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Autore: terrycontyby90    05/04/2015    4 recensioni
Kid stava cercando di fare del suo meglio per diventare più di quello che ci si sarebbe aspettato per la sua intera vita. Mentre tentava di applicarsi all'università, ricevette una inaspettata offerta da un uomo che è molto più di quello che appare.
Dal secondo capitolo: "...Che genere di offerta?" "Comporta che pago in toto la tua istruzione, le spese di soggiorno, e qualsiasi cosa di cui avrai bisogno in cambio della tua compagnia. Che dovrebbe includere, ma non esclusivamente, il sesso."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eustass Kidd, Killer, Penguin, Trafalgar Law, Un po' tutti | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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waiting 3

‘Che... cazzo?'

 

L’unico suono che Kid poteva sentire era il ticchettio di qualche dannato orologio nella stanza e il proprio respiro. Aveva ripetuto quello che aveva sentito nella sua testa, più di qualche volta, per registrarne completamente il significato.

 

Kid strinse i pugni così stretti che le sue nocche schioccarono e poteva sentire le sue spalle tremare dalla rabbia.

 

Non poteva succedere a lui. Tutto il lavoro che aveva fatto per ogni cosa. Quello era il risultato? Essere trattato come un giocattolo erotico da qualche fottuto ricco?!

 

"CHE CAZZO?!"

 

Kid non ricordava come fare per mettersi in piedi o gettarsi verso la scrivania e fissare l’uomo che c’era dietro. Tutto ciò che sapeva era che improvvisamente si era piazzato imponente davanti Trafalgar sbattendo i pugni sulla scrivania.

 

"Mi hai fottutamente chiamato qui, facendomi pensare che avessi una fottuta possibilità, e proponi questa merda?! È un maledetto gioco per te, pezzo di merda?! Non mi sono rotto il culo per questo! Per essere trattato come una retribuita puttana da qualche ricco figo che pensa di poter comprarmi."

 

"Hai frainteso le mie intenzioni, Eustass-ya. Non c’è bisogno di arrabbiarsi."

 

Kid si fermò. 'Cosa diavolo significa 'frainteso le sue intenzioni'?'

 

"Mi sembra maledettamente abbastanza chiaro!"

 

Trafalgar inaspettatamente si alzò dalla sedia camminando intorno alla scrivania.

 

"Allora non stai guardando sufficientemente vicino. Come ho detto prima, sei un ragazzo percettivo. Io chiedo che tu rivolga questa intelligenza alla questione a portata di mano e che ascolti con più attenzione."

 

Kid si sentiva un po’ a disagio con l’uomo che piano si avvicinava a lui. Lo faceva sentire con le spalle al muro, una sensazione che non gli era mai piaciuta.

 

"Tch. Per quello che ne so hai appena detto questo per rendere le cose più facili."

 

Kid si tese quando l’uomo era a pochi passi da lui e fu grato quando si fermò ad una distanza decente da lui.

 

"Non è mia intenzione insultare né insinuare nulla sulla tua 'assenza di carattere'. Piuttosto, la tua forza caratteriale è quello che mi ha spinto a farti un’offerta come questa. Tutto quello che ti chiedo, per il momento, è di accompagnarmi fuori."

 

Trafalgar si muoveva quasi languido verso la seconda sedia vicina a quella sulla quale Kid si era seduto prima.

 

Dopo aver girato un po’ la sedia verso Kid, si sedette a sua volta.

 

"Trovo che sia meglio estendere la conversazione in una confortevole condizione di pari dignità, tuttavia sei ovviamente libero di fare come preferisci."

 

Kid si sentiva sempre più alienato dalla situazione. Da un lato, quello che il ragazzo gli stava offrendo lo faceva seriamente incazzare. Dall’altro lato, il modo in cui l’uomo stava manipolando il tutto disgustava Kid, non era mai stato usato da persone in modo così dannatamente gentile, molto meno di lui. Non era del tutto sicuro che fosse a suo agio con lui. Kid davvero voleva dare un pugno all’uomo, o andare fuori sotto la tempesta, ma la curiosità su cosa diavolo stesse succedendo nella testa dell’altro non gli rendeva facile la scelta.

