Libri > Cronache del mondo emerso
Segui la storia  |       
Autore: Mansy    24/05/2015    3 recensioni
Mikhael98 e Mansy si trovano alle prese con persone non molto normali.
Una principessa e una guerriera che litigano e si azzuffano, uno spadaccino e un mago che flirtano, dei cattivi molto pasticcioni, e due ragazze molto sadiche.
Un'avventura tutta da ridere... scusate, da vivere.
Genere: Comico, Demenziale, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fu in una normalissima giornata di maggio, un normale, nuvoloso pomeriggio di fine primavera che due ragazze, dopo aver finito le loro attività da asociali, si dissero:
-Ehi, perché non terminare il capitolo 20 di TIA?
E fu così che, quel giorno, nel regno di EFP, più precisamente in un fandom nascosto nei meandri della sezione Libri, la demenzialità tornò a dilagare.
Ebbene sì, gente, il nuovo capitolo di Tutti Insieme Appassionatamente è proprio qui.
Sotto i vostri occhi.

 
 
 
Helen saltella in giro, piroettando, con un sorriso ebete, esclamando:
-E’ tutto così bello e luminoso!
Francamente, non credevo che l’avrei mai vista in questo stato, sembra quasi sia sotto l’effetto del sonnifero. E invece è solo su di giri perché siamo liberi, si è persino dimenticata del caldo.
Mans invece è stordita in modo leggermente diverso: cammina guardandosi attorno con occhi vacui, la testa altrove, quasi fosse uno zombie. Sembrano tutti instupiditi; Aster non so come faccia a camminare leggendo il libro che gli ho regalato (Alla fine abbiamo rubato veramente un libro… Ops.), le due sceme stanno ancora litigando sul chi ci abbia salvati, Sennar bada a Laio (Chi l’avrebbe mai detto?), Link è depresso, non gli ho più parlato… Infine, Ganondorf non fa niente… Ma proprio niente.

A un certo punto, Hel arriva davanti a me con gli occhi spiritati, posando pesantemente le mani sulle mie spalle e rivolgendomi un sorriso a trentadue denti terribilmente inquietante. Poi, la testa le crolla in avanti e si addormenta, iniziando da subito a russare sonoramente.
-E-ehi! Qualcuno mi aiuta?!
Borbotto cercando di sorreggerla. Link fa per avvicinarsi, ma Ganondorf lo precede, riscuotendosi dal suo intontimento, pigliandola in braccio senza proferir parola. Lo guardo mugugnando un “grazie”, poi guardo il cielo. È bello essere liberi, a scorrazzare per la città dopo l’ennesimo rischio di finire al patibolo.
-Penso non sia riuscita a reggere a tutte queste emozioni così intense.

Dico divertita. Laio guarda Helen leggermente perplesso.
Sposto lo sguardo su ciò che sta accadendo a pochi passi da me. Faccio per dire qualcosa, ma realizzando che l’imprevisto è stato risolto -se così si può dire- torno a guardare davanti a me.
Come andava dicendo Helen fino a poco fa, tutto nella città è luminoso. Le case, le strade, i tetti delle case, le persone, sembrano le cose stesse ad emanare luce più che a essere illuminate.
Faccio scorrere lo sguardo, cercando di rassegnarmi all’idea di altre ore di sole senza riparo, quando lo vedo. Oltre il limitare della città, dove finiscono i sentieri di terra battuta, un bosco si espande fin oltre i miei limiti visivi (che in questo momento sono molto ridotti, ma dettagli). Gli alberi, troppo fitti per permettere ai raggi del sole di raggiungere il terreno, creano un’ombra che in quell’istante mi pare più luminosa di qualsiasi centimetro quadrato a cui siamo esposti.
Resto immobile ad esaminare il tutto una seconda volta per assicurarmi che non sia un miraggio, poi alzo il braccio puntando l’indice in direzione della vegetazione
.
-Mh?
La guardo perplessa. Lei mugugna qualcosa di incomprensibile abbassando il braccio, poi inizia a correre (o meglio, incespicare) verso la foresta.
-Mans!
La seguo camminando velocemente.
-Razza di melanzana, che fai?!
Pare che la visione della foresta le abbia dato alla testa (Ho fatto rima! Ok, la smetto), non mi sente neanche mentre si avvia.
-Ohi, aspetta!

