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Autore: Straightandfast    22/05/2015    5 recensioni
Noelle lo guarda e non si ricorda più niente.
Non si ricorda più il suo nome, chi siano le sue migliori amiche, quante calorie abbia ingerito quel giorno e quale sia la sua taglia di pantaloni.
Lui la guarda e si ricorda tutto.
Ricorda quanti gradi c'erano il primo giorno che l'ha vista, la distanza in metri tra la sua finestra e quella della ragazza e il colore del maglioncino che portava la prima sera che sono usciti insieme. 
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Skinny love.



La tapparella è tirata giù, impedendo al sole luminoso che caratterizza le due del pomeriggio di entrare nella camera; alcuni raggi coraggiosi si infiltrano da una fessura laterale, ma vengono bloccati dalla doppia tenda tirata con decisione con la quale Noelle si è assicurata che nessun segno della giornata splendida che c'è fuori possa penetrare nella sua stanza.
Lei è distesa sul letto a pancia in su, gli occhi sbarrati e circondati da delle occhiaie pesanti dovute alla mancanza di sonno, i capelli sciolti sul guanciale bianco che le incorniciano la testa, facendola assomigliare alla testa di serpenti di quella Medea di cui le hanno parlato qualche anno prima a scuola. Non mette piede fuori di casa da 13 giorni, e non ha alcuna intenzione di farlo nell'immediato futuro. Non parla con nessuno, nemmeno con Holly e Lena, da tre giorni, perchè non ha nè la voglia nè la forza per farlo. Non mangia nulla da cinquantanove ore, e dopo molti mesi sta provando di nuovo la sensazione strana e appagante di avere la pancia completamente vuota. Il suo corpo è privo di ogni forza, tanto che perfino muovere un dito per grattarsi la guancia le costa una fatica immensa, tanto che perfino pensare diventa troppo difficile, tanto che ha l'impressione che la sua testa galleggi in uno spazio privo di gravità.
La sua vita è di nuovo scandita dai numeri che le si parano di fronte al viso e che danno un senso a qualsiasi suo gesto, a qualsiasi istante che trascorre inerme su quel  letto. 1 come il giorno che ha trascorso senza nemmeno aprire bocca, 2 come le volte in cui la sono venuta a visitare i suoi psicologhi in quel periodo, 7 come i pezzi di formaggio con i quali si è riempita lo stomaco l'ultima volta, 30 come i capelli che ha trovato sul guanciale il giorno prima, 69 come i giorni trascorsi dall'ultima volta che ha incrociato gli occhi scuri di Zayn Malik.
Non sa che giorno della settimana sia, ha perfino difficoltà a ricordarsi in che mese dell'anno si trovi, ma trova comunque estremamente fastidioso tutto quel sole ingiustificato che cerca prepotentemente di fare capolino in camera; non vuole sentire il suo calore sulla pelle, non vuole tentare di scaldarsi le ossa che –più per la tristezza che per la mancanza di calorie- sembrano avvolte da un gelo perpetuo. La vita la annoia come faceva un tempo, e non prova alcun interesse nello scostare le tende scure per provare a occhieggiare fuori dalla finestra e scorgere un segno di vita qualsiasi; un uccellino che vola, una bimba che corre, un uomo in giacca e cravatta.. E' da settimane ormai che non vede una forma di vita diversa dai suoi amici, e non le manca per niente; se c'è una cosa che ha capito in quel periodo di isolamento è che le persone entrano nella tua vita, ti coinvolgono e poi ti feriscono, per lasciarti marcire in un angolo e lei non vuole sentirsi in quel modo mai più.
Sente Lena ciabattare in corridoio, diretta in bagno e dopo pochi secondi sente il getto della doccia e il rumore rilassante dell'acqua che scorre e che si infrange contro le pareti del box doccia; pensa che sono almeno 8 giorni che non fa una doccia come si deve, ma la stanchezza che la assale continuamente non le permette nemmeno di infilare una mano tra i capelli per constatare il loro livello di ingarbugliamento. Sa solo che sono poco lucenti, ovviamente, e che i 30 che ha trovato sul guanciale qualche giorno prima sono solo un anticipo di tutti quelli che perderà nel corso delle prossime settimane.