 

Non c’era fottutamente modo che lui accettasse qualcosa del genere, ma non poteva trattenersi dal chiedersi, in un primo maledetto luogo, cosa diavolo aveva spinto Trafalgar a fare la sua offerta.

 

Kid rimase per un secondo in silenzio, decidendo alla fine di provare ad avere almeno un assaggio di quello che quell’idiota stava pensando. Fermandosi sulla sua sedia e forzandosi ad affrontare l’uomo, quasi si lanciò nell’intento.

 

Incrociando le braccia mentre ancora lo fissava, Kid scattò.

 

"Parla."

 

"Grazie. Primo, ti dispiacerebbe ripetermi la mia offerta?"

 

Kid iniziò nuovamente ad irritarsi al pensiero.

 

"Vuoi far di me il tuo fottuto boytoy o qualcosa del genere e pagarmi per questo."

 

"Sbagliato."

 

Kid fece una smorfia innervosendosi, pronto a scattare di nuovo. "Che vuol dire 'sbagliato'?!"

 

"Non hai ascoltato."

 

"Ho sentito quello che hai fottutamente detto!"

 

"Ma non hai ascoltato. C’è una gran differenza fra 'sentire' ed 'ascoltare'. Quello che ho detto è 'che ti pagherò in pieno l’istruzione, le spese di soggiorno, e tutto quello di cui avrai bisogno in cambio della tua compagnia. Che potrebbe includere, ma non limitarsi, al sesso.' Ora. Cosa capisci da questa dichiarazione?"

 

Rimase in silenzio per un po’ prima di rispondere, ora sapeva che l’uomo non cercava quello che Kid pensava fosse la ovvia risposta. Così Kid ci pensò. Poi sbatté le palpebre quando realizzò cosa Trafalgar cercava.

 

"...tu… vuoi altro... oltre il sesso?"

 

"Esattamente."

 

Si accigliò. "Cosa diavolo potresti volere di diverso da me?"

 

"'Cosa' infatti." Trafalgar si sistemò più indietro sulla sua sedia mentre batteva pigramente la punta delle dita contro i braccioli.

 

"Dimmi, Eustass-ya, cosa sai di me?" Chiese l’uomo di punto in bianco.

 

Kid si mosse un po’ alla strana domanda. "Niente in realtà. Sei il mio intervistatore, sei ricco, e apparentemente sei responsabile della borsa di studio. Non molto altro."

 

"Giusto." Trafalgar ammise. "Sono il CEO (detto in termini semplici, l’amministratore delegato) di una delle antiche e più potenti compagnie farmaceutiche del mondo nonché membro del consiglio e principale benefattore di questa scuola, per citare alcune delle mie credenziali."

 

Kid iniziò a sentirsi un po’ più ansioso. 'Quanto è ricco questo ragazzo?'

"Dovrebbe significare qualcosa per me? Perché non sono fottutamente impressionato."

"Saresti uno dei pochi. Un’altra cosa che fa impressionare me." L’uomo ridacchiò. "Ma no, il mio portare alla luce questi argomenti non aveva a che fare con l’impressionare, ma con i fatti."

 

"E? Con questo?" Kid aspettava impaziente che l’uomo parlasse ancora.

 

"Per primo, con l’influenza che io ho, posso aiutarti molto meglio della borsa di studio. La borsa di studio è buona solo per due anni di istruzione e vitto in questa scuola. Tutte le forniture per lo studio e le spese di soggiorno dovresti pagarle di tasca tua. Non è molto, ma di solito è l’unico modo per i meno privilegiati per entrare in questa struttura."

 

Kid rimase in silenzio per un momento. Sapeva tutto quello, ovviamente. Sapeva che se anche avesse ottenuto la borsa di studio, avrebbe dovuto pagare un casino di soldi solo per i materiali necessari a studiare lì. Per non parlare del costo di viaggiare dal suo quartiere, cosa che lo avrebbe obbligato a stare in qualche fottuto dormitorio, circondato da pezzi di merda con troppi soldi di mamma e papà e maledettamente scarso cervello.

 

Kid sbatté le palpebre quando colse un dettaglio di ciò che Trafalgar aveva detto.

 

"Di solito?"

 

Trafalgar sorrise. "Hai ascoltato. Bene."

 

Kid roteò gli occhi ed aprì le braccia. "Basta che vai avanti."

