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Autore: BringMeSunshineLiam    29/05/2015    0 recensioni
L'amore è dappertutto. Spesso non è
particolarmente nobile o degno di note, ma comunque c'è: padri e figli, madri e
figlie, mariti e mogli, fidanzati, fidanzate, amici. Io ho la strana sensazione
che – se lo cerchi – l'amore davvero è dappertutto. [Love Actually]
Genere: Generale, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Movieverse | Avvertimenti: Triangolo
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Quando si è innamorati basta poco per toccare il cielo con un dito. Oggi quel cielo mi ha inghiottito; ho esaurito ogni forza per andare avanti, il corridoio buio che mi trovo innanzi probabilmente conduce esattamente al centro della Terra. Ogni giorno ho fatto un passo in più verso esso, allontanandomi da lei e da tutto quello che mi ha dato. Ho temuto il peggio per lei, ma ora questa paura non esiste più. Mi sono abituato all'idea di averla persa ed oggi vado via più forte di prima. Un'altra notte ancora non è più una speranza per i miei sensi di colpa. Ha risucchiato la mia vita come una sanguisuga ed io gliel'ho lasciato fare, trascinandomi con lei verso un punto di non ritorno. Assieme a lei sono andato via anch'io, per la seconda volta. Il tragitto dalla finestra dalla quale ho visto il sole tramontare e risorgere ogni santo giorno al suo letto sembra non terminare mai. Decido di non sedermi, l'ho fatto tante volte e tutte quante sono stato troppo debole per alzarmi ed andare via. Cerco di trattenere le lacrime un'ultima volta, ma non posso fermare lo sforzo di cacciarle via. Poggio le labbra tremanti sulla sua fronte fredda, portandomela al petto priva di sensi. Non perdo tempo a voltarmi di nuovo prima di chiudermi la porta alle spalle. Resto qualche minuto ancora appoggiato al muro, ma poi mi decido a camminare lontano. Lontano. Quanto lontano si può andare? Mi sento terribilmente solo adesso, mentre trascino i piedi sul pavimento e prenoto l'ascensore per uscire da questo inferno. Quando le porte si aprono, un medico mi urta violentemente ma non ci faccio caso. Per quanto mi riguarda, potrebbero benissimo passarmi attraverso e non sentirei niente. Il vetro è macchiato dell'impronta della mia schiena quando mi appoggio ad esso con aria stanca e morta; le mie unghie graffiano il tasto 0 quando distrattamente lo pigio. Due mani forti si infilano in mezzo alle porte prima che esse si chiudano definitivamente. Aiuto chiunque ci sia dall'altra parte armeggiando con le dita in suo soccorso. "Camera 130" dice allarmato. La camera di Lisa. "Non m'importa più niente" se fossi leggermente più cosciente di come lo sono ora, mi prenderei a schiaffi da solo. "Io se fossi in lei tornerei indietro". Rialzo lo sguardo giusto in tempo per farlo accendere di nuovo. Lo spingo lontano quando inizio a correre in direzione della camera; questa volta, però, sembro impiegarci meno tempo di prima. Sbatto la porta contro il muro, fregandomene quando mi intimano di far silenzio. I disegni sullo schermo della macchina non sono più una linea bassa e quasi immobile. Mi riprendo la mia vita risucchiando anche la sua. All'improvviso, ogni ora trascorsa ad agonizzare qui dentro, ogni minuto trascorso a piangere, ogni secondo utilizzato per riportarla in vita sembra essere stato soltanto una mia fantasia. Completamente fuori controllo, sento qualcuno spostarmi i capelli per farmi indossare una maschera. Le sue dita si muovono piano verso le mie, le sue labbra si dischiudono leggermente a formare una O. Mi tirano indietro quando cerco di avvicinarmi a lei per sentire cosa sta dicendo, ma presto ogni lettera viene fuori forte e chiara componendo il mio nome. Lo dice ancora e ancora e ancora, fin quando anche io non mi decido a pronunciare il suo. "Lisa" sembra strano adesso che riesco finalmente a dirlo dopo così tanto tempo. Il suo nome viene fuori costipato nel tessuto fine della mascherina, così la sposto per chiamarla di nuovo. "Lisa" "Niall" sorride al pensiero di avermi accanto. Pian piano che passa il tempo, riesce anche a rafforzare la presa sulla mia mano. "Deve uscire adesso" mi tirano su contro la mia volontà, ma l'ultima cosa che lascio prima di vederla finalmente sveglia dietro il vetro è la sua mano. Scatto in piedi come una molla appena il medico si fa spazio tra la gente per venirmi incontro. Il mio stomaco adesso è più pesante, perché oltre l'acqua che ho bevuto in sostituzione di un pasto vero c'è anche qualcosa di estremamente più sostanzioso. Anche la stanchezza comincia a farsi sentire dopo molte notti trascorse senza chiudere occhio. "E' completamente sveglia" annuncia. Lo abbraccio con forse troppa enfasi. "Vorrei parlarle un attimo, ma preferirei che lo facesse prima con lei" dice serio. Non peso le sue parole, troppo occupato a pensare ad altro. Amichevolmente, gli batto una spalla e cammino sorridente verso la camera. La pelle sembra tirarmi quando lo faccio. Apre gli occhi e li accende di felicità appena mi vede. Allunga una mano verso di me ed io gliela prendo, portandola alle labbra. "Mi