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Autore: Eles818    02/06/2015    5 recensioni
Tratto dalla storia:
James e Lily si guardarono inorriditi, mentre gli occhi del loro bambino diventavano due pozze scure e cominciava a piangere disperato, come un bambino non potrebbe mai fare.
Voldemort lo stava torturando e loro non sapevano cosa fare. Lily cominciò a piangere, pregando che la protezione che aveva fornito al figlio servisse a qualcosa.
E mentre pregava e piangeva, mentre il marito sussurrava incantesimi di protezione verso il figlio, tutto finì.

La famiglia Potter unita contro il primo ostacolo posto da Voldemort.
Primo libro della serie completamente rivisitato.
La storia di Harry Potter, il Bambino Sopravvissuto, come sarebbe potuta andare.
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Harry Potter e la Pietra Filosofale

Terzo Capitolo


2 Settembre 1991 – Hogwarts

 

Il giorno dopo, Dorea si svegliò di soprassalto, memore di un sogno in cui la madre le urlava contro di alzarsi altrimenti il treno l’avrebbe lasciata a Londra.

Resasi conto che era solo la suggestione di ciò che era successo ventiquattrore prima, si guardò attorno rincuorata. I tendaggi rossi e oro ricoprivano il suo letto e quello delle altre compagne, dando un’atmosfera di serenità e forza al suo dormitorio. Aleggiava tutt’intorno l’odore di legno d’acero e, appena aprì di poco la finestra, anche di rugiada. Si rese conto che erano appena le sei del mattino e che le lezioni sarebbero cominciate alle nove.

Lei, però, non aveva assolutamente più sonno, perciò scese dal letto e prese i suoi vestiti per cambiarsi.

Dopo poco fu pronta e, mentre si pettinava i lunghi capelli neri, senti un mugolio proveniente da un letto. Si girò e vide Hermione Granger stropicciarsi gli occhi e sbadigliare. Quella, quando si accorse di essere osservata, arrossì e sorrise dolcemente.

«Buongiorno Dorea! Sei già sveglia?»

Dorea, di rimando, rise per la sua faccia buffa. «Sì, voglio esplorare un po’ il Castello! Vuoi venire con me?»

Hermione storse un po’ il naso, pensierosa. Evidentemente non voleva cacciarsi nei guai.

Dorea, notando il suo tentennamento, decise di provocarla. «Eddai! Sei una Grifona, si o no?» e ghignò malandrinamente.

L’altra, allora, la guardò con occhi lampeggianti e annuì. «Cinque minuti e sono pronta!»

 

 

«Secondo me siamo già passate da qui.»

Hermione si morse il labbro. «Non è possibile, questi corridoi sono tutti uguali!»

«Non perdiamoci d’animo, sono convinta che questa è la strada giusta per arrivare alla Sala Grande. Fidati di me!»

«Mi sono già fidata di te, e guarda come siamo finite.» Borbottò l’altra.

«Guarda che ti sento!»

Hermione le sorrise furbescamente.

«Vieni, ti dico io dove andare.» Girò un paio di volte a destra, un po’ più sicura di sé, fino ad arrivare a una scala che portava al piano di sotto. La imboccarono e, svoltando a sinistra, ritrovarono l’enorme portone della sera prima.

«Ma come hai fatto?» Dorea guardò sorpresa l’amica, che alzò le spalle, sorridendo apertamente.

Si guardarono raggianti ed entrarono, dirigendosi al loro tavolo, ormai gremito.

«Dor, EHI, siamo qui!»

Hermione fece scattare i suoi occhi verso la voce e vide che Harry si sbracciava per chiamare l’amica. Si guardò attorno, cercando un posto per sé, non sentendosi molto bene accetta. Subito dopo aver pensato ciò, però, si sentì trascinare e vide Dorea con gli occhi così luminosi da abbagliare il sole.

«Buongiorno Harry!» E gli scoccò un bacio sulla guancia. «Ciao Ron, come va?»

Quello annuì, sputacchiando qua e là, facendo ridere tutti.

«Ciao.» Mormorò timidamente Hermione, con lo sguardo basso.

«Ehi Hermione, ciao! Siediti dai. Dove siete state?»

Lei alzò la testa sorpresa e vide Harry sorriderle genuinamente, indicandole il posto accanto al suo.

«Abbiamo girato un po’ per il Castello, ma non abbiamo scoperto niente di niente!» Sbuffò Dorea, accanto a Ron.

L’amica annuì, sconsolata. «Un buco nell’acqua.»

Harry la guardò, incerto. «Un che?»

Lei si trattenne dal ridere. «Un modo di dire babbano. Vuol dire che è andata male.»

