Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
Segui la storia  |       
Autore: Nicky Rising    27/05/2015    1 recensioni
L'autobiografia della più grande rockstar degli anni '90, Minnie, in arte Aree Monroe, diventata famosa grazie al suo produttore Axl Rose e alle sue molteplici collaborazioni con i Guns N' Roses. Ripercorriamo insieme alle sue stesse parole le emozioni, e la strada che l'ha portata al successo insieme agli uomini che lei stessa, ancora oggi, definisce come i più importanti della sua vita.
Aree sono io e siete voi: prendendo spunto solamente dai sogni, un personaggio e una storia, che spero vi possano appassionare. Mia prima long degna del termine!
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose, Quasi tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Epilogo, Aprile, 1997 “Queen – Friends will be Friends”


“No, aspetta Rocky, non così, gli fai male..”
Il micio dal pelo bianco e lungo che Ax ci aveva regalato per Natale corse via, lontano dalle coccole della bimba.
“Dada! Vieni qui!”
“Visto? L’hai fatto scappare..”
Rocky mi guardò con gli occhi tristi. La presi in braccio.
 “Su amore, fai la brava. Papà tornerà a momenti, dobbiamo ancora preparare tante cose..”
La bimba iniziò a giocare con un orecchino pendente che avevo, mentre io la portavo in cucina a sedere sul seggiolone.
“Shana? Vieni un attimo, devo chiamare Brian, se puoi badare la piccola..”
“Certo, Miss Rose..”
Lasciai alle cure della balia la bimba per andare nel salotto col telefono in mano, ma venni fermata da una Amy piuttosto trafelata.
“Miss Rose, avete un ospite”
Smisi di digitare il numero ed alzai lo sguardo corrucciato sulla ragazza:
“Non è orario di visite e non aspettavo nessuno..”
“Lo so, ma temo sia molto importante..”
“L’avete fatto salire?”
“Sì, è nell’ingresso ad attendervi.”
Sospirai e lasciai il telefono su un tavolino nel corridoio.

Il mio programma era entrare nella sala di ingresso, scusarmi con l’ospite ed invitarlo a tornare in un altro momento per via di importanti impegni che avevo, ma, man mano che percorrevo il corridoio della villa, la cerchia di nomi dei possibili visitatori si restringeva e io ero sempre più curiosa di scoprire di chi si trattava.
Entrai nella stanza e ci misi un po’ per scorgere una figura che, di schiena, stava osservando alcuni ninnoli su una libreria in legno antico.
Mi schiarii la voce, per attirare la sua attenzione.
L’uomo non si voltò, ma iniziò a parlare:
“Ne è passato di tempo..”
Sentii quella voce come familiare, come quando si vede un attore in un film ma ci vogliono ore prima che ti venga in mente il suo nome. Ancora non riuscivo a capire:
“Mi scusi, signore, non vorrei farle perdere del tempo, ho parecchio lavoro da sbrigare quind..”
Si voltò.
Il telefono che avevo ancora in mano mi cadde sul pavimento di marmo.
“Ciao, Bambolina”

