Giochi di Ruolo > D&D - Forgotten Realms
Segui la storia  |       
Autore: Ladyhawke83    10/04/2015    4 recensioni
Missing moments anteriore a "la promessa del mago". La prima grande battaglia in cui si trovano invischiati il mago Vargas e lo stregone Callisto... Ritroveremo anche la druida Isabeau, che però dovrà fare i conti con sentimenti inaspettati...
[La guerra. A cosa si riduce poi la guerra. Chi sono i vincitori e quali i vinti?
Questo me lo domandai spesso in quei mesi in cui combattemmo duramente contro un nemico il più delle volte sleale, agguerrito e senza scrupoli.
Ma cominciamo dal principio...]
https://www.facebook.com/Ladyhawke83efp/
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'The magician's promise'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La linea dell'Oblio Parte quarta ed ultima

Amici e Nemici

~~Lontano dalla nave, nella caverna dove giaceva moribondo il giovane mago, qualcosa accadde in lui ma, né i maghi in fuga, né la druida poterono sentire il grido di dolore lanciato dalla creatura risvegliatasi dopo molti anni di oblio.~~


Quando Callisto rientrò era già notte fonda, mi svegliò da un sonno leggero e agitato, avevo sentito il rumore dei suoi stivali e il fruscio delle sue ali mentre scendeva gli scricchiolanti pioli della cambusa dell'imbarcazione. La zona sottocoperta della nave non era un granchè come comodità, alloggi piccoli, poco illuminati e poco "riservati". Almeno la pulizia e il decoro non mancavano, diversamente da altre navi di pescatori o mercantili, questa era dotata di artifici magici. Il legno con cui era stata assemblata era stato benedetto e protetto da una runa magica che impediva ad esso di marcire, logorarsi o incendiarsi. Gli alloggi erano tutti ordinati e profumavano di pulito. Unico neo: la discrezione.

Tutti potevano udire tutto, in qualsiasi momento e questo mi metteva a disagio, già avevano origliato la mia conversazione con il mago Dorlas, ora non volevo sentissero anche quella tra me e Callisto. Gli andai incontro facendogli segno di schermare la nostra conversazione, così fece e, solo quando fu sicura di non essere udita da orecchie indiscrete, parlai allo stregone.

"Ehilà straniero... Novità? Dimmi che lo hai trovato e che sta bene..." Lo pregai.

" Mi dispiace deluderti tesoro, ma quando sono giunto alla grotta di Vargas non c'era nessuna traccia, solo alcuni segni sul pavimento di pietra della caverna". Mi rispose lo stregone come se stesse stilando un semplice elenco.

" Come nessuna traccia? Lo hanno preso? Dove lo hanno portato? sarà ancora vivo? Lo hai cercato? Perchè non lo hai cercato?". In preda all'ansia presi a scuotere il povero Callisto, che, per tutta risposta, mi prese di peso e mi mise a sedere su una sedia sghemba, che per poco non cadde in pezzi.

"Innanzitutto -tesoro- ti devi calmare, poi...non ho MAI detto che lo hanno preso, anche perché se lo avessero preso, o ucciso, che senso avrebbe il fatto che lo stanno ancora cercando su per quella montagna maledetta? Ho solo detto che di lui non c'è traccia, nel senso che sembra sparito. E se non è sparito lui, qualcun altro lo ha portato via di lì, non mi so dare altre spiegazioni, anche perchè mi sembra inverosimile che nelle sue condizioni il mago potesse utilizzare il teletrasporto". Mi disse Callisto dopo avermi messo a sedere.

"Scusami, davvero, è stata una giornata difficile e probabilmente il fatto che io sia incinta esaspera le mie emozioni. Sono preoccupata, angosciata, non so se sperare o disperarmi. Non hai neanche un indizio se lui sia vivo o meno?" Chiesi ben poco ottimista.

