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FAIRYTALES
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- Sakura trasformò il suo urlo in singhiozzi mentre scivolava per terra, priva di quella forza che avrebbe dovuto sorreggerla: l’amore.
- L’amore quasi ossessivo, irrazionale, per Sasuke e poi quell’altro tipo di amore, un amore che in fondo sapeva un po’ d’amicizia, di sicurezza, d’appoggio.
- Il bisogno disperato che lei aveva di Naruto.
- Perché non era l’Uchiha infondo, a esserle rimasto accanto mentre la sua realtà crollava in pezzi,
- anzi era lui che l’aveva infranta.
- Si, quando tre anni prima il destino l’aveva privata del suo tutto, di Sasuke,
- lei aveva scoperto che in mezzo a qual niente qualcosa di rimasto c’era ancora.
- Qualcosa di piccolo, qualcosa che la ragazza che era stata prima era troppo cieca per vedere,
- così abbagliata dal grande fuoco Uchiha e lì, lì nell’ombra di quella luce, era sempre rimasto lui, Naruto.
- Il bambino con troppi sogni, il bambino con troppa solitudine intorno,
- con una forza tremenda e terrificante racchiusa dentro - quella del Kyuubi - e un’altra ancora più forte: la sua.
- Quella che si permetteva di sopravvivere al demone, di sopravvivere alla solitudine.
- Lui non tirava semplicemente avanti, lui combatteva.
- Combatteva per se stesso, per il suo sogno, e per il sogno di qualcun altro.
- Il sogno di Sakura, che era l’amore, la stella di Naruto.
- E lui combatteva per riportarle il ragazzo a cui lei aveva donato il cuore.
- Con gli occhi pieni di lacrime e la gola secca per le urla, fu da lui che strisciò per prima.
- Non naruto, non anche Naruto, non avrebbe potuto sopportarlo.
- La sua vita, la sua fragile anima già privata da tempo della sua metà, non avrebbe potuto reggere quell’ultima botta.
- Sakura si avvicinò al ragazzo, a quello che negli ultimi anni era stato il suo unico rapporto con la vita.
- Lo toccò.
- Era caldo .
- Quasi tremando per l’emozione, per quella speranza che se poi si fosse infranta l’avrebbe definitivamente uccisa,
- Sakura chiuse gli occhi e permise alla ragione, al ninja medico che era in lei di intervenire.
- Stese la mano sul suo capo, in aria a pochi centimetri della sua guancia, dalla sua tempia,
- e quando li riaprì erano pieni di lacrime diverse, di sollievo.
- "Sei vivo…" mormorò.
- In quel momento Sakura percepì un movimento, un impercettibile, minuscolo movimento.
- Altri due occhi si aprirono.
- E non erano quelli di Naruto.
- La kunoichi rimase ferma, immobile, shoccata a fissare quegli occhi, occhi neri come ossidiana, come la notte stessa.
- Quegli occhi che portavano il respiro alle sue labbra.
- Rimase per un secondo infinito immobile, impietrita davanti a lui,
- ma dentro sentiva un turbine di emozioni così devastanti da non riuscire realmente a comprenderne nessuna.
- Sentiva la gioia e l’opposto della gioia che si annientavano l’un l’altra in un vuoto in cui l’unica cosa
- che importavano erano gli occhi di lui.
- Era talmente felice da non riuscire ad esserlo.
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[ E’ così difficile riuscire a comprendere la portata dei tuoi sogni quando questi si avverano]
- "Sa..su…ke-kun…" fu solo capace di mormorare, in una replica di quella volta,
- un mese prima, quando l’aveva rivisto dopo tanto tempo e lui le aveva detto che l’avrebbe uccisa per un suo capriccio.
- Quello era stato un Sasuke che lei non conosceva, non che si illudesse di averlo mai conosciuto veramente
- ma era ancora più freddo e privo di sentimenti, era totalmente vuoto. Inumano.
- C’era solo odio in quel mukenin, solo odio verso una persona.
- C’era solo un obbiettivo, nient’altro.
- Senza più quell’obbiettivo non ci sarebbe più stato nemmeno lui.
- Ma oggi quegli occhi erano diversi.
- C’era tutto dentro.
- Tutto il mondo.
- C’era perdita, c’era sconfitta, c’era rinuncia.
- Rinuncia a continuare a crederci.
- Anche quell’obbiettivo era scomparso, e con esso, sembrava dover infine scomparire anche lui.
- Il guscio per quella vendetta, un guscio ormai vuoto.
- Sasuke mosse le labbra, ma ne uscì solo aria silenziosa.
