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Autore: Keira92    02/01/2009    1 recensioni
Solo dopo aver detto quelle parole, Sanji mi abbracciò. Avvertivo una sensazione di calore che desideravo non finisse mai...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Sanji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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gyutyuty

-Il ritorno e la fine di un vecchio incubo






Sono passati 3 giorni da quando Chopper mi ha trattenuto in infermeria.
Sono fasciata sul ventre, sul braccio sinistro e sulla spalla destra.
Ricordo quel che è successo come se stesse accadendo adesso:
Ero nello studio a scrivere il mio diario, quando una voce da dietro mi interrompe.
< Che carina, scrive il suo diario > la sua voce e tanto familiare quanto terrificante.
< C-chi sei? > chiedo io, guardando dietro di me, in direzione della porta, verso un omone col mantello.
< Che maleducazione non riconoscere i vecchi amici >
L'omone si avvicinava sempre di più, mentre io allontanandomi, cercavo, senza farmi vedere, il cassetto con la pistola.
< La cartografa che non riconosce  il suo capitano > si avvicina sempre di più mentre si toglie il mantello.
< A-Arlong? >
< Non immagini quanto tempo ho passato, quanto a lungo ho viaggiato per trovare un qualunque cartografo abile e capace come te > ormai era vicinissimo e io non riuscivo a trovare il cassetto.
< Tu non sei il mio capitano >
< Entra di nuovo nella mia ciurma, avrai tutto, bei vestiti, gioielli e in cambio dovrai disegnare le cartine per me, come i bei vecchi tempi > ci ero vicino, avevo trovato il cassetto.
< Mai! > avevo già la pistola in mano.
< Tu non decidi niente senza di me > la sua voce si era fatta aggressiva e i suoi occhi erano cambiati: erano gli stessi di quel giorno a Coco Village.
Prima che si avvicinasse di un altro passo gli avevo puntato contro la pistola.
< Che cosa credi di fare con quella misera pistoletta? >
Tremavo, non sapevo che fare e avevo paura. In pochi secondi successe il finimondo:
con un solo gesto mi tolse l pistola dalla mano e disse < In questo caso dovrò usare le maniere forti >
Mi stava quasi balzando addosso e io urlai con tutte le mie forze.
Cercavo di scappare, di uscire dallo studio, ma Arlong mi sbarrava la strada.
Poi di nuovo si preparò per infilzarmi con il naso.
Approfittai di quel momento per fuggire e uscire dalla stanza. Lui nel frattempo mi seguiva, distruggendo tutto quello che gli capitava davanti.
Era più veloce di me e la paura che potesse raggiungermi era talmente tanta che era era proprio questa a farmi correre più veloce.
Raggiunto quasi il ponte vidi Usopp e Chopper giocare.
< Andate a cercare gli altri, presto! > urlai io.
In un primo momento non capirono, ma quando videro Arlong, iniziarono a correre fuori dalla nave.

Era riuscito a raggiungermi  < Non credere di potermi scappare >. Detto questo mi scaraventò contro il parapetto del secondo piano del ponte e delle scale, facendomi cadere con forza sul ponte erboso.
Ero dolorante, ma mi preoccupavo solo del bambino. Non avevo il Perfect Clima con me, ma, in ogni caso, non avrei potuto fare niente: era troppo forte per me.
< Entra di nuovo nella mia ciurma >
< Mai! >
In un istante fece una cosa che non gli avevo mai visto fare: si stacco i denti con la forza e li lanciò contro di me.
Per un soffio li evitai. Da qui in poi iniziai a sentirmi male.
Le uniche cose che ricordo sono Sanji che lottava per difendermi, una dentiera di Arlong che mi mordeva con forza al ventre e il dolore lancinante che mi aveva provocato, io che che sentivo scaraventare indietro, il parapetto del ponte erboso rompersi contro la mia schiena.
So per certo che persi i sensi prima di entrare in acqua.

In base ai vari racconti, Chopper e Usopp sono riusciti a trovare Rufy e gli altri, mentre Sanji lottava contro Arlong.
Una volta arrivati Rufy è riuscito a sconfiggerlo per la seconda volta e Sanji è riuscito a riportarmi sulla nave prima che affogassi.

Ora siamo di nuovo in partenza.

Ieri, quando mi sono svegliata, Chopper mi ha detto che ho perso il bambino. Io lo sospettavo già. Il morso di Arlong era profondo e non mi interessava quanto dolore avevo provato, mi preoccupavo solo del bambino.
E poi durante quello scontro era inevitabile che non riuscisse a sopravvivere.
Subito dopo l'ho mandato a chiamare Sanji: finalmente sono riuscita a dirglielo.
Inizialmente non ci credeva, era senza parole.
< Mi dispiace > disse abbracciandomi. Da quell'abbraccio capii che non voleva mollarmi.
Nel frattempo io piangevo come una bambina a cui era stato tolto il suo giocattolo preferito < Mi dispiace tanto > ripeteva mentre mi accarezzava i capelli.

Prima dell'incontro con quel mostro ero finalmente arrivata ad accettare il fatto di essere incinta. Quasi mi ero affezionata al bimbo che portavo in grembo.
Vedevo già un piccola me, bionda, con un talento innato nel cucinare o un piccolo Sanji, dai capelli arancioni, disegnare cartine di varie isole.

Forse è meglio così. Almeno non sarà esposto ad altri pericoli sempre maggiori.

L'importante, per ora, è che l'incubo di Arlong è davvero finito.




                                                                                                                                                     Fine




Grazie per aver letto la mia ff, spero vi sia piaciuta.
Inoltre voglio ringraziare la mia compagna di classe per aver corretto i miei orrori grammaticali, aver letto tutta la storia e scritto le recensioni a ogni (quasi ) capitolo.
*_*' mi spiace compagna di classe....



  
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