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Autore: myavengedsevenfoldxx    01/05/2015    1 recensioni
il suicidio non è mai la soluzione giusta, anche nei peggiori dei casi, la vita va avanti, non fermarti al primo ostacolo davvero difficile, vivi la vita, cogli ogni attimo perché ne vale la pena e non avere paura, sii forte, sii te stesso, sempre e comunque.
Genere: Generale, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, The Rev, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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XI

Seize the day
Or die regretting the time you lost


 


-voglio farti un regalo- disse il bambino dai capelli neri
-un regalo?-
-si-
La bambina lo guardava con occhi sognanti non aveva mai ricevuto un regalo in vita sua e Brian sarebbe stato il primo.
-che cos’è?- adesso vedrai.
Entrarono in camera dell’amico e lei si sedette sul letto a gambe incrociate com’era solita fare, la camera di Brian era un macello, libri sparsi ovunque, fogli stropicciati in ogni angolo della stanza, vestiti accantonati nei posti più inimmaginabili, ma quel casino le metteva tranquillità. Non era la prima volta che andava a casa sua o che incontrava i suoi genitori da quando erano diventati amici.
-era qua, da qualche parte ..- si maledisse il ragazzo – eccolo!- e tirò fuori da sotto una pira di libri un cd, la copertina rappresentava un dirigibile.
-questo è il mio cd preferito e vorrei che lo tenessi tu- disse porgendoglielo.
-led zep-pe-lin – scandì Hannah, non l’aveva mai visto prima d’ora, ma già dalla copertina le piaceva un sacco.
-è stato il mio primo cd, te lo regalo così avrai per sempre un ricordo di me-
-te ne vai?-
-ma no scema, solo che se succede qualche cosa vorrei avere la certezza che non ti dimenticherai mai di me-
-ti voglio bene Brian, sei il mio migliore amico-
-anche tu piccola peste-
Il padre di Brian ascoltava musica Rock, così il figlio era cresciuto sotto quelle influenze, Led Zeppelin, Aerosmith, Ac Dc, Rolling Stones, Black Sabbath e band di quel genere. Facendo così Brian sperava che Hannah non si sarebbe mai dimenticata di lui dato che avrebbe dovuto trasferirsi ad Huntington Beach nel giro di un mese o due, aveva paura che lei si sarebbe scordata di lui e tutto quel tempo passato assieme, Brian era legato a lei e non voleva perderla anche se fosse stato a 600 kilometri di distanza,sarebbe stata sua per sempre.

 

***


Johnny stava seduto sul divano, lo fissavo mentre mi mangiavo un tramezzino col tonno, il pranzo era passato da un bel pezzo e avevo un languorino dato che non avevo mangiato praticamente nulla. Stavo seduta sulla sedia a dare l’ultimo morso al tramezzino quando Johnny si alzò e prese la giacca di pelle.
-vieni con me?-
-dove?- chiesi pulendomi la bocca
-tu vieni e basta, non puoi stare tutto il tempo chiusa in casa, devi uscire.- mi disse. Sbuffai e mi alzai, presi la giacca leggera e uscii assieme a lui.
Quella giornata era abbastanza soleggiata, ma delle nuvole grigie si stavano avvicinando, sarebbe scoppiato un temporale di lì a poco.
-ma dove vuoi andare che sta per venire il diluvio?- chiesi
 -andiamo a fare le prove con la band-
Sbiancai in volto, stavo per conoscere i suoi amici.
-non mi sembra una buona idea- sentenziai
-perché?- obbiettò
-sono d’intralcio-
-no- e continuammo a camminare. E se Matt era nella band con lui? e se c’era Brian? Oddio Brian, non volevo vederlo, dopo quella figura di merda che ho fatto a casa mia. Chissà se si ricordava della nostra infanzia o degli incontri fugaci avvenuti mesi prima. Chissà cosa sarebbe successo quel giorno. Non volevo andarci, ma oltre a Johnny che mi in un certo senso voleva che ci andassi, anche le mie gambe non rispondevano, andavano per conto loro e volevano andare là. Mannaggia, magari avevo una qualche fortuna che Brian non ci fosse e che Matt non era il loro cantante .. ci speravo davvero tanto.