 

Le sue gambe avevano cominciato a rimbalzare un po’ per il troppo star ferme. 'Sarà meglio che questo ragazzo non perda altro tempo.'

 

Trafalgar inclinò la testa leggermente guardando Kid, dopo sbatté le palpebre e cominciò a parlare nuovamente.

 

"Come ho detto, di solito l’unico modo per entrare, senza pagare la retta per intero, è con la borsa di studio. Tuttavia, c’è un altro modo, anche se molto raro e più difficile da ottenere."

'è la prima volta che ne sento parlare.' Kid pensò con cipiglio.

"Dubito che ne avrai sentito parlare, dato che non è un’opportunità che si può semplicemente cercare di sfruttare. Per essere iscritti senza borsa di studio o risorse finanziarie, la prima cosa di cui si ha bisogno è un benefattore di rango elevato. Con 'rango elevato', io non includo chiunque abbia una ricchezza elevata. Il loro background deve essere 'notevole' per dirlo con delicatezza, avere una grande influenza al di là di quanto denaro potrebbe dare, prima e soprattutto-" Trafalgar fece una pausa per assicurarsi di avere l’attenzione di Kid. "Essere un membro del consiglio scolastico."

 

Quello che l’uomo aveva detto circa le sue 'credenziali' che non erano per impressionare, improvvisamente ebbe un senso per Kid.

 

"Quando ho detto che è raro, intendevo dire che solo due studenti nell’ultimo decennio sono stati ammessi nella scuola in questo modo."

 

Inconsciamente Kid iniziò a battere i tacchi sovrappensiero. 'Quindi in pratica è meno della possibilità di vincere alla lotteria e più simile alla possibilità di fare il fottuto jackpot.'

 

"Quello che sto offrendo, Eustass-ya, è molto di più di questo."

 

Smise di battere i piedi e lanciò un’occhiata a Trafalgar. 'Cosa cazzo sta cercando di offrirmi ancora?!'

 

Trafalgar giunse le mani e pigramente tirò l’orlo di un guanto.

 

"Quello che sto offrendo nei dettagli è che pagherò per intero tasse scolastiche, classi di studio a tua scelta, materiali di studio richiesti, spese di soggiorno, provvedendo all’assistenza sanitaria e all’alloggio, tutto libero da interessi monetari per un periodo di cinque anni. Dopo questo, una posizione di alto rango a tua scelta sarà assicurata."

 

Per qualche istante, nient’altro a parte i piccoli suoni dei respiri e il ticchettio di un orologio si sentirono nella stanza.

 

Il pieno impatto di quello che Trafalgar stava offrendo, improvvisamente colpì Kid come una valanga.

 

'Sarei sistemato per tutta la fottuta vita...' Kid sentì un piccolo spiraglio di luce nella testa. 'Ma perché cazzo sta offrendo qualcosa del genere a me?'

 

"Perché io? Perché dare tutto questo a me? Non c’è modo che nell’inferno qualcuno come te farebbe qualcosa del genere. Sei ricco, senza dubbio hai agganci, e sei molto gradevole alla vista *, quindi non capisco."

 

"Grazie."

 

Kid aggrottò la fronte confuso. "Per cosa?"

 

"Per i tuoi complimenti sul mio aspetto. È apprezzato." Trafalgar sorrise quasi scherzosamente.

 

Kid sentì la sua faccia cominciare ad accaldarsi e si mosse a disagio. "Silenzio. E non hai risposto alla mia domanda."

 

"Molto bene. Come tu stesso hai detto, sto molto bene economicamente, ho un alto stato sociale e sono 'molto gradevole alla vista'." Trafalgar si fermò rivolgendogli un ghigno. Kid fece una smorfia, ma sfortunatamente non coprì il fatto che il suo volto fosse rosso più di quanto avrebbe dovuto. "E molti tendono ad ... apprezzare di più questo piccolo dettaglio."

 

Kid sbuffò. 'Piccolo dettaglio il mio culo.' Poi sussultò per il pensiero involontariamente accurato.

Trafalgar continuò. "Questo rende l’avventurarsi in una sorta di compagnia a lungo termine... debilitante al meglio."

 

Kid poteva capirlo in un certo senso. I parassiti ci sono di ogni genere in questo mondo, ma tendono specialmente a moltiplicarsi quando i soldi sono coinvolti.

