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Autore: Meganium    07/05/2015    0 recensioni
Uno scienziato ha scoperto come misurare ed incanalare la magia(conosciuta anche come energia Delta) e perciò in poco tempo streghe e stregoni vengono catturati per essere usati come fonte energetica universale. Solo alcune persone dotate di magia hanno imparato a nascondere la loro energia Delta.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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II. Storie di ordinaria follia
 
Appena entrati nell’appartamento, George Freeman si lasciò scappare un’imprecazione “Cazzo. Su Internet sembrava molto più grande.”
“E quando ci avremo messo le nostre cose sembrerà ancora più piccola” aggiunse sarcasticamente Adam. “Vabbè, dai, per due persone va bene” sbuffò il ragazzo, cercando di vedere il lato buono della cosa.
“Beh, per due persone e per… Lupastro” sorrise il padre, tirando fuori da uno scatolone il peluche preferito di Adam di quando era piccolo.
Adam l’aveva chiamato Lupastro perché sembrava sempre accigliato, e perché gli incuteva timore con quegli occhi così rossi. A volte gli sembrava quasi che lo seguisse con lo sguardo, però la madre invece gli diceva che in realtà era un bravo lupo.
“Perché l’hai portato? Io l’avevo messo tra le cose da dare in beneficenza” chiese Adam, sinceramente sorpreso.
“Beh, perché è un bel ricordo. Magari un giorno lo passerai ai tuoi figli” sorrise il padre. Adam era molto scettico. Il padre non era propriamente una persona molto sentimentale, specie dopo la morte della madre di Adam, perciò lo stupiva questo suo attaccamento verso i suoi giocattoli
“No grazie, non voglio traumatizzarli” ironizzò Adam, e George rise con lui.
“Comunque non credo che Lupastro occuperà molto spazio, perciò penso che ce la caveremo. Ora, se ti va, potresti andare al market più vicino a fare un po’ di spesa, mentre io porto gli scatoloni in casa, che ne pensi?”
“Dipende. Posso prendermi una birra?”
“Ma sì, ormai hai quasi diciassette anni.” Sorrise George, e tirò fuori dalla giacca il portafoglio. Diede quaranta dollari ad Adam, che cominciò ad andare in cerca di un market.
In realtà Adam aveva chiesto per pura formalità il permesso al padre, dal momento che con i suoi amici, l’aveva già bevuta spesso la birra, sì birra, più vodka, più alcol di vario tipo, anche se di certo non era un tipo festaiolo.
Non c’era molta gente per strada, ma notava che quelle poche persone che c’erano erano molto diffidenti con lui, quasi non lo guardavano.
Adam non ci fece troppo caso, anche perché nelle città di provincia a volte può capitare che ci sia un po’ di chiusura verso i nuovi arrivati, specie di questi tempi in cui imperversava la caccia alla magia.
Ad Adam non importava nulla di energia Eldrich, a lui importava solo che avesse energia per accendere la televisione a andare su internet. Il resto non gli riguardava.
Ma c’erano persone che la pensavano diversamente. Molto diversamente.
Arrivato al Market, vide due ragazzi, una ragazza e un ragazzo, incatenati ad una delle fiancate del market con dei cartelloni con slogan come “No allo sfruttamento della Stregoneria!” e “Streghe libere!”
Adam aveva visto spesso manifestazioni, presidi, simili, contro l’attuale sistema energetico, ma davvero riteneva inutile fare una manifestazione in un market di una città qualunque.
Come speravano di farsi ascoltare? E soprattutto da chi?
Dall’uomo che andava a comprarsi le sigarette o dalla signora anziana che comprava il latte?
Non riuscì a trattenere una risata, e allora il ragazzo, un ragazzo dalla carnagione scura, probabilmente mulatto, della sua stessa età chiese con tono seccato “Beh, che diavolo hai da ridere? La nostra è una battaglia seria!”
“Non ne dubito” sorrise a denti stretti Adam “Ma forse per farvi ascoltare dovresti incatenarvi su qualcosa che alla gente importi. Non uno squallido Market!”
