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Autore: Better_Than_Words    23/04/2015    4 recensioni
Lauren finisce sempre per pensare ad Harry, in tutte le sue relazioni c'è sempre lui che la deconcentra!
Non riesce a superare questa situazione!
Ma grazie a Jesse e Lacey, forse, riesce a "guarire".
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Lauren-

«LARS!» urlò Jesse per tutta la casa, mettendomi anche un po’ di ansia! Insomma, uno non può nemmeno studiare steso sul letto che qualcuno lo disturba! E che cazzo! «LARS!» continuò ormai in camera, mentre si avvicinava al letto dove ero che la fissavo, in mano aveva il suo cellulare a penzoloni «Perché Harry Styles ti ha citato in un tweet dove si scusa di nuovo di averti colpita?!» sbraitò come una matta.
«Cosa?!» mi misi in ginocchio sul letto, sporgendomi il giusto per afferrare il suo cellulare e leggere il tweet.
«Cosa hai da dire a tua discolpa questa volta?!» ormai aveva le braccia conserte.
«Che non me lo aspettavo!» risposi scioccata quanto lei, se non di più.
«Lauren, io ti avviso, se rincominci con la storia di Harry non so per quanto reggerò» sbuffò.
«Non ti prometto nulla» ridacchiai ridandole il cellulare che afferrò all’istante.
«NO!» in camera piombò anche Lacey, sconvolta «Non di nuovo!» avanzò fino a raggiungere Jesse, prese anche lei il suo cellulare e lesse il tweet.
«Questa volta non è stata colpa mia! Ero per strada, tranquilla a pensare ai fatti miei, finchè non mi ritrovo lui che mi chiede scusa per avermi travolta! Cosa volete che vi dica?!» le guardai entrambe.
Erano disperate. Avevano passato quei mesi in santa pace, ma sapevano quanto me che sarebbe rincominciato tutto d’accapo!
 
 

-Dopo qualche ora-

«Lauren, puoi rimettere in ordine i nuovi arrivi?» mi domandò Cassandra, che era dietro la cassa per registrare i libri non venduti in quella settimana.
«Li metto anche in vetrina?» le urlai dal reparto dei romanzi inglesi.
«Sì, grazie!»
Quell’ora del giorno era la mia preferita, la mattina non c’era quasi mai nessuno e noi dipendenti potevamo riorganizzare le cose senza destreggiarci fra clienti e intrusi.
Posai sugli scaffali gli ultimi libri appena prezzati per poi dirigermi verso il magazzino e prendere un po’ alla volta i venti scatoloni pieni di libri.
Per prima cosa andai in vetrina in modo tale che fosse pronta per quando la gente cominciava ad uscire da uffici e scuole e magari facendo un salto nella libreria più bella di Londra.
Tolsi i vecchi libri mettendo i nuovi, ero intenta a metterli quando la campanella della porta trillò. Era strano ricevere “visite” a quell’ora, molto strano!
«Lauren! Puoi venire un attimo?» Cassandra mi chiamò, così posai il libro sopra gli scatoloni ancora chiusi, dirigendomi poi verso l’entrata, vedendo un uomo di spalle parlare allegramente con il mio datore di lavoro.
Mi passai i palmi delle mani sulle cosce ricoperte dai jeans celesti, abbinati ad una camicia da boscaiolo sui toni del bianco e del rosso tenue, lasciata aperta e allacciata con i lembi in vita in modo tale da far vedere la canottierina nera sotto.
«Dimmi» esordii pensando che il cliente volesse vedere qualcosa di particolare fra gli scaffali.
Da quello che potevo vedere aveva indosso dei jeans skinny neri, stivaletti scamosciati e una t-shirt semplicissima verde.
Quando sentirono la mia voce, si bloccarono nel parlare. L’uomo si girò verso di me, facendosi di lato per non dare le spalle a Cassandra che ancora sorrideva felice ed elettrizzata.
«Ehi»  mi sorrise lui.
Cos’era?! Mi perseguitava per caso?!
«Buongiorno» di certo non volevo essere “amica”, ma non volevo nemmeno dargli del “lei”! «Sta cercando qualcosa in particolare?» feci la domanda di circostanza, mentre mi torturavo le mani davanti ai loro occhi, apparendo molto più agitata di quello che non ero.
«Oh…Ehm…Non proprio….Passavo di qui e ho visto che eri in vetrina, e niente volevo sapere come stavi….Dopo quella botta» sorrise timido.
«Oh…» mi lasciai andare sorridendo anche io «Sto bene, tranquillo. Alle superiori giocavo a calcio con i miei compagni, ci sono abituata…Anche se il tuo sembrava più un placcaggio» farfugliai.
«Mi dispiace d’avvero tanto…Ma in alcuni casi non riesco nemmeno a vedere dove metto i piedi»
«Sul serio, non ti preoccupare, capisco l’esigenza di scappare dalle fan impazzite» sorrisi divertita insieme a lui che annuiva.
Nel frattempo Cassandra ci guardava sorridendo come un’ebete.
«Senti…Per farmi perdonare, ti andrebbe di prendere un caffè?» propose, cambiando discorso.
«Oh, no! Non devi» mi affrettai a rispondere, muovendo la mano che ancora veniva torturata dall’altra.
«Per favore, mi piacerebbe conoscerti un po’ meglio e sapere se ho fatto qualche danno» sorrise riferendosi alla botta che mi aveva dato due giorni pima.
Cassandra annuiva fortemente dall’altra parte del bancone, mentre Harry mi fissava speranzoso.
«Beh…Ehm…Solo un caffè, devo sistemare i nuovi arrivi» dissi incerta ed impacciata.
 