 

"Ancora non vedo cosa questo ha a che fare con me."

 

L’uomo lo guardò pensieroso per un momento.

 

"Eustass-ya, dimmi per quale motivo credi che io ti stia facendo questa offerta?"

 

"Sesso e, non so, qualcuno che non ti fotta, ho indovinato?"

 

"Sì e no."

 

Kid aggrottò la fronte e decise di aspettare sputasse fuori quello che aveva da dire.

 

"Voglio qualcuno la cui lealtà mi è assicurata. Ma non sto cercando una prostituta. Se semplicemente volessi un giocattolo, qualsiasi escort servirebbe allo scopo. E avrebbe un costo più efficiente di questo."

 

Trafalgar cercò un contatto diretto di sguardi con lui e lo ottenne.

 

"Resta certo che, se accetterai, in nessuna circostanza sarai trattato come una comune prostituta."

 

Trafalgar si alzò dalla sua sedia e attraversò la piccola distanza fra loro.

 

Kid si tese per quanto l’uomo gli era vicino.

 

L’unico pensiero che fermò Kid dal mettersi in piedi e troneggiare su Trafalgar fu la stretta vicinanza che i due avrebbero avuto. Kid stava per scattare contro l’uomo riguardo al mantenere uno spazio personale quando quello fece qualcosa che il rosso non si aspettava.

 

Trafalgar scese su un ginocchio e si inginocchiò ai suoi piedi, piazzando una mano sul bracciolo non occupato da Kid per mantenersi stabile e gli si avvicinò.

 

Kid poteva sentire il peso del corpo dell’uomo contro le sue gambe e quasi incoscientemente cercò di tirarlo via quando sentì qualcosa toccare il suo viso. Il rosso sobbalzò quando realizzò che era la mano di Trafalgar, o almeno la punta delle sue dita, appoggiata leggermente alla sua guancia.

 

Quando Kid rimase congelato sul posto, Trafalgar sembrò prenderlo come un segno e proseguì a coprire la guancia del giovane ragazzo col palmo della mano. Il rosso aspettò con un po’ più di una leggera ansia che l’uomo provasse a fare qualcosa, ma la mano non si mosse. Solo rimase lì.

 

"Tu, Eustass-ya, sarai il mio amante esclusivo."

 

Kid era seduto sul marciapiede e attese fino a quando una charger argento (è una macchina nd. Terry) entrò nel suo campo visivo. Quando si fermò di fronte a lui, si alzò prima di sporgersi e aprire la porta già sbloccata. Entrando, si voltò a guardare Killer, che aveva sollevato alcune dita dal volante in segno di saluto.

 

Lui sbatté la portiera della macchina senza dire nulla.

 

"Com’è andata?"

 

Restando in silenzio per un momento, ripensò a come il colloquio si fosse concluso, con Trafalgar che gli chiedeva di dedicare alla sua offerta qualche pensiero e accompagnava Kid all’ingresso. Aveva pensato a come raccontare a Killer cosa fosse successo prima di stabilire qualcosa.

 

"Hanno ancora pochi altri da intervistare, quindi non lo saprò per un po’." Fondamentalmente, gli mentì.

 

L’ultima cosa che Kid voleva era causare problemi. Sapeva che Killer avrebbe reagito male e probabilmente avrebbe provato a citare in giudizio Trafalgar, ma se il ragazzo era agganciato e ricco la metà di quanto Kid pensava, allora niente di buono ne sarebbe venuto fuori e avrebbe potuto costare a Killer la sua carriera. Era solo la sua parola contro quella di Trafalgar.

 

Kid sapeva come sarebbe andata.

 

Killer annuì con comprensione. "C’era da aspettarselo, non preoccuparti. Dovevano essere almeno un po’ interessati per contattarti."

 

Kid si mosse leggermente. "E se fosse troppo rischioso?"

 

Inclinando leggermente la testa, Killer fraintese la domanda e parlò. "Sarebbero pazzi ad ignorare una simile opportunità."

 

Tamburellando con le dita sul biglietto da visita nella sua tasca, Kid annuì. "Sì... Penso che lo sarebbero."

