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Autore: lady hawke    29/12/2008    4 recensioni
Sirius Black ha, tra gli innumerevoli difetti, un grande pregio: lui è, senza remore, un amico fedele. Non può che prenderla male, quindi, notando che il caro James Potter preferisce la compagnia della sua ragazza, l’odiosa Lily Evans che ha asfissiato per anni con infinite attenzioni, finalmente ricambiate. Che fare, dunque, oltre che tenere il muso ventiquattrore al giorno? I compagni di dormitorio lo invitano a trovarsi una dolce metà, così almeno la smetterà di lagnarsi, avendo ben altro da fare. Tra un borbottio e una filippica irosa Sirius cederà alle pressioni esterne, ma sarà una buona idea?
EPILOGO ONLINE
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Corvonero, I Malandrini, Sirius Black, Sorpresa | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cornelia, Sirius e la famiglia Lethifold'
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Note: Ci siamo quasi, dopo questo mancano il cinquantesimo e l'epilogo, grazie a tutti coloro che mi stanno ancora seguendo!


Capitolo quarantanove: risultati

E mentre gli studenti del quinto anno si rilassavano, e gli altri intraprendevano invece i loro esami, i ragazzi del settimo attendevano pazientemente i risultati dei M.A.G.O. che, a differenza dei G.U.F.O., venivano rilasciati a scuola, assieme al diploma.
- Pensi che siano usciti? – chiese Peter nervosamente quella sera.
- Codaliscia, sono le undici, ormai bisogna aspettare domani. – rispose Remus, cortese.
- Ma io non ce la faccio ad aspettare. E se mi hanno bocciato? E se devo ripetere l’anno?
- Che palle, sei una lagna. – sbottò Sirius. – Hai passato gli esami del quinto, perché dovresti avere problemi con questi?
- Guarda la mia bella che ritorna all’ovile! – esclamò James, risollevandosi dalla poltrona su cui era sprofondato. – Lily, quanto mi sei mancata. – aggiunse arpionandola mentre si avvicinava al ragazzo, divertita ma alquanto rassegnata.
- Sono stata via dieci minuti.
- Per me una vita.
- Ti avevo chiesto di venire con me, ma tu non hai voluto. – lo rimbeccò lei.
- Parlare alla McGranitt non è il genere di attività che mi piace fare con te.
- Minerva non dice mai delle cose interessanti, poi. – si intromise Black, affabile.
- Stavolta sì. – lo smentì Lily. – Mi ha detto che i risultati usciranno domani mattina e che saranno esposti nell’atrio della Sala Grande.
- Siete preoccupati? – chiese la giovane Mary, sopraggiungendo giusto per andare ad accomodarsi accanto al suo beniamino.
- Per niente. – risero Sirius e James, mentre Remus sospirava sconsolato, alzando gli occhi al cielo.