"Di sicuro morto non lo è ancora, altrimenti avrebbero smesso di cercarlo come ti ho detto, però non posso assicurarti che sia tutto intero, non posso fare più di così. Ho già rischiato di offrire il mio scalpi a quell'elfo pazzo e a quegli stupidi orchi, non ho intenzione di sfidare troppo la sorte. Perdonami, ma ora ho solo intenzione di farmi un bagno e riposare". Aveva ragione non aveva senso cercare ancora, se fosse stato ancora vivo, cosa che non credevo, ci avrebbe raggiunto alla nave.

Non feci in tempo a formulare quest'ultimo pensiero che sentì una voce provenire dal ponte superiore.

"Non se ne parla nemmeno... Salpiamo all'alba, siamo in pericolo se restiamo qui. Gli orchi si stanno riorganizzando con le bestie alate per distruggere la nave e quindi la nostra unica via di salvezza..." Era la voce di Mestus, il quale stava discutendo animatamente con altri tre maghi, tra questi, riconobbi la voce di Dorlas.

"Mestus ragiona, dobbiamo aspettare! Potrebbero esserci altri superstiti, se noi partiamo tra poche ore, condanniamo i sopravvissuti a morire qui, in questa terra desolata e dimenticata da Dio". Il mago dai lunghi capelli castani cercava inutilmente di convincere l'altro a ritardare la partenza. Nessuno gli prestò ascolto e così decisero. Saremmo salpati di lì a poco verso casa.

Non potevo permetterlo, non potevo gettare al vento la mia unica flebile speranza.

"Non potete farlo! Anche Vargas potrebbe tornare, lo lascereste qui a morire dopo che ha combattuto per voi?" Irruppi bruscamente nella conversazione, ovviamente non invitata, non potevo andar via senza sapere.

"Zitta druida, perchè mai dovremmo ascoltarti? Dovremmo rischiare tutti la vita per l'eventualità che uno solo di noi, tra l'altro un Adanedhel come Vargas ritorni? Non ne vale la pena". Mi rispose uno dei maghi dall'alto della sua nobiltà elfica.

"Visto che è così impertinente perchè non la gettiamo fuori bordo, in pasto ai pesci?" Gli fece eco l'altro mago di cui ignoravo il nome, e mi spintonò con il suo bastone.

"Smettila Lindir! La druida è sotto la mia protezione, ha ragione e poi Simenon Vargas è anche un mio amico, non me la sento di dare tutto per perso, potrebbe avercela fatta, e tu che ne pensi stregone?" chiese rivolgendosi a Callisto, che nel frattempo e malvolentieri ci aveva raggiunti sul ponte.

"Per me si potrebbe anche salpare ora, ma visto che non siete capaci di decidere mettiamola ai voti. Chi vuol partire subito alzi la mano". Disse alzando la propria mano.

Dorlas e io lo guardammo in tralice, lui compreso alzarono la mano in quattro. voti contrari alla partenza solo due, i nostri. Avevamo perso.

Gli ormeggi sarebbero stati ritirati di lì a due ore al massimo. Quello era il tempo concesso alla mia flebile speranza di rivedere Vargas.

Dorlas si mise in un angolo a pensare ed io feci lo stesso, mi scelsi un punto dal quale poter sentire il mare e l'odore salmastro portato dal vento, senza essere disturbata.

Callisto dopo averci "traditi" con il voto favorevole, si ritirò dicendo che era esausto, la verità era che non voleva affrontare la mia collera e faceva bene a tenersi alla larga da me.

Ero talmente furiosa e triste che mi scoppiò un terribile mal di testa, ma all'inizio non ci feci caso, forse era solo stanchezza.

Cominciai a pensare di dar fuoco io stessa alla nave, per punire quegli sciocchi maghi e la loro superbia e indifferenza.

Non l'avrei mai fatto davvero, senonché dopo poco tempo mi ritrovai, con in mano una torcia, a tracciare una runa di fuoco sulle travi della cabina del mio alloggio.


Cosa stavo facendo? Stavo veramente dando magicamente fuoco alla nave? Ma lo avevo solo pensato, non desideravo davvero incendiare il vascello e i suoi occupanti, eppure qualcosa mi spingeva, non avevo più il controllo. Mi sembrava di vedermi dal di fuori come fossi un'altra persona, però dovevo ammetterlo quella cattiveria improvvisa mi piaceva. Mi sentivo potente, inarrestabile, malvagia. Gioiosamente malvagia.