«Spiegami una cosa…» continuai a sorridere mentre spiluccavo gli ultimi pezzi di muffin che mi aveva offerto.
«Spara» disse dopo aver ingoiato la sua bevanda.
«Ma tu offri caffè a tutte le ragazze che colpisci durante le fughe?» risi divertita.
Eravamo al bar difronte la libreria, dove Cassandra faceva finta di mettere in ordine la vetrina che avevo lasciato incompleta, solo per osservarci parlare, dato che eravamo vicino la finestra del locale.
«Oh no!» rise anche lui, poggiando i gomiti sul tavolino rotondo in legno, mentre con le mani si avvicinava di nuovo il bicchiere di carta pieno di caffè ancora caldo, da dove ne prese un altro sorso «…Altrimenti a quest’ora oltre ad essere senza soldi, sarei anche ricoverato per qualche problema d’insonnia» sorrise divertito, per poi posare definitivamente sul tavolo il bicchiere, lasciando che osservassi il suo viso sorridente.
«Comunque grazie, non dovevi» sorrisi abbassando lo sguardo non appena si accorse che lo stavo fissando.
«No, mi ha fatto piacere parlare un po’ con te…» sorrise anche lui.
«…Credo sia ora che torni a dare una mano a Cassandra…» sospirai, aiutandomi ad alzare dalla sedia con le mani poggiate sul tavolo, mentre osservavo cosa stava accadendo in libreria «…Altrimenti finirà per distruggere tutto» conclusi sorridendo.
Anche lui si era alzato insieme a me, prendendo le sue cose per poi uscire e riaccompagnarmi a lavoro.
Ma prima di entrare, ci fermammo davanti la porta.
«Spero di rivederti presto» disse in modo impacciato.
Mi venne da ridere, pensavo veramente che non fosse poi così timido, ma alla fine era un umano e provava anche lui timidezza difronte a situazioni senza via di uscita.
«Oh…Lo spero anche io» sorrisi.
«Sì…Beh…Buona giornata» disse infine, salutandomi mentre saliva in auto per andarsene via.
 
 

