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Autore: Vavi_14    04/06/2015    2 recensioni
A pochi mesi dalla morte dei loro genitori, Itachi e Sasuke si ritrovano improvvisamente soli, obbligati a coniugare gli studi con la gestione di un'Azienda prestigiosa che il maggiore ha ereditato in quanto primogenito della famiglia Uchiha. In questa situazione già ostile accadrà un fatto imprevisto che sconvolgerà per sempre le vite dei due fratelli