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Autore: Kim NaNa    13/04/2015    5 recensioni
Quando il destino si intreccia con l'amore, quando l'onore rivendica il suo potere... sconvolge la vita di ciascuno, come Serenity e Nehellenia, come Endymion e Diamond.
Un filo rosso del destino sempre teso verso la fine...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Demando/Diamond, Endymion, Serenity, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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DISCLAIMER: i personaggi di Sailor Moon non mi appartengono. I relativi diritti sono di proprietà di Naoko Takeuchi e della Toei Animation.

NdA: Care, affettuose  lettrici, come potete vedere sono ancora viva. Vi chiedo scusa per i miei lentissimi aggiornamenti, ma, per chi non lo sapesse, sono in attesa di una piccola lady e questo richiede un grosso dispendio di energie (e un mare di gioia!)... però vi assicuro che non ho abbandonato nessuna delle mie storie e che le porterò tutte a termine. :D
Spero tanto che vi piaccia il capitolo seguente e se volete commentare e darmi dei consigli sono qui che vi aspetto. ^_^


Kim Nanà


Piani sovvertiti

 

Una brezza proveniente dal mare solleticò le caviglie appena scoperte di Serenity, la quale, seduta sul manto verde del suo giardino, raccoglieva margherite bianche, intrecciando una ghirlanda.
«Ah, che buon profumo!» Si disse, mentre annusava quel piccolo cerchietto, prima di posarselo sui capelli.

«Signorina! Signorina Serenity!» La voce sempre più incalzante di una delle donne di servizio di casa Queen la fece voltare.
«Venga, presto. Sua madre la cerca. È arrivata una lettera di sua sorella Nehellenia.»
Serenity balzò in piedi, sorridendo.
«Madre!» urlò, entrando in salotto. «Cosa scrive Nehellenia?»
Donna Selene ricambiò l’ampio sorriso della giovane figlia, rispondendo: «Dice che è molto felice, che sta partecipando a molti ricevimenti e che in una grande città come Tokyo è impossibile annoiarsi. Inoltre scrive che la moda importata da Parigi veste molto audace e che i cappellini che tanto ci piacciono vanno un po’ più piccoli!» Risero insieme sfogliando le pagine della lettera.
«Serenity… ho paura che tua sorella sia diventata un po’ troppo frivola…» ammise la donna. «E credo di esserne responsabile. Forse non avrei dovuto lasciarla così tanto tempo con Kakyuu nella capitale!»
«Madre non datevi pena! Grazie a zia Kakyuu, Nehellenia ha ricevuto un’ottima educazione e la zia l’ha cresciuta con il medesimo amore di una madre. Inoltre, non dimenticate che laggiù è molto facile che Nehellenia riesca a trovare un buon marito, bella com’è!» La rassicurò Serenity.
«Me lo auguro, figliola, ma dubito possa avere la fortuna che hai avuto tu.» Le disse stringendole le mani. Serenity si lasciò andare ad un sorriso diverso, un sorriso caldo, un po’ timido, imbarazzato quasi.
«Non credo esista un giovane migliore di Diamond…»
«Naturalmente, no…» convenne Selene, accarezzandole i capelli. «Adesso ascolta cos’altro scrive tua sorella…»
«Madre… ma zia Beryl non vi ha portato notizie di Diamond?» chiese la giovane, improvvisamente dubbiosa.
«Ma Serenity!? Diamond scrive all’inizio di ogni mese, che domande fai improvvisamente?»
«È che nell’ultimo anno zia Beryl si limita a dirmi che Diamond manda per me un saluto affettuoso, che mi pensa sempre…» si giustificò, mordendosi il labbro inferiore.
«Sta’ tranquilla, Serenity. Quando Diamond tornerà dal suo ultimo viaggio in Europa avranno inizio i preparativi delle vostre nozze!»
A Serenity le si illuminò il volto e volteggiò nella stanza nel suo morbido abito di taffetà color cipria. «Sono tanto felice, madre!»


Intanto a Tokyo, nel salotto della casa del marchese Kou, Diamond Prince chiacchierava, con fare complice, in compagnia dell’amico Achiral.
«Tu non credi che Nehellenia sia la signorina più bella presente a questo ricevimento?» domandò l’amico, sorseggiando il suo drink.
Diamond si limitò a cercare lo sguardo della fanciulla intenta a conversare con altre signorine dell’alta società.
«È affascinante, affettuosa, sensuale, una vera fiamma incandescente in mezzo a tutte queste acque chete.» Continuò il giovane dai capelli color argento, nonostante la giovane età.