La ragazza guardò il ragazzo. Ci rifletterono per qualche secondo e poi lei disse “Mi sa che ha ragione. Sleghiamoci.”
“Se tu vuoi slegarti, fai pure, ma io resto qui!” Adam notò in seguito delle spille sulle magliette dei ragazzi con su scritto ‘SPIRMA’. che lui all’inizio con un po' di malizia negli occhi aveva letto ‘SPERMA’.
Il ragazzo si accorse dello sguardo semi scioccato di Adam e si affrettò a spiegare “Non è quello che pensi! SPIRMA è l’acronimo nel nostro movimento: Società Per Il Rilascio di Magici Incantatori.”
La ragazza sospirò “Te l’avevo detto che è un nome pessimo. Ormai pensano che facciamo parte di un fan club dello…beh…di quello.”
Adam ormai stava ridendo sguaiatamente, poi si affrettò a giustificarsi. “Non sto ridendo di voi, cioè sì, anche ma, sembrate simpatici.”
“Almeno non credi che siamo pazzi. Comunque io mi chiamo Dawn, e lui è Gary.”
“Beh, piacere. Io mi chiamo Adam, e sono appena arrivato.”
“Immaginavo…” sorrise Gary “Di solito i ragazzi di qui non ci parlano. Ma noi siamo determinati a portare avanti la vostra causa”
“Beh, dovreste cercare di coinvolgere altre persone in questa faccenda dello Sperm…eh Spirma… Magari la comunità gay. A loro sicuramente piacerà il movimento Sperm…ehm Spirma”
“Beh, c’è già un rappresentante della comunità, io” sospirò Gary, ignorando la battuta di cattivo gusto di Adam.
“E poi ci sono le gotiche/vampire  Quelle sicuramente potrebbero essere dalla vostra parte.” Continuò Adam.
Dawn guardò Gary e di nuovo sbuffò “Gary, fai davvero schifo in fatto di idee. Possibile che questo ragazzo è qui da un minuto e già ha pensato alle gotiche! Loro adorano le streghe, pur non avendo dei poteri! No, basta, devi entrare a far parte del movimento. Sei il nostro responsabile di Marketing, okay? Che ne dici?” Dawn cominciò a masticarsi leggermente i capelli in attesa della risposta di Adam.
“Ma sì dai. Però non chiedetemi di mettere quelle spille vi prego.”
Gary sbuffò “Perché non ti piacciono?”
“No, sono… è uno slogan efficace, che ti resta impresso. Ma davvero, sostengo la causa a modo mio. E poi non credo che mio padre sarebbe contento di vedermi con delle spille con scritto ‘Sperma’”
“Beh, mio padre è orgoglioso di me.” Rispose Gary.
“Da quando ha fatto coming out dice la parola ‘orgoglio’ almeno dieci volte al giorno. E’ insopportabile, non farci caso” sorrise Dawn.
 “Non sono mica solo gay. Sono tante altre cose” aggiunse Gary e Adam rispose prontamente “Me lo auguro per te.”
“E’ vero. Gary è tipo McGyver…in un secondo ti crea una molotov. E’ bravissimo in chimica e in fisica”
“Allora spero di non farti mai arrabbiare, Gary” sorrise Adam.
A quella battuta, Gary si concesse un sorriso, e il clima divenne molto più leggero.
Adam entrò a fare un po’ di spesa, non riuscì a comprare le birre, poiché il negoziante fu molto pignolo, e anche se il ragazzo aveva un documento falso, il negoziante non volle sentire ragioni.
Allora prese una confezione da sei di lattine di coca cola. Le lattine erano fredde, l’ideale per rinfrescarsi, dal momento che l’estate ormai era arrivata, e nelle ore pomeridiane si sentiva davvero caldo.
Quando uscì, Gary e Dawn erano finalmente riusciti a slegarsi, e sorridendo, offrì loro una coca cola, che accettarono con gratitudine, essendo accaldati.
I due ragazzi si offrirono di far fare ad Adam un giro della città, ma lui rispose che sarebbe stato per un'altra volta. Prima doveva tornare a quella che ancora non riusciva a definire 'casa' a depositare la spesa, perciò si incamminò verso casa, soddisfatto dall’essere riuscito a fare amicizia con due persone, anche se gli sembravano un po’ strani, ma in fondo a lui piacevano le persone curiose.

Note dell'autore.
Ok, avevo promesso un capitolo più lungo, ma questo è sempre corto, mi dispiace, ma il prossimo spero sia di una lunghezza decente :-D 
A presto. 
 
   
 
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