Sono
le sette del mattino e io non ho chiuso occhio per quasi tutta la notte. A
causa, penso, della terrificante stretta dalle parti dello stomaco che mi ha
tenuto in tetra compagnia da quando ho, inavvertitamente, sentito Harry parlare
da solo e confermare il sospetto che si era insinuato in me a vedere lo sguardo
turbato di Ron.
Lui mi ama.
E io, io non ho mai capito niente... perché di certo non deve essere una
cotta recente, altrimenti non mi spiego perché avrebbe reagito così male. Mi
ero ripromessa di non far mai più soffrire i miei amici e invece l’ ho fatto di
nuovo. E l’ ho fatto proprio a Ron, che è l’ultima persona (beh, magari dopo
Harry) che se lo merita.
Mi sento malissimo.
Ma certo lui deve essere stato ancora più male... e questo, comunque, non è
affatto un pensiero rincuorante. Deve, certamente, aver pensato a me, a noi,
come mostri senza cuore, insensibili… e in effetti è proprio così che ci siamo
comportati nei suoi confronti. Vorrei poter essere di nuovo lì con lui per
asciugargli le lacrime e consolarlo, come ho sempre fatto in questi sette anni…
se solo l’avessi saputo! Ma… Harry lo sapeva o no? O Ron gli aveva detto che io
ero tornata, per lui, una semplice amica?
Ecco la risposta alle mie domande.
Sta scendendo le scale, con un paio di libri sotto braccio e, stranamente,
la divisa in perfetto ordine. Non lo facevo così mattiniero il mio Harry.
Lo amo davvero tanto.
Anche se adesso il suo volto non è rischiarato da un sorriso, ma la sua
aria è piuttosto abbattuta, anche se ora si limita a sospirare e sulla sua
guancia spicca quello che ha tutto l’aspetto d’essere un livido. Voglio sapere
cos’è successo. Ma so che, qualunque cosa lui abbia fatto,o farà, è per il
nostro bene, per quello di Ron e per il nostro amore.
“Ieri sera ho provato a parlargli, ma è stato tutto inutile. Non riuscivo a
capire cosa gli era preso… Sai, lui è innamorato di te. Già da l’anno scorso
ormai. Il punto è che mi aveva detto che gli era passata… per questo mi sono
deciso a farmi aventi con te, o non ci avrei neanche provato, per suo
rispetto…”
Sembra quasi che parli più a se stesso che a me.
“Buongiorno anche a te. Ieri sera ti ho sentito mormorare e ho capito
tutto. Non me ne ero mai accorta. Cosa dovremo fare secondo te? Forse sarebbe
utile parlargli, magari a pranzo, che ne dici? A proposito… Evanesco.”
Ho fatto sparire l’ematoma che deturpava il suo volto.
“Ecco…sì, magari sarebbe un’idea… E’ che… Senti, Hermione, io ci ho pensato
tutta la notte e… non sono sicuro che sia un bene che continui tra noi. Per
rispetto verso Ron, voglio dire. Io ti amo, ma non posso neanche pensare di
farlo soffrire, perché è più che un fratello per me… Non so se capisci.”
Cosa…Cosa?
“Io…Io…non so che dire. Capisco che tu non voglia farlo stare male, ma
anche io del resto. Eppure non penso che questa sia la soluzione giusta; io amo
te, non Ron!”
Mi colpisce la razionalità con cui ho parlato, visto che dentro di me c’è
un marasma di emozioni che vanno dalla rabbia alla disperazione.
“Io…non so. Ma penso che sia la più semplice…”
Mi risponde solo questo. E se ne esce dal dormitorio, senza salutarmi, ne
voltarsi un attimo; nemmeno per controllare che io non stia piangendo.
Ma cos’è successo? Dov’è l’Harry di ieri sera?
Perché la felicità non può mai durare? Ecco… come se non bastasse, le lacrime
scendono già copiose a inumidirmi le guance.
*
Le ore di lezione non passano mai, neanche per una che, come me, le
trascorre, incessantemente, a prendere appunti. Oggi però è diverso, perché
nulla può sostituire nella mia mente le parole che lui mi ha rivolto.