 

L’odore di aglio arrosto riempì la stanza e quella di manzo alla griglia con calma si diffondeva nell’appartamento in una combinazione da acquolina in bocca.

 

Ed un Eustass Kid imprecava contro la tempesta.

 

"Siamo spiacenti di informarla che non abbiamo offerte per un uomo del suo talento Mr. Eustass!" Kid proclamò in una stucchevolmente dolce, sicuramente beffarda voce.

 

Proseguì a schiacciare le cotte e pelate patate nel grande contenitore di cottura continuando i suoi sproloqui.

 

"La nostra struttura esprime le nostre più sincere scuse ma siamo impossibilitati ad accettare la sua candidatura Mr. Eustass!" Aveva abbassato il suo tono e livellato il suo accento in una finta voce autoritaria.

 

Quando finalmente finì di schiacciare patate in poltiglia, brutalmente gettò alcuni condimenti nella ciotola, mescolando con del burro fuso prima di mettere la ciotola nel microonde, sbattendo la porta chiusa per riscaldare il contenuto.

 

"Perché cazzo no?! Cosa cazzo c’è di sbagliato in ME?! Semmai, dovrebbero essere fottutamente grati che io  abbia pensato di applicarmi nelle loro merdose e fottute scuole!"

 

Come si poteva essere respinti da altre tre scuole? Queste tre specialmente, avendole scelte, come un ripensamento, per le loro eccessivamente basse richieste e standard. Killer aveva detto di, semplicemente, dimenticarsene ma Kid era andato avanti in qualsiasi modo volesse applicarsi e come meglio poteva, nel caso non fosse stato accettato in nessuna scuola che voleva.

 

'Non che sia più importante ormai.' A questo pensiero, Kid sentì il suo orgoglio agitarsi di nuovo. In assenza di qualcuno o qualcosa da picchiare o ridurre in poltiglia a mano, e non dell’umore per lavorare ad una delle cose della sua crescente lista dei ‘da farsi’, decise di lavorare a qualcos’altro che solitamente faceva nelle situazioni di stress.

 

 

Cucinò. (ditemi che non sono la sola che aveva pensato ad altro >.< nd. Terry  Eh, io ovviamente! Ti pare che non avevo pensato a qualche zozzeria?^//^ nd. Clau)

 

Essere in grado di usare le mani, controllare e creare quello che voleva, ed avere gli apprezzamenti degli altri quando finiva, era molto terapeutico.

 

Con quello in mente, andò al frigorifero e ne tirò fuori la lombata di maiale che aveva ottenuto l’altro giorno. Uno dei proprietari del negozio lo aveva preso per lui come regalo di compleanno in ritardo. Aveva deciso di porzionarlo, condirlo, e lasciarlo nel crockpot (è un robot da cucina) a farlo cuocere lentamente per le prossime ventiquattro ore.

 

'Perché cazzo non vogliono accettarmi?! I miei voti e i test sono molto al di sopra di qualche scuola merdosa come le loro! Dovrebbero essere in decadimento con le loro fottute offerte!'

 

Fece ferocemente a fette il maiale con precisione e usando un coltello da macellaio, sentendosi vendicato con ogni taglio o incisione che infliggeva, di tanto in tanto cambiando la lama per strofinare il mix di ingredienti per condire la carne.

 

"Dopo tutto quello che ho maledettamente fatto per avere una vita migliore, ho questa merda?! Cazzo!" L’ultima esclamazione era stata fatta in reazione allo squarcio ora sanguinante lungo il suo pollice sinistro, appena sopra la nocca.

 

Essendo così incazzato aveva perso la sua concentrazione sul suo compito e aveva stupidamente lasciato il pollice sul percorso della lama. Ora c’era un profondo taglio dovuto al coltello che aveva usato per mutilare la carne cruda.

 

'Fottutamente perfetto.'

 

Kid seduto lì, era accigliato mentre guardava Wire finire la cucitura. Aveva pensato che l’altro uomo stesse per colpirlo col cellulare che ancora stringeva nella mano quando Kid aveva risposto alla porta dopo aver chiamato Wire sopra.

 

Wire aveva speso l’ultima mezzora sterilizzando, intorpidendo, e richiudendo la ferita del suo pollice.

 

Guardare l’ago passare attraverso la sua pelle e ripetere la stessa cosa dall’altro lato per poter rimettere insieme le parti di carne che era stata separata, era interessante e noioso allo stesso tempo.