Girammo a destra, poi a sinistra e imboccammo un lungo viale alberato e ci fermammo ad una casa con l’intonaco bianco e un giardino abbastanza curato, la saracinesca del garage era un pochetto aperta, e Johnny si infilò sotto per entrare.
-senti Christ io non ho voglia di – stavo per dire sporcarmi trascinandomi sul lurido pavimento, ma la saracinesca di ferro si alzò e mi trovai davanti due ragazzi, uno di spalle e uno che mi stava fissando, Johnny mi fece entrare con una riverenza
- prego signorina – disse sorridendo
-spiritoso- risposi. Nel frattempo il ragazzi di spalle si era girato e ..
-ciao Hannah- disse Matthew
-ciao Matt – salutai imbarazzata, merda avevo ragione, Matt era il loro cantante.
-come vi conoscete?- chiese Christ corrugando la fronte.
-ci siamo conosciuti in aereo, avevamo i posti vicini – tagliai corto. L’altro ragazzo, alto come me e col labret mi stava fissando, aveva un’aria da spavaldo, e non era male.
-piacere Zachary Baker, ma per gli amici Zacky o Zee – si presentò sorrideno e porgendomi la mano, che gentilezza.
- piacere Hannah – risposi ricambiando la stretta.
- Vengez non fare tanto il gentiluomo – disse Johnny
- Vengenz -? Lo guardai strano, che voleva dire?
- il suo nome d’arte e Vengeance, e quindi Vengez è un altro soprannome – disse Matt.
Mossi il capo su e giu in segno di assenso, e mi fissai attorno. La stanza era grande, era il garage dei genitori di qualcuno di loro, ma era in disuso. Il pavimento era coperto da un grande tappeto, abbastanza sporco e tutt’attorno c’erano lattine vuote di coca e di birra, alle pareti erano appesi poster i band come Iron Maiden e Guns n Roses e in bel ordine gli strumenti. Due chitarre, un basso e una batteria … da quanto tempo che non ne vedevo una e una voglia matta di suonarla si impossessò di me, tutti i ricordi degli insegnamenti di nonno mi tornarono alla mente ed era come se non avessi mai smesso.

-e così tu sei Hannah- disse una quarta voce, non era né Matt, o Johnny, o Zachary. – Johnny ci ha parlato tanto di te-
Mi voltai e fissai il quarto ragazzo presente nella stanza, aveva il pizzetto, il labret e le braccia tatuate, portava nelle tasche due bacchette, era il batterista, e in mano aveva una cassa con sei lattine di birra.
-sono James Sullivan – disse –Chiamami Jimmy, The Rev, il mio nome d’arte, o come cavolo ti pare- rise stringendomi la mano. James, o Jimmy o Rev, era alto, moro e sempre col sorriso sulle labbra, mi offrì una birra e declinai, non avevo sete.
- Johnny ha parlato di te per settimane prima che tu arrivassi, aveva paura fossi una sfigata secchiona con gli occhiali, bassa e tarchiata che ascoltasse la musica tunz tunz* - sorrisi a Johnny e scoppiai a ridere.
- nah, ho lasciato la scuola e ascolto la vostra stessa musica, da quello che vedo – risposi
- suoni qualche cosa? – mi chiese Zacky
- suona la batteria – disse Matt
Matt cazzo, stai zitto che adesso James mi chiede di suonare.
-davvero?- gli occhi di Rev si illuminarono
- si, ma è da quasi due anni che non suono e – non feci in tempo a giustificare la mia poca voglia di suonare in quel preciso istante che il batterista mi infilò le bacchette nelle mani e mi spinse alla batteria.
- si, ma ..- cercai di dire, ma era più forte di me e mi fece sedere.
-dai bellezza facci sentire – disse Zackary.
“e adesso che faccio?” pensai “magari qualche groove e qualche fill alla fine me li potrei ricordare”
-e dai – mi incitarono.
Attaccai con la prima canzone che mi venne in mente, Master of Puppets dei Metallica.