****

La Caposcuola Lily Evans non era stata l’unica a ricevere la soffiata sui risultati, perché quando i ragazzi scesero verso l’atrio lo trovarono già stracolmo di gente. Non solo gli studenti del settimo si erano accalcati, ma anche parecchi altri curiosi cercavano di leggere i voti vergati con calligrafia sottile e minuta. Non sarebbe stato facile farsi strada.
- Ma sono notizie così interessanti? Cioè, devono essere per forza di dominio pubblico? – chiese Christine, lanciando una significativa occhiata a Mary, che sembrava tenere d’occhio Sirius.
Era perfettamente inutile che si sforzasse, visto che l’altra ragazza si stava facendo largo per piombare addosso al Malandrino.
- Se non lo fosse la cosa perderebbe fascino, ti pare? – suggerì James, trascinando con sé Lily, agguantandola per un fianco.
- Non ha fascino per niente. – disse Peter, mangiucchiandosi le unghie. – Io sto agonizzando qui.
- Ehi, Ramoso, guarda che se hai preso anche un solo Oltre Ogni Previsione scrivo ai tuoi! – urlò Black.
- Come se fosse solo lontanamente possibile.
- Se riuscissimo a vederli lo sapremmo. – commentò Remus, sospirando. Non che fosse particolarmente preoccupato, ma stare sulla graticola a sfrigolare per l’incertezza non piaceva molto nemmeno a lui.
- Io non vedo niente! – protestò di nuovo Peter.
- E’ che sei un tappetto. – disse James, pulendosi gli occhiali e stringendo gli occhi nocciola, cercando di vedere meglio.
- Disse occhio di falco. – scherzò Lily, dandogli un buffetto.
- Li prendo i Boccini o no?
- Li rompi anche, James. – sospirò Remus. – Sei un maestro in entrambe le arti.
Potter non riuscì a formulare una risposta coerente in tempo, perché l’attenzione fu attirata da una ragazzina che sbucava carponi da sotto le gambe di studenti parecchio più grandi di lei. Alcuni sembrarono non notarla, perfino. La ragazza di mise velocemente in piedi, pulendosi la divisa, solo in un secondo momento si rese conto di chi aveva di fronte.
- Oh, ciao. – esclamò con un sorriso. Non era altri che la piccola Constance Lethifold.
- Che ci facevi là sotto? – sbottò Karyn, osservandola.
- Oh, niente. – rispose alzando le spalle. – Sono solo venuta a dare un’occhiata ai risultati, ma c’era folla… - disse indicando il marasma dietro di lei. – E mi sono dovuta arrangiare. Complimenti, siete dei notevoli secchioni voi.
- Grazie. – disse Lily.
- Be’, me ne vado a fare colazione. Comunque, wow, che invidia! – commentò la ragazzina ammirata, prima di sparire.
- Senti, Sirius, ma in quella famiglia il gene della normalità?
- Non sanno nemmeno che cos’è. – rispose Black, decidendosi a farsi fisicamente largo tra la gente.
Connie non aveva mentito: praticamente tutti avevano passato gli esami con il massimo dei voti. Christine di era dovuta accontentare di due Oltre Ogni Previsione in Trasfigurazione e Storia della Magia e un Desolante in Divinazione, mentre Karyn si era fregata con un Accettabile in Erbologia, che non le era mai piaciuta, e un paio di, comunque ottimi, Oltre ogni Previsione.
Peter Minus era sconvolto. – Non ci credo.
- Promosso in tutte le materie, Codaliscia. – disse James.
- Credevo di aver fatto schifo in Pozioni.
- Non abbastanza a quanto pare, qui leggo Accettabile. – rispose Remus, sorridendo. Anche lui era vergognosamente soddisfatto di sé.
- Bene, filiamo a mangiare anche noi? – chiese James. – Permesso, primi della classe in marcia! – strillò, di modo da potersi fare largo senza sforzo.
- James. – sbottò Lily.
- Dammi ancora del primo della classe e ti affatturo! – rispose Sirius, lanciando un’occhiata di disappunto ad un paio di Serpeverde che stazionavano nel suo spazio vitale. Decisamente, non aveva voglia di farsi rovinare la giornata da chicchessia.
Non accadde nient’altro di rilevante, a parte la messa in mostra dei voti e la fugace, quanto indimenticabile apparizione di Connie-talpa, almeno, e le ore passarono oziose, mentre i comuni mortali degli anni di mezzo naufragavano fra prove d’esame e rapidi ripassi.

Presto finirono anche gli esami con commissione interna, e venne il turno di personaggi del calibro di Conrad e Costance Lethifold, controllare i propri risultati. Regulus Black e Barty Crouch poterono vantare i risultati migliori dei loro rispettivi anni, per l’invidia di molti.
- Il genio Black colpisce ancora.
- Non ho niente in comune con quello sgorbio là, James, non fare paragoni.
- Essere intelligenti non è una colpa, Sirius. – constatò Remus.
- Bah. – rispose lui. Ad essere sinceri a lui invece sembrava una vera onta essere paragonato a gente così, nonostante l’evidente legame di sangue. Se quello che Reg faceva poteva essere considerato sintomo di intelligenza, lui avrebbe preferito essere additato come un idiota.

