Film > The Big Four
Segui la storia  |       
Autore: _Lullaby99_    29/04/2015    3 recensioni
RACCOLTA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
[ PercyJackson!AU ] [ Raccolta di Missing Moments ]
Diamo una voce ai personaggi secondari - tutti strettamente legati ai Big Four però, che ci saranno in più o meno tutte le One Shot - già incontrati nella long " Il Caduceo, il Sole, l'Incudine e il Cinghiale " perché, suvvia, se lo meritano e sono sicura che sarete tutti curiosi di saperne un po' di più sul loro passato e sul modo in cui, mentre ci concentravamo sui nostri quattro eroi, hanno agito nel corso della storia.
Dedicato a tutti coloro che hanno contribuito al successo della long ♥
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie '- Il Caduceo, il Sole, l'Incudine e il Cinghiale -'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
~ We are Demigods 
[ Raccolta di Missing Moments ]

 
#Parents 
Una madre non dimentica
 
Era stato difficile crescere quel figlio per la giovane e inesperta Valka, ma lo aveva fatto con la pazienza e l’amore che solo una mamma poteva riservare al proprio bambino.  Se poi quel figlio si rivelava anche speciale come lo si era rivelato il suo, l’amore da dare doveva essere triplicato. 
Così, lo aveva fatto. Aveva passato ogni instante di quei quindici anni a difenderlo  dal male del mondo. Persino quando, a cinque mesi, una manticora aveva provato a sbranarlo vivo durante la notte mentre beato riposava ignaro nella sua culla. 
-    Mamma – la chiamava il piccolo Hiccup quando, all’età di sette anni, la sera, si ritrovava nel suo letto color prato al termine di un’intensa giornata, finalmente pronto per la notte – puoi cantarla di nuovo? –
A quelle parole, Valka vacillava sempre. Cantare la canzone che l’aveva fatta innamorare del divino Efesto era difficile, ma se era il suo prezioso e amato bambino a chiederglielo, si convinceva ogni volta di doverlo fare, per lui che, dolce com’era, meritava tutto l’amore e la protezione che il mondo potesse offrire.
Così lo faceva, cantava, e ad ogni strofa il cuore del suo bambino si riempiva d’amore, quell’amore che il padre, per via degli impegni, non era mai riuscito a dargli di persona.
“ Per ogni mar navigherò, ma non avrò paura.
Le onde io cavalcherò, se tu mi sposerai.
Né il sole sai, né il freddo mai, mi impedirà il ritorno... “
Gli occhi del piccolo Hiccup si illuminavano sempre a quella strofa e Valka sorrideva, perché farlo felice era ciò che si era sin dall’inizio promessa di fare. 
"Se mi prometterai il tuo cuor."
Gli occhioni verdi di suo figlio vacillavano invece tutte le volte in quella parte, smaniosi di chiudersi per riposare. Ma lei andava avanti perché era giusto così. 
"E amore per l'eternità."
Ed Efesto era lì, Valka lo sapeva, mentre Hiccup chiudeva gli occhi e si arrendeva finalmente al potere soporifero di Morfeo, nelle sue calde coperte color verde prato. 


Gothel aveva ricevuto un dono ed avrebbe fatto di tutto per riuscire a salvaguardarlo e a tenerlo con sé. 
Nonostante gli avvisi di Apollo - il bel Apollo - lei continuava a ritenere quella bambina di sua esclusiva proprietà e nulla, neanche se fosse caduto il mondo per colpa del suo egoismo, l’avrebbe smossa da quell’idea. 
-    Mamma, perché non posso uscire? – le chiedeva ogni giorno il suo dono, ma la giovane e bella Gothel aveva sempre una risposta pronta a quella domanda
-    Perché il mondo fuori è pieno di pericoli e di persone cattive, mio piccolo Sole, e queste non aspettano altro che riuscire ad arrivare al potere dei tuoi capelli. –
Poi, spalancava sorridente le braccia e la figlia le correva incontro, puntualmente spaventata, credendo che solo lei - sua madre -  fosse in grado di proteggerla da quei mali tremendi di cui tanto parlava. 
Se quella bambina all'epoca fosse stata al corrente della verità però, di sicuro non l’avrebbe abbracciata con l’affetto con cui invece lo faceva. E, molto infondo al suo cuore consumato dall’avidità, Gothel stava male al solo pensiero di perdere quella fanciulla così dolce, così bella, che pian piano stava crescendo fra le sue braccia. Non solo per i suoi magici capelli, non più ormai. Le voleva bene davvero e l’avrebbe tenuta con sé, fino alla fine.
Così, dopo che la piccola compì i dodici anni, divenne ancora più possessiva nei suoi confronti. Le vietò di guardare giù dalla torre, di respirare il profumo della primavera dalla finestra dell’edificio, di guardare la luce del sole che sorgeva ogni mattina - luce a cui la ragazza si era da sempre sentita legata - per nasconderle la verità, per impedire a chiunque di portargliela via.
Il giorno in cui però tornò alla torre e non la trovò più, il suo cuore di mamma si frantumò in mille pezzi. Non era più solamente un dono, la dolce Rapunzel. Era diventata una parte di lei, la più importante. 
Mi dispiace “ recitava il biglietto lasciato dalla ragazza “ Devo andare via. Il mio destino chiama e non posso più aspettare un tuo consenso. A presto, tua Rapunzel. “ 
Ma quel tua finale suonò stavolta alle orecchie di Gothel come pura ipocrisia. 
Rapunzel non era più sua. Il suo dono non era più accanto a lei.
Doveva trovarla, doveva riaverla fra le sue braccia ma soprattutto, doveva amarla ancora di più. 


