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Autore: _petrichor_    30/04/2015    9 recensioni
Quando dei canini si innamorano di ali sbrilluccicose non può essere che.. strano.
Vampire!Louis/Fairy!Harry
[Larry and Ziall]
Monster!AU
Genere: Comico, Demenziale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VI

Harry resta a casa mia per tre giorni e quattro notti. Tra un «morirò» e un «cominciate a scavarmi la fossa» la fata pare essersi ripresa e stamattina è in perfetta forma, seduta al bancone in cucina mentre parla con mia madre e mia sorella di qualche ricetta da provare. Durante la sua permanenza qui, ha avuto modo di conoscere la mia famiglia che lo ha adorato dal primo momento, in particolare Lottie, con le sue nuove tette giganti generosamente regalatele da Eleanor, sembra apprezzare la costante presenza di Harry in casa. Senza contare Niall e Ashton che gli hanno fatto visita ogni sera portandogli montagne di cibo e bevande gassate con la scusa del «I vampiri non sanno cosa sia una pizza, Haz».
Assurdo.
Zayn, inoltre, mi ha pregato in quarantasette lingue diverse di mandargli foto di Niall scattate a tradimento, così da aggiungerle alla sua collezione. Forse il mio amico sta sviluppando una strana tendenza allo stalking. E pensare che prima ero io quello ||fissato||.
Questa mattina, però, è diversa dalle altre, oggi accompagnerò Harry da sua nonna per cercare un rimedio a quelle povere ali distrutte. Anche se ha fatto finta di non darci troppo peso, so che sta facendo un grande sforzo per non piangere ogni qualvolta si specchi e veda quella schiena spoglia.
«Buongiorno»
Al saluto tre teste si voltano nella mia direzione, di cui due sorridenti ed una scocciata.
«È già ora di andare?» domanda mia sorella sporgendo il labbro inferiore mentre guarda Harry con un'espressione da cucciolo indifeso.
La fata le sorride e le lascia un bacio sulla fronte «tornerò a trovarvi» dice «Sempre se Louis me lo permetterà, ovviamente.»
Ovviamente un paio di balle, non metterà mai più piede in casa mia questo essere di un metro e ottanta per uno. Lascia sempre gli asciugamani bagnati sul letto, i capelli nella spazzola e il sapone sul tappetino del bagno. Ho rischiato di cadere e spaccarmi il cranio in due perché quel riccio menefreghista aveva lasciato la saponetta a terra, ma fortunatamente sono un vampiro e sono stato abbastanza veloce da salvare le mie chiappe dallo scontro violento con le mattonelle.
«Vedremo» borbotto indossando la giacca di pelle e sistemando allo specchio il ciuffo sulla fronte invano perché - sorpresa! I vampiri non si riflettono. «Muoviti Harry.»
Il riccio saluta mia madre con un "arrivederci Jay" e si fionda sulle mie spalle emettendo un grido di battaglia «Forza Lou, andiamo a recuperare le mie ali.»

Correre con Harry agganciato alla schiena si rivela più semplice del previsto. È leggero ed è l'unico che non urla come se fosse posseduto quando sfioro i duecentoquaranta chilometri orari.
Per raggiungere casa di sua nonna decidiamo accuratamente di evitare il bosco, scegliendo così la strada più lunga ma più sicura.
L'abitazione somiglia alle tipiche case delle fate che vengono descritte nei libri. I muri esterni sono di un giallo paglierino, mentre il tetto è ricoperto da fronde d'albero verdi come gli occhi di Harry. Su ogni davanzale c'è un vaso di fiori adornato da girandole o bandierine colorate.
«Da bambino adoravo questo posto» dice Harry con un sorriso sul volto «trascorrevo intere giornate qui con mia sorella, nostra nonna ci ha insegnato la maggior parte degli incantesimi, mi chiedo ancora perché ci siamo allontanati tutti così tanto.»
Dopo un'ultima occhiata all'esterno della casa, Harry esala un sospiro e bussa alla porta di legno.
Per qualche minuto nessuno pare rispondere, per cui si avvicina nuovamente all'asse di legno per bussare, ma la porta viene aperta in quell'istante da una vecchina dal sorriso gentile.