- Sakura scosse la testa senza capire.
- Sasuke stette in silenzio.
- Come a ricaricarsi, a convincersi. Quando infine parlò la sua voce era ferma.
- "Sakura, uccidimi."
- Lei sbarrò gli occhi verdi, le si mozzò il fiato.
- "No!" espirò.
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***
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Cosa poteva fare ora?
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Non poteva riportarlo a Konoha, aveva troppa paura di quello che avrebbero potuto fare.
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Delle decisioni del Consiglio.
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E lei non poteva rischiare.
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Non avrebbe mai potuto farlo.
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Sasuke era tornato.
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Quando Naruto si svegliò la fissò spaventato.
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"Cosa hai fatto?"
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Sasuke era tornato.
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Sakura lo guardò, dura.
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"Sarebbe morto.
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L’ho guarito
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- salvato -
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Ti sembra così strano?"
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Sasuke era tornato.
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Lui scosse la testa, un sorriso amaro sulle labbra.
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Già complice di quell’illusione.
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"No, Sakura-chan"
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Sasuke è tornato?
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Avrebbero dovuto saperlo.
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Che non lo avevano ancora guarito
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- salvato -
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Ma era bello crederci.
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***
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- Da quando aveva riaperto gli occhi Sasuke era stato capace di dire una sola frase.
- [Non ce l’ho fatta]
- I due ragazzi vicini a lui avevano sollevato la testa e si erano guardati,
- lo stesso scintillio nello sguardo nel costatare che allora era ancora in grado di parlare.
- Che non era del tutto vuoto come sembrava.
- Non si muoveva.
- Non li guardava.
- Teneva gli occhi fissi nel vuoto, così apatico da sembrare morto.
- Ma poi aveva detto quella frase, e loro avevano sperato.
- Solo che successivamente l’aveva ripetuta così tante volte
- che alla fine Naruto avrebbe preferito fosse rimasto zitto.
- Quella nenia desolante, fatta solo di parole respirate troppo forte lo distruggeva.
- Perché se quello che Sasuke esternava era quello che sentiva dentro,
- allora era difficile convincersi di averlo salvato. Troppo difficile.
- Persino per lui.
- Ma dopo quattro giorni scoppiò.
- Quella situazione gli toglieva l’aria.
- Non riusciva più a guardare Sasuke rimanere privo di vita, non riusciva più a sopportare
- che Sakura continuasse a sorridere e medicargli le ferite come se tutto andasse per il meglio.
- Lui non era fatto per l’ipocrisia, non riusciva a recitare, e ora i fili si stavano stringendo troppo intorno a loro,
- sentiva quelle sottile corde di finzione segargli la pelle.
- Per un po’ riuscì a nasconderlo, d'altronde la sua pelle era famosa per rigenerarsi in fretta, quasi istantaneamente.
- Ma alla lunga quel logorio risultò così evidente che anche gli occhi di Sakura, ora puntati su altre ferite se ne accorsero.
- "Cosa c’è che non va, Naruto?"
- Lui non alzò nemmeno il viso, scosse un poco le spalle.
- "Cosa va piuttosto?" mormorò.
- La ragazza stette in silenzio.
- Lo shinobi fremeva sotto i suoi occhi, disturbato tanto dall’apatia di lui quanto
- dalla incredibile capacità di lei di far finta che fosse tutto normale.
- "Naruto…" sussurrò la ragazza, quasi supplicandolo di lasciarla nella sua apparente felicità,
- di non costringerla ad aprire gli occhi. Ma quel tono riuscì solo a farlo infuriare di più.
- "Cosa va, Sakura-chan!? Dannazione, dimmi che cos’è che va esattamente!
- Ti sembra normale tutto questo? Mi fa SCHIFO, mi fate schifo! Tutti e due!"
- Lei incassò le spalle, come a difendersi dalla sua rabbia.
- Cercò di balbettare qualcosa, le labbra morbide che tremavano, ma lui continuò a inveire.
- "Guardati! Tu che te ne stai lì, con quel tuo solito vestito rosso, così romanticamente spaventoso,
- che ti pettini i capelli per piacere a una statua di gesso che tra poco nemmeno respira,
- come se ti ostinassi a fare finta che quel cadavere lì disteso abbia qualcosa a che fare col nostro Sasuke!"
- Lei rimase solo a guardarlo, tremante, mentre le lacrime affollavano quegli occhi infranti dalla realtà.
- Naruto non le badò più che un istante, girandosi poi schifato, come se lo riempisse di orrore la sua sola vista.
