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Autore: SozHood    30/04/2015    1 recensioni
Per un periodo abbiamo preteso che non sarebbe finita, ma sapevamo che dovevamo dirci addio. Niente dura per sempre.
Io non sto per niente bene.Quando chiudo gli occhi e cerco di dormire, cado a pezzi. Combatto duramente per respirare. Mi sento strappato in due. La prima volta che ti avevo vista sembravi un angelo che era venuto per farmi capire veramente cosa fosse l'amore, ed è l'unica cosa che ho capito veramente. Ora è come se tutto nella mia mente è buio, il buio in cui mi sono perso. Mi sento così solo.
Ogni sera sto quasi per chiamarti per dirti che sarò sempre con te, per dirti tutte le cose che non ti ho detto.
Mi ricordo del nostro ultimo bacio,mi ricordo le tue lacrime versate per colpa mia, ricordo il tuo trucco che si scioglieva su tuo viso, ricordo l'ultimo giorno, il giorno che te ne sei andata. Vorrei svegliarmi con un'amnesia per dimenticarmi delle piccole stupide cose.
Ovunque tu sia io ti penso,ovunque tu sia io sento la tua mancanza,ovunque tu sia io ti amo sempre.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ashley POV
Arrivammo a destinazione. Scendemmo dalla macchina e ci dividemmo. Ovviamente prima di andarmene per conto mio dovetti ascoltare tutte le raccomandazioni di mia madre: tipo "stai attenta" "stai vicino a Fletcher" "non bere" "non andare in giro con brutta gente" e molte altre.
Cominciai a camminare sul cemento della strada che poi diventò sabbia perché la festa era in spiaggia. C'era un sacco di gente, magari alcuni già ubriachi. Il dj era sul palco e metteva la musica che rimbombava. Invitava la gente ad alzare le mani, a muoversi, a gasarsi. Cominciai a guardarmi intorno ma non vidii Moore o altri conoscenti. Continuai a camminare tra la folla. Intravidi un ragazzo riccio, alto che continuava a fissare lo schermo del suo cellulare. Aveva i lineamenti di Irwin, mi avvicinai a controllare. Provai a guardarlo da sotto, ma fu più veloce di me, alzò lo sguardo e mi guardo. Appena mi vide sorrise.
-Oh ciao Ashley! Pensavo che non saresti più venuta!- mi salutò.
-Ciao Fletcher! Scusami ho fatto tardi perché sono venuti anche i miei- dissi sospirando.
-Allora sono venuti anche i tuoi! Anche i miei sono qui...- disse in tono lamentoso. Mi guardai in torno per vedere se vedevo Moore, ma nessuna sua traccia...
-Allora...vuoi ballare?- mi chiese un po' timido. Appena me lo chiede, il dj decise di mettere una canzone lenta, non si sa perché ma va bene così. Gli sorrisi e annuii alla sua domanda. Circondai le mie braccia sul suo collo e lui fece la stessa cosa ma sui miei fianchi. Cominciammo a muoverci lentamente a ritmo della musica. Continuavo a guardarmi intorno e poi mi accorsi che Fletcher continuava a guardarmi. Così lo guardai e gli sorrisi. In cambio lui sorriso è quel bellissimo sorriso mi fece sciogliere. Con quelle fossette che lo affiancavamo di lato, era così cucciolo. Lo guardai negli occhi e mi ci perdi dentro. Erano così verdi, profondi che te ne innamoravi subito. A pensarci Fletcher è proprio un bravo ragazzo. È dolce, gentile, ti ascolta, ti consiglia cosa fare, ti consola...e non è neppure male! Stiamo parlando del ragazzo con cui sono praticamente cresciuta. Ci dovremmo conoscere così tanto, ma lui sa tutto di me, ma io non so nulla di lui. Sono stata così egoista da sfogarmi solo io e non ascoltare quello che lui aveva da raccontarmi. Mi dispiaceva questa cosa...
-Scusami Fletcher..- sussurrai, continuando a guardarlo. Aggrottò le sopracciglia con uno sguardo interrogativo.
-E per cosa?- chiese non capendo.
-Per essere stata così egoista con te. In tutti questi anni di vita, tra noi due sono stata l'unica che si è sfogata, ha raccontato all'altro quello che le frustrava in teste, a chiesto bisogno all'altro. Non ho mai pensato se tu ne avessi bisogno è solo in questo momento me ne rendo conto...- risposi dispiaciuta.