-Tre mesi dopo-
 
«Guarda che non mi aiuti, eh!» le urlai contro in preda all’ansia.
«Lars! Datti una calmata!» mi prese per le spalle scuotendomi per bene, pensando di riuscirmi a calmare, ma mi provocò solo un grande mal di stomaco che si aggiunse alla lista delle preoccupazioni «E’ solo una serata! Probabilmente nemmeno ti parlerà! Sarete con altre persone! Calmati!» urlò con ancora le mani sulle mie spalle scoperte.
«Io non ci vado!» mi liberai dalla sua presa, tornando davanti all’armadio per togliermi, per la miliardesima volta, l’abitino che avevo.
«LACEY! VIENI TU!!» Jesse urlò esasperata, e non appena arrivò l’altra coinquilina lei se ne andò via lasciandomi fra le mani di Lacey che non sapeva cosa fare.
«Ma cosa stai facendo?! Perché ti stai rispogliando?!» domandò dopo che ormai mi ero tolta anche l’intimo troppo elegante per stare solo in casa.
«Non me la sento di andare! Mi ha visto tempo fa! Come fa a ricordarsi!?» mi lagnai infilandomi gli slip neri che avevo prima di cambiarmi.
«Ma sbaglio o non puoi scegliere?! Cassandra te lo ha imposto se le dai forfè ti licenzierà! Dai su! Lauren! Non essere vigliacca! Se non si ricorderà di te, vorrà dire che lo guarderai da lontano! Ma ti prego! Vai!» insistette supplicandomi.
«No! Cassandra se la caverà da sola anche a questa festa!» continuai mettendomi il pigiama.
«NO! Muofi quef cufo e fai! Afeffo! (NO! Muovi quel culo e vai! Adesso!)» Jesse tornò in camera con una scatola di gelato con dentro un cucchiaio che intanto usava come vanga per poi portarsi tutto quell’accumulo alle labbra per ingerirlo e poi parlare.
Rassegnata mi rimisi l’abitino attillato e corto che avevo per quell’occasione.
Cassandra aveva organizzato una serata di beneficenza in libreria. Una serata per pochi e dato che quando Harry era venuto lì per la prima volta aveva parlato con lei, si erano messi d’accordo, così Cassandra era rimasta in contatto con lui, mentre io nemmeno ne volevo sapere, ovviamente sotto suggerimento di Jesse, che in quel caso aveva un buon presentimento, come mi aveva confidato, e che era sicura che dovessi andare alla serata, anche solo per aiutare Cassandra e incontrare gente di alto livello interessata ai libri antichi che la mia datrice di lavoro curava come se fossero i suoi bambini!
Mi feci dare un passaggio da Lacey che doveva andare ad una festa, così ne approfittai.
Per l’occasione avevo tacchi a spillo neri, con una leggera punta come piaceva a me. L’abito era nero anch’esso con una lunga zip dorata sul centro dietro che fungeva da unico accessorio dell’abito che era molto semplice, con una scollatura abbastanza accollata e squadrata, con le bretelle leggermente larghe ma che essendo corto non appariva da vecchietta, ma nemmeno da puttanella in cerca di uccelli canterini!
Ormai la gente era arrivata. Chi fumava in smoking sul piccolo spiazzo verde che era presente difronte la libreria, chi invece era dentro a curiosare fra gli scaffali sistemati per l’occasione.
Entrai con tranquillità come ogni giorno, ritrovando Cassandra a parlare con un gruppo di gentiluomini.
Continuai a girare a vanvera per il negozio, sorridendo di tanto in tanto, mentre mi accertavo che tutto andasse bene.
Ero nel reparto mitologia, con un calice pieno di champagne di ottima annata, quando qualcuno mi si affiancò facendomi sobbalzare.
«Scusa, non volevo metterti paura» sorrise dispiaciuto mentre teneva le mani dentro le tasche dei calzoni neri.
«Tranquillo» sospirai tornando a guardarmi in giro per poi prendere un sorso di champagne.
«Come stai?» domandò mettendosi con il lato del corpo poggiato sugli scaffali in legno ben piazzati a terra.
«Bene» sorrisi in imbarazzo, continuando a guardare intorno a lui.
«Avete allestito molto bene» continuò.
«Già…» mi leccai le labbra annuendo.
Momenti di silenzio imbarazzante riempirono lo spazio che ci divideva, mentre entrambi guardavamo altrove.
«LAUREN! Vieni un attimo?» Cassandra mi richiamò, così posai il calice su un ripiano e sorrisi timidamente ad Harry che ricambiò lasciandomi passare.
«Dimmi» sorrisi cordialmente.
«Puoi andarmi a prendere in magazzino i libri nella scatola arancione?» sussurrò all’orecchio.
«Ma è buio là sotto!» protestai, dato che quel magazzino non aveva luci, tranne all’entrata, ma essendo enorme, di notte metteva abbastanza paura.
«Fatti accompagnare da qualcuno!» ripose ovvia.
«E da chi, scusa?!» continuai.
«Il signor Styles ad esempio!» Cassandra alzò per bene la testa sorridendo a quello a cui davo le spalle «Sarebbe così gentile da accompagnare Lauren in magazzino a prendere delle cose?» mi girai per guardarlo bene, era arrivato lì da noi e sorrideva felice.
«Ma certo» continuò a sorridere.
«Lauren, fagli strada» con la mano mi spinse leggermente verso il retrobottega dove si trovava la porta del magazzino.
C’incamminammo fianco a fianco.
«Certo che è buio!» esclamò non appena mise piede in quell’enorme spazio.
«Già…Mi puoi far luce con il telefono mentre cerco la scatola?» gli chiesi iniziando ad addentrarmi.
Senza rispondere prese il suo cellulare e fece luce, mentre io gli ero davanti attenta a dove mettessi i piedi.
«Ecc…» non feci in tempo a dirlo che mi ritrovai a terra con Harry sopra di me che mi schiacciava con i suoi leggerissimi ottanta chili!
«Scusami!» rotolò di fianco «Per fare luce a te non ho visto una cosa a terra» disse a fatica, mentre io mi rimettevo seduta a cercare le scarpe che erano miseramente uscite dai miei piedi.
Ad un certo punto lo sentii ridere, così mi girai vedendolo a terra con le mani che stropicciavano gli occhi e il telefono con ancora la luce accesa vicino a lui.
«Cosa ridi?!» domandai sconvolta.
«E’ la seconda volta che ti cado addosso e tu non mi dici nulla» continuò a sorridere mentre anche lui mi raggiungeva a cercare le scarpe che sembravano essere scomparse.
«Cosa dovrei dirti?» domandai divertita.
«Ah, non lo so» rise, fermandosi dal cercare a tastoni le scarpe «…Potresti tipo denunciarmi» propose.
«Beh, sarebbe, tipo, inutile» mi fermai anche io nella ricerca, girandomi verso di lui che sembrava prendere allegramente il sole.
«No, ti ripagherei i danni»
«Quali danni, scusa?!» domandai sconcertata, non capendo la battuta di cattivo gusto «AH-AH! Come sei simpatico!» feci finta di divertirmi, provocando in lui un’altra risata.
Rimanemmo in silenzio dimenticandoci della scatola.
Poi mi rialzai mentre lui ancora mi osservava dal basso.
«Non vieni?» gli tesi la mano per farlo alzare, ma lui mi trascinò di nuovo a terra, solo che mi ritrovai a cavalcioni su di lui.
«Perché? Sei anche senza scarpe…» sogghignò divertito, mettendo una mano aperta al centro delle scapole per avvicinarmi a lui.
«Non dovremmo farlo» mormorai ormai ad una distanza di labbra allarmante.
«Cosa ce lo impedisce?» sussurrò.
«Il buon senso» mi bloccai nell’avvicinarmi a lui, chiudendo gli occhi subito dopo, essendo pentita di essermi bloccata «Dovremmo tornare di là con la scatola e le mie scarpe» continuai mentre mi alzavo da lui quasi controvoglia.
Prima delle scarpe cercai la scatola per poi farmi prendere le scarpe da Harry che mi raggiunse all’uscita del magazzino per poi ritrovarci nel bel mezzo del discorso che Cassandra era intenta a fare.
 