sei mancata" asciugo con le sue dita una lacrima di felicità. "Non è da molto che non ti vedo" sussurra piano. Mi acciglio quando le sento pronunciare quelle parole. "Devo chiederti scusa, Niall". Dietro di me, la porta si apre. Mi volto per scoprire Liam. "Di cosa devi scusarti?" le chiedo, ancora guardando lui. Mi prende la mano sinistra e disegna con le dita la circonferenza del mio anulare. "Dov'è?" "Lisa, io mi sento terribilmente in colpa per averti costretta" riporto ancora la sua mano alla mia bocca , baciandola ripetutamente. "Mi sono sentito in colpa ogni giorno" "Ogni giorno?" "Si" annuisco. "Se sei qui è solo colpa mia". "Se tornassi indietro, rifarei tutto quanto" "Non dirlo nemmeno per scherzo. E' stata la peggiore esperienza che ho vissuto". La sua espressione cambia radicalmente. "C-cioè tu non lo rifaresti?" "No, Lisa. Non ti metterei mai nella condizione di scegliere tra me e lui" "Ma io volevo scegliere te, solo che-" prova a dire, ma la fermo. "Adesso basta. Sei di nuovo qui con me adesso" avvicino la mia bocca alla sua, baciandola delicatamente. Questo è tutt'altra cosa rispetto a baciare un paio di labbra fredde ed immobili. "La prossima volta che decideremo di fare un viaggio, al massimo ci sposteremo da casa tua a casa mia" rido. "Di che viaggio stai parlando?" mi fermo sulle sue labbra. Apre gli occhi e mi guarda stranita. "Del nostro viaggio a Parigi" mi stacco. Dall'espressione che fa, sembra non sapere minimamente di cosa io stia parlando. "Non lo ricordi?" anche Liam si avvicina, particolarmente interessato. "Si, certo che lo ricordo. Ma-" "Ma?" chiede lui. "Ma, quello lo abbiamo già superato. Insomma, io parlavo del matrimonio" . Guardo Liam per cercare di capire, ma a quanto pare anche lui si trova nella mia stessa situazione. "Quale matrimonio, Lisa?" mi alzo. Vorrei parlarle, ma preferirei che lo facesse prima con lei. "Del nostro" ci indica. "Non te lo ricordi?" domanda, come fosse sicura che sia accaduto davvero. Nego. "Io parlavo dell'incidente che hai avuto a Parigi, Lisa" dico. "Io ho avuto un incidente?" domanda, sorpresa. Liam mi guarda come se stessimo parlando con una pazza. "L'aereo è caduto e tu sei stata in coma da quel giorno" le spiega Liam. Io intanto ho già fatto dei passi indietro verso la porta. "Non c'è stato nessun matrimonio, Lisa" "Si" dice lei. Liam scuote il capo. "Si. Liam tu mi hai accompagnato all'altare e Harry, Harry... dov'è Harry? Harry mi ha fatto da testimone e Zayn era il tuo" mi indica. Apro subito la porta, ma sbatto contro il medico. "Poteva dirmelo subito che era diventata pazza" sbotto. "Non è pazza. Il suo cervello, per quanto sia un caso raro, ha elaborato delle immagini e ci ha costruito una storia attorno. La sua morte apparente le ha permesso di sognare, se così vogliamo dirlo; per farle capire il concetto, immagini la fase REM di un sonno in cui un soggetto per l'appunto sogna" spiega chiaramente. "Lei ha sognato del nostro matrimonio?" domando confuso. "Non solo. Ricorda ogni particolare prima di quel momento" "Ma come è possibile!? E' una cosa normale?" "No, non lo è. Come le ho detto è un caso raro. Abbiamo monitorato il suo cervello e per noi non c'erano segni di miglioramento, era morto, ma al contempo una parte di esso era viva ed è stata capace di "sognare". Non è cosa nuova che una persona, ripresa dal coma, non ricordi nulla di ciò che è stato prima, ma lei ricorda anche particolari che potrebbero essere facilmente dimenticati, in un modo o in un altro" "Tipo?" "Ha ingerito delle pillole la sera prima della partenza e ricorda di aver mandato un messaggio a suo fratello per avvertirlo della tempesta in arrivo". Deglutisco. "Dice di lei che è morto in mare". "Io?" mi indico come un cretino. Annuisce. "Si è svegliata in seguito ad un incidente. Visione pre-morte, se vogliamo essere precisi, un'esperienza che Alyssa ha vissuto pochi secondi prima di aprire gli occhi. La sua fidanzata è un vero miracolo, nel vero senso della parola". Lisa mi ha raccontato ogni particolare del suo "sogno". Siamo felicemente sposati adesso e nostro figlio, Theo, ha tre anni. Siamo una grande famiglia allargata; Liam occupa la mansarda della nostra villa ed è alla costante ricerca della sua anima gemella. Voi invece ricordate quella ragazza mora, bellissima e un po' troppo scontrosa? E' fidanzata con Harry e ogni volta che sono in pubblico non fanno altro che litigare, ma poi trovano sempre un modo per fare pace e rimanere insieme. Li abbiamo scelti per battezzare il nostro bambino e quando Theo chiama zio Harry, lui si scioglie completamente. Gli ha insegnato a fare pipì come i grandi e ad esultare per un goal, pur non capendo niente di calcio. Zayn invece gira il mondo per lavoro, ma quando è di ritorno ha un posto tutto suo nel piano di mezzo della nostra villa. E' innamorato perso di Ivy ed è estremamente geloso. Progettano di sposarsi di qui ad un anno. Ognuno di noi ha messo a posto ogni singolo tassello della propria vita ed io, io ho finalmente trovato il mio posto felice nel mondo.
   
 
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