La mattina seguente al diploma, mi ero svegliata abbastanza agitata . Finalmente mi avrebbero consegnato il copri fronte della foglia , e in più avrei saputo con chi avrei formato il mio nuovo team , anche se speravo davvero di finire in squadra con Bolt. Infondo era l’unico che ritenessi abbastanza ideo al ruolo di ninja, gli altri non avevano né carisma , né voglia, cosa che ai miei occhi, li mostrava del tutto inutili. E poi io e Boruto condividevamo gli stessi sentimenti per i nostri genitori e questo mi faceva sentire ,in parte, meno sola. Nonostante tutto , senza nemmeno avere il tempo di analizzare bene la situazione, i team erano stati ufficialmente formati. Io ero stata assegnata al team 7 .. ,proprio come mamma e papà, e i miei compagni non erano altri che : Boruto Uzumaki e Meiko Okamura . Quest’ultima era una ragazzina esile ,dai lunghi capelli biondo cenere (quasi bianchi) , dagli occhi viola , ed una carnagione pallida. Era molto timida e di fatto non riusciva a sostenere uno sguardo per più di un secondo, senza contare che come ninja , non aveva alcuna dote particolare. Eppure Bolt le aveva sorriso, e con una mano sulla spalla l’aveva perfino incoraggiata, lei era arrossita, fin sopra le punte delle orecchie, e gentilmente lo aveva ringraziato . Provai una nota di fastidio nel loro atteggiamento così espansivo e mi chiesi se in realtà non fossi leggermente gelosa di Meiko , che già aveva un’amicizia ben consolidata con l’Uzumaki , mentre io avevo sempre preferito rimanere distante da loro , dato che non mi era mai interessato creare legami di alcun genere. E solo adesso un pò me ne pentivo. Tra il tratto Accademia – campo di allenamento dove avremmo dovuto incontrare il nostro maestro Konohamaru Sarutobi , i miei compagni non avevano fatto altro che chiacchierare del più e del meno tentando di coinvolgermi nella loro discussione, senza molto successo . Non mi piaceva parlare più del necessario , soprattutto inutilmente e di cose futili . Finalmente arrivati, il maestro si era presentato . Era abbastanza carino e ispirava una certa sicurezza e forza( sapevo bene che era stato un allievo del settimo Hokage) . L’unica nota dolente era quella ridicola sciarpa azzurrina decisamente troppo lunga ( e inutile?) che teneva al collo, che per un momento, a prima vista, mi aveva fatto temere di essere stata affidata ad un idiota . Alla fine, anche noi tre avevamo dovuto fare una piccola presentazione di noi stessi , io semplicemente mi ero presentata concentrando il discorso sui miei progetti per il futuro, che risiedevano nel diventare molto forte e superare i miei genitori , mentre Meiko aveva parlato del suo sogno di essere riconosciuta da una persona in particolare, per il quale nutriva fiducia e rispetto ( e il tutto mentre guardava Bolt con le gote visibilmente rosse , del quale però lui nemmeno si era accorto) , l’Uzumaki invece disse che anche lui aveva il sogno di superare il padre, però deciso nella sua affermazione, che mai nella vita sarebbe diventato hokage soprattutto perché detestava l’attuale . A quel commento però il maestro non si era trattenuto, e gli aveva risposto chiaramente che se voleva essere un ninja avrebbe compiuto lo stesso il lavoro di un Hokage , ovvero quello di salvare le persone a noi più care , solo che quest’ultimo, doveva proteggere una cosa molto più grande ,il villaggio , che nel proprio piccolo tutti i ninja già facevano. Bolt però aveva replicato, che non valeva la pena salvare un intero villaggio , considerando tutti come propri figli, se poi i figli veri e propri venivano completamente trascurati e ignorati perfino nei giorni più importanti della loro vita. Konohmaru sensei aveva solo potuto guardarlo in maniera leggermente afflitta aggiungendo comunque