- Io dico che è ingiusto. – sbottò Cleo. – Mica siamo i figli della schifosa!
- Prego? – chiese Nel. Ultimamente le ci voleva un po’ per afferrare certe affermazioni delle amiche.
- I M.A.G.O. sanno i risultati, tua sorella sa di essere passata, e mi pare pure abbastanza bene, quell’essere di tuo fratello sai i suoi voti e noi siamo gli unici a dover attendere una stupida lettera a casa.
Ah, pensò Nel, quello era il problema.
- Ehi, io ci sono passato l’anno scorso, ma non mi sembra che mi abbiano dovuto ricoverare al s. Mungo per isteria.
- Tu non reagiresti nemmeno se in Troll di bussasse davanti alla porta di casa, Conrad, non conti. – borbottò Lu. – Il giorno che accadrà finirai in prima pagina sui giornali e noi tutti grideremo al miracolo.
- Noto forse del sarcasmo? – rise Roger sommessamente.
- Non sbagli, comunque, a definirlo essere. – sorrise Nel, compiaciuta.
- Spero solo che siano veloci e indolori. – berciò Bonnie, sfogliando annoiata Strega Moderna. – O mia madre mi farà una testa così nell’attesa.
- Consolati con la cerimonia dei diplomi e il banchetto di fine anno. Cogli l’attimo. – esclamò Ina con finto entusiasmo.
- Queste nuove generazioni mi lasciano perplesso. – borbottò Conrad, sparendo alla ricerca dei suoi adorati coetanei. Una in particolare lo interessava parecchio.
Cornelia osservò attentamente le mosse della sua guida spirituale, e osservò con un lieve ghigno i due sparire fuori dalla Sala Comune. Nei giorni precedenti aveva già notato quest’improvviso avvicinamento tra suo fratello e la cacciatrice Violetta. Evidentemente aveva deciso di passare all’attacco.
Considerando che tra due giorni sarebbero iniziate le vacanze che li avrebbero tenuti lontani per un paio di mesi, capì che Conrad aveva un pessimo tempismo. Era consolante sapere che essere negati per certe faccende era una questione ereditaria.

*****

La cerimonia dei diplomi avveniva nella stessa, identica maniera dai tempi in cui Hogwarts stessa era stata fondata. Gli studenti dell’ultimo anno venivano chiamati ad uno ad uno a ricevere l’agognata pergamena e a stringere la mano al preside. Il tutto coronato da un’aria di ufficialità che non pareva nemmeno vera.
- Sembra di andare ad un funerale. – sbottò James, guardandosi allo specchi o del bagno con addosso la lunga veste nera da indossare per l’occasione.
- Giusto, ricordo che in genere le nostre divise sono così colorate! – lo prese in giro Remus, sistemandosi a sua volta.
- Assomiglieremo a tanti, piccoli imbecilli.
- Piccoli un corno, siamo maggiorenni, Sirius. – sbottò Peter, tronfio della sua eleganza.
- Bene, io scendo da Lily, ci vediamo giù. – sparì Potter con aria sognante, prendendo con slancio la porta del dormitorio.
- Tipico. – commentò Black. – Ci accodiamo anche noi? Non vorrei far tardi ed essere costretto a sedermi di fianco a Mocciosus.
Trotterellarono velocemente vero la Sala Grande, addobbata per l’occasione. I quattro grandi tavoli erano spariti per lasciar posto a numerose file di sedie, gran parte delle quali già occupate. Ai ragazzi del settimo anno erano riservate le prime file per comodità.
- Dov’è James? – chiese Peter.
- Credo sia quello che sta cercando di fondersi con quel cappello da strega. – disse Remus. – Vorrei dire che è Lily, ma non ne sono sicuro.
- Di qua! – si sbracciò Karyn, facendo segno ai Malandrini. – Non volevate mica sedervi di fianco a dei Serpeverde, no? – chiese quando si avvicinarono.
- No, già essere vicino d’elenco a Piton è un dramma sufficiente. Rischio di scivolare dietro alla sua scia. – disse James, sopraggiungendo.
- E’ in momenti come questi che mi sento fiero del nome Black.
- Che cosa orribile da dire, Sirius.
- Perché Christine? Mica l’ho chiesto il cognome, ma ce l’ho, tanto vale sfruttarlo.
- Sta arrivando il preside.
- Non è un po’ tardi per fare il Caposcuola, James? – chiese Peter, dubbioso.
- E’ che non vuole sfigurare di fronte alla sua metà. – disse Sirius.
- Come se non lo conoscessi. – rise Lily da sotto il suo enorme cappello nero. – Non è mai riuscito a fregarmi, non lo farà oggi.
- Tu darmi retta mai, vero? – latrò Sirius con un enorme sorriso. – Ho passato quanti, quattro anni a dirti che ti avrebbe tenuto in pugno?
- Io ricordavo un’espressione più colorita… - fece Remus.
- Dettagli, Remus, dettagli. – lo zittì James. – Pensa al diploma.
E giusto in quel momento, come evocati, il preside e l’intero corpo docenti fecero il loro ingresso trionfale.


Ringraziamenti:
Lars Black: Eh, non so se qui ti do troppa soddisfazione... non odiarmi, ti prego XD
  
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