Non appena raggiungo i primi metri di ombra mi lascio cadere a terra in avanti, con una guancia appiccicata al fogliame caduto e le braccia aperte. Le mie labbra si increspano in un sorriso per il sollievo.
-Freeescooo…
Mi fermo a guardarla, con le mani abbandonate lungo i fianchi, e sospiro. Intanto arrivano anche gli altri.
-Ah, che bel posticino per accamparci.
Esclama sdraiandosi accanto a Mansy, con le mani sotto la nuca.
-Voi fatevi un giro, io e la mia moretta ce la spassiamo qui.
Sentenzia malizioso.
Socchiudo un occhio, guardandolo.
-Io avrei intenzione di restarmene qui immobile per un po’.

-Ah, non c’è problema, faccio tutto io.
Risponde lui con nonchalance.
Apro anche l’altro occhio.
-Ho capito, cambio di programma.
Ribatto, mettendomi seduta. Mi rivolgo alla mia amica.
-Miky, ricordi le lezioni sulla preistoria delle elementari?

La osservo, pensierosa.
-Ssssì?

-Ebbene, ricorderai anche come si accendeva un fuoco!
-Ceeeerto.
Voglio capire dove voglia arrivare.

Batto le mani una volta.
-Facciamo colazione.

Mi si illuminano gli occhi.
-Ottima idea! Sto morendo di fame!

-Ma non abbiamo cibo…
Replica piano Laio con la sua vocina.
-Ci vuole un po’ di carne!
Esclamo sognante, con la mente ormai persa nel cibo.

-Qualsiasi cosa ci voglia ci serve legna per accendere il fuoco.
Concludo alzandomi in piedi.

-E carne!
-Sì, sì. Forza, in marcia.
Mi volto verso Link e Sennar.
-Voi potreste cercare qualcosa da mangiare!
In quel momento ci raggiunge Ganondorf, con Helen ancora in spalla, e la mette a terra.
Non ha ancora smesso di russare, ma intanto ha un’espressione beata in volto.

Guardo la nostra amica addormentata. Sembra quasi inoffensiva a vederla in quello stato.
-Ora la situazione degenererà senza Hel a badarci…
Commento tra il divertito e il preoccupato.

Vado ad appoggiarla contro ad un albero.
-Già.
Ci scambiamo un’occhiata d’intesa
.
Faccio un sorrisetto, poi ci incamminiamo.
La luce che filtra dal fogliame è delicata rispetto a quella che ci colpiva in città, e una debole brezza ci rinfresca. Devo dire che ci voleva proprio una bella passeggiata in un’ombreggiata foresta, senza pericolo che qualcuno ci metta in prigione.

Allargo le braccia e inspiro.
-Aaah, se restavo ancora un po’ al sole evaporavo!

Mi stiracchio.
-A chi lo dici!

Abbasso lo sguardo in cerca di legna.
-Dici che quegli altri due potrebbero combinare casini?

-… Nah!
Raccolgo qualche ramo.
-Spero trovino qualcosa…

 
Cammino con il mago alla ricerca di qualche animale da cacciare. Lui continua a blaterare cose a cui non do nemmeno retta, impegnandomi nella ricerca. Noto uno scoiattolo ed estraggo l’arco, ma il rosso mi interrompe.
-Sssh. Fermo.
Sfoggia un sorrisetto malizioso. Rispondo con uno sguardo seccato.
-Che cosa…?
Lui indica qualcosa oltre i cespugli.