Elinor ricordava di non essersi sentita pronta ad avere una figlia così presto.
Aver conosciuto quel ragazzo - un soldato bello e affascinante appena tornato dall’Afghanistan - ed aver scoperto poco dopo la sua natura divina l’aveva già sconvolta a sufficienza. 
Ma, quando aveva stretto per la prima volta fra le sue braccia esili la allora dolce ed indifesa Merida, i suoi pensieri erano mutati impetuosamente da negativi a positivi. 
Era diventata dipendente dalla presenza della figlia, costantemente minacciata da mostri mitologici e da cose che lei, non avendo alcun dono in particolare, non poteva neanche vedere. 
Si sentiva impotente per questo, incapace di aiutarla, di capirla. E più Merida cresceva ed i litigi tra loro aumentavano, più i sensi di colpa affioravano in lei, sempre più vivi, sempre più reali.
-    Cacciata da un’altra scuola! – le aveva detto una volta, con la lettera spedita dall’ennesimo istituto per ragazzi difficili ben stretta in mano – Come devo fare con te, Merida?! –
E la figlia le aveva risposto, altrettanto infiammata:
-    Solamente lasciarmi in pace! –
Ma come poteva una mamma ignorare i problemi di sua figlia? Come poteva lei, la mortale Elinor, aiutarla a superare gli ostacoli che, per colpa della natura di suo padre, la ragazza era costretta ad affrontare ogni giorno? 
Il mattino in cui poi i suoi tre figli minori - avuti dal matrimonio con Fergus, un uomo meraviglioso che si era dimostrato un genitore più comprensivo di lei nei confronti di Merida - non trovarono la rossa ribelle nella sua stanza, sentì che la sua missione di mamma era definitivamente fallita. 
Era scappata da lei e da lei non sarebbe mai più tornata. 
Quella notte si ritrovò addirittura ad invocare e pregare Ares, affinché la proteggesse in questa sua fuga adolescenziale e le facesse trovare la strada del Campo, luogo a cui - lei lo sapeva dal momento in cui l’aveva messa al mondo – la ragazza apparteneva. 
 E - Elinor questo non poteva saperlo però - Ares ascoltò quella notte le sue preghiere, illuminando la strada del Campo alla figlia più ribelle. 

