Bentornate
mie carissime,
da
questo capitolo, i momenti bui di Draco volgono al
termine e pian piano il nostro biondino tornerà a vivere.
Spero
che sia di vostro gradimento e che commentiate
in tante.
Vi
do appuntamento a sabato prossimo con il penultimo
capitolo e vi ringrazio di vero cuore.
Baci
Lorian
I
colori della vita secondo Draco
Malfoy - Rosso
Il
rosso... il rosso è un colore che fa pensare a tante cose:
al fuoco, al calore,
all'estate, alla passione e all'amore.
Nel
mio caso è proprio a quest'ultima cosa che lo
associo.
Io
algido e altezzoso Serpeverde, che nella vita di
amore ne ho conosciuto davvero poco, mi sono innamorato e la cosa
ancora più
bella è che sono totalmente ricambiato.
Nel
nostro mondo, questo è un caso più unico che raro.
Infatti
nelle famiglie Purosangue, specialmente quelle
altolocate, è usanza comune contrarre matrimoni senza
sentimento.
Solitamente
sono i padri ad accordarsi tra loro,
creando un unione che mira principalmente ad arricchire le due famiglie
unendo
i propri patrimoni.
Poi
viene comunicato ai futuri sposi e spesso questi
lo vengono a sapere quando sono ancora bambini.
A
me era stato detto tempo fa, che avrei dovuto
sposare una delle due sorelle Greengrass e speravo con tutto il cuore
che non
si trattasse di Daphne.
Per
l'amor di Merlino, non fraintendetemi! E' una
ragazza davvero bella e altera ma quella figlia di parecchi padri
è anche
superba, narcisista, vanitosa e altezzosa.
A
Serpeverde l'avevano soprannominata la Vergine di
ghiaccio, perchè non si faceva sfiorare neppure un braccio.
Non
che m'interessasse farlo, sia chiaro.
In
realtà ero attirato dal suo comportamento, perchè
pensavo che se lei era quella a me destinata, potevo star certo che la
prima
sera di nozze l'avrei trovata pura ed illibata e questo per un uomo
è sempre un
valore aggiunto, alla sposa che s'impalma.
Per
quanto i maschi cerchino di apparire moderni, non
possono negare che è abbastanza frustrante sapere che la
propria sposa sia
passata da un letto all'altro, con la velocità con cui si
cambia le mutande.
Mi
spiego meglio: credo che scatti qualcosa nel
cervello maschile che porti a pensare che una ragazza già
esperta, finisca con
il fare i paragoni con quelli venuti prima di te e a lungo andare ti
fai venire
i dubbi.
Sarò
abbastanza bravo? Sarà soddisfatta? Le piacerò
oppure
finirà con il mettermi le corna?
E'
vero che anche una donna vergine poi può metterti
le corna ma ripeto è un meccanismo
complicato
del nostro cervello, che ci fa pensare che
se tu sei l'unico, lei non chiederà niente di meglio.
Ma
sto divagando inutilmente!
Tornando
al discorso principale, ripeto che speravo
che la mia sposa non fosse Daphne, perchè sapevo che tra noi
due sarebbero
state fuoco e fiamme e io ero stanco di lotte e problemi.
Dopo
tutto quello che avevo passato, desideravo
ardentemente vivere in pace.
Quanto
alla più piccola delle Greengrass non potevo
dire nulla, in quanto non la conoscevo proprio.
Sapevo
solo che aveva frequentato la scuola di
Beauxbatons e che era tornata in Inghilterra solo da pochi mesi.
Non
sapevo neppure che faccia avesse né che carattere
la personalizzasse.
Un
pomeriggio di sette mesi fa, mia madre che era
uscita di prigione da un anno, mi chiamò nel suo studio e mi
disse che la sera
sarebbero giunti i coniugi Greengrass e che avrebbero portato con se la
mia
futura moglie.
Io
annuii rimanendo serio mentre dentro di me, si
stava scatenando un vero e proprio inferno.
Passai
tutto il pomeriggio nelle scuderie coccolando
Fulmine, il mio imponente cavallo arabo.
Era
una bestia magnifica e possente ed era anche
l'unico che sembrava capirmi, come se fosse un essere umano, anzi forse
meglio.
Un'ora
prima dell'arrivo dei futuri suoceri, salii in
camera mia e mi feci una doccia poi mi cambiai d'abito e quando Lelo,
il mio
elfo domestico mi avvisò del loro arrivo, indossai una
maschera di ghiaccio e
scesi lentamente le scale con il cuore in tumulto.
Non
appena varcai la soglia del nostro soggiorno,
Matthew Greengrass mi venne incontro con un grande sorriso impresso
sulle
labbra poi mi diede una pacca sulla spalla e mi indicò la
mia futura sposa.
Io
mi girai e quando i miei occhi si posarono su di
lei, si spalancarono di botto.
Astoria,
la minore delle due sorelle, quella che aveva
studiato a Beauxbatons sarebbe stata mia moglie.
Quando
lei mi guardò, mi sembrò che tutto il mondo
attorno a noi sparisse nel nulla.
Eravamo
rimasti solo io e la mia fidanzata e questa
era l'unica cosa che m'importava.
Mi
staccai da Matthew e mi avvicinai a lei che mi fece
un timido sorriso, con le guance rosse dall'imbarazzo.
Questo
mi piaceva oltre ogni dire, perchè penso che se
una donna riesce ancora ad arrossire, vuol dire che è pura e
semplice.
Arrivato
davanti a lei, le porsi la mano e quando vi
posò la sua, io mi chinai a baciargliela.
Il
contatto tra le nostri pelli fu qualcosa di
straordinario; sentii un brivido scendermi lungo la colonna vertebrale
e credo
che anche per lei fu lo stesso, perchè la sentì
sussultare.
Poi
ci accomodammo a cena ed ebbi modo di ascoltare la
sua voce.
Era
intelligente ed educata; all'apparenza poteva
sembrare debole e remissiva ma nei suoi occhi, leggevo una forza
inusuale che
mi incuriosiva davvero tanto.
E
ora dopo sette mesi, mentre le infilo al dito la
vera, penso che firmare il nostro contratto di nozze è stata
l'unica cosa
intelligente che abbia fatto Lucius.
Lei
mi completa in ogni maniera possibile e stanotte
sarà mia anche fisicamente e allora potrò dirmi
di sentirmi veramente
realizzato.
Guardandola
sento un fuoco scorrermi nelle vene, un
fuoco che mi scalda senza bruciarmi.
Fiamme
ardenti e rosse, come rosso è l'amore che sento
per Astoria.