Quando il fuoco iniziò ad attecchire e il fumo iniziò a invadere i corridoi sottocoperta, un giovane ragazzo, che finora non avevo notato, tentò di dare l'allarme, ma si ritrovò a terra privo di sensi e con una brutta ferita. Il bastone che avevo in mano, sporco del suo sangue. Un ghigno mi comparve sul viso. Li avrei uccisi, li avrei uccisi tutti.


Fra le fiamme ed il panico generale si destò anche Callisto che all'inizio non capì cosa stava accadendo e pensando di dovermi salvare mi venne incontro. Sciocco.

Lo colsi di sorpresa, fingendomi spaventata e ferita e quando fu abbastanza vicino lo colpii.

L'intento non era quello di ferirlo mortalmente, almeno non subito, volevo stordirlo e mi riuscii.

"Isabeau dannazione... Che fai?..." Mi domandò incredulo lo stregone, toccandosi la testa nel punto dove io ero andata a segno.

Sul ponte della nave nessuno badò a noi, intenti come erano a cercar di domare le fiamme. Avvicinandomi a Callisto posi una mano sul suo torace all'altezza del cuore e con un mezzo sorriso mormorai: "Ma come? Mi deludi... ero convinta volessi un contatto più ravvicinato con me, questa mi sembra una buona occasione..."

Pronunciai le parole dell'incantesimo lentamente, quasi gustandomele, dalla mia mano emanò una luce verdastra che nessuno poté vedere e le forze dello stregone cominciarono a venir meno. Stavo prosciugando la sua energia vitale semplicemente rallentando il suo cuore fino a fermarlo.

La bestiola alata tentò di divincolarsi, dalla mia dolce presa, ma piano piano diveniva sempre più flebile la sua volontà e la sua forza.

Ce l'avevo quasi fatta. Dopo di lui sarebbe stato il turno di quel mezzo mago di Dorlas. Operare attraverso il corpo della druida era oltremodo divertente e semplice, la sua mente si era fatta soggiogare senza fatica.

Mentre stavo per dare il colpo di grazia allo stregone, qualcosa o qualcuno mi bloccò con un incantesimo a distanza. Dorlas.

"Cosa credi di fare mago contro di me? Non hai possibilità, se mi sblocchi ora ti prometto che avrai salva la vita, forse..." Dissi rivolta al mezz'elfo.

"Fermatevi, questa non siete voi... avete già ucciso uno di noi, fermatevi finchè siete in tempo" Dorlas implorava, Dio quanto detestavo quel mago e i suoi modi schietti, mi sarei divertita ad ucciderlo lentamente.

"Perchè dovrei fermarmi? E' così divertente vedervi capitombolare uno dopo l'altro come pedine su una scacchiera, tu mago sei il prossimo!" Detto ciò investii il mago con una scarica potente che lo mandò a sbattere contro uno degli alberi maestri. Sul suo volto l'espressione di chi capisce di essere stato giocato. Avevo solo finto di essere immobilizzata, la realtà era che l'incantesimo di Dorlas non aveva avuto alcun effetto su di me.

"Ed ora a noi due stregone... é ora di finire il lavoro, giù alla linea dell'oblio ti sei salvato, ma questa volta non ti lascerò scampo" Un funereo pallore si dipinse sul volto di Callisto, ormai incosciente e prossimo alla morte.

"Drago... Un Drago!... Attenti... Attivate gli scudi!". Gridò il mago tarchiato in direzione est. Il cielo si stava tingendo dei colori dell'aurora, un'aurora sporcata dal grigiore denso del fumo e dalla cenere che si spargeva ovunque.

Effettivamente, in controluce, qualcosa apparve all'orizzonte, qualcosa di piuttosto grosso, pareva aver tutta l'aria di un Drago.

Impossibile, in questa regione non esistono più Draghi da secoli!

