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Autore: _SANGRE_    13/04/2015    0 recensioni
Un fantasy in prima persona pieno di azione che costringerà il protagonista Riu a combattere, senza quasi rendersene conto, in una battaglia frenetica che metterà a rischio il continente di Hora. La sua morte aprirà le porte di un nuovo mondo a lui sconosciuto, ma sarà pronto a proteggerlo? o il cambiamento improvviso lo porterà alla pazzia e alla distruzione del genere umano?
Genere: Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4: Potere oscuro.

 

"Bene, ora posso continuare l'allenamento".

Per prima cosa avrei dovuto imparare ad usare l'arma quindi mi diressi verso il fantoccio.

La spada era pesante quindi iniziai l'allenamento passandomi la spada da una mano all'altra ed effettuando qualche attacco semplice che non prevedesse movimenti bruschi o eccessiva forza in modo da abituarmi al suo peso.

Attaccai il fantoccio con colpi al costato, alla testa e alle gambe e ad ogni colpo lasciavo due solchi profondi che a volte facevano intravedere l'asta su cui era collocato, ero sempre più meravigliato da quanto fosse affilata e bella la mia creazione.

Man mano che riducevo il fantoccio a piccoli pezzi di paglia sbriciolata sentii la spada diventare sempre più leggera, segno che mi stavo abituando.

Continuai il mio allenamento per un tempo che avrei definito interminabile e ormai ero al decimo fantoccio distrutto finché non decisi che ero abbastanza abituato alla pesantezza della spada.

Ora che ero in grado di effettuare gli attacchi semplici senza perdere l'equilibrio e senza che mi scivolasse la spada a terra, mi dedicai alla tecnica “ ma sbaglio o Sally avrebbe dovuto farmi da maestro? Mi sto allenando da solo” pensai mentre mi mettevo in posizione; cominciai con qualche giravolta, con dei salti avanti e indietro e di tanto in tanto disincastravo le due lame per creare un attacco combinato

contro il fantoccio, ottenendo come risultato un attacco goffo che in un combattimento vero avrebbe significato la mia sconfitta “dovrò allenarmi meglio anche con le due lame separate”.

Ero completamente sudato e senza fiato, ma non potevo negare che l'allenamento mi divertiva: prima di prendermi un momento di riposo decisi di provare un'ultima tecnica: “probabilmente sarà lenta come prima ma tentar non nuoce” Mi posizionai davanti al fantoccio con la spada in mano, mi avvicinai a lui con una giravolta verso sinistra, lo colpii sul busto e con una seconda giravolta disincastrai le lame e colpii nuovamente il fantoccio al petto e al collo tenendo le lame parallele tra di loro, il colpo fu così potente che il fantoccio si tagliò in tre parti e la testa rotolò via.

"Non è male, magari dopo aver migliorato la tecnica a due spade potrei decidere di perfezionare questa mossa" pensai sorridendo.

Dopo questo attacco mi sedetti a terra per godermi qualche minuto di meritato riposo.

“E' strano, non so quanto tempo sia trascorso da quando sono qua, so che è passato molto tempo, ma non avverto nessuna sensazione di stanchezza o di fame, mi manca solamente il fiato per via degli sforzi ma nulla di più; eppure ho fatto tantissime cose.” pensai asciugandomi la fronte “E se qua il tempo non trascorresse mai? Sally ha detto che siamo immortali quindi vuol dire che il tempo non passa, non esiste ne giorno ne notte? ne fame ne sete? è davvero strano”.

Ripensai a tutti gli eventi che mi hanno portato in quel preciso momento; all'inizio ero convinto che fosse tutto una mia invenzione ma ora credo di aver capito che ciò che sto vivendo è tutto reale, deve esserlo per forza.

Dieci minuti dopo decisi di continuare ad ad allenarmi.

Sapevo come muovermi ormai, e anche che mosse utilizzare, quindi ora dovevo allenarmi sulla velocità. Sally è veloce e devo esserlo anche io se voglio batterla un giorno.

Mi misi in posizione ed iniziai ad attaccare il fantoccio facendo degli scatti in avanti e in dietro tirando continue stoccate al petto.