 

La morbosità di questo aveva sempre affascinato Kid, ma il tempo che necessitava lo aveva sempre fatto sbadigliare. Qualche medico, in passato, aveva trovato la sua reazione estremamente scoraggiante per qualche ragione.

 

"Ok. Non muoverlo troppo per il prossimo paio di giorni e vieni da me un giorno o fai in modo di pulirlo di nuovo. Toglierò i punti in una settimana e mezzo." La voce di Wire tuonò burbera.

 

"Fatto." Questa non era di gran lunga la prima volta che si faceva male in qualche modo, quindi conosceva la routine. E per quanto Kid voleva dire che poteva prendersene cura da solo fino a quando avrebbe tolto i punti, davvero non voleva che  Wire si vendicasse facendo qualcosa di drastico.

 

Come, ad esempio, ammanettare Kid al suo stesso letto e sedarlo fino a quando i punti fossero pronti per essere tolti.

 

Kid non poteva dire che sarebbe stata la prima volta.

 

Dopo aver imballato il suo kit, Wire si alzò e si girò a guardare la carne che Kid stava preparando.

 

Kid vide dove l’uomo dai capelli scuri stesse guardando e parlò. "L’avevo finito, c’è solo bisogno di tagliare qualche patata e roba, gettarlo nel brodo di manzo e mettere tutto nel crock."

 

Wire annuì. "Posso occuparmene io."

 

Sospirò, sapendo che era inutile discutere con l’uomo. "Va bene."

 

Avevano delle cose pronte e, quando Wire impostò la temperature ed il tempo al crock, Kid cominciò a riscaldare alcune di queste per prenderle con lui.

 

Le patate dovevano essere mescolate di nuovo prima di essere scaldate e il resto era stato messo in piatti separati per essere scaldato bene nel microonde. Avevano poi messi i piatti, insieme alle posate, in un largo vassoio per essere trasportati più facilmente.

 

Alla porta, Wire si girò a guardare Kid. "Non so cosa ti ha reso così irritato, ma io so capirti. Lo fai sempre. Se hai bisogno di parlare, o solo sfogarti, sai dove trovarci."

 

Kid annuì con gratitudine e guardò Wire andarsene, abbassando la testa per evitare il telaio della porta.

 

Sospirò sentendo i passi  in dissolvenza dell’uomo più grande (inteso in senso anagrafico, ma non volevo dire vecchio) e tornò in cucina per mettere alcuni ultimi condimenti e gettare alcuni utensili nel lavandino per essere lavati il giorno dopo.

 

Una volta finito di pulire i contatori, Kid si appoggiò contro di loro per un momento di relax. Fece l’errore di guardare al tavolo ed il suo sangue tornò a ribollire.

 

Tre lettere erano appena state lasciate lì innocentemente, come se non avessero appena dato dei colpi potenzialmente schiaccianti al suo futuro.

 

Calpestò verso i pezzi di carta senza valore, strappandoli in una molto soddisfacente sessione di riduzione degli stessi in piccolo pezzettini. Maledicendo le lettere, le persone che le avevano mandate, e tutto il mondo che sembrava essere contro di lui.

 

'Perché sta succedendo?' Pensò quasi con voce rotta.

 

Spendendo la sua rabbia residua sulle lettere, Kid si sentiva solo stanco.

 

Lanciando i triturati pezzi di carta nell’immondizia quando gli passò vicino, camminò stancamente verso la sua camera, volendo solo andare a dormire e non avere nulla a cui pensare.

 

A come la sua vita non stesse andando da nessuna parte.

 

Praticamente si gettò nel letto, lasciando le gambe appena fuori da esso. Kid non indossava una maglia o delle scarpe, aveva solo messo su dei pantaloni morbidi quella mattina, così non dovette cambiarsi.

 

Kid appena appoggiato lì, la faccia nascosta nelle coperte, contemplando di rimanere semplicemente così. Ma sapeva che sarebbe finito in un casino se lo avesse fatto.

 

Sospirando, si rialzò e si trascinò completamente sul letto per trovarsi con la testa sul cuscino. Pensò di mettersi una fascia o delle mollettine nei capelli per evitare di trovarli aggrovigliati il giorno dopo, ma decise di fottersene.