«Quanto entusiasmo, Achiral!»
«Come potrei non averne, amico mio! Guardati intorno. Gli occhi di ogni gentiluomo presente sono tutti per lei!»
Il duca Prince si soffermò a lungo ad osservare colei che era sua lontana parente e per un istante gli occhi dei due giovani si incontrarono, scambiandosi uno sguardo eloquente che non sfuggì nemmeno ai presenti.

 

«Signorina Serenity… chiedo scusa.» La voce di Zirconia, cameriera della famiglia Queen, irruppe nella stanza.
«Dimmi pure, Zirconia.»
«Fuori c’è qualcuno che ha chiesto di voi. Si tratta della signorina Aino.»
Serenity balzò in piedi, allargando un sorriso.
«Minakochan! Madre! Madre! …È tornata Minako.»
Donna Selene posò il suo lavoro di cucito e sorrise affettuosamente a sua figlia.
«Falla accomodare, Zirconia. Figliola, io vado a prendere della limonata fresca, Minako sarà assetata dopo il suo lungo viaggio.»
Il cigolio della porta spinse Serenity a raggiungere l’ingresso in tutta fretta.
«Minako!»
«Serenity!»
L’abbraccio che si scambiarono fu l’incastro perfetto tra due anime amiche riuscite a battere la lontananza per mezzo di infinite lettere.
«Quanto sono felice di rivederti! Devi raccontarmi tutto! Quando sei tornata? Come stai? Com’era Parigi? E Vienna? Oh Cielo, quante domande! Prima accomodati, per favore, mia madre ti porterà subito qualcosa da bere.»
«Contessina Serenity Usagi Queen, smettila di blaterare e tieniti forte. Ho da darti una notizia con i fiocchi.» sentenziò Minako, alzandosi in piedi.
Serenity fissò la ragazza per alcuni istanti.
«Per tutte le lune! Deve essere qualcosa di estremamente importante per aver ricorso al mio nome di battesimo completo.»
Minako le afferrò le mani e specchiò i suoi occhi azzurri in quelli così tanto simili dell’amica.
«Indovia chi ho visto nella capitale?»
«Nehellenia?» domandò trepidante, Serenity.
«Anche lei, purtroppo…» disse Minako, poco felice di aver ricordato la fanciulla in grado di catturare ogni sguardo maschile.
«Su, Minakochan… non essere cattiva con lei…»
«E va bene… basta così, non mi piace parlare di quella civetta di tua sorella. Diamond. Ho visto Diamond Prince al ricevimento del marchese Seiya Kou.»
Serenity trattenne il respiro.
«Diamond?! Diamond è tornato? Dici davvero?»
«Sì, dico davvero! È molto bello, amica mia ed ha molto fascino. Pensa che ogni ragazza presente non faceva che lanciargli sguardi languidi. Anch’io, prima di scoprire chi fosse, l’ho guardato con aria trasognata. Non sei gelosa?» la informò Minako, parlando con foga.
«Sì… no. Non saprei… se è così bello è normale che le ragazze lo guardino… ma se è tornato… questo vuol dire che presto potrò rivederlo!» disse con aria trasognata. «È trascorso più di un anno dall’ultima volta che l’ho visto e cominciavo ad essere stanca delle lettere che lui ha mandato solo a zia Beryl. Oh, Minakochan… e se non mi riconoscesse?» un guizzo di panico comparve nei suoi occhi.
«Ma che dici! In un anno non sei certa cambiata così tanto, anzi, sei più bella e lui avrà sicuramente ricevuto delle tue foto da tua zia.»
La cosa convinse Serenity che si lasciò andare ad un profondo sospiro.
«Minako… sto per rivedere Diamond! Accidenti, come mi batte il cuore!»
L’amica sorrise: «Sei felice, non è vero?» domandò.
L’abbraccio che Serenity le regalò fu più eloquente di ogni altra parola.