- Afferrò invece Sasuke per le spalle, tirandolo in piedi e sbattendolo contro il muro con tutta la forza che aveva.
- "Maledizione Sasuke! Ma perché fai così?! Non hai ucciso Itachi, e allora?! Pensi che morire ti servirà a farlo!?
- Sei debole Sasuke, mi fai solo pena! Riaverti così non ha senso!
- Tornatene da quella serpe se è ciò che vuoi! Io non sono disposto a…"
- Ma una mano lo spinse lontano,
- strappandolo dal corpo del mukenin che si limitava a fissarlo senza alcuna reazione.
- Sakura si mise davanti a lui, come a volerlo proteggere.
- "Ma che diavolo stai facendo!?" anche lei stava urlando, strappata brutalmente dal suo mondo di favole.
- E Naruto aveva intenzione di risvegliarla del tutto.
- "Sakura, guardalo!" ruggì, " E’ come se fosse morto, come se fosse ancora di Orochimaru!"
- "Lui non è di Orochimaru.." bisbigliò lei tra i denti, poi assottigliò gli occhi,
- "Naruto, è Sasuke. È sempre stato difficile!"
- Il ragazzo distolse lo sguardo, senza sembrare intenzionato a rispondere.
- "Tsk" fu tutto ciò che disse.
- La voce della ragazza di ammorbidì "prova a metterti nei suoi panni, pensa a tutto quello che ha passato…"
- "E PERCHE’ IO NON L’HO PASSATO!?" ruggì il ragazzo in risposta.
- "Evita di usare con me queste pallide scuse Sakura-chan, tutti abbiamo ricordi che vorremmo dimenticare"
- La sua voce andò in decrescendo, prima di spegnersi in un basso sussurro.
- A Sakura si strinse il cuore, lui non accennava mai al suo passato.
- Era tipico di Naruto guardare sempre in avanti con un sorriso.
- Gli posò una mano sulla guancia, ma non era intenzionata a cedere.
- "Naruto, non è quello che intendevo. Io…lo so, di te."
- Lui chinò lo sguardo, non era abituato a venir consolato,
- e lei, provando una tenerezza nuova, gli disse:
- "Ma… insomma, lui è Sasuke, è qui".
- La conversazione, dopo le parole afflitte di lui, aveva cambiato tono,
- era scesa a un altro livello e aveva un altro valore per lei.
- Non voleva ferirlo, ma lo implorava di capire.
- "Questo non è il Sasuke a cui voglio bene"
- "E’ Sasuke, è lui, ed è tutto ciò che voglio"
- Lui assorbì in silenzio la coltellata in pieno stomaco.
- "Non è quello che voglio io…" mormorò, "non mi basta, non è per questo vegetale che ho combattuto".
- La sua voce ora era più decisa.
- Con delicatezza si liberò dalla mano di lei, che carezzava il suo viso, poi le voltò le spalle e se ne andò.
- La ragazza lo guardò andare via senza una parola, poi,
- quando non sentì più i suoi passi nelle vicinanze si voltò verso Sasuke.
- E lo trovò in piedi di fronte a lei.
- " Ha ragione Naruto, Sakura"
- La usa voce era suadente, quasi viscida e Sakura con orrore si tirò indietro con un movimento istintivo,
- le ricordava troppo il tono del Sennin dei serpenti.
- "Che intendi?" Balbettò Sakura cercando di rielaborare la sorpresa di trovarselo davanti e reattivo.
- "Odiami, uccidimi." Ancora quella voce, quel tono quasi persuasivo, e allo stesso tempo quasi derisorio,
- che le faceva accapponare la pelle.
- "Io ti ucciderei se servisse" continuò lui, "Ma per cosa, per scappare? Per dove?
- Neanche state con lui, neanche uccidere, annullarmi, separarmi da voi, le uniche persone che contassero qualcosa.."
- La sua voce aveva preso un tono più deciso.
- Ecco il motivo del suo cinismo, era come se parlasse a se stesso.
- "Neanche questo mi ha dato il potere per uccidere Itachi"
- La voce di Sakura entrò in quell’atmosfera intima,
- quel monologo che lui stava tenendo con se stesso, spezzandolo.
- "Intendi Orochimaru, vero?" costatò, la rabbia traspariva dalla sua voce.
- "Quando dici lui, intendi Orochimaru, vero?"
- "Certo, finché è l’unico in grado di darmi il potere…"
- Sasuke aveva perso la sua aria imperturbabile ora, stringeva i pugni ai lati del corpo.