-Momento tra ragazze…! Potrebbero stare per scambiarsi segreti… intimi.
Evidenzia l’ultima parola accentuando il suo sorriso. Lo scosto di lato senza troppa gentilezza.
-Lasciamole sole allor…

-Beh, Miky, non sapevo che ti piacessero i biondi!
Mi blocco.
-Infatti non mi piacciono.
Mi volto lentamente verso le due, attonito. Sento Sennar che mi dà una pacca sulla spalla.
-Ma… Link è biondo…!
-Lo so.
Le guardo, sgranando gli occhi più per il tono usato da Miky che la frase. Sennar cerca di protendersi il più possibile attraverso il fogliame, e io gli metto una mano sulla spalla per fermarlo in modo che non rischi di fare rumore.
-Sono la peggior specie di ragazzi.
Quando finisce la frase riprende a camminare, seguita da Mansy, e senza riuscire a reagire resto a guardarle allontanarsi.
-Che delusione…
Sento il mago allontanarsi dal cespuglio, i cui rami, a loro volta, tornano alla loro posizione iniziale dondolando. Continuo a restare fermo, mentre nella mia mente le parole di Miky diventano sempre più dolorose.
-Che discorsi banali, non me lo sarei aspettato da delle ragazze fantasiose come loro. Ma hai visto che espressione ha fatto la moretta alla fine? Mi piacerebbe rivederla quando…
Abbasso lo sguardo, cercando di riflettere. Se a Mikhael non piacciono i biondi, questo vuol dire che…
-Ehi, biondo, c’è qualche problema?
Sento la sua mano sulla mia spalla, e mi volto.
-Sembri turbato, le parole della bionda ti hanno forse sconvolto?
-Non sono affari che ti riguardano.
Mi giro nuovamente dall’altra parte, per riprendere a camminare.

-Non devi badare alle parole delle donne!
Ricomincia a parlare, sebbene io stia continuando ad ignorarlo.
-La maggior parte delle cose che dicono non lo pensano veramente, tranne quando si tratta di cose che davvero credono.
Inarco un sopracciglio all’ultima sua affermazione.
-Quindi non darci troppo peso. L’unica cosa che puoi fare è rifletterci su e cercare un modo di accontentarla!
Finisce di parlare dandosi un tono solenne. Resto in silenzio, continuando a camminare lentamente e lasciandolo alle sue improbabili lezioni di vita, quando un’idea mi balena in testa, come un raggio di luce attraverso le crepe di un alto muro. Mi rivolgo subito a lui, prima che cambi idea, interrompendolo mentre elenca altri metodi per risolvere questioni di coppia.
-Mago, devi cambiare il colore dei miei capelli.

 
Raggiungo la mia amica aumentando il passo, stando attenta a non pestare insetti e bestioline varie che brulicano nel terreno.
-Aspetta, ma questo vuol dire che Link non… ti piace?

Raccolgo un rametto da terra, rigirandolo tra le dita per poi metterlo fra gli altri.
-Certo che no, Link è un’eccezione. D’altronde, l’amore non si comanda.
Rispondo tranquilla.

Piego leggermente la testa da un lato.
-Capisco…

Sorrido.
-E poi, non ha per niente il carattere da biondo. O almeno, non con me.

Saltello tra le radici di un albero e vado a raccogliere altri rami.
-Si vede che la biondaggine non dà alla testa a tutti!

Ridacchio.
-Già, prendi Sennar, è rosso ma è un idiota lo stesso!

 
-Ah, sei fortunato ad avere me ad aiutarti, biondo. Non potevi finire in mani migliori!
Afferma il mago, facendomi sedere su un masso davanti a lui e appoggiando il mio cappello su un’altra pietra lì accanto.
-Allora, come li vuoi? Rossi, come i miei?
Percepisco il movimento circolare che fa con la testa, passandosi la mano tra i capelli con fare teatrale.
-No. Fammeli neri.