La gigantesca creatura, che si palesò come un Drago d'argento, volteggiò sopra il veliero in fiamme e ridiscese con incredibile grazia ed eleganza, posizionando il possente corpo e le ali proprio alla nostra altezza, con un artiglio si ancorò al fianco della nave e richiuse le maestose ali sul dorso.

Occhi fiammeggianti incontrarono i miei.

Nessuno dei due vacillò.

"Lascia stare questi maghi donna!" mi sibilò il drago con un forte accento draconico.

"Non sono affari tuoi Drago, che ti importa di questi maghi miserabili? Che muoiano o che vivano per te fa qualche differenza?" Risposi tenendo testa al Drago, lo guardavo dritto nelle pupille ferine.

"Forse per il Drago non farà differenza, ma per me eccome!". Una figura si sollevò dal dorso della bestia argentea. Gli abiti stracciati, il bastone scheggiato e le bende disfatte e oscillanti al vento, rivelarono che costui non era altri che il redivivo Simenon Vargas, l'Adanedhel.

Scese dal Drago e, nel momento in cui posò lo stivale sul ponte, il suo equilibrio vacillò e, per poco, non cadde rovinosamente. Che immagine pietosa e ridicola.

"Oh Vargas abbiate almeno un po' di dignità e fatevi da parte, avete perso, almeno fatemi il piacere di morire una volta per tutte, quante altre volte dovrò uccidervi?" Canzonai quello spettro di mago, ma non sembrò curarsene, utilizzando il bastone come appoggio venne lentamente, con passo incerto ma fermo, verso la druida.

Cercai di attaccarlo, ma ogni colpo rimbalzava su di uno scudo invisibile, sarebbe stato un osso duro, ma dalla mia avevo il potere sottratto agli altri maghi e la non trascurabile debolezza di Vargas verso la bella druida. Non le avrebbe mai fatto del male, e avrei potuto sfruttare questo a mio vantaggio. In fondo avevo quasi vinto ormai.

"Vargas non siate sciocco se colpite me, colpite la druida, e voi non volete che si faccia male vero? Non vorrete avere la morte di vostro figlio sulla coscienza vero? Lei non vi perdonerebbe mai". Senza farmi notare, sfilai il pugnale dalla cintura dello stregone esanime ai miei piedi. Appena il mago fosse stato alla giusta portata avrebbe assaggiato il freddo acciaio.

Non avevo però calcolato l'altro mezz'elfo sulla nave, che ripresosi dallo schianto, si materializzò alle spalle della ragazza e ne immobilizzò le braccia e, con delle corde incantate, anche i piedi.

"Maledizione, lasciami stupido Adanedhel, tu non sei degno di essere un mago, saresti dovuto essere un servo come tuo padre!" Cercai di divincolarmi, ma ormai ero in trappola.

Avevo però un'ultima opzione: uccidere la druida.

"O mi liberate o la uccido con le sue stesse mani!" Feci brillare nella mano destra il lucido metallo del pugnale e lo puntai al fianco della druida, all'altezza giusta per causare una ferita mortale.

"Non mollare la presa Dorlas, qualsiasi cosa accada non liberarla!" Disse risolutamente il mago dai capelli ed occhi corvini.

"Ma... Simenon... Cosa vuoi fare? Se lei muore, morirà anche il bambino!" Dorlas non comprendeva affatto le intenzioni dell'amico, ma tenne salda nella presa la druida così come gli aveva chiesto il mago.

"Lei non morirà affatto, perché farò in modo che -lui- se ne vada dalla sua mente..." Rispose risoluto Vargas.

Con un notevole sforzo di concentrazione infranse lo scudo che proteggeva la druida e pose entrambe la mani ai lati della sua testa.

"Dominium Dissolvi!" Con queste parole il mezz'elfo infranse la potente magia con la quale Helevorn aveva soggiogato Isabeau.

Il controllo mentale si dissolse e la druida ritrovò se stessa, purtroppo la sua reazione non fu quella sperata, invece di vedere sollievo e felicità nei suoi occhi i due maghi accanto a lei videro dipinte sul suo viso sorpresa, lacrime, paura e sofferenza.

Che qualcosa non avesse funzionato? No, l'incantesimo era riuscito, forse fin troppo bene.