Lui sorrise e disse -Ashley, non devi preoccupare. Io non sono un tipo che racconta tante cose ad altre persone-
-Ma comunque..io l'ho fatto e anche tu avevi il diritto di farlo- risposi.
-Sarei ven...- non finì neanche la frase che lo interruppi -Promettimi che quando hai bisogno di parlare vieni da me. Io so ascoltare le persone. Sai che ci sarò sempre per te-
-Ma...- tentò di nuovo di parlare ma lo interruppi di nuovo -Ma niente. Promettimelo!- gli ordinai.
-Ok, te lo prometto- si arrese e poi scoppiammo a ridere. Quando la musica terminò noi smettemmo di ridere. Ci guardammo negli occhi. Eravamo ancora nella posizione di prima. Ad un certo punto, velocemente le sue fine labbra si poggiarono sulle mie e in quel momento sentii il cuore riscaldarsi, come se si stesse completando. Era una bellissima sensazione ma presto finì perché lui si staccò.
-Scusami Ashl...- non gli detti il tempo per scusarsi che unii nuovamente le nostre labbra in un bacio più profondo. Perché non lo doveva fare. Non mi ha fatto del male, mi ha fatto stare bene. Mi ha riempito il cuore, me la riscaldato perché prima era freddo. Quella sensazione non l'avevo mai provata, neanche con Jason. Quando guardo gli occhi azzurri di quest'ultimo non me ne innamoro, mi ci perdo. Mentre in quelle di Fletcher mi ci innamoro e mi ci perdo. Mi ero innamorata di Fletcher. Mi ero innamorata del suo carattere, del suo sorriso, degli suoi occhi, della sua dolcezza, di lui. Solo in quel momento me ne resi conto. Mi sentii davvero ingenua.
Jason POV
Era arrivata l'ora che avevo dato a Hemmings. Comincia a cercarla in mezzo alla folla. Dopo qualche spinta dalla gente vidi la sua chioma bionda ricadere sul suo bellissimo fondoschiena. Però non era sola. Era con un ragazzo. Credo che ci chiamasse Irwin, non ne sono sicuro. In quel momento mi bloccai e li guardai. Sembravano davvero una coppietta felice, ma lei non doveva essere felice. Dovevo farla soffrire, come ho sempre fatto. Sapevo perfettamente che lei mi andava dietro ma non le detti mai retta ed infatti si è sempre innervosita. Nel momento in cui le loro labbra si unirono mi innervosii ancora di più. Doveva pagarmela per quello che aveva detto a scuola, per avermi rotto i coglioni andandomi dietro, rispondendomi "sì" al mio invito per poi presentarsi con un altro ragazzo e poi baciarlo. Mi sono stancato. Andai via da quel posto. Presi la macchina e cominciai a guidarla per andare da chi so io. Presi con una mano l'iphone e digitai il numero per poi chiamarlo.
-Pronto Jason, hai bisogno di qualcosa?- rispose.
-Yo bro, si. Conosci una certa Ashley Hemmings?- gli chiesi.
-Ehm si, certo- rispose con un ghigno che si sentiva nella sua voce.
-Arrivo da te e ti dico di cosa ho bisogno- risposi.
-Ok, ci vediamo dopo Moore- salutò e riattaccò.
Dopo qualche minuto arrivai. Entrai nell'edificio molto freddo che mi fece rabbrividire. Infilai le mani nelle tasche dei jeans e guardai per terra mentre camminavo, ma una voce roca mi fece rialzare lo sguardo da terra.
-Ciao Moore, allora di cosa avevi bisogno?- chiese la persona con cui avevo parlato poco tempo al telefono.
-Ho bisogno che fai del male a lei o alla sua famiglia, basta che la faccia soffrire- risposi deciso. Un ghigno apparse sul suo volto ed annuì.
-Certo, con piacere- accettò -hai bisogno di altro?- continuò.
-No, se riesci fallo per sta sera- risposi.
-Ok-
-Grazie Clifford- mi girai per andarmene.
-Figurati, mi hai fatto un favore tu. A presto Moore- disse divertito dalla mossa che avrebbe fatto e che io non so.
  
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