Prologo
Pov Amanda
Sono le otto. Sono in ritardo. Perderò l’aereo.
Questa è una delle classiche situazioni in cui speri vivamente di non ritrovarti mai: svegliarti tardi, vestirti velocemente e sempre velocemente uscire di casa per recarti, senza diminuire il tuo passo di marcia spedita, all’aeroporto dove con una certa fretta passi i controlli e “voli” al gate.
Benvenuti nel mondo di Amanda Silvestri, la ragazza a cui la legge di Murphy fa un baffo!
Faccio appena in tempo a salire che l’hostess mi riprovera per non essermi ancora seduta, così mi siedo e guardo fuori dal finestrino. Quando uno guarda fuori dal finestrino è perché in qualche modo vuole dire “Arrivederci” alla propria città e godersi il viaggio, in una santa e tranquilla atmosfera di beatitudine. Ovviamente la cosa per me non era fattibile, poiché avendo oramai il titolo di “Disastro ambulante” non c’era nessun dubbio che pure seduta potevo combinare casini: chiesi una bottiglietta d’acqua e mentre guardavo fuori dal finestrino non facendo caso alla pressione che stavo facendo sul tappo della bottiglia, mi rovesciai l’acqua addosso.
Una cosa era certa: le mie vacanze non erano iniziate nel migliore dei modi...
Angolo Autrice
Salve a tutti, questa è una nuova storia che sto scrivendo e mi è venuta in mente all'improvviso guardando un film.
Spero vi piaccia, proseguirò presto.
Un abbraccio,
Serena.
Pov Amanda
Sono le otto. Sono in ritardo. Perderò l’aereo.
Questa è una delle classiche situazioni in cui speri vivamente di non ritrovarti mai: svegliarti tardi, vestirti velocemente e sempre velocemente uscire di casa per recarti, senza diminuire il tuo passo di marcia spedita, all’aeroporto dove con una certa fretta passi i controlli e “voli” al gate.
Benvenuti nel mondo di Amanda Silvestri, la ragazza a cui la legge di Murphy fa un baffo!
Faccio appena in tempo a salire che l’hostess mi riprovera per non essermi ancora seduta, così mi siedo e guardo fuori dal finestrino. Quando uno guarda fuori dal finestrino è perché in qualche modo vuole dire “Arrivederci” alla propria città e godersi il viaggio, in una santa e tranquilla atmosfera di beatitudine. Ovviamente la cosa per me non era fattibile, poiché avendo oramai il titolo di “Disastro ambulante” non c’era nessun dubbio che pure seduta potevo combinare casini: chiesi una bottiglietta d’acqua e mentre guardavo fuori dal finestrino non facendo caso alla pressione che stavo facendo sul tappo della bottiglia, mi rovesciai l’acqua addosso.
Una cosa era certa: le mie vacanze non erano iniziate nel migliore dei modi...
Angolo Autrice
Salve a tutti, questa è una nuova storia che sto scrivendo e mi è venuta in mente all'improvviso guardando un film.
Spero vi piaccia, proseguirò presto.
Un abbraccio,
Serena.