-Come siamo cupi, spadaccino… beh, in fondo non è un’idea strampalata. Alle donzelle piacciono gli uomini misteriosi!
Detto questo solleva le mani sopra la mia testa, e dopo pochi secondi inizia a pronunciare parole in una lingua a me sconosciuta. Sollevando appena lo sguardo riesco a scorgere una fievole luce e qualche ciocca dei miei capelli che si agita al vento. Torno a guardare davanti a me, sperando che lui sia veramente un grande mago come le altre affermano.
Passa all’incirca un minuto prima che lui termini il tutto, e quando si allontana da me gli sento battere un paio di volte le mani.

-Fantastico! È meglio di quanto mi aspettassi, un vero capolavoro! Aspetta solo che la bionda ti veda!
Esclama entusiasta, mentre io cerco di sbirciare qualcuno dei miei ciuffi.
-Aspetta, vieni.
Il rosso mi appoggia le mani sulle spalle e mi accompagna ad un piccolo specchio d’acqua seminascosto dalla vegetazione –non so come e quando l’abbia trovato-, in modo che io possa vedere la mia immagine. I miei occhi strabuzzano di fronte alla vista dei miei capelli che, da biondi e lucenti, sono diventati neri come la pece, senza lasciare una minima traccia del colore precedente. Di fianco a me vedo anche il sorriso a dir poco euforico di Sennar, e mi chiedo come possa un uomo assumere un’espressione tanto idiota.
Sfioro appena una ciocca di quelli che stento a credere siano i miei capelli, quasi temendo che l’incantesimo possa svanire con il mio tocco.

-Sei stupito, non è vero? Dimmi, sono o non sono un uomo pieno di talenti?
Volta la testa da un lato con fare altezzoso, e io gli rivolgo uno sguardo seccato.
-Riconosco la tua bravura e ti ringrazio, mago, ma smettila di pavoneggiarti.
Lui mi risponde con un sorriso carico di spavalderia.

-Orsù, non c’è bisogno di fare l’invidioso, questa è solo una delle mie tante capacità. La mia vera predisposizione è un’altra, ma non sei tu la persona che avrà l’onore di assisterne!
Sospiro esasperato e vado a recuperare il mio cappello, passandogli una mano sopra per ripulirlo.
-Pensi che Mikhael e Mansy siano già tornate?

-Beh, se quello che vuoi trovare è ciò che ti suscita bene, allora quello che devi seguire è il tuo…
-Non ricominciare con le tue rime, razza di depravato!
Lo zittisco disgustato, incamminandomi e sperando di ritrovare gli altri al più presto, ormai esasperato dalla compagnia di quell’idiota.

-Oh, insomma, biondo-non-più-biondo, potresti anche smettere di essere così noioso ogni tanto…
-Non sono io ad essere noioso, sei tu ad essere incapace di essere serio.
Concludo seccamente, mentre lui mi segue borbottando scocciato.
Ah, non vedo l’ora di liberarmi di quell’uomo una volta per tutte.

 
Posiamo i rami raccolti a terra, raggruppandoli in una catasta. Sfrego le mani per liberarmi della polvere.
-Ah, bene, ora non ci resta che aspettare gli altri due con la carne fresca, così il mago accende il fuoco.
Mi sorge un sorrisetto sulle labbra al pensiero della succulenta carne di cacciagione, la mia preferita.

Mi guardo attorno.
-Cosa potrebbero aver mai trovato qui? Scoiattoli?

-Poverini…
Commenta Laio, che se ne sta appoggiato ad un albero con la testa di Helen adagiata sulle gambe. Cammino attorno ai rami, passando davanti al Tiranno che legge, usando Ganondorf come scranno.
-Wah, anche la carne di cervo è buona…
Mormoro con occhi sognanti.