Magari non è neanche cosciente di quanto mi hanno fatto stare male; magari
ha solo voluto giocare un po’ con me… No, non può essere vero.
Eppure mi ha detto che non è il caso lasciare che il nostro amore cresca.
E, quel che è peggio, non riesco neanche ad arrabbiarmi, mi sento solo delusa,
triste. Penso a causa del fatto che lo amo.
Mai fin’ora ho accolto il suono della campanella con tanto sollievo. La
lezione di Aritmanzia non finiva più.
Come faccio adesso a sedermi al loro stesso tavolo?
Eccoli la.
Sono seduti uno a fianco all’altro, Ron sorride e Harry ha sul volto una
strana espressione, a metà tra il sollievo e la rassegnazione.
Così hanno fatto pace, eh? E nessuno dei due, anche se, a loro detta, mi
amano tanto, ha minimamente pensato a come devo sentirmi io. Tante grazie
davvero. Mi sto dirigendo fuori, verso il lago, e mi siedo su una panchina. La
giornata è serena, il sole è abbastanza caldo, ma non ho tempo, ne la voglia,
per godermi il paesaggio.
“Così non ci avete messo troppo tempo per dimenticarvi di me, a quanto pare
non ero così importante. Ma chi diavolo me lo fa fare di stare male per due
così? Eppure se solo penso a come la storia con Harry avrebbe potuto essere mi
metto a sognare…
Devi lasciarlo morire Hermione. Trova la forza. Si, come se fosse semplice,
io mi sono davvero innamorata di Harry…”
Le lezioni sono state così pesanti, e il posto è così calmo che… perché
dovrei addormentarmi qui e perdere le prossime due ore di Storia della magia?
Perché non dovrei farlo?
*
I violenti raggi del sole al crepuscolo mi feriscono gli occhi e mi
inducono ad aprirli.
O mio
Dio!! Saranno almeno le sei! Ho perso tutte e due le ore pomeridiane di oggi…
Come farò per recuperarle? Nessuno si preoccupa mai minimamente di quello che
il prof dice…
Ma almeno so cosa devo fare.
Vado a parlare con Ron.
Oh, fortuna vuole che sia lui quello seduto sui gradini all’ingresso del
castello.
“Fermo, lì. Ti devo parlare”
Lo sorprendo, credo, perché le sue orecchie arrossiscono un po’.
“Parla. Ma se anche tu sei qui per dirmi che lo ami e che non rinuncerai al
vostro amore allora ti devo fermare. Perché hai perfettamente ragione ed io mi
sono comportato come un bambino. Non voglio che ne tu, ne lui soffriate…”
“Come ‘anche tu’?”
“... Perchè
siete dei veri amici, e le persone più importanti che ho. Mi passerà... Cosa?
Ma Harry no?”
Ho perso la
capacità di parlare.
“Senti vai a
cercarlo. Deve essere al campo da quittdich”
Faccio
l’unica cosa che umanamente posso fare.
“Ti voglio
bene Ron”
E mi avvio
di corsa verso il campo.
Ma riesco
ancora a voltarmi un attimo e vedere Ron sorridere per poi prendersi,
rassegnato, il volto tra le mani e una creatura sottile e bionda
avvicinarglisi...
Con
un’espressione mista a preoccupazione e sollievo e speranza e paura.
L’espressione
che mi vedo ogni volta che penso ad Harry.
L’espressione
di ogni innamorata.
Note: Chiedo venia per il ritardo con cui posto
questo, che, con ogni probabilità, sarà il penultimo capitolo di questa
ficcina.
Ad ogni modo
non mi sembra che stia venendo fuori male... nonostante tutto. ^^’
Questa
coppia mi piace davvero e, per chi si fosse preoccupato (o per chi stesse
sperando, chissà ^^...) non penso che li farò separare... sono troppo belli!!
:D
Ah, la
misteriosa ragazza che si preoccupa per Ronnie (che, davvero, non potevo
lasciare in solitudine e amarezza... :D [Davvero!!!...])... che poi misteriosa
buhahahaha... secondo voi chi sarà mai??
Beh,
lasciatemi il vostro parere anche su questo chap, che fa sempre piacere
riceverlo...
A
presto
Lily_91