L'interno della casa della nonna di Harry sembra una reggia, grazie ad una fattura, l'abitazione che supera i duecento metri quadri, viene ospitata da un perimetro troppo piccolo per quelle dimensioni senza alcun intoppo. La donna ci guida fino ad una stanza che ricorda molto una taverna, e ci fa accomodare su un divano davanti al camino che nonostante la temperatura mite è acceso per riscaldare e rendere l'ambiente più confortevole.
Si siede su una sedia a dondolo di fronte a noi con due ferri e un bel po' di lana azzurra in grembo. Mi perdo ad osservarla per qualche secondo. I capelli grigio topo sono intrecciati e tenuti insieme da uno chignon sul capo, tra essi sono nascosti perline e fiori, la faccia paffuta è leggermente truccata e gli abiti che indossa sono tipici di una donna della sua età. Ma ciò che lascia senza fiato sono senza dubbio le ali a cui, se me lo chiedessero, non saprei dare un colore. Possono essere gialle per qualcuno, rosa per altri e celesti per qualcun altro ancora. Sono così belle che quelle di Harry a confronto sono delle stupide e tristi ali da fata incompleta.

«Allora Harry, chi è questo bel giovanotto?»
Bel giovanotto? Uh beh, non vorrei vantarmi, ma si. Sono davvero un bel giovanotto.
«Ma chi, nonna?»
«Questo ragazzo che ti ha gentilmente portato sulla schiena fin qui.»
«Ah intendi Louis, con "bel giovanotto" mi hai confuso. Pensavo ci avesse seguito qualcuno»
Molto divertente, Harold. Non gli strappo a morsi le braccia solo perché sporcherei di sangue il tappeto di sua nonna.
Davvero troppo gentile per essere una Styles.
«Quindi, cos'è che vi porta qui?»
Harry si volta su se stesso, mostrando la schiena martoriata alla nonna che subito porta la mano alla bocca, sopprimendo un urlo di shock.
«Per la polvere fatata della fata turchina! Harry caro, com'è potuto accadere?»
Harry non fiata, scuro in volto si siede sul pavimento legnoso incurante delle schegge che potrebbero penetrargli il sedere.
Che gli piaccia questa storia del farsi penetrate il di dietro?
«È successo nella foresta circa una settimana fa. Un'enorme be..»
«Non importa» mi interrompe la fata sul pavimento «non importa cos'è accaduto, potrò riavere le mie ali?»

Infuso di fiori selvatici e aghi di pino, ha un buon odore nonostante il sapore terribile. Ad Harry pare piacere però, ne beve due tazze e una la sta ancora sorseggiando mentre guardo il fondo di ceramica decorato. C'è una specie di simbolo, un giglio incatenato in una corona di rovi.
«Esiste una leggenda» dice la donna mescolando il liquido nella teiera. Il cucchiaino rilascia un suono freddo ogniqualvolta incontra le pareti del recipiente «una bacchetta magica appartenuta ad un potente stregone capace di far avverare qualsiasi desiderio.»
La fata spalanca gli occhi, incredula. «Stai parlando della bacchetta di..»
«Si, Harry.»
Grazie mille, davvero. Adesso rimarrò con questa lacerante curiosità perché sicuramente quella fata ingrata non mi svelerà il nome. La bacchetta di chi? Di chi?
«E cosa c'entra con le mie ali?»
«Una fata che perde le ali, le ha perse per sempre, nessuna magia, neanche scagliata dal più potente dei maghi potrà rimediare al danno. A meno che...»
«La bacchetta!» non mi dire!
«Ma ve l'ho detto, ragazzi. È solo una leggenda.»
«E se non lo fosse?»
La donna tace, Harry la fissa.
Una bacchetta potentissima appartenuta a qualcuno il cui nome è così famoso da non necessitare di esser pronunciato. Questa faccenda mi sa tanto di Harry Potter.
Si, leggiamo anche noi i libri degli umani, sono divertenti sapete?
«Esiste un solo modo per trovare la bacchetta» dice ad un punto, gli occhietti anziani ma ancora vispi si bloccano sulla figura di suo nipote «e quello è crearla»
Con la mano tremante, prende un libro color rubino dallo scaffale dietro la sua sedia, lo sfoglia per un po', prima di fermarsi a circa metà.
«"Per creare la bacchetta di Luce Magica c'è bisogno di tre parti fondamentali, esse sono La Misura del Coraggio, L'Anello dell'Amore e una Gemma di Ghiaccio Illuminata dalla Fiamma della Speranza. Con esse la bacchetta sarà invincibile e in grado di esaudire qualsiasi desiderio". Ne sarete capaci, ragazzi?»
Ovviamente no, che diavolo sono quelle cose? Misura del coraggio, Anello dell'Amore, io conosco solo la misura del mio pene e le maniglie dell'amore di mia sorella. Dovrebbe mettersi a dieta, sono anni che glielo dico. Ma sto vaneggiando, qui la faccenda è seria. Nanny Styles si aspetta che sto insetto spennato ed io costruiamo la bacchetta più potente della storia, impossibile. Semplicemente impossibile.
«Ce la faremo»
Come non detto.
Ma mai una volta che questo sia d'accordo con me. Mai.