-Ci saranno cervi qui?
-Nutriti di me, mia dolce moretta!
Sento cantilenare la voce di Sennar.
Alzo lo sguardo verso di lui.
-Attento a quello che dici, Sennar, potremmo cucinarti sul ser…
Mi blocco non appena intravedo la figura di Link sbucare fuori dal fogliame. Senza volerlo lo squadro dalla testa ai piedi –più che altro, la testa.
È un po’ diverso da come lo ricordavo.

Sorrido divertita, ma il sorriso svanisce quando vedo Link, sostituito da un’espressione di confusione e sconvolgimento. I suoi capelli… Quella morbida matassa dorata ora è… nera?
-Link! Ma cosa… Che hai fatto?!
Lui mi guarda. Anche il suo sguardo sembrava più scuro del solito, ma quando lo incrocia col mio i suoi occhi brillano e mi fa un sorriso.

-Ti piacciono?
Domanda. Scorgo un che di speranzoso nel suo tono di voce. Io lo fisso, ancora attonita.
-Io… Ehm…

-Sono stato bravo, eh?
Ammicca il mago. Lo guardo malissimo.
-Che cosa gli hai fatto?! Brutto cretino!
Nel giro di un secondo gli sono saltata addosso e lo sto scrollando come un panno, insultandolo in tutti i modi possibili.

Mi avvicino in modo cauto ai tre, quasi senza far rumore.
-Ehm… ragazzi…?
Li guardo, ma loro non sembrano notarmi. Faccio spallucce e mi allontano.

-Miky, lascialo…
Tengo il rosso per il bavero, cominciando a picchiarlo e percuoterlo.
-Non ti posso lasciare solo con il mio fidanzato che ne combini una delle tue!

-E-ehi, calma… !
Mi inginocchio ai bordi della catasta, prendendo due rametti. Li osservo, poi ne appoggio uno a terra e inizio a strofinarci l’altro sopra.
-Che cosa stai facendo?
-Accendo il fuoco.
Rispondo alla vocetta del Tiranno, senza voltarmi.

-Calma?! Ma l’hai visto?!
Ribatto infuriata.

-E non è bellissimo?
Resto per un attimo a scrutarlo, con la testa penzolante da un lato, quasi a voler decifrare le sue parole. Poi mi accanisco su di lui ancora di più.
-Stai lontano dal mio ragazzo! Maniaco!

-Guarda che non si fa così.
Vedo con la coda dell’occhio il ragazzino, che si mette di fianco a me.
-In questo modo non riuscirai nemmeno a fare una scintilla.
-Nanetto, se non mi dai tempo è normale che non succeda nulla…
-Basta guardare il modo in cui stai usando quei rami per dirlo. Faccio io.
Gli lancio un’occhiataccia.
-Piccola bestiaccia diffidente, ho iniziato io, torna a leggere!
Lui non mi ascolta e mi strappa i rametti dalle mani.

-Ma cosa vai a pensare?! Intendevo che è il mio capolavoro da parrucchiere!
-NON MI INTERESSA! DEVI MORIRE!
-Ragazzi, ora basta…
Link tenta di dividerci, invano, perché è assai difficile bloccarci, vista la foga con cui lo meno e la disperazione che ci mette lui nel difendersi.
-Ehi…!
Aster scruta i due pezzi di legno con aria critica, per poi buttarseli alle spalle. Sento Ganondorf gemere di dolore.
-Come vorresti accendere il fuoco, con l’aria?!

-In un certo senso.
Detto questo, solleva le mani sopra al resto dei rami.
Batto i pugni e lo prendo a calci, ormai più che certa che abbia fatto il lavaggio del cervello al mio amore.
-Mikhael…
-Perché non ascolti il tuo ragazzo, bionda?!
Esclama esasperato il mago. Mi volto verso Link, tenendo ancora per il bavero l’altro. Lui mi guarda, quasi afflitto.
-No!
Intuisco che ha intenzione di usare un incantesimo, e appena inizia a pronunciare la formula gli salto addosso gettandolo a terra, per impedirgli di terminarla. Nell’azione, la sua voce si incrina per la sorpresa.