 

Intanto a Tokyo, Nehellenia rincasava accompagnata da Seiya.
«Perché non hai detto a nessuno che Diamond è il fidanzato di tua sorella?» Le domandò il ragazzo, aprendole la porta d'ingresso.
«Perché avrei dovuto? Lo sanno tutti, no?» Squittì Nehellenia.
Il giovane Seiya si lasciò sfuggire un inconfondibile sospiro.
«Dimmi... Sono molto innamorati?» Chiese.
«Innamorati? Ma che dici! Serenity e Diamond si sono rivisti lo scorso anno, dopo dieci lunghi anni e solo in occorrenza del compleanno della mia sorellina... poi è ripartito.» Rispose Nehellenia, scuotendo il campanello della servitù.
«E questo cosa significa? La lontananza non impedisce certamente a due persone di amarsi.» Continuò Seiya, mentre una domestica riempiva due bicchieri di limonata fresca.
«Oh, per favore! Non essere sciocco!» Esclamò la fanciulla, sorseggiando la bevanda. «Come si può amare qualcuno senza vederlo mai?»
«E perché no? L'amore è un sentimento che nasce dal cuore...» Seiya scrutò l'espressione di Nehellenia per carpirne i pensieri.
«Seiya! Quanto sentimentalismo!» esordì stupita. «D'accordo, hai ragione. L'amore nasce dal cuore, ma passa attraverso gli occhi, si coltiva con le parole, con gli sguardi e si suggella con i baci, le carezze...»
Seiya rise di gusto, mentre Nehellenia ultimava la sua frase: «E conoscendo quella santarellina di mia sorella, sono certa che fra di loro non ci sarà stata neanche la più timida delle carezze!»
«Ad ogni modo, Diamond Prince resta uno dei giovani più belli e ricchi della città... e tua sorella Serenity è davvero molto fortunata.»
«Già... molto fortunata...» Mormorò, scrutando fuori dalla finestra.

 

A cena, Serenity non riuscì a trattenersi dal raccontare a sua madre quanto Minako le aveva riferito.
«Diamond è tornato? Sul serio?» Chiese donna Selene, un po' incredula.
«Sì, era proprio Diamond, madre. Mi domando perché zia Beryl non ci abbia informato del suo ritorno.»
Donna Selene rivolse un sorriso calmo e rassicurante alla sua primogenita.
«Sicuramente sarà stata impegnata con la tenuta! Ricorda che è una donna sola che si occupa di tutti gli affari di Miyacojima e anche dell'immensa villa Prince.»
Selene provava un profondo affetto verso sua cugina e cercava sempre di giustificare le sue scelte e decisioni.
«Forse avete ragione voi, madre, ma io e Diamond siamo fidanzati, avrei dovuto essere la prima a sapere del suo ritorno.» Osservò sua madre con occhi tristi, sorseggiando il suo tè al tiglio. «Voi non credete sia strano che Diamond, dopo quella volta trascorsa qui lo scorso anno, non mi abbia mai scritto? È sempre stata zia Beryl a darci sue notizie...» fissò i suoi occhi cerulei in quelli identici di sua madre e attese la risposta.
«Se la metti su questo piano, neanche tu gli hai mai scritto.» Puntualizzò Selene.
«Perché è sempre l'uomo che deve scrivere per primo... e poi, dopo il nostro ultimo incontro, avrebbe dovuto almeno scrivermi un rigo.»
Serenity chiuse gli occhi e ripercorse a ritroso i momenti trascorsi con il giovane Diamond l'anno prima.
Ricordò il giorno della sua partenza, aveva indossato l'abito più bello che aveva e s'era precipitata al porto per salutarla.
«Siete bellissima, mia cara.» Le disse lui, accarezzandole una ciocca di capelli fluttuante. Serenity si mordeva nervosamente un labbro, sforzandosi di trattenere le lacrime che spingeva sugli angoli dei suoi occhi.
«Aspetterete il mio ritorno?» Diamond le si fece più vicino.
«Certo che vi aspetterò!» sibilò lei con la voce tremante.
Lui le strinse le spalle e le sfiorò la fronte con un bacio.
«Tornerò da voi perché ora siete mia.»
Serenity lo vide salire la scaletta e raggiungere la prua della nave e mentre la stessa di allontanava dal porto ripeté: «Vi aspetterò. Vi aspetterò, Diamond perché sono innamorata di voi.»
Donna Selene capì i pensieri di sua figlia si erano perduti in qualche romantico pensiero e cercò di distrarla.
«Forse a Diamond non piace scrivere. Non ti angustiare, Serenity. Vedrai, quanto prima Diamond sarà qui e dovremmo sbrigarci con i preparativi per il matrimonio.»
«E se non gli piacessi più?» Continuò Serenity, perplessa.
Donna Selene rise.
«Siate seria, madre! Diamond è stato in Europa per tutto questo tempo e avrà sicuramente frequentato ragazze più belle e di un livello sociale più alto... non so, magari mi riterrà troppo provinciale...»
«Perché pensare cose simili? Tua zia Beryl ti ha fatto ricevere l'educazione di una principessa e sai tutto quello che una signorina dell'alta società dovrebbe saper fare e saper dire. Visto che è la madre di Diamond, saprà sicuramente quello che piace a suo figlio, non credi?» Abbracciò piano sua figlia e Serenity riuscì a sentirsi più tranquilla e rincuorata.
Il giorno seguente Serenity incontrò la sua amica Minako e le parlò dei suoi dubbi.
«Non capisco perché te ne preoccupi solo adesso, Usachan.» Constatò la ragazza dai lunghissimi capelli dorati e chiamandola con quel secondo nome che tanto piaceva a Serenity. «Magari Diamond è solo troppo pigro per scrivere o forse è così impegnato da non avere molto tempo a disposizione. Non sarà solo una scusa la tua solo perché non sei sicura di amarlo?» Continuò Minako, mentre passeggiavano per il paese.
«Io? Ma che dici, Minachan! Forse all'inizio... però, dopo la morte di mio zio Chronos ho visto il suo lato più fragile e standogli accanto ho capito che non sarebbe stato così terribile vivere al suo fianco... è stato nel giorno del mio diciassettesimo compleanno che mi sono accorta di essermi innamorata. Abbiamo ballato per tutta la sera e Diamond mi ha regalato delle bellissime orchidee e un bracciale di diamanti con le nostre iniziali incise su delle placche in oro. Ero davvero molto felice e poi lui mi guardava come se fossi la ragazza più bella del pianeta... per questo non ho fatto altro che pensare a lui, aspettando il suo ritorno.» Ammise Serenity, volteggiando nel suo abito di raso rosa.
«E allora smetti di preoccuparti, Serenity Usagi Queen e pensa solo al suo ormai imminente ritorno. Vedrai, sospirerà per un tuo bacio!» Concluse Minako, ammiccando.
«Minakochan! Non essere irriverente!» Esclamò Serenity, imbarazzata e sorpresa.
«Mi riferivo ai baci coniugali.» Rispose Minako, strizzandole l'occhio.
«Sì, certo. Non ho dubbi.» Risero entrambe, abbracciandosi istintivamente.