-Due settimane dopo-
 
«Dove vai?!» domandò mentre era ancora fra le coperte.
«Sei sveglio…» mormorai tornado a letto.
Mi sorrise mezzo assonnato mentre mi allungavo per baciarlo.
«Secondo te abbiamo fatto rumore questa notte?» domandò sorridendo, mentre si stiracchiava.
«Tranquillo, solitamente sono loro due che fanno rumore, se per una volta sono io non accade nulla» mi rannicchiai fra le sue braccia.
«Ma lo sanno che stiamo insieme?» domandò dopo un po’ indicando la porta chiusa.
«Certo che sì! Gliene ho parlato per tutti questi giorni!» risposi quasi indignata.
«Lars, non è che hai…?» Jesse piombò in camera senza bussare, ma si bloccò non appena ci vide mezzi nudi sotto le coperte «SCUSATE!» si coprì subito gli occhi, mentre Harry ormai era fuori dalle coperte per rivestirsi, intanto io avevo messo una maglietta enorme per coprirmi e gli slip.
«Smettila di fare la stupida, stupida!» la rimproverai avvicinandomi a lei per poi sorpassarla e prendere dall’armadio la maglietta di Harry che ci era finita dentro in chissà quale modo.
Jesse si tolse le mani dagli occhi sorridendo in imbarazzo, mentre io lanciavo la maglietta ad Harry che la prese al volo, mentre anche lui ricambiava il sorriso.
«Tu devi essere Jesse» si avvicinò lui stringendole la mano che lei gli tese.
«E tu devi essere Harry, grazie al cielo!» le passai di nuovo affianco dandole una gomitata nelle costole, facendola lamentare dal dolore.
«Non ti lagnare, poteva andarti peggio» l’avvisai.
«Bene…Ora vi lascio…E’ stato un piacere, Harry» lo salutò uscendo dalla camera, anche se una parte di lei voleva rimanere lì a spiarci.
«Ti abituerai al suo comportamento…» sospirai afflitta nel ritrovarmi una coinquilina in quel modo.
«…Ora devo andare, ci vediamo questa sera da me, mh?» mi pizzicò il mento sollevandolo per potergli dare un bacio.
«Va bene…» sospirai bel vederlo uscire dalla mia camera, per poi rigirarsi e lanciarmi un bacio volante.
 