Non riuscivo a reagire, non riuscivo a fare nulla. Iniziai a piangere come un’idiota.
Si avvicinò a me sorridendo, quasi con tenerezza, non appena vide la mia reazione.
“Ehi, non ce n’è bisogno.”
Ci abbracciamo, forte. La mia testa sulla sua spalla, le sue braccia strette attorno ai miei fianchi. Il suo profumo, i suoi capelli, tutto di lui era finalmente così tangibile: mi era mancato come l’aria sott’acqua, e il momento in cui si riemerge è talmente appagante che si impiegano alcuni minuti per rendersi conto di essere vivi, di avercela fatta, di aver superato anche quell’ostacolo.
Si allontanò da me per guardarmi:
“Speravo di trovarti qui, con Ax, sapevo in fondo.. Che la casa sarebbe stata sempre questa, per te..”
Mi lanciò un’occhiata alle mani. L’anello di fidanzamento brillava insieme alla fede.
Gli presi la sua, cercando di distrarlo e di sorridergli, ma invano.
Lui ricambiò, incerto:
“Quando?”
“Nel ’94, a novembre.. E.. Abbiamo una bambina, anche..”
Fece un sorriso strano. Come di gioia, mista a qualcosa che mi faceva male, ancora.
“Deve essere bellissima..”
“Oh, sì, lei ha.. Gli occhi di suo padre..”
Mi guardò:
“Se è davvero così bella, tutto il resto deve averlo preso da te..”
Mi guardai i piedi imbarazzata, mi diede un bacio sull’angolo della bocca.
“Izz..”
“Scusami. Lo so. Non.. Davvero. Era come un..
 Sono felice, per te. Minnie, davvero. Non avrei mai desiderato nient’altro che la tua felicità.”
Annuii. Nonostante tutto, non riuscivo a smettere di guardarlo.
“Perché sei tornato?”
“Io e Annica ci siamo lasciati..”
“Ah.”
Rise sarcastico:
“Bambolina, lo so, non.. Forse un giorno troverò la mia strada, ma per ora so che è qui. Accanto a voi.”
Sentii il portone aprirsi e mi voltai verso la sala d’ingresso.
“Sono tornato, bimbe!”
Vidi Shana che portava Rocky ad Axl, lui che la stringeva, chiamandola principessa, sorridendole e baciandola. Guardandoli non riuscii a non rimanere incantata e venne da sorridere anche a me.
I suoi occhi si posarono sui miei e si aprirono in un sorriso ancora più grande.
Gli andai incontro, ci baciammo.
“Ciao, splendore..”
“C’è una sorpresa..”
Alzò lo sguardo dietro alla mia spalla e lo vide, vide Izzy, in quel suo solito sorriso da bastardo innocente, come se non avesse condiviso tutto quel casino con il cantante, come se non fossero cresciuti insieme, come se fosse tutto semplice e non intricato, complicato o distruttivo com’era stato realmente..
Ax gli andò incontro quasi incredulo, con tutti i conflitti con cui si erano salutati alle spalle, mentre si guardavano e si chiedevano scusa solo con gli occhi. Ma si vedeva, si vedeva che se lo stavano dicendo, che si stavano dicendo tutto, tutto quello che in cinque anni non si erano potuti dire, e quando poi, si abbracciarono, lo fecero senza rimpianti, perché, in fondo, un’amicizia non è altro che un’attesa.
Attesa di un perdono, di un incontro, di un abbraccio.
Attesa di un ritorno avvenuto dopo cinque fottuti anni.
E mentre Rocky mi si stringeva al collo e io guardavo i due abbracciarsi, ripensavo a noi: a me e ad Axl, ma anche a Duff, che ora aspettava la sua prima bimba, con metà fegato andato a puttane nel ’94, per via dell’alcol, ma un sorriso mai stato così grande. Pensavo a Slash che dopo il divorzio da una moglie dipendente e stupida si preparava a ricominciare. A Steven, che nonostante la lontananza e un tentativo di suicidio, ora cercava di riprendersi, con un motto diverso per una nuova vita: ora avrebbe lottato contro sé stesso, per tornare a lottare con e contro il mondo.
E mentre riosservavo le nostre vite attraverso i miei pensieri, incontravo anche dolore, urla soffocate in una band che pian piano andava sciogliendosi tra i ricordi, media che non smettevano di parlare di odio, di conflitti inesistenti tra vecchi compagni di band, e, nonostante tutto, noi tiravamo avanti, perché, alla fine, se davvero si crede in quel “Carpe diem”, che, spesso e volentieri, consideriamo più come uno stupido proverbio che come un vero stile di vita,  la pace te la conquisti pensando al momento, all’istante, alla situazione in cui ti trovi con gli altri e, soprattutto, con quello che sei realmente.
Inoltre, per quanto i sogni di grandezza possano esistere, per quanto questi possano realizzarsi, alla fine, è inutile girarci intorno, è l’amore, che sia esso per un amico, per un figlio, per il marito, che ti dà la possibilità di vivere con una serenità perpetua, infinita, tangibile.