L'anoressia -che in quegli ultimi giorni urla forte come faceva nei primi tempi- la incattivisce, la costringe a rispondere male e in modo acido alle sue migliori amiche, che pure si stanno riducendo a degli zombie per aiutarla, giorno e notte.
Il fatto è che Noelle non è sicura di voler essere aiutata, di voler essere salvata. Non adesso, almeno. E' così stanca di tutto, così annoiata da tutto che vorrebbe solo essere lasciata in pace; non riesce a trovare interessante niente, nemmeno un bel libro che per essere letto richiederebbe uno sforzo troppo grande, nemmeno le battute di Holly e i bronci di Lena, nemmeno il tè verde ed il suo odore che gira per casa nonostanta lei non lo beva più.
Non c'è niente che riesca a farla uscire dallo stato di completa apatia nella quale si trova immersa, assolutamente niente.  Si sente un giocattolo rotto, mal funzionante, che è stato abbandonato in un angolino buio dove non passa nessuno, con l'unica differenza che è lei stessa ad essersi lasciata abbandonare, è lei stessa che si è rintanata nel suo rifugio buio e lontano dagli altri. Certo, ci sono Holly e Lena che periodicamente entrano in camera sua (Noelle ha smesso da tempo di contare, ma pensa che le loro visite avvengano almeno venti volte al giorno nonostante la sua richiesta di essere lasciata sola) per cercare di farle mangiare qualcosa, c'è Harry che la viene a trovare per investirla del suo profumo forte e di mille discorsi sulla necessità di risollevarsi, ci sono perfino Louis ed Eleanor che passano una volta alla settimana -ultimamente anche più spesso- riempendo quell'appartamento silenzioso delle loro risate e battute, che riescono solo a rendere ancora più triste l'atmosfera quando poi se ne vanno.
Non posa un piede su una bilancia da quelli che sembrano essere secoli, ma sa per certo che il suo peso è davvero vicino a il minimo che abbia mai raggiunto nei suoi "tempi d'oro"; lo sa perché se sta sdraiata a pancia in su, proprio come è adesso, i pantaloni le rimangono sospesi come da un filo invisibile, tirati su dalle ossa del bacino che sporgono e tra le quali il ventre sembra una fossa di pelle. Lo sa perchè pochi giorni prima è riuscita a scorgere un'occhiata di disgusto che Holly non è riuscita a controllare, non aspettandosi di trovarsela in piedi di fronte allo specchio. Ancora una volta, non è più semplicemente Noelle. Ancora una volta, si è ridotta ad essere Noelle l'anoressica, ma questa volta davvero ha paura di non riuscire a trovare le forze per risollevarsi.
Ogni tanto ci pensa, a Zayn Malik, anche se non spesso.
Non è più arrabbiata con lui, o almeno non come lo era subito dopo aver scoperto ciò che ha fatto;  la rabbia è un sentimento che richiede troppe forze, troppo vigore e lei non ne ha alcuno.
Le piaceva, Zayn Malik, e forse un po' le piace ancora, ma non pensa mai a come possa stare, se continui a lasciare tracce sulla pelle della gente, se sia poi riuscito a riparare la porta del bagno che rimaneva sempre aperta. L'anoressia rende egoisti, e questo Noelle lo ha sempre saputo, perciò non si sforza nemmeno di fingere di interessarsi di lui, dei suoi sentimenti e delle sue emozioni.
E' ancora fermamente convinta che lui abbia sbagliato a comportarsi come si è comportato, ed è sicura che se potesse rivivere quel momento di mesi prima si arrabbierebbe esattamente come ha fatto; ha sempre considerato Zayn un impiccione e ficcanaso, sin dalla prima volta che l'ha visto cercare di attirare la sua attenzione nel palazzo di fronte al suo, ma non aveva mai preso in considerazione l'idea che il suo ficcanasare in giro avrebbe potuto ferirla a tal punto.