-Io…
Lo invito a procedere, disperata quanto il mago.
-Ho chiesto io a lui di…
Ma, nel momento in cui sta per dare un senso alla frase, un’enorme fiammata si eleva dalla catasta alle nostre spalle, scaldandoci le schiene. Sentiamo le urla provenire da dietro di noi, sovrastate da quella più acuta di Laio.
-Ma che cos…
Mi volto, scocciata, trovandomi davanti Mansy e Aster con i volti neri dalla fuliggine, neri come i capelli di Link.

-STUPIDO MOCCIOSO!
Sbraito, brandendo un ramo che si è miracolosamente salvato dalla vampata.

-Che intenzioni hai, mora…?!
Fa lui, ancora a terra, scostandosi appena prima che cali il bastone su di lui con forza.
-Ehi! Cos’è questa discriminazione verso i maghi?!
Gli caccio uno scappellotto in testa, mettendolo finalmente a tacere. Non mi stupisce più di tanto quello che hanno combinato quei due, sono ancora scandalizzata per lo strano comportamento di Link. Resto immobile a guardare Mans inseguire il Tiranno che scappa, in piedi con Sennar a terra tramortito.
-CI FACCIO UNO SPIEDINO CON TE, PIGMEO!
Io e Link stiamo a guardarli, con un Laio sconvolto e un Ganondorf attonito di sfondo, mentre le due sceme litigano come se non si fossero rese conto di nulla, anche mentre Aster sfreccia in mezzo a loro per sfuggire alle botte della mia amica.
Sospiro, voltandomi verso quello che non riconosco quasi più come il mio ragazzo.
-Link… Vuoi spiegarmi cos’è successo?
Domando, stanca. Lui mi guarda con aria arresa.

-Ho chiesto al mago di cambiare il colore dei miei capelli…
Risponde, vagando a terra con lo sguardo.
-Perché?!
Chiedo, sconvolta.

-Perché… Non mi hai più parlato, eri arrabbiata con me… E… poi… Mentre camminavamo in cerca di prede io e Sennar vi abbiamo sentite parlare…
Mi irrigidisco, cominciando a comprendere.
-E… Tu dicevi che non ti piacevano i biondi… Così… Ho pensato che cambiando colore ai capelli avrei potuto piacerti…
Torna a guardarmi, con gli occhi di un cucciolo sperduto, davanti ai quali mi sciolgo.
-Link… Non avrei mai pensato di dirlo a te, ma… SEI UN IDIOTA!
Lo piglio e lo stritolo.
-Idiota, non dovevi, mi piaci così come sei!
Lo sgrido, abbracciandolo. Lui si affloscia tra le mie braccia.

-Davvero… ?
-Ma certo, biondo!
Gli scompiglio i capelli. A quel punto allora Link mi sorride, sollevato. Cavolo, ha un sorriso così bello…
-Vedi di tornare come prima, chiaro?
Lo minaccio. Lui annuisce, mezzo intontito.
-Bene.

-Gente, la colazione è pronta.
Resto in piedi in mezzo alla radura, con un incontrollato sorriso soddisfatto a trentasei denti, tenendo trionfante il ramo mentre il Tiranno, legato come un salame ad esso, protesta e si dimena.

Ci voltiamo a guardare la nostra amica dal sorriso psicopatico in volto.
-Con che cosa l’hai legato… ?

-E ti preoccupi di questo?!
Assottiglio lo sguardo, spostandolo verso Miky.
-Con la cintura.
Sollevo un angolo della bocca ghignando.

-… Però, bel lavoro.
-Volete finirla e liberarmi?!
Link lo guarda con pena negli occhi.
-Taci, mezzo mezzelfo. Ora vedrai da vicino come si accende un fuoco.
Storco il naso.
-Ma è un ossicino, c’è poca carne da mettere sotto i denti…
Laio sta cominciando a tremare, guardandoci terrorizzato.