 

Appoggiando la schiena, Kid chiuse gli occhi e cercò di cadere addormentato. Dopo quelli che erano probabilmente solo pochi minuti, tornò ad aprirli nuovamente per fissare il soffitto.

 

'Dovrei spolverare domai.' Pensò di malavoglia. (Ma no, dai! Kid! Ma miseria schifa! Cosa vai a pensare?! Dopo tutte le pippe paranoiche che ti sei sparato, tu pensi a spolverare?! Ma non si può! Ahahah^///^ nd. Clau)

 

Kid girò la testa a guardare il resto della sua stanza.

 

Aveva vissuto lì per anni, quindi c’era una discreta quantità di disordine. Mucchi di rottami metallici che aveva raccolto per varie ragioni. Attrezzi qui e là. Un tavolo coperto da ogni forma di utensili da lavoro e piccoli pezzi metallici, e da libri sulla manifattura. Aggrottò la fronte e si ripromise di organizzare e sistemare le cose domani.

 

Sospirando ancora, Kid si girò su un fianco per guardare l’altro lato della sua stanza. Praticamente la stessa cosa: attrezzi, libri, soprammobili e il piccolo tavolo posto accanto al suo letto come comodino.

 

Fissò la lampada. 'Ho davvero bisogno di spolverare.' (A ridaje! Lol nd. Clau)

 

Con tutto quello che aveva studiato, non ne aveva avuto il tempo.

 

'Sembra che non sarà più un problema.'

 

Stancamente abbassò lo sguardo cercando di chiudere gli occhi e dormire, quando vide una sagoma bianca sulla superfice del tavolino.

 

Era un bigliettino da visita.

 

Il bigliettino da visita di Trafalgar.

 

Ricordava che l’uomo dai capelli scuri glielo aveva dato prima che Kid se ne andasse, chiedendogli di chiamarlo quando avesse preso una decisione. Kid l’aveva preso solo per togliersi l’uomo dalla schiena (Chissà come mai … Paura eh, Kid?). Aveva pensato di liberarsene appena fosse arrivato a casa, ma...

 

Non l’aveva fatto.

 

Era passata più di una settimana da allora.

 

Kid raggiunse il biglietto e lo tenne ad altezza viso per guardarlo.

 

Su un lato c’era una faccina strana che sembrava attraversata dal segno di un virus. Sotto c’era un numero per contattare un receptionist o simili. Lo ignorò e girò il biglietto, rivelando uno scarabocchiato numero di cellulare che Trafalgar aveva scritto.

 

Chiuse gli occhi per un lungo istante.

 

Kid aveva lavorato sodo. Facendo tutto quello che poteva per ottenere non solo una vita migliore, ma per rendere tutti orgogliosi di lui. Per mostrar loro che non dovevano solo cercare di ottenere qualcosa di meglio, ma ottenerla davvero.

 

Se Kid falliva, non solo avrebbe perso la sua possibilità, avrebbe fatto fallire tutti gli altri. Credevano che  l’unico pensiero era che la sorte li aveva tratti in vita. Che dovevano farlo, che le cose non sarebbero mai state migliori di come erano. Che non avevano nulla per cui guardare al futuro.

 

Non poteva lasciare che accadesse.

 

Anche se gli sarebbe costata la dignità.

 

Kid raggiunse il suo telefono sul comodino e compose il numero.

 

Squillò un paio di volte prima che ci fosse risposta di una profonda e morbida voce.

 

"...sono io." Kid attese per un momento ma incontrò solo il silenzio.

 

'Aspetta, e se non riconoscesse la mia voce?' Provò ancora. "Uhm Eustass Kid?"

 

Trafalgar finalmente parlò. "Lo so, sono solo felice di sentirti."

 

'Beh, almeno non sembra compiaciuto.' Kid pensò.

 

"Hai preso una decisione?"

 

Sentì la sua gola improvvisamente secca, quindi dovette schiarirsi la voce prima di rispondere.

 

"Sì... Sì, l’ho fatto."

 

Continua...

 

*qui non sono sicura della traduzione. In originale era “and you're more than easy on the eyes” se qualcuno ha una traduzione migliore, me la dica pure

 

BUONA PASQUA!!

  
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