 

-Spazio a me-
Salve!
Ho continuato questa storiella! Insomma, finalmente si mettono insieme! Essendo una OS non ho potuto entrare molto nei dettagli, così ho preferito far passare, fra un incontro e l’altro, del tempo…In modo tale da far capire a grandi linee quello che è accaduto, ma comunque senza perdere tempo a raccontarlo…
Che ve ne pare? A me piacciono insieme, insomma li trovo adorabili. Devo ammettere che stavo per farli “accoppiare” nel magazzino, ma poi ho pensato: “Chi mai farebbe sesso con una sconosciuto dentro uno sgabuzzino con mezza dozzina d’invitati nell’altra stanza?!”
Ecco, nessuno.
Comprendetemi però, il mio lato perverso spesso rinasce con ostilità…Scusate LOL
 
NEWS:
Novità sul fronte “Seasons of Love II”
Ho continuato a scrivere, ho già in mente tutta la fine anche se non sarà esattamente la fine…Cioè, non voglio finire tipo “E vissero felici e contenti…” ma più tipo “…Buonanotte Harry”…
Una cosa del tipo “Tranquilli, non è la fine anche se è la fine”.
Sì, vabbe! Sto delirando, è chiaro!
 
Comunque!
Lo so che non lo faccio spesso, ma vorrei ringraziare ognuno di voi che mi legge con assiduità o anche saltuariamente, perché anche se non ricevo moltissime recensioni vedo le visualizzazione e, Dio! Mi fate impazzire di gioia non appena leggo quanti di voi si soffermano anche solo per leggere le prima tre righe! Grazie!
 
Prima di tutto vorrei ringraziare tutte queste bellissime persone che hanno deciso di mettermi tra i loro autori preferiti! Veramente grazie, per me vuol dire molto questo!
 
 
1 - Adry_ary94 
2 - AlwaysTruths
3 - annalisa_amenta 
4 - blueangel95 
5 - edhoney
6 - Eleonor112
7 - HugMeonedi
8 - infinity_beyond
9 - Inside_My_Mind
10 - iwantobemyself
11 - Jeade__
12 - Kristina Styles
13 - Lavyfatt
14 - mary_jolie_pitt
15 - niallandharry mylove
16 - pia__98 
17 - saretta1Dmay 
18 - stubborn
19 - TheGirlWithTheFire_Inside
20 - vas_happening_girl  
21 - _Directioner_for_life_
 
 
Ovviamente ringrazio anche mengo1904 per aver recensito, ecco a te il capitolo ^-^ Spero veramente ti piaccia, altrimenti dimmi come posso migliorare, perché se mi date consigli a me fa piacere! Molto piacere :)
 
Volevo anche riportare alcuni numeri riguardanti le visualizzazioni di alcune storie (più che altro OS, ma adesso elencherò solo le long fiction con maggiore successo, anche se furono state scritte con i piedi, più di quest’ultime):
 
Stepbrother = 4411 visualizzazioni (Long fiction)
 
He was to Destroy me. He can't Save me. = 1003 (Long fiction)
 
 
One Shot:
 
Noctambulism = 893 visualizzazioni
 
Take me to Church = 930 visualizzazioni
 
My Secret Love = 1371 visualizzazioni
 
Daddy = 2123 visualizzazioni
 
Ovviamente ho scritto altre cose, ma queste sono quelle che hanno avuto maggior successo.
Ma “Daddy”! MIO DIO! Non pensavo mai! Vedo che ci sono altre persone come me LOL
 
Dato che sono matta e voglio complicarmi la vita, vorrei chiedervi una cosa…
 
Se vi fa piacere sono disposta ad allungare una OS o rifare per bene una delle due Long Fiction sopra elencate. Ovviamente in tutti e due i casi ci metterò del tempo, ma comunque lo farei con piacere, spero di ricevere qualche recensione in più almeno su questo “progetto” che vorrei fare con voi, dato che il vostro contributo non si ferma allo scegliere la storia, ma anche nel darmi consigli su cosa scrivere, e magari, che so, vi aggiungo anche nella storia ^-^
 
Anche se il mio lato “cattivo” mi dice che nessuno recensirà, voglio che voi sappiate che sono qui e che potete  scrivermi quando volete anche solo per raccontarmi che Pinco ha incontrato Pallino e hanno mangiato del pongo insieme ^-^
 
Baci Xx
  
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