Quando quella sera, andammo a festeggiare in un locale il ritorno di Izzy, rimasi in disparte, ad osservarli: mentre Axl stava a parlare con Slash per quelle che sarebbero diventate ore, mentre Duff divideva una pizza con Stradlin presentandogli Susan, la splendida compagna del bassista,
io ricevetti una telefonata:
“Minnie, sono Alan..”
“Ehi, è un piacere risentirti..”
“Axl non risponde al telefono, ho bisogno di parlargli..”
Lanciai un’occhiata ad Ax, aveva lasciato il cellulare a casa.
“Puoi riferire tranquillamente a me..”
“Ah, certo.. Hai letto l’ultimo di Kerrang? C’erano alcune interviste ai fans dei Guns..”
“Purtroppo non ho avuto tempo, perché? C’è qualcosa che non va?”
Sospirò, per poi continuare:
“ I fans sono furiosi.. Sentono la mancanza dei vecchi Guns, della vecchia formazione, alcuni incolpano Axl e altri Slash.. Si stanno dividendo in due veri e propri schieramenti.. E il punto è che io, come loro manager, ho intenzione di alimentare questa situazione”
Ascoltai senza capire:
“Alimentarla? Anziché abbatterla? E perché mai?”
“Per un semplice motivo, Minnie: soldi. Pensaci: i fan sono disperati perché Slash ha abbandonato il gruppo e spereranno per anni in una reunion. Quando questa arriverà, se mai arriverà, sarà il concerto più pagato della storia, mentre l’attesa che li separa da questa sarà alimentata da articoli, gadget, album, interviste.. Tutto incentrato su questo: l’odio tra Axl e Slash, si tratta solamente di Marketing..”
Rimasi spaesata ad ascoltarlo. Di solito mi rivolgevo a Brian per ogni questione, ma in quella situazione ero impotente: io ero solo la moglie e un’artista che, seppur della stessa etichetta discografica, aveva piani di lavoro differenti.”
“Niven, perdonami.. Ma non capisco davvero perché non rendere, invece, pubblico il fatto che Axl e Slash siano rimasti amici! Si conoscono da quindici anni, mi stupirei del contrario! Il pubblico non si farà influenzare così facilmente..”
“Ti ricordo, con tutto il rispetto, che non hai alcuna voce in capitolo.. Axl era già a conoscenza di questa possibile soluzione.. E ti assicuro che il pubblico è incredibilmente influenzabile, dipende da noi.. In più, ho già parlato con Slash, che si è reso disponibile a supportare questa situazione nelle interviste..”
Scossi la testa:
“Axl non lo farà..”
“Probabile, anche se l’alternativa sarà non fare interviste.. Ma immagino che ad Axl farà piacere scomparire per un po’, dedicarsi alla famiglia..”
Iniziai ad innervosirmi:
“Sinceramente, non credo che sia una soluzione utile.. I Guns sono la band più odiata del momento! Non credo che le tue scelte fino ad ora siano state così giuste..”
“Ma Minnie! Pensaci, i Guns N’ Roses nemmeno esistono più..”
Rimasi affranta, a boccheggiare al telefono. Già. Era tutta questione di soldi. Marketing. La musica che fine aveva fatto?
Alan mi disse di parlare ad Al della telefonata e mi salutò frettolosamente. Mi voltai di nuovo verso i tavoli del locale. Axl rideva mentre ascoltava Slash, e mi sorrise con lo sguardo quando mi vide. Io ricambiai.
Come poteva il mondo restare all’oscuro di tutto? Come? I fan si chiedevano quando mai i Guns N’ Roses sarebbero tornati quelli di un tempo, e io intanto li guardavo e pensavo a quanto fossero stupidi, perché i ragazzi non erano mai stati così tanto band, come in quel momento.

***

“Rocket Queen Rose? E’ un vero piacere conoscerti..”
Guardai Rocky sorridendo:
“Non saluti il dado, amore? E’ lo zio Izz..”
La bimba si nascose dietro alla mia gamba, tirandomi i pantaloni per essere presa in braccio.
Izzy rise per poi chinarsi per dare una carezza a Rocky, pur rivolgendosi a me:
“Sei cambiata tanto dall’ultima volta che ti ho visto..”
“Sono passati cinque anni!”
“Cinque? No.. Poco più di quattro..”
“Ti sbagli, quattro anni fa era il ’93..”
“Già. E tu eri in coma.”
Lo guardai con gli occhi sgranati. Non era stato un sogno.
“Come hai fatto?”
“Forse sono un angelo e non lo sai..”
Lo fissai sempre più incredula, un po’ ridendo, un po’ spaesata.
“Perché mai Duff chiama me Angelo, quando sei tu il mio?”
“Oh, figurati, forse non serve essere un angelo.. Forse basta un po’ di amore”
“Sei completamente pazzo..”
Scosse la testa e mi guardò ridendo:
“Sempre e per sempre, di te”
Gli diedi un buffetto sulla guancia.
“Sai, ci sono così tante cose che dovrei raccontarti, ora che sei tornato..”
“Fallo!”
“Ci vorrebbe troppo tempo..”
“Non ho impegni per oggi”
Gli sorrisi
“Non so nemmeno da dove cominciare..”