Dopo un certo numero di volte cambiai esercizio, separai le due spade e, sempre con scatti in avanti e indietro, colpii il bersaglio con colpi diagonali, dall'alto verso il basso creando delle ferite a forma di croce sul busto del fantoccio.

Aumentai il ritmo dei colpi, sempre più veloce, sempre più veloce poi, notando che il fantoccio era quasi distrutto, pieno di solchi profondi lo colpii alla testa decapitandolo ponendo fine all'allenamento.

<< Bravo, buon esercizio. >> disse una voce: era Sally.

<< Vedo che stai migliorando a vista d'occhio nonostante sia passato pochissimo tempo >> era immobile vicino ad un fantoccio con le braccia incrociate.

<< Qualche notizia del tuo potere? >> chiese dirigendosi verso di me.

Scossi la testa << no, ancora niente. Mi sto concentrando sull'allenamento, vediamo se così succede qualcosa, anche se avrei preferito che fossi tu ad allenarmi, non so nemmeno se le tecniche che ho inventato al momento vanno bene >>.

<< Hmm, proviamo a fare un combattimento? forse una forte emozione ti potrà sbloccare, che ne dici? Così mettiamo alla prova quello che hai imparato da solo >> mi domandò con un sorrisino furbetto, "cosa sta tramando?" mi chiesi.

<< Ok, per me va bene. >> risposi, dirigendomi verso il cerchio rosso.

<< Perfetto... Smoz!! Ha accettato, vieni pure! >> urlò Sally, poi mi guardò e sogghignò.

Sgranai gli occhi "cosa? Smoz? il tizio incappucciato che faceva paura a Sally?" un brivido mi percorse la schiena, era forse paura questa?

L'uomo incappucciato sbucò dalle scale portandosi dietro una falce enorme.

La lama, color sangue, aveva una forma spaventosa, simile alle descrizioni delle storie di mostri che mi raccontava mia madre da piccolo. Il lato affilato era normale mentre il lato che non possedeva la lama era piena di una lunga fila di spuntoni argentati. L'asta, l'unga quanto il suo possessore, era decorata con squame nere e rosse che la percorrevano completamente terminando con una testa di serpente da cui fuoriusciva una sottile lama biforcuta.

Smoz si diresse lentamente verso il cerchio rosso, tenendo la falce con una mano e facendola strisciare sul terreno dietro di sé provocando scintille ad ogni passo che percorreva.

Senza dire una parola, si mise in posizione, impugnò la falce con entrambe le mani e aspettò.

Io, pieno di paura nel vedere la sua arma, mi diressi tutto tremante davanti al mio avversario, la mia spada sembrava un ramoscello in confronto alla sua falce.

<< Pronto Guardiano? >> mi chiese.

<< Si, sono pronto >> risposi cercando di fermare il tremito.

Smoz mi si avventò contro con la falce posizionata sopra la testa, a un metro di distanza mi tirò un colpo verso la spalla sinistra che riuscii a parare con grande fatica, se non ci fossi riuscito, quasi sicuramente, mi avrebbe tranciato il braccio; quel colpo era talmente forte che mi fece barcollare e la spada quasi mi cadde dalle mani.

Non contento, caricò un nuovo colpo che partiva nuovamente dall'alto mirando alla mia testa, se mi avesse colpito sarei stato tagliato in due.

Feci una capriola a destra per schivare il colpo, poi mi lanciai contro di lui con la spada dritta, con l'intenzione di colpirgli lo stomaco.

Non feci in tempo ad accorgermene che Smoz lasciò a terra la falce che si era conficcata quasi completamente nel terreno, tese una mano contro di me e creò una sfera di fuoco che mi colpì in pieno viso.

La sfera creò un'onda d'urto che, dopo l'esplosione, mi catapultò fuori dal cerchio rosso e mi fece sbattere contro la scalinata del campo; All'impatto una miriade di stelle rosse mi esplosero davanti agli occhi, la testa mi pulsava e stavo perdendo i sensi.

Scossi la testa per riprendere l'uso della vista, il volo che feci fu incredibile, venti metri di volo se non di più prima dell'impatto.

"Alzati! avanti, alzati e combatti! non devi arrenderti!" pensai.

Mi alzai e corsi contro il mio avversario, entrai nel cerchio rosso, mi abbassai per raccogliere l'arma e attaccai Smoz.