Tornando a casa, Styles è più silenzioso del solito. Cammina a testa bassa, mani dietro la schiena e andamento ciondolante, credo stia pensando.
«Allora?»
Questo silenzio mi distrugge, è opprimente, iniziare una conversazione è stata l'idea più sensata che mi è venuta in mente, ma lo sguardo che mi rivolge la fata mi comunica che, no, affatto. Non è stata per nulla una buona idea.
«Non riavrò più le mie ali, adesso sono solo uno stupido folletto con una bacchetta da donna e incapace di fare magie. Mi sento così Niall.»
Okay, non credo sia esattamente un complimento per il biondo ma che importa, finché non insulta me va bene.
«A questo punto preferirei essere uno di voi disgustosi succhiasangue, almeno avrei la forza necessaria per ammazzare quella bestia orrenda»
È stronzo, basta. Si è capito.
«Grazie per avermi dato del disgustoso comunque»
«Non c'è di che»
«Ero ironico, sai»
«Sei addirittura capace di fare ironia? Bella Tommo, ed io che pensavo fossi solo in grado di lamentarti.»
«Parla lui»
«Si dia il caso che a me, caro il mio pipistrello, siano state asportate le ali»
«E sti cazzi? AHIO!»
Okay, forse me lo sono meritato. Il palmo della Fata rimarrà per sempre sul mio volto, magari me lo tatuo.
«Così impari a prenderti gioco delle mie sofferenze»



Arrivati nel quartiere, Harry guarda con un po' di nostalgia casa sua, non ci torna dall'incidente e la sua famiglia, a parte Nanny Styles, non ha idea di cosa sia successo a suo figlio.
«Fidati Louis, saranno occupati con altro al momento» mi risponde prima ancora che possa formulare domanda.
«Dove andrai?»
«Non ti è necessario saperlo, ci vedremo domani a scuola» e con quelle parole corre via in direzione della foresta.
Che non si faccia male è la mia unica preoccupazione.




Okay che il capitolo è cortissimo ma non ce la facevo più a vederlo lì nelle note dell'iPod quindi ecco a voi 
Come avrete capito la storia non l'ho interrotta, anzi ho continuato a scrivere e so che ho aspettato tanto per pubblicare ma capitemi, non mi piaceva e non mi piace tutt'ora questa parte della storia ma spero di avervi strappato almeno un sorriso
Se qualcuna di voi ha visto Barbie e La Magia di Pegaso allora saprà benissimo cosa sia la Bacchetta di Luce Magica, mi sono permessa di inserirla perché adoro quel cartone (Come un po' tutti i Barbie movie, si ok ho diciassette anni e guardo ancora Barbie, giudicatemi pure) e niente, ci stava.
Vi dico solo una cosa, ragazze, state attente ai particolari che inserisco, saranno importanti per i prossimi capitoli.
  
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