“Comincia.. Dall’inizio”

Fine


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note del produttore                                                      11/04/2014

Quando proposi a Minnie di scrivere una sua autobiografia, era abbastanza scettica. Eppure ho sempre amato il modo in cui scriveva in alcuni dei suoi racconti e ho pensato che alla fine non esistesse storia più bella della sua, di lei e di Axl, della nostra.
Sono riuscito a convincerla dicendole che avrei prodotto io il suo lavoro, tanta era la fiducia che riponevo in questo progetto, e alla fine il libro fu ultimato: grazie anche al contributo di Axl, che prima della pubblicazione ha aggiunto i suoi pensieri in ogni capitolo, per rendere il tutto più comprensibile ai lettori, il risultato è stato superiore alle mie aspettative. Sono sempre stato molto fiero di Minnie sia come artista che come persona, apprezzo ogni parola che ha utilizzato e, alla fine, le persone che la conoscono bene e che hanno letto questa storia, non si sono sentiti traditi scoprendo alcuni dettagli che fino ad ora erano rimasti segreti.

A così tanti anni di distanza dalla pubblicazione del libro, mi sono sentito in dovere di aggiungere questa nota, soprattutto per il bisogno di aggiornare il lettore su alcune cose:
al momento, io, dopo il mio ultimo album da solista uscito due anni fa, mi sono ritirato dalle scene per dedicarmi alla mia famiglia e ai miei amici, che sì, comprendono ancora i cinque ragazzi della prima formazione dei Guns, per quanto tutti vogliano farvi credere il contrario.
Steven sta lottando. Da troppi anni, è vero, ma almeno ha la forza per non smettere mai, fortunatamente, ha trovato la donna che può almeno dargli quel tanto di supporto che gli basta per continuare a sperare.
Duff, il grandioso Duff, sposato con Susan dal ‘99 e padre di due fantastiche ragazze, Grace e Mae Marie, continua a brillare, fregandosene finalmente del personaggio e concentrandosi sull’unica cosa che alla fine lo ha da sempre veramente appassionato: la musica. La sua band attuale, i Walking Papers, sono una tra le supporter band più apprezzate degli ultimi anni.
Slash, quel “Metà animale, metà uomo” così come veniva definito da Ax nell’88, è sposato da più di dieci anni con la donna forte di cui aveva bisogno, Perla, e, i suoi due bambini, London e Cash, sono le sue due fotocopie di quando aveva la loro età.
I suoi concerti sono sold – out ovunque, i suoi ultimi album da solista sono fenomenali, e l’arrivo di un ultimo LP alla fine dell’anno ci fanno restare in una trepidante attesa.
Axl e Minnie, dopo Rocket Queen, hanno avuto un altro bambino, Kevin Christian, soprannominato KC, nato nel ’99. Il nome, oltre che dal fatto che i ragazzi non sapessero decidere quale gli piacesse di più, danno le stesse iniziali di un uomo che a Minnie, come a tutti noi, manca ancora oggi.
La carriera di Minnie, non ha mai smesso di brillare, mentre Axl ascolta imperturbabile le critiche sulla sua, mentre poi torna a casa o viene da me, dicendoci che a lui ormai interessa solo vedere la sua famiglia, i suoi amici, e che del resto del mondo, non gliene frega più nulla.
Non ha una crisi di bipolarismo dal 1996.
Quest’ultima situazione, è stata causata dall’abbandono di Slash della band: per la rabbia, Ax si è tagliato i capelli.
Fortunatamente, i due, dopo un paio di mesi, si sono riconciliati, anche se nessuno ha mai voluto parlarne.

Se ve lo stavate chiedendo: incredibilmente, Ax, quando ha scoperto che Minnie è andata a letto con Duff, ha affrontato la situazione con grande serenità e con un sorriso sul volto e non è affatto andato in crisi.
Io, invece, sì.

Dannatamente fiero e orgoglioso della mia migliore amica, mia sorella, mia musa e mia attuale fonte di ispirazione,
Izzy Stradlin





--------------------------------------------
Nota dell'autore: 
E siamo così giunti alla fine di questa ff. Ringrazio tutti i lettori, coloro che hanno lasciato recensioni, e coloro che hanno letto in silenzio questa storia. Nel caso qualcuno volesse farmi sapere cosa ne pensa della storia, del finale o di qualche altra cosa in particolare, può benissimo lasciare scritto qualcosa ** Detto questo spero che il racconto vi abbia appassionato e che sia riuscita almeno in parte a trasmettervi l'idea che io mi sono fatta di Minnie e del suo rapporto con i Guns, con Axl e con il mondo dello spettacolo. 
Detto questo vi saluto con un a presto, sperando che io riesca a trovare l'ispirazione per qualcosa di nuova il prima possibile. 
Ciao a tutti ^^
Grazie per essere arrivati fino a qui :D

Un abbraccio

Nicky Rising :P
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses / Vai alla pagina dell'autore: Nicky Rising