Anche se finge di non provare nessun emozione, niente di niente, nei suoi confronti – nemmeno rabbia -, ci sono delle volte, delle sere, in cui la sua stupida e debole mente non può fare a meno di rifugiarsi nel ricordo delle giornate passate con lui; ricorda la prima volta che l'ha visto, il ciuffo nero che gli ricade sugli occhi e che lui scosta con un gesto veloce della mano, quasi infastidito. Ricorda le sue gambe magre, le ginocchia un po' appuntite che spuntavano sempre dai suoi skinny jeans, ricorda quel maglione bordeaux bucato proprio sotto il braccio. Ricorda le sue Marlboro rosse, il modo in cui le sfilava dal pacchetto come se stesse pregustando chissà quale piacere e ricorda perfino il colore del suo accendino, nero con una piccola striscia verde. A volte si trova a sorridere nel rivivere tutte le volte in cui se l'è ritrovato sul pianerottolo di casa, il modo buffo in cui incastrava la lingua tra i denti inferiori quando rideva e il naso accartocciato e pieno di rughette quando non capiva qualcosa. Ci sono dei momenti in cui addirittura riesce di nuovo a percepire il suo odore forte, e le sembra quasi di poter sentire le carezze delle sue mani sempre sporche di inchiostro su di lei.
Anche se continua a fingere di non aver mai provato nulla, per lui, non può certo negare che loro due, insieme, stavano bene. Stavano bene soprattutto quando erano soli, quando nessuno dei due doveva parlare ma potevano rinchiudersi nei loro silenzi, camminare uno a fianco all'altro e godere di una tranquillità che nessuno dei due riusciva a sperimentare molto spesso. In ogni caso, stavano bene anche insieme agli altri, perché ognuno dei due riusciva ad incastrarsi meglio nella coltre di parole dei loro amici, se avevano la consapevolezza di essere l'uno accanto all'altro. Almeno a se stessa, è ri6uscita in parte ad ammettere che lei e Zayn erano la cosa più vicina all'amore che lei abbia mai sperimentato, e sa anche che, se non fosse successo quello che è successo, probabilmente lui sarebbe riuscita a ripararla.
A dire la verità, ha capito molte cose in quel periodo; cose riguardo a se stessa, più che altro, e di conseguenza riguardo al suo rapporto con gli altri, amici o presunti fidanzati.
Per esempio, ha capito che una come lei, una che è nata già rotta, già sbagliata, una che la prima cosa che ha fatto uscita dalla pancia della mamma è stata pisciare in faccia al medico, è una che è destinata a fare casini nella vita degli altri.  A dire la verità forse questo l'ha sempre saputo, ma non aveva mai compreso pienamente quanto questa fosse una condizione permanente senza la quale lei non potrebbe esistere; Noelle è quella che porta casini, quella che ti fa stare male come una merda sempre ed in ogni caso. E' per questo che ha capito anche che, una come lei, non può proprio cambiare; può tingersi i capelli di un verde scuro per fingere una sicurezza che non ha, può ricoprirsi il corpo di frasi che inneggiano all'autostima ma non sarà mai fiera di quella che è, di come è, può ridere a bocca aperta come se non le fregasse niente dei suoi denti un pò storti ma nel suo intimo sa che quel complesso non se lo toglierà mai, qualunque cosa succeda.
Così è inutile che lei si sbatta tanto a fingere di essere normale, una matta come Holly o una pacata come Lena, perchè lei non è niente di tutto questo; forse le manca qualcosa, o forse ha qualcosa in più, questo ancora non l'ha capito, ma ciò che è sicuro è che la sua condizione -quella per la quale si sente sempre così fuori posto, così sbagliata in qualsiasi contesto si trovi- non può cambiare.
Ed è per questa conclusione alla quale è arrivata che adesso si trova senza forze sdraiata sul suo letto che sembra non appartenerle più; sa che le sue amiche e i suoi psicologhi pensano che lei si sia ridotta in quello stato a causa di quello che è successo con Zayn, ma non è così. Zayn è solo una parte dei motivi per i quali ha deciso che non avrebbe lottato, non lo avrebbe proprio fatto più, perchè tanto non ne vale la pena. Ciò che è successo con lui è stata semplicemente la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso; con lui, si era illusa di avere finalmente trovato la sua persona -sì, potrebbe aver fatto indigestione di Grey's anatomy la settimana precedente-, quella che avrebbe potuto salvarla da se stessa e riaggiustarla.
Ciò che è successo con lui, l'ingranaggio del loro rapporto che si è come inceppato, le ha fatto capire che Zayn non può essere quella persona semplicemente perchè quella persona non esiste; non c'è nessuno che possa salvarla.