- "Forse la cosa giusta sarebbe tornare, è l’unico maestro che può darmi qualcosa adesso"
- "Orochimaru?! Ma come fai ancora a dirlo, come fai a essere così idiota?!" la frase sfociò in un urlo.
- "Se ci tenevi tanto perché non te lo sei fatto trasferire nel corpo?!
- Fatti uccidere! Fallo entrare in te! Che schifo, mi disgusta solo l’idea. Quell’essere…dentro di te, che schifo!
- Tu non sei suo, non sei suo! Ti tratta come un giocattolo..! E tu! .."
- "Sakura, io non sarò mai tuo."
- Quella affermazione riuscì a zittirla, la ragazza si sentì come svuotata.
- "Non intendevo questo…" mormorò.
- "Davvero?" Insinuò lui velenoso, alzando un sopracciglio.
- Lei non rispose.
- L’Uchiha alzò un angolo delle labbra in un accenno di sorriso amaro. Poi si mosse per sorpassarla.
- Lei ci mise una frazione d’istante a reagire.
- "Dove vai!?" Esclamò girandosi verso di lui, allarmata.
- "Da Orochimaru"
- Rispose lui, senza voltarsi ma tuttavia arrestandosi "le tue parole mi hanno fatto riflettere".
- "NO! Non lo farai! Te lo impedirò!"
- Lui si girò verso di lei, sul viso l’ombra di un sorriso sghembo.
- "Ah sì? E pensi di riuscirci? Anche ridotto così tu non puoi competere con me, Sakura".
- Sulla faccia della Kunoichi si leggeva il panico, "Chiamerò Naruto! Lui ti fermerà! In due ti fermeremo!".
- Ma la faccia del mukenin restò tranquilla.
- "No, non lo farai" rispose, " Naruto mi ucciderà Sakura, tu non lo vuoi, tu non vuoi questo."
- "No, non lo farà, lui ti ama come ti amo io!"
- Sasuke a queste parole si animò, c’era fuoco nei suoi occhi.
- "Se mi ami lasciami andare!"
- Gridò, e la sua voce era imperativa si, ma anche calda, quasi un implorazione a capire…
- Sakura restò impietrita, gli occhi verde foglia,
- quasi un emblema di quel villaggio, di tutto quello che lui lasciava. Lei e Konoha.
- ...e Naruto…
- Sasuke le diede le spalle bruscamente, nuovamente di ghiaccio.
- "Addio. Se tenti di fermarmi, ti ucciderò"
- Ma lei era decisa,
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[io ti amo]
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- "E allora fallo!"
- IL tempo di tendere i muscoli per spiccare la corsa verso di lui e si trovò premuta contro il muro,
- il corpo di Sasuke schiacciato addosso e la sua mano che le inchiodava la gola in una morsa ferrea.
- "Hai detto che se ti amo dovrei lasciarti andare, hai detto che si ti amo non dovrei cercare di tenerti qui.
- Hai detto che non sarai mai mio. Mi credi così egoista Sasuke-kun?"
- Strinse i denti, afferrando il polso della mano con cui la imprigionava con le sue.
- "Pensi che io ti voglia qui per me? Pensi che non voglia vederti sprecare tutta la tua vita inseguendo una vendetta, per me?
- Pensi che io non voglia lasciarti morire, scomparire, per me?
- Tu non hai capito niente.
- Ama chi ti pare Sasuke-kun, ma vivi.
- È a te che dovrebbe interessare.
- E mi fa pena sapere che non è così"
- Le sfuggì un gemito di dolore che si tramutò in urlo quando lui premette più forte la mano sulla sua gola.
- Il viso di lei divenne rosso, le sue labbra si contrassero nello sforzo di prendere aria.
- Lui la stava uccidendo, e i suoi occhi rimanevano maledettamente freddi.
- L’aria iniziò a vibrare di energia mentre lui richiamava il chakra necessario per un chidori nel suo palmo libero.
- Lo avvicinò allo stomaco della ragazza, che si contrasse istintivamente.
- " Sei felice Sakura?" mormorò guardandola negli occhi.
- " Sei felice?!" Urlò poi cattivo, spietato.
- "Io ti amo" disse lei, parole soffocate dalla sua stretta sempre più decisa.
- Sasuke piegò il bracciò all’indietro, caricando il chidori di movimento.
- Si preparò ad ucciderla.
- "Come sarebbe bello" mormorò, avvicinando le labbra al suo orecchio,
- "farmi amare da te".
- Sakura sbarrò gli occhi, lui bruciò nei suoi.
- Rimasero immobili, per un ultimo istante.
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