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Autore: lorian    04/04/2015    1 recensioni
Una serie di one shot con cui Draco ci parla della sua vita, associandola ai colori.
Periodi più o meno luminosi che bene o male lui ha vissuto e che vuole condividere con tutti voi.
Preciso, anche se non credo sia necessario, che Draco non è un personaggio di mia invenzione ma della geniale e fervida fantasia della grande zia Row.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Dopo la II guerra magica/Pace
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Benvenute mie care, dopo la pubblicazione del primo capitolo di questa serie, eccoci giunte al secondo appuntamento.

Non posso né voglio rivelarvi di più, riguardo al suo contenuto quindi vi lascio alla lettura del capitolo.

Volevo solo avvisarvi che sabato prossimo, insieme alla pubblicazione del terzo capitolo di questa serie, metterò anche il primo di una nuova long che sto scrivendo a quattro mani, insieme ad un'altra ragazza di efp: fenice cremesi.

Si tratta di una storia un pò particolare che riassume mistero e magia, ambientata ovviamente in quel di Hogwarts.

Mi auguro di cuore che la seguiate in tante e che ci darete il vostro parere spassionato.

Ora basta chiacchiere, vi lascio al racconto di Draco.

A sabato prossimo un bacio Lorian

 

I colori della vita secondo Draco Malfoy - Nero

 


Il nero... il nero è un colore che per molti versi, mi si addice tanto.

D'altronde è quello il colore dei miei abiti preferiti, come se facesse parte della mia pelle e questa sensazione si è acuita, nel momento esatto in cui il Signore Oscuro ha messo piede nella mia casa.

Sono sempre stato fiero della bellezza e dell'imponenza del Manor ma da quel momento, tutto si è oscurato nella mia esistenza.

Quell'essere viscido, ha ridotto la nostra famiglia al puro servilismo e le umiliazioni erano all'ordine del giorno da parte sua, coadiuvato da quella pazza di mia zia Bellatrix.

Le finestre erano state coperte da pesanti e scuri tendaggi che impedivano alla luce del giorno di entrare, gli ambienti erano tetri ed opprimenti, mia madre era sfiorita come una pianta andata a male, mio padre viveva perennemente con la testa abbassata e con le spalle ricurve dal peso dei suoi errori e io vegetavo il più possibile nella mia stanza, che era diventato il mio unico porto sicuro.

Mentre me ne stavo sdraiato sul mio letto, il mio sguardo si posava sui poster di quiddicth che ricoprivano i muri della mia camera e giorno dopo giorno, sentivo che quella vita non mi apparteneva più.

Quando mio padre fu arrestato, dopo il fallimento dell'operazione condotta da lui al Ministero, per il recupero della profezia di Potter, tutto era crollato sulle mie spalle.

Le minacce rivolte a me e a mia madre si erano intensificate e spesso mi capitava di sentire i suoi pianti strazianti, quando passavo davanti alla sua stanza.

L'odio verso Potter e la sua combriccola si era acuito e stupidamente, li incolpai di tutte le disgrazie che ci stavano accadendo quando invece, la responsabilità era solo dell'avidità e dell'ingordigia del mio augusto genitore, che per sete di potere aveva barattato la pace e la serenità della sua famiglia.

Il Signore Oscuro mi propose di prendere il Marchio Nero e in cambio lui avrebbe tirato mio padre fuori da Azkaban e lo avrebbe perdonato di tutti i suoi fallimenti.

Voi cosa avreste fatto al mio posto? Anche se aveva sbagliato, era pur sempre mio padre.

In effetti avevo preso troppo sotto gamba la proposta di quel viscido senza naso e me ne resi

conto, quando lui mi ordinò di uccidere il più grande mago di tutti i tempi e cioè Albus Silente.

Da allora la mia vita, aveva fatto uno scivolone bello profondo e mi sembrava di non riuscire più a fermare quella caduta.

Quando assistetti alla morte della professoressa Burbage, che davanti ai miei occhi fu uccisa dal Signore Oscuro e divorata dal suo adorato serpentone, mi resi conto che il sangue nelle mie vene, si era cristallizzato.

Se fossi stato un Grifondoro, molto probabilmente avrei chiesto aiuto a qualcuno ma ero e sono solo un pavido Serpeverde, che il coraggio non sa neppure dove sta di casa.

E così il nero è dilagato nella mia esistenza, fino ad assorbire ogni piccola traccia di luce e togliendomi ogni briciola di voglia di vivere.

 

  
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