 

Un sole timido illuminava il salottino del giardino di casa Kou, dove Nehellenia attendeva l'arrivo di sua zia Kakyuu.
Vide la sagoma di qualcuno oltrepassare il cancello del giardino e raggiungerla.
«Diamond! Ma che sorpresa!» disse, mentre il giovane le si avvicinava.
«Buongiorno, Nehellenia. Mi sono permesso di portarle dei dolci.» Esordì Diamond, porgendole una scatola di cioccolatini.
«Grazie, è molto gentile, ma non doveva disturbarsi così tanto. La prego, non resti in piedi, si accomodi pure.»
«Mi hanno detto che la signora Kakyuu non c'è.» Disse lui, sedendo di fronte a lei.
«No, è andata con Seiya a far visita ad una sua cara amica tornata dall'Inghilterra, la signora Galaxia Sailor. Volevate vedere mia zia?» Chiese la ragazza, vestendosi del suo più angelico sorriso.
«A dir il vero, volevo chiederle il permesso di far visita a voi?» Ammise Diamond, guardandola con vivo interesse.
«A me?»
«Vi dispiace?»
«Ehm... no, diciamo che mi sorprende...» Gli occhi blu di Nehellenia cercarono di carpire informazioni da quelli color ghiaccio di lui.
«E perché mai? Siete la fanciulla più graziosa che abbia conosciuto e dal primo istante che vi ho visto non ho fatto che pensare ai vostri occhi...» spiegò lui, senza mai distogliere lo sguardo.
«Che adulatore! Chissà quante belle fanciulle avete visto ed incontrato in Europa; dite a tutte così?» disse Nehellenia, con fare civettuolo.
«Nessuna era bella come te.»
Il complimento e il tono confidenziale usato dal giovane Prince colpì Nehellenia. Diamond continuò a fissarla con insistenza e la ragazza avvertì improvvisamente dell'imbarazzo.
«Non mi guardate in quel modo, mi fate arrossire.» Disse, costringendo Diamond ad abbassare gli occhi.
«Andrete alla festa di Achiral, giovedì sera?» chiese lui, per cambiare il tono della conversazione.
«Sì e sarà il mio ultimo svago per parecchio tempo. Mi dispiace dover tornare a Miyakojima.» Sospirò Nehellenia.
«Perché?»
«Miyakojima è un paese insignificante, la gente è così diversa da quella della capitale.» Sottolineò la ragazza.
«Vi piacciono le feste?» insisté ancora lui.
«Molto. Sono divertenti e sono un pretesto per vedere le amiche, chiacchierare, sapere quel che accade...» Rise Nehellenia, pensando a quanto si divertiva a partecipare alle serate di gala.
«Di cosa preferite parlare?» Mormorò appena Diamond, facendosi più vicino a lei.
«Quante domande! Perché non mi parli un po' di te?» Tergiversò Nehellenia, ammiccando.
«E cosa vorresti sapere?»
«Ad esempio...» cominciò lei, umettandosi le labbra. «Quali sono i vostri gusti, di cosa vi piace parlare con i vostri amici...»
Diamond le prese una mano sfiorandola appena con le labbra.
«Ultimamente non ho fatto altro che parlare di una ragazza bellissima che credo mi abbia stregato...» gli occhi color ghiaccio fissi in quelli blu come la notte di lei.
«Ah, sì?» Nehellenia optò per un tono di voce sbarazzino e vezzoso. «E mi confideresti il suo nome?» Diamond si alzò e le fu difronte in un attimo, il vestito sontuoso di lei frusciò contro la divisa di lui.
«Credo non sia necessario risponderti.» Uno sguardo più che eloquente accompagnò una carezza azzardata sulla bocca scarlatta della giovane che, fingendosi turbata, abbassò lo sguardo.