Mi porto una mano libera su un fianco, piegando leggermente la testa da un lato.
-Sarà come mangiare una costina.
Detto ciò, lancio un’ultima occhiata di traverso al volto preoccupato del Tiranno e inizio a trascinarlo verso la catasta.

-E Ganondorf? Lui è più massiccio, cuciniamo anche lui!
A quel punto l’omaccione pare svegliarsi.

-C-cosa?!
Laio ha definitivamente nascosto la testa su Helen.
-Ehm…
Link rimane interdetto, non sapendo cosa dire o fare, mentre Mans mette tranquilla Aster a cuocere.
-Fate qualcosa!
-Su su, stai tranquillo, non abbiamo neanche ancora acceso il fuoco.
Dico sorridendo.

Finisco di issare il ramo sugli altri due posizionati verticalmente, poi mi chino a prendere, un’altra volta, due rametti più piccoli. Alzo lo sguardo.
-Resta fermo, e ti lascerò qualche minuto di vita in più. Intesi?
Tratto, allegra. Lui mi guarda per qualche secondo, per poi iniziare a fare l’opposto di ciò che gli ho proposto.
-Come non detto…
E inizio a strofinare i legnetti.

-Tu sei pazza!
-Perché, tu no?
A questo quesito il Tiranno non osa rispondere, dimenandosi come un disperato di fronte ai nostri sguardi: quello folle e assassino di Mans, il mio calmo, quello in pena di Link e quello in panico di Ganondorf, preoccupato di fare la sua stessa fine.
-Non preoccuparti, se vuoi ti mettiamo a cuocere accanto a lui.
Lo rassicuro. Lui sgrana gli occhi, scoppiando a piangere.
Dopo un po’ il mio sguardo cade su Helen, che noto starsi svegliando. La vedo cominciare a guardare ciò che le sta attorno: dapprima Ganondorf piangente, poi Sennar tramortito a terra, infine Laio, abbracciandolo e coccolandolo. La sento mormorargli dolcemente di stare tranquillo, che va tutto bene. Ridacchio. Questo lo dice lei. Dopodiché, passa a guardare Mans e il Tiranno, l’una intenta a cercare di accendere un fuoco e l’altro a dimenarsi chiedendo aiuto. Sposta ancora gli occhi su Link, in piedi accanto a me, i cui capelli sono dello stesso colore delle facce degli altri due. Il suo sguardo oscilla tra lui e questi ultimi, ripetutamente, fino a che non cade su di me. Le rivolgo un sorriso.

-Ma… I roghi delle streghe non erano finiti nel ‘700?
Mi domanda con calma, prima che io possa dire qualsiasi cosa.
-Sì.
Confermo tranquilla. Lei annuisce.

-… Ah. E… Solo per sapere, ma… PERCHÉ CAVOLO LINK È MORO?!  
 
 
 
 
Lo sappiamo di essere in mega ritardo, lo sappiamo… Gomenne (trad: perdonateci)! La scuola ci ha tenute in ostaggio! (come sempre, d’altronde, e sappiamo che lo sta facendo anche con voi.)
Ma siamo tornate, con una chicca (?). Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto, sappiate che anche Helen non sa ancora cosa abbiamo combinato, lo leggerà con voi, le abbiamo solo detto cosa si è ritrovata davanti e lei ci ha detto le sue reazioni! Perciò, ciao zia Hel!
Riguardo al nuovo POV, vi è piaciuto? È stato divertente scrivere sotto il punto di vista del povero Link!
Detto questo, vi salutiamo, con la speranza di aggiornare prima, e vi lasciamo con il nuovo To be Continued, stavolta in svedese, di graacedd!

 
 

 

FORTSÄTTNING FÖLJER (… è bellissimo.)

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cronache del mondo emerso / Vai alla pagina dell'autore: Mansy