che essere Kage, vuol dire anche dover sacrificare qualcosa della propria sfera privata. Certo era facile parlare , non era certamente lui quello con un padre intento a fare qualunque cosa per portare alla pace il mondo , ma costantemente assente per te . Mio padre non era un Hokage , ma il solo fatto di esserne il consigliere , lo portava spesso a fare delle scelte tra la sua famiglia e i suoi doveri , e naturalmente venivo sempre per seconda , così come mia madre e il suo ospedale pediatrico , dove si occupava dei bambini , e sempre meno di me ,per i doverosi impegni . Sapevo che mi volevano un bene dell’anima però avvolte il bene andava anche dimostrato ,no? Ero stanca delle solite promesse“ scusa Sarada , la prossima volta , promesso “ di mio padre, che puntualmente non manteneva ,e dei giri di parole di mia madre quando stava per dirmi che non aveva tempo per via delle solite emergenze , ero stanca di sentirmi un peso nelle loro faccende per questo volevo diventare un ninja abile .. per non dover mai più vivere con questa sensazione di inadeguatezza che mi opprimeva da sempre . E Bolt provava la stessa cosa , ma il maestro non poteva capirlo davvero. Arrivato il tramonto, dopo un breve allenamento per saggiare le nostre attuali capacità, Sarutobi ci aveva congedati, e noi tre eravamo tornati casa , salutandoci a malapena ,distrutti . Una volta a casa , però, notai subito , il viso scuro di mio padre e il volto irrigato di lacrime di mia madre , non mi avevano sentita entrare, probabilmente, e infatti stavano decisamente litigando . Era una cosa assai rara vederli arrabbiati tra loro , erano caratteri abbastanza difficili ma non appianavano mai le loro divergenze in questo modo , anche perché mettersi di petto contro un Uchiha non era mai una cosa buona , ma nemmeno mettersi contro Sakura Haruno lo era . Appena entrata nel loro campo visivo papà aveva sciolto leggermente l’espressione cupa , mentre mia madre si era asciugata in fretta le lacrime , dandomi il bentornata a casa , con un sorriso appena accennato . Alla fine mio padre dopo pochissimo si era alzato dalla sedia della cucina e se ne era andato , mentre mamma lo guardava andarsene , arrabbiata e impensierita. E mettendomi una sulla spalla mi aveva rassicurato che andava tutto bene , che non mi sarei dovuto preoccupare di nulla . Eppure non sembrava lo dicesse per consolare me , ma più che altro per consolare se stessa .Ma se davvero non dovevo preoccuparmi, allora perché continuava a piangere con quell’espressione così dolorosa ? Angolo Autrice Allora non uccidetemi vi supplico XD ammetto di aver complicato un po le cose , ho fatto di Boruto praticamente un bambino arrabbiato con il padre, in maniera quasi catastrofica, però mettetevi nei suoi panni e in quelli di Sarada .. nonostante i ragazzini sappiano dei doveri dei genitori questo per loro non giustifica la loro costante assenza , e credo che sia così un per tutti gli adolescenti, il loro continuo voler dimostrare il loro valore alle persone che amano e stimano che pur troppo non riescono a passare molto tempo con loro . ( per la litigata di Sasuke e Sakura a breve verranno svelati i motivi ,probabilmente nel prossimo capitolo ,altrimenti questo sarebbe uscito chilometrico xD perdonatemi se vi ho lasciati così in sospeso xD) . Comunque colgo l’occasione per ringraziare le ragazze che hanno recensito ( e messo questa storia tra le seguite , ricordate e preferite) lo scorso capitolo ! mi avete dato la vostra fiducia e spero di essere in grado di guadagnarmela anche in futuro! con questo ( prima di scrivere un angolo autrice più lungo del capitolo stesso ) con un bacio vi saluto !!! alla prossima settimana ! mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate ! Mary Uchiha