’espressione ferita e delusa. “Smettila!! Questo non è giusto” sputò con rabbia la ragazza più grande, poi infastidita afferrò la sorellina per una spalla scuotendola “Come fai? Dimmi come fai Lily!!”

“Non lo so Tunia, io…”

A quel punto Severus non poteva più tacere, vedere l’orribile babbana maltrattare la bimbina dai capelli rossi non gli piaceva, sentì una grande rabbia invaderlo così senza pensare un secondo a quello che stava per fare sbucò da dietro l’albero “E ovvio no? “

Petunia urlò per lo spavento, ma Lily rimase ferma a guardare lo strano bambino e poi disse “Cosa è ovvio?”

“Quello che sei… io so cosa sei” rispose imbarazzato e intimidito ((Non dovevo espormi, avrei fatto meglio a non intromettermi))

“Io ti conosco tu sei il figlio di quei Piton vero? Vattene pezzente nessuno ti ha chiesto niente” sputò con disgusto Petunia.

La bambina dagli occhi verdi invece lo fissò incuriosita “E cosa sarei secondo te?”

“Non parlargli Lily!! Sai cosa dicono di lui…che è strano ed è molto antipatico”

Severus strinse i pugni sentendo le accuse dell’orribile ragazzina, ma poi si concentrò sulla sorellina e rispose timidamente “Tu- tu sei una strega”

L’espressione sul volto della bambina dai capelli rossi si fece cupa “Non è una bella cosa da dire! Dovresti vergognarti” e poi si voltò per andarsene con la sorella “Andiamo Tuny, forse avevi ragione…è un maleducato”

Severus si sentì orribile non voleva assolutamente offenderla, tutt’altro con quelle poche semplici parole sperava di farle capire quanto fosse speciale, ma la sua timidezza e la sua poca interazione con le altre persone non lo aveva aiutato. Ma qualcosa dentro di lui gli diceva che doveva correrle dietro, che non poteva lasciarla andare via così, non sapeva perché era così importante che la bambina capisse che non l’aveva insultata, ma lo era così urlò disperato “No - no aspetta! Non hai capito, io- io non volevo… offenderti. E’ vero, è quello che sei, ma non è una cosa brutta, anche mia mamma lo è, e io- io sono un mago!!” ((Ti prego fa che mi creda, pe favore ))

La rossa si voltò e guardò il bambino che aveva di fronte, era molto pallido, eppure le sue guance erano arrossate era molto imbarazzato, ma i suoi occhi neri brillavano enormemente “Davvero sei un mago? ”

“Si davvero” rispose con orgoglio

“Allora la magia esiste davvero?”

“Certo che esiste!” urlò “Se-se vuoi posso farti vedere” aggiunse sussurrando, poi strappò una manciata di fili d’erba, subito dopo averli tenuti in mano presero la forma di alcune libellule, che un attimo dopo volarono verso di lei.

“Ohh ma questo è fantastico!! Tu sei speciale” disse tutta eccitata Lily guardando le libellule volare intorno a lei.

Severus arrossì ulteriormente, nessuno a parte sua madre aveva mai detto una cosa così bella su di lui, nessuno. Poi vide la bambina fare un passo verso di lui e per tendergli una mano “Piacere io sono Lily, Lily Evans”

“Piacere io sono Severus Piton” rispose sorridendo

I due bambini non si erano nemmeno accorti che Petunia si era allontanata, la sentirono urlare indignata che era ora di andare a casa.

“Scusa ma ora devo andare, ci vediamo domani?”

Gli occhi di Severus brillarono come perle preziose “Certo Lily, ogni volta che vuoi. Ci vediamo domani”

Lily corse verso sua sorella, e quando la raggiunse si voltò un ultima volta per salutare con gioia il suo nuovo amico con la mano. Severus la seguì con lo sguardo fino a che non la vide sparire in lontananza, sentiva il cuore battere forte, non si era mai sentito così, emozionato, così felice in tutta la sa vita. Aveva osservato la bambina ogni volta che era venuta al fiume, aveva voluto parlarle dal primo momento in cui l’aveva vista, lei era bella, era gioiosa, era speciale e ora era sua amica, la sua prima amica.

15 luglio 1968


Ciao a tutti,
e questo è il secondo One Shot, quello in cui Sev e Lily si conoscono ovviamente ho cambiato delle cose... spero sia di vostro gradimento... mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate...quindi recensite per favore...
A presto
Lady V  
   
 
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