«Non vi sembra di essere troppo audace?» chiese.
Diamond le sollevò il mento, piano, senza mai distogliere lo sguardo: «Se vi ho importunata vi chiedo di perdonarmi...» disse lui, con aria enigmatica.
Nehellenia tossì appena, volteggiando intorno a lui.
«Oh, no! Non mi avete importunata... è solo che non sono abituata a stare sola con un gentiluomo.»
Diamond sorrise, mostrando una schiera di denti bianchi e delineati, pareva compiaciuto. «Chiedo perdono.» mormorò, ostentando un inchino. «Spero tu non sia in collera con me, per questo.»
Nehellenia sorrise. «Credo non potrò mai essere in collera con voi...» Concluse, ritrovando una sorta di formalità. Diamond comprese di aver avuto il suo momento per quel giorno, così, tornandole vicino, esclamò: «Bene... allora ci rivedremo al ricevimento di giovedì... semmai voleste la mia compagnia...»
«Ne sarò onorata!» Rispose lei, mentre il giovane si congedava con un delicato baciamano.

 

La campanella di casa Queen riecheggiò nel grande salone, attirando l'attenzione di Serenity che giocava sul pavimento con la sua gatta.
«Zia Beryl!» Esclamò, aprendo la porta. «Che piacere vederti!»
Prince Beryl, con indosso un abito nero con molti merletti e lustrini, fece ingresso nella stanza, accettando di buon grado l'affettuoso saluto bacio che Serenity le offrì.
«Anche io sono felice di rivederti. Lascia che mi accomodi, però. Il lungo viaggio mi ha stremata. Non ricordavo fossero così in pessimo stato le strade del paese. E tua madre?» disse la donna, accomodandosi in salotto.
«È andata al mercato, ma non tarderà ad arrivare. Volete della limonata o del tè freddo?» Serenity era euforica ed allegra.
«No, grazie, mia cara. Sono solo di passaggio, mi fermerò solo per qualche giorno perché sabato parto per Tokyo... Diamond è tornato!» La informò con gli occhi pieni di orgoglio.
«Lo so.» Ammise Serenity «Minako Aino lo ha visto nella capitale.» Fu la sua sincera risposta.
«Deve solo risolvere un affare con dei capitalisti francesi, dopodiché lo avremo qui per sempre. Adesso è un uomo facoltoso che ha visto il mondo e frequentato i circoli più altolocati. È stato un sacrificio per me non averlo vicino dopo la perdita di suo padre. Ora tocca a lui occuparsi delle tenuta e di Palace Prince... con il tuo aiuto, naturalmente.» Aggiunse l'ultima frase con estrema dolcezza, accarezzando piano le mani di Serenity e perdendosi nei dettagli di quello che sarebbe divenuto il matrimonio più discusso ed elegante dell'anno.
Serenity arrossì ed emozionata ed incredula, ringraziò sentitamente quella donna che, per lunghi anni, le aveva permesso di ricevere un'illustre istruzione ed educazione e scegliendola come degna consorte del suo unico figlio.
«Avete fatto così tanto per me, zia... Non smetterò mai di ringraziarvi!» Lei venne istintivo di abbracciare la donna che, seppur sorpresa, ricambiò il gesto.
«Non mi devi ringraziare affatto. Ti chiedo solo di essere una buona moglie per mio figlio.»
Le gote di Serenity avvamparono. «Non occorre che me lo chiediate. Io voglio molto bene a Diamond...» confessò, suscitando un compiaciuto sorriso sul volto della duchessa Prince.