"Vargas... Dorlas... Io..." Isabeau guardò prima uno, poi l'altro dei due mezz'elfi, gli occhi le si velarono di lacrime, scoppiò in un pianto inconsolabile. Si accucciò tenendosi la testa fra le mani, non parlava, singhiozzava solo.

"State bene? Perchè piangete? Va tutto bene ora, nessuno vi giudica..." Azzardò Dorlas accovacciandosi al fianco della ragazza.

All'improvviso lei scattò in piedi e cominciò ad arretrare verso un lato della nave, sembrava volesse fuggire.

"Va tutto bene Isabeau, siamo tutti in buona salute... Beh lo stregone un po' meno, ma se la caverà, non avete fatto nulla di irreparabile, per fortuna il tempismo del Drago è stato provvidenziale". Vargas tentò di avvicinarsi a lei, mentre cercava di tranquillizzarla, qualcosa nel comportamento della druida lo turbava, quello non era certo l'atteggiamento che si sarebbe aspettato nel rivederla.

"Non capite... Io... Io non posso restare... Navarre... lui mi ucciderà..." Senza aggiungere altro la druida si voltò, dando le spalle ai maghi ed allo stregone, ancora semi svenuto, prese una leggera rincorsa e agilmente saltò il parapetto verso il mare aperto.

Dorlas istintivamente si lanciò per fermarla, ma quello che vide lasciò sia lui, che Vargas, a bocca aperta.

La fanciulla si trasformò, davanti ai loro occhi, nel bellissimo falco che lo stregone Callisto aveva visto, la mattina precedente, sopra la linea dell'oblio.

Compiendo cerchi sempre più ampi, sfruttando alcune correnti ascensionali salì sempre più in alto, in poco tempo, il falco non era che un segno indistinto nel cielo.

Non la si poteva vedere, ma la si poteva udire, lo stridere del rapace giungeva nitido alle orecchie elfiche dei due maghi.

Dopo alcuni attimi di silenzio, fu Dorlas a parlare: "Non capisco... Se ne è andata? Così? Perché? E tu Simenon non la fermi?" Chiese all'amico che, nel frattempo, non aveva ancora levato lo sguardo dal punto in cui prima lei era.

"Fermarla? Perché dovrei fermare qualcuna che non mi appartiene ed il cui destino è legato ad un altro?" Rispose laconico il mago.

"Non capisco davvero, Simenon... Dove è andata? Perchè è tornata nella direzione della battaglia se tu, se noi, siamo qui sani e salvi?" Dorlas domandò sempre più frastornato.

"Lei è fuggita perché non è me che voleva salvare. Quando ho dissolto l'incantamento di quel bastardo di Helevorn, ho infranto, senza volerlo, un sortilegio ancora più antico che gravava su di lei, e sul suo compagno. Isabeau sta tornando dai francesi, li ho visti mentre volavo qui sul dorso del nobile Drago. Lei torna da lui, dal capitano Navarre...".

_____________________________________________________________________________________________________________________

[Note dell'autrice] Disclaimer. Il personaggio di Isabeau e di navarre e tutti i riferimenti al film Ladyhawke appertengono  alla 20th Century Fox ed al regista Richard Donner ,questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'. 

Spero la storia vi piaccia, ho cercato di dedicare ciascun capitolo ad un protagonista per illustrare i sentimenti ed i pensieri propri del personaggio.
La druida Isabeau ed il mago Vargas si sono riuniti solo per lasciarsi quasi subito? Non disperate non tutto è perduto...

Io amo il film Ladyhawke, quindi chiedo venia a qualsiasi fan che, come me, possa sentirsi turbato dal fatto che abbia diviso una delle coppie più belle del cinema fantasy, Isabeau e Navarre ma concedetemi questa licenza poetica.. Volevo rappresentare un rapporto tormentato, ma non necessariamente con protagonisti Isabeau e Navarre, spero di esserci riuscita.. Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate! Ladyhawke83]

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > D&D - Forgotten Realms / Vai alla pagina dell'autore: Ladyhawke83