«Oh. – si grattò il capo – mi ero già immaginato chissà cosa.» E scoppiò in una risata contagiosa.

In quel momento, un centinaio di gufi ruppero la tranquillità mattutina.
Hermione osservò il suo gufo bruno, Alec, fermarsi davanti a lei, porgerle una lettera e beccare la sua colazione.
Lesse le poche righe dei suoi genitori, fieri della sua entrata in Grifondoro, dove le davano altre mille raccomandazioni. Si raccomandò mentalmente di scrivere ai suoi il più presto possibile, altrimenti si sarebbero preoccupati come non mai. Era la prima volta che avevano la loro preziosa figlioletta lontana da casa per così tanto tempo.
Mentre cominciava a servirsi di un’abbondante colazione, osservò Harry accarezzare la sua Edvige e leggere la sua lettere assieme a Dorea, per poi confrontarle.

Ron, invece, parlava concitato con i gemelli mentre apriva una lettera per tutti loro.
Aveva capito che era una famiglia numerosa, la sua, e provava una certa invidia. Anche lei avrebbe voluto un fratellino o una sorellina, da coccolare e a cui raccontare di Hogwarts e della magia.
I suoi pensieri s’interruppero solo quando la McGranitt si avvicinò per consegnare gli orari per tutti.

Finirono di mangiare e andarono verso l’aula di Pozioni, la prima lezione assieme ai Serpeverde.
Rischiarono di perdersi ancora, ma alla fine arrivarono in orario. Videro quelli dell’altra Casa parlare tra loro, finché uno di loro si avvicinò, un biondino, platinato, con l’aria arcigna e sprezzante.

«Un’altra Black a Grifondoro. Vedo che tuo padre ha fatto un buon lavoro anche con te. Prima fa cadere in disgrazia la sua Casata e poi ne crea un’altra di Traditori del Sangue.»

Il tono era così duro che Hermione si sorprese di quanta malignità un ragazzino della loro età potesse provare.

«Non parlare male di mio padre. È mille volte migliore di voi Malfoy.» Dorea rispose imperiosa e indifferente, mandando scintille dai suoi occhi grigi, adesso somiglianti a due tizzoni ardenti.  

«Se pensare questo ti consola… Di sicuro non avrai mai il prestigio che abbiamo noi nel mondo magico.» Un ghigno beffardo illuminava il volto del biondino.

Dorea rise malvagia, tanto che fece rabbrividire Hermione, ancora estranea a quel lato di lei.

«E il prestigio da chi lo avete avuto? Dai vostri parenti ad Azkaban? Scommetto che siete fieri delle loro gesta!»

Malfoy divenne livido di rabbia. «Come osi!»

Harry trattenne Dorea, a cui pulsava la vena sul collo. «Lascialo stare. È solo un pallone gonfiato che non sa quello che dice. Vieni, andiamo in classe.»

Con voce rassicurante calmò l’amica e, prima di aprire la porta per entrare in aula, scoccò un malevolo sguardo a Malfoy con un chiaro messaggio: Non finisce qui. 

 

 

 

NdA: 

Carissimi lettori, 

Siamo arrivati al terzo capitolo di questa storia! Ho deciso di aggiornare stasera perchè domani probabilmente non lo farò! 

Anzi, lo farò perchè giovedì sarò impegnata tutto il giorno a scuola e quindi l'aggiornamento salterà! :(

Spero che la storia continui a piacervi. Vi ricordo che potete partecipare come personaggi della storia presentadomi i parametri di cui ho parlato nei capitoli precedenti! 

Qui abbiamo visto un altro aspetto di Dorea e abbiamo notato le differenze dal libro della Row: un diverso incontro con Malfoy e l'inizio dell'amicizia con Hermione completamente diverso, e grazie a Dorea! 

Hermione rimane la solita saccente, spero lo sappiate, ma l'avere un'amica riesce a farla schiudere fin da subito! 

Ci vediamo domani con il prossimo aggiornamento, 

Un abbraccio

Eles


ANTICIPAZIONI QUARTO CAPITOLO:

 

Mentre Hagrid chiedeva notizie di Charlie, il fratello di Ron, Harry si accorse di un giornale lasciato sul camino. Il titolo lo attirò.

ULTIMISSIME SULLA RAPINA ALLA GRINGOTT

Proseguono le indagini sulla rapina avvenuta alla Gringott il 31 luglio scorso a opera di ignoti maghi e streghe oscuri. Oggi i goblin della Gringott hanno ripetutamente affermato che nulla è stato trafugato. Anzi, la camera di sicurezza dai rapinatori era stata svuotata il giorno stesso. *

  
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