 
Il suo piccolo Jack era nato albino, ma non era solo questa sua piccola imperfezione genetica a renderlo speciale.
Era un semidio e, anche se all’inizio lei stessa aveva stentato a crederci, col passare degli anni aveva cominciato a figurarselo spontaneamente come uno di quegli eroi greci di cui l’epica classica era piena. 
Quando aveva partorito la sua seconda figlia poi, nata da un altro, stupendo ed inaspettato rapporto tra lei ed il divino Ermes, il piccolo Jack, che all’epoca aveva solo nove anni, le aveva detto, seduto accanto a lei sul letto d’ospedale:
-    Ti aiuterò io a prenderti cura di lei, mamma. –
-    Il mio piccolo eroe. – gli aveva risposto, dopo aver sorriso stupita a quella esclamazione del figlio.
Il suo dolce e speciale Jack non meritava il dolore che invece era stato inesorabilmente costretto a provare.
Non era riuscito a proteggere la piccola Emma e questo il suo coraggioso e nobile bambino non sarebbe mai riuscito a perdonarselo.
Aveva provato alcune notti ad entrare nei suoi sogni - dopo averlo osservato silenziosa piangere nella stanza grigia e buia di quell’istituto in cui adesso alloggiava – ma non c’era riuscita. Sembrava che uno spirito non potesse comunicare con un suo caro ancora in vita. Sembrava che non dovesse neanche seguirlo, in realtà. Ma, la testardaggine Jack da chi poteva averla presa se non da lei?
Fu per questo che, quando quel tenebroso e per nulla raccomandabile figlio di Ade le propose un patto apparentemente ideale nelle Praterie degli Asfodeli, non riuscì a rifiutare. 
-    Io posso darti ciò che vuoi. – aveva detto, terrorizzando con la sua tenebrosa voce la piccola, oramai fantasma, Emma – Entrare nei sogni di tuo figlio per me è una cosa da niente. –
-    Cosa vuoi in cambio? – gli aveva subito chiesto lei, perché non ne poteva più di vedere soffrire il figlio in quel modo
-    Oh, solo un piccolo aiutino. Scaramucce, formalità. –
Accecata dall’amore, aveva stretto la mano di quell’uomo. Poi, il buio.
L’aveva intrappolata e non sapeva ancora quanto la sua stupida imprudenza avesse portato dolore aggiuntivo al suo piccolo, grande eroe Jack. 

 

N.A.: Ed eccoci finalmente qui, con la prima Missing Moment! 
Perché ho cominciato dal rapporto genitori-figli? Perché non trovavo alcun altro modo per cominciare in bellezza. E, essendo questo un elemento essenziale nella vita dei semidei del caro Zio Rick - che hanno tutti storie abbastanza strappalacrime, poveri cucciolotti miei T^T - dovevo cominciare così.
Bene, per prima cosa, chiariamo alcune cosucce sulla Missing Moments ^^
Come avrete notato da questa prima One Shot, ci concentremo sul punto di vista degli altri personaggi, ma ci saranno sempre e comunque ( tranne a volte come ad esempio la parte in cui parleremo di Elsa * la folla comincia ad urlare * si, so che non vedete l'ora x'D ) i nostri quattro eroi ( *-* ) in quanto questa è la sezione The Big Four, non possiamo lasciarli a casa! xD  
Ma, andiamo per gradi.
Valka-Hiccup: Be', credo che sia la relationship più dolce tra tutte, no? Forse perché Hiccup da bambino è già dolce di suo ed io Valka la immagino così, dolce come il figlio, nonostante in Dragon Trainer l'abbia abbandonato ( Okay, è stata costretta ma... andiamo! Come fai ad abbandonare Hic?! ). 
Poi, non potevo non inserire For the Dancing and the Dreaming ( sebbene con Efesto, lo so, non ci azzecchi un piffero x'D ). Era troppo dolce e ci stava bene nel contesto della nanna 

Gothel-Rapunzel: Qui all'inizio ho voluto conservare la stessa relantionship che hanno in Tangled ma, poi, mi sono detta: Qui Gothel è la vera mamma di Rapunzel, non posso farla apparire così tanto crudele! Perciò, l'ho addolcita, facendo intendere che il suo non era solo affetto verso i capelli della figlia, ma verso la figlia stessa. Che poi fosse affetto eccessivamente morboso non va bene ma... l'amore è amore e in amore tutto è giustificato ( ? ) x'D
Elinor-Merida: Il loro rapporto ero riuscita ad approfondirlo abbastanza bene anche nella long ma, con questa One Shot ho voluto sottolineare i sensi di colpa di Elinor, che molte volte sarebbe voluta tornare indietro e non innamorarsi di Ares, così da evitare alla figlia tutte le sofferenze che l'essere una semidea comporta. 
MadreDiJack( Oddio, senza nome come la mamma di Katniss! O.o )- Jack: Dopo la Valka-Hiccup, credo sia questa la più dolce 

Perché è stato facile scrivere di Jack dal punto di vista di sua madre perché: 1. nessuno la conosce perciò nessun problema OOC 2. io stessa immagino Jack come un impavido eroe, perciò raccontare la sua infanzia così mi è venuto spontaneo! 
Perciò si, è la parte di cui vado più fiera credo.
Okay, le spiegazione chilometriche dovrebbero essere finite, spero che questa prima Missing Moments sia stata di vostro gradimento e... nulla, alla prossima! ^^ 



 
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Big Four / Vai alla pagina dell'autore: _Lullaby99_