Erano giorni ormai che Shikadai parlava poco.
Il suo broncio annoiato, così simile a quello del padre aveva lasciato il posto ad uno sguardo sognante e perso nel vuoto.
Temari non poté fare a meno di trovare il suo atteggiamento alquanto strano e forse addirittura bizzarro.
«Shikamaru»  lo chiamò un pomeriggio, sperava che lui sapesse cos’aveva in quei giorni il suo bambino
«Dimmi» chiese facendo girare la sedia per guardarla, sembrava preoccupata
«Non hai notato qualcosa di strano in Shikadai?» aveva preferito andare dritta al punto, non le piacevano i giri di parole
«Qualcosa di strano?» chiese senza capire e a Temari sembrò che cadesse dalle nuvole. Come poteva non fare attenzione a questi piccoli ma essenziali particolari?
«Sì ultimamente parla poco o niente e ha l’aria sempre sognante» disse con apprensione.
«Si sarà preso una cotta per qualche sua compagna» disse in tono quasi seccato
«Una cotta? Non è troppo piccolo?» la prima parola era uscita quasi urlando dalle sue labbra. Shikamaru aveva sempre sostenuto che per la moglie il figlio sarebbe stato in eterno un bambino.
Rise divertito «Non ti sei accorta che ha sempre lo sguardo fisso sul girasole che ha messo in camera sua?» lo guardò senza capire, cosa centrava quel fiore?
«Temari, Shikadai ha dodici anni» rise ancora «Sta crescendo, prendersi una cotta per una compagna è normale a quest’età»
La vide abbassare il capo e nel vederla così un forte e irrefrenabile moto di tenerezza misto a compassione lo costrinse ad alzarsi dalla sua sedia per correre a stringerla in un abbraccio. Sapeva che per lei era difficile accettare che il suo bambino stava crescendo e l’unica cosa che lui poteva fare era starle accanto in quel difficile momento.
La sentì perfino singhiozzare fra le sue braccia, con il volto nascosto nell’incavo del suo collo. Le massaggiò la schiena «Su Temari, sapevi che sarebbe cresciuto» disse e sulle sue labbra si dipinse un sorriso, gli sembrava strano vedere sua moglie così debole e indifesa
«Speravo non così in fretta» ammise poi asciugandosi le lacrime e appoggiando la testa sul petto del marito
«Tutti cresciamo, e noi genitori non possiamo fare altro se non goderci appieno l’infanzia dei nostri bambini, e noi due l’abbiamo fatto ma ora è giunto il momento che lui inizi a cavarsela da solo» le baciò la fronte
 
 
 
 
Angolo autrice <3
Salve a tutti, eccomi finalmente, in ritardo al massimo come mio solito XD con questo nuovo capitolo.
Immagino che qualsiasi genitore si trovi davanti a questo difficile momento. Temari è di carattere molto forte e tende a nascondere il suo dolore, ma credo che davanti alla crescita del figlio potrebbe comportarsi così.
Purtroppo per questo breve capitolino non posso basarmi sulla mia esperienza personale perché mia madre appena ha scoperto la mia prima cotta ha iniziato a prendermi in giro e la notte, quando parla con mio padre, non ha mai accennato a tutto questo.
Quindi ho fatto tutto a mia immaginazione e spero possa piacervi.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Hika<3