 

Giovedì pomeriggio, come da invito, casa del giovane Achiral era gremita di nobil donne e gentiluomini e, non appena fu arrivato, Diamond Prince cercò gli occhi blu di colei che tanto lo attraeva.
Era in veranda con sua zia Kakyuu, Nehellenia, parlava del suo non voler lasciare la capitale, del suo non voler vivere in un paese di campagna pieno di contadini, pescatori e delinquenti.
«Come potrò trovare un pretendente lì, se non sono riuscita a trovarlo nemmeno qui, nella capitale.» Piagnucolava.
«Asciugati quelle lacrime da coccodrillo, mia cara, non ti si addice...» la rincuorò Kakyuu, aggiustandole un ciuffo sulla fronte. «...e poi, guarda chi è arrivato?! Diamond Prince.» Le posò un fazzoletto di seta in grembo, volgendo la sua attenzione al giovane che chiese subito: «Disturbo?»
«Affatto, duca Prince. Cercavo di confortare Nehellenia. Sapete, è un po' triste all'idea di dover tornare a casa.» Rispose Kakyuu con dolcezza.
«Sì, sono molto legata a zia Kakyuu e mi dispiace moltissimo non poterla più rivedere.» fece eco Nehellenia, portando il fazzoletto all'angolo di un occhio.
«A questo si può porre rimedio.» Fu la pronta risposta di Diamond. «Palace Prince è talmente grande da essere onorato di poter ospitare la gentilissima marchesa Kakyuu e la sua famiglia tutte le volte che lo desidereranno e per il tempo che vorranno.»
Le due donne si scambiarono un sorriso quasi complice.
«Siete molto gentile, duca.» Ringraziò Kakyuu.
«E per voi, signorina Nehellenia, il mio palazzo sarà sempre a vostra disposizione.» Concluse Diamond, guardando la fanciulla con fare eloquente.
«Dite davvero? Voi fareste questo per me?» cinguettò Nehellenia.
«Questo ed altro, pur di vedervi sorridere.» Affermò lui.
Nehellenia lo guardò con i suoi grandi occhi da cerbiatta e sorrise, ammaliando completamente il duca.

 

Non appena fu giunta a Tokyo, la duchessa Beryl si fece condurre subito a casa di suo figlio Diamond e attese il suo rientro con impazienza e trepidazione.
Un tonfo della porta la fece sobbalzare.
«Madre!»
«Diamond, figliolo!» Sinceramente commossa, Beryl strinse amorevolmente suo figlio, che ricambiò il suo abbraccio con altrettanto calore.
«Perché non mi avete avvisato?» Chiese lui, tenendole le mani.
«Le lettere arrivano sempre in ritardo! Ed io morivo dalla voglia di rivederti.» Si giustificò la donna, con prontezza. «Ma non temere, ho viaggiato tranquillamente in treno, solo all'arrivo in stazione ho trovato un po' di confusione e anche qualche conoscente. Pensa, ho incontrato la secondogenita di mia cugina Selene, era in procinto di partire...»
«L'avete vista?» Chiese Diamond con fare concitato.
«Sì, la trovo molto graziosa. Ma dimmi... »
«Graziosa, dite? Nehellenia è una fanciulla davvero bella, madre. In quest'ultimo mese l'ho vista ogni giorno e ho deciso... voglio sposarla!»
Beryl impallidì, lasciando la prese delle mani di suo figlio e in preda allo sgomento azzardò: «Cosa hai detto?»
«Ho detto che voglio sposarmi. Con Nehellenia Queen.»
Allibita dalla notizia, Beryl si lasciò cadere sul sofà, rammentando le parole di Serenity: Io voglio molto bene a Diamond.

 

Serenity non poteva immaginare la tempesta che stava per abbattersi.

 

 

   
 
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