Divisi le due spade e iniziai a colpire Smoz con una tempesta di colpi con tutta la velocità e la forza che avevo in corpo. Non era importante la velocità, dovevo solo impedirgli di contrattaccare. Smoz continuava a parare i miei colpi senza problemi mentre indietreggiava per mantenere il controllo della situazione. Ben presto la fatica si fece sentire e i colpi rallentarono troppo. Smoz riuscì a trovare uno spiraglio per poter contrattaccare, mi tirò un calcio sullo stinco e con la lama posizionata sul pomolo della falce tentò un colpo alla gola.

Riuscii a pararlo all'ultimo, unendo le spade formando una croce davanti a me e sollevando l'asta portandola sopra la testa.

Smoz continuava a spingere con tutta la sua forza verso il basso e la punta della falce si avvicinava sempre di più ai miei occhi, ma io ero più determinato che mai, non volevo arrendermi e poi decisi di tentare un colpo azzardato.

Lasciai la presa spostandomi leggermente verso sinistra, la falce mi colpì alla spalla ma io ebbi abbastanza tempo per infilargli entrambe le spade nel petto.

"ce l'ho fatta, l'ho colpito" pensai entusiasta.

L'uomo lasciò cadere a terra la falce, Indietreggiò di qualche metro poi prese le due spade e se le sfilò dal petto;

Una volta che ebbe estratto le spade notai che non c'erano ne ferite ne sangue, proprio come successe con Sally quando la colpii alla gamba.

<< Complimenti! eccezionale per un novellino. >> disse ridendo, << Ma il combattimento non è ancora finito!! >> tuonò improvvisamente smettendo di ridere.

Infatti prima che avessi avuto il tempo di dire qualcosa, Smoz lanciò le spade davanti a me ed iniziò ad urlare.

Era un urlo assordante, mi tappai le orecchie e indietreggiai di qualche passo.

Quello che vidi subito dopo mi fece cadere in ginocchio, le gambe mi cedettero completamente.

Smoz stava prendendo fuoco.

Vidi la tunica infiammarsi, i brandelli si trasformarono in cenere lasciando scoperto... uno scheletro.

Smoz non era un essere umano o per lo meno non lo era più, non c'era ne carne ne muscoli, solo ossa tenute insieme da una fiamma che gli dava un contorno umano.

Il suo corpo completamente infiammato emetteva un grande calore, mi stavo letteralmente scottando.

Dopo che smise di urlare mi fissò con le orbite vuote per qualche secondo, mi puntò il dito ossuto contro e disse poche e semplici parole che mi paralizzarono: << Facciamo sul serio! >>.

Sollevò entrambe le mani con i palmi rivolti verso l'alto sopra la testa fiammeggiante; una minuscola sfera apparve assorbendo le fiamme che circondavano il mio avversario.

Poco per volta la sfera cresceva e cresceva e cresceva sempre di più, fino a che non divenne un'enorme masso che roteava sopra la testa del mio nemico.

Non sapevo più cosa fare, ero spaventato a morte, mi alzai e iniziai a correre senza nemmeno raccogliere le spade, corsi verso le scale con l'intento di scappare.

<< Dove vai marmocchio?! non puoi sfuggirmi! >> mi urlò contro lo scheletro.

Ero cosciente del fatto che non sarei riuscito a scappare, ma ci provai; stavo per salire le scale quando accadde qualcosa.. mi fermai di colpo.

"Cos'è questa sensazione?" pensai "mi sento bruciare, ma non da fuori... dal dentro! È paura? Rabbia? Vergona?".

Mi guardai i vestiti e le braccia e rimasi sbigottito; un denso fumo, nero e blu, mi ricopriva la tunica e mi risaliva fin sopra la testa.

Una strana energia mi pervase dissipando la stanchezza "No, non scapperò!" pensai all'improvviso.

Sentii un nuovo tipo di forza, mai sentita prima, ricoprire il mio corpo fin dentro le ossa, scacciando via quella sensazione di paura che poco prima quasi mi impediva di correre, tutto intorno a me diventò nero e osservai con meraviglia delle scariche elettriche generarsi dal mio corpo e colpire il terreno e scorrere per tutto il campo.