Sa che probabilmente anche Lena ed Holly sono arrivate a questa conclusione, non sono stupide, e da qualche parte nel loro subconscio devono saperlo per forza, ma si ostinano a rifiutare quest'idea, continuando a provare  ad aiutarla, a salvarla.
Improvvisamente, i suoi pensieri confusionari e leggermente distorti dalla sua mente attaccata dall'anoressia vengono interrotti da una fitta profonda alla pancia, così forte che Noelle si siede sul letto di scatto piegandosi leggermente in avanti per il dolore; mentre un'altra fitta le scuote il suo corpo debole, sbarra gli occhi con un misto di terrore e sollievo perchè lei, quel dolore, lo conosce bene. Sa cosa succederà fra qualche secondo, lo sa perchè l'ha già vissuto almeno altre tre volte nella sua vita, lo sente dalla vista che le si fa appannata, gli arti che non le rispondono e le mani che iniziano a tremare come se fossero prese da chissà quale crisi.
È per questo, è perché sa già cosa sta per succedere, a quale punto è arrivata che, a dispetto delle sue ultime elucubrazioni sulla sua inutilità su questo mondo e tutto il resto, si alza in piedi nel modo più veloce e scattante che la sua condizione fisica le permette, e si dirige a tentoni verso la porta della sua camera. Con uno sforzo immane che le riesce solo grazie alla disperazione che prova, si trascina lungo il corridoio, appoggiandosi con entrambe le mani al muro mentre la testa gira, gira, gira e non si ferma più. Noelle si sente come in un trip riuscito male, come quando l'alcool che circola nelle vene è troppo e non si riesce a distinguere nulla; a gattoni sul pavimento continua a strisciare verso la porta del bagno, dalla quale proviene ancora lo scrosciare dell'acqua della doccia di Lena. Sente le mani che le fanno male per lo sforzo di sorreggere tutto il corpo, le gambe che le tremano così forte che si scontrano le une con le altre e ormai non vede davvero più niente, perchè la vista da appannata si è fatta completamente oscurata. Si appoggia con la testa contro il muro freddo e aspetta, con la stupida speranza che Lena chiuda quella dannatissima acqua e la venga a salvare ancora una volta.
Sette minuti e quarantasette secondi dopo, Lena avvolta nell'asciugamano bianco e con gli occhi lucidi per il vapore presente nel bagno, apre la porta.
L'urlo che fuoriesce dalle sue labbra sbalordite quando vede il corpo della sua migliore amica tremolante e accasciato ai suoi piedi risuona in tutto l'appartamento, esprimendo un'unica parola, un unico sentimento: disperazione.

 

Ciao belle!
So di essere in un ritardo davvero esagerato, ma purtroppo questo è un periodo infernale, per me. Sono piena di esami e lavoro in continuazione, quindi purtroppo ho davvero poco tempo per potermi dedicare alla storia.
Comunque, oggi ho la mattinata libera, perciò ho un po' di tempo per Noelle e Zayn.
In questo capitolo, purtroppo, vediamo solo il punto di vista di Noelle che è proprio a pezzi, poverina, Certi punti potranno sembrarvi anche discordanti tra di loro, ma l'ho fatto proprio per rendere il casino che ha in testa Noelle e che la sta mettendo in confusione ancora di più del solito. Detto questo, il capitolo è solo di passaggio, e dovrete aspettare il prossimo perché succeda qualcosa di significativo.
Sappiate che mancano ancora solo due capitoli, e poi probabilmente scriverò una One-shot ambientata qualche anno dopo; ahimè, anche questa storia è quasi arrivata alla sua fine :/
Nel frattempo, ho scritto una nuova Fan Fiction, si chiama Elastic Heart ed io ci tengo davvero moltissimo, quindi mi farebbe super piacere se ci deste un'occhiata.
Ho pubblicato anche un'altra storia, scritta a quattro mani con Zeta e che trovate sul suo profilo, si chiama Road Trip ed è sui 5SOS, nel caso ci fosse qualche fan qui :)
Visto che il capitolo è interamente dedicato a lei, vi lascio con una foto di Elle!
Grazie comunque per ogni cosa, vi voglio bene
Chiara

 
  
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