-sono due anni che non suono, faccio un po’ schifo lo so..- ammisi dopo aver concluso la canzone.
-non ho mai conosciuto una donna che sapesse suonare la batteria e la suoni così bene!- esclamò Jimmy battendomi il cinque.
Sono brava, pensai, non faccio così schifo allora.
Zacky mi fece l’occhiolino e Matt stava mettendo l’asta del microfono.
-ma quell’altro dove sta?- chiese Vengeance
-lo sai com’è fatto, non è mai puntuale- rispose Johnny. Mi appoggiai al muro mentre gli altri si stavano preparando per suonare, ma la chitarra scheletrica a strisce bianche e nere era ancora appoggiata per bene, era di Brian, ne ero sicura; pregavo che non venisse, non avrei saputo come comportarmi.
-okay Hannah, adesso ti facciamo sentire la nostra prima canzone che abbiamo buttato giù *, si chiama Streets – disse Matt e iniziarono a suonare. Era bella e si adattava perfettamente a loro, fissai i componenti uno ad uno e tutti avevano un’espressione soddisfatta, specialmente James.
James aveva gli occhi che luccicavano mentre suonava, lui e la batteria erano un unico strumento, era la perfezione, sprizzava gioia da tutti i pori e si vedeva che andava fiero del suo strumento e che era la sua passione *.
-potevate aspettare il chitarrista!- disse una voce entrando nel garage, rimasi ammutolita, voce così bella e sensuale, mi girai e lo fissai, lui mi guardò e impallidì. Non se l’aspettava di vedermi.
-bene! Ben arrivato Syn! – disse Zacky, - era ora!- tutti risero, eccetto io e lui che ci stavamo ancora fissando.
Aveva la canottiera, le braccia scolpite dai muscoli e dai tatuaggi, la bandana nera, i capelli neri, gli occhi che luccicavano di pochi raggi di sole che entravano dalla finestrella dietro di me, era bellissimo.
-adesso sì che gi Avenged Sevenfold sono al completo! – urlò James facendo un fill di batteria con i tom.

 

 

 

 

Nota dell’autrice:
*¹= non vorrei offendere nessuna ragazza con quell’espressione, solamente che essendo una band composta da ragazzi metallari è ovvio che non volessero una ragazza che fosse l’opposto di loro sennò sarebbe stata incompatibile (?)
*²= la storia è ambientata nel 2005, lo so benissimo che la band si è formata nel ’99 e che il primo album è stato pubblicato nel 2001 e quindi i tempi non sono paralleli, ma non volevo ambientare la storia negli anni ’90 sennò per alcuni mezzi e vocaboli o eventi non sarebbe stato possibile. Quindi chiedo scusa per questo cambiamento di datazione.
*³= se qualcuno l’avesse intuito, si è riferito ala morte di The Rev, con questo voglio far capire che non si è suicidato come molti fans pensano, ma che è stato a causa delle medicine e del problema al cuore, James amava la vita e amava la band più di qualsiasi altra cosa e l’ultima cosa che voleva era lasciare questo mondo.


Bene, ecco un nuovo capitolo! Spero non vi faccia così schifo * prega in ginocchio *. Fatto sta che Hannah incontra gli altri membri della band e rimane ammaliata da Brian che non se l’aspettava di trovarsela lì. Spero vi sia piaciuto,e  niente, se vi piace la storia aggiungetela alle preferite e lasciate una piccola recensione, mi farebbe moltissimo piacere!
*fa ciao ciao*
Alla prossima!

   
 
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