Mi girai e osservai Smoz con un‘improvvisa sicurezza; << Addio ragazzo >> disse urlando. Lanciò la sfera, che nel frattempo era cresciuta ancora di più.

Senza capire ciò che facevo, pervaso da un'euforia improvvisa, protesi la mano verso la sfera che mi veniva incontro; non feci nulla, pensai solo che dovevo difendermi. Davanti a me si formò una sfera che in pochi attimi raggiunse la dimensione di quella di Smoz, con la differenza che la mia era completamente nera con delle vene bluastre che la percorrevano formando delle zigrinature sulla superficie... Osservai la mia opera per qualche secondo mentre mi roteava davanti, ci ero riuscito << Non oggi! >> sussurrai prima scagliare la mia sfera contro la palla di fuoco.

Le due sfere si scontrarono in pochi secondi fondendosi l'una nell'altra per poi esplodere con un boato gigantesco.

Io, Smoz e Sally fummo spazzati via dalla potenza sprigionata dall'impatto delle due sfere.

Riuscii a vedere l'intero campo incendiarsi, i fantocci di paglia disintegrarsi lasciando al loro posto un cumulo di cenere che venne immediatamente spazzato via dalla forza del colpo.

Anche i miei vestiti vennero bruciati quasi completamente.

"Hahaha ce l'ho fatta!!" pensai alzandomi in piedi, per poi saltare dalla gioia come un bambino.

Stavo per correre verso Smoz per ringraziarlo, in fin dei conti è grazie a lui che ho scoperto il mio potere, quando mi bloccai.

Sia Sally che Smoz mi fissavano immobili, Sally tremava e aveva uno sguardo pieno di paura.

<< No, non è possibile >> disse Smoz ad alta voce, continuando a fissarmi.

<< Non puoi essere tu, sei stato esiliato migliaia di anni fa, come puoi essere tu? >>.

<< Di che stai parlando? non ti capisco >> chiesi stupito.

Non capii cosa successe, ma improvvisamente una grande gabbia di fuoco mi imprigionò << Sally, corri a chiamare Raxius, avvertilo! Denzo è tornato! >>, Sally non perse tempo e corse fuori dal campo veloce come un fulmine.

<< Chi è Denzo? >> gli urlai contro, ero completamente coperto dalle fiamme che mi ustionavano il viso "Cosa ho fatto di male?" non riuscivo a capire questo loro comportamento.

<< Denzo era un Guardiano bandito per tradimento, ragazzo. E tu hai il suo stesso potere: il potere dell'Oscurità! non ti muovere o ti incenerisco, non morirai ma ti assicuro che soffrirai come un cane! >> la sua voce si faceva sempre più cattiva.

<< Fermo Smoz! >> era Raxius che correva verso di lui.

<< Come fai ad essere sicuro che il ragazzo sia come Denzo? Quel demonio era malvagio, lui no! ha sacrificato se stesso per salvare una donna, mi sembrava di avertelo detto se non sbaglio >> disse senza fiato per la corsa.

<< Raxius, spiegami allora come fa ad avere il suo stesso potere! la cosa è impossibile e tu lo sai! >> ora fissava Raxius, capii che era spaventato dal tono della voce "uno scheletro che ha paura! questa è buona" pensai ridendo, "no che fai? non puoi ridere in un momento come questo" mi dissi, e tornai serio.

<< Non so come può essere accaduta una cosa simile ma so che il ragazzo è buono! Di Guardiani ce ne sono pochi non possiamo sapere se sia possibile o meno che alcuni di noi possano avere un potere uguale >> continuò.

<< Allora provami che è buono, provamelo o lo mando da Chester per esiliarlo! >> Smoz ridusse la gabbia in cui mi ritrovavo talmente tanto da costringermi ad accovacciarmi per non ustionarmi ulteriormente.

<< D'accordo, come vuoi... portiamolo nella stanza della prova! Ti dimostrerò che ho ragione >> aggiunse Raxius con tono calmo.

<< Affare fatto! Però dovrà superare le prove che dico io! >> disse senza togliermi gli occhi di dosso, la sua voce era cambiata: sembrava si fosse calmato.

La gabbia di fuoco divenne più spessa e mi copri completamente impedendomi di ascoltare e di vedere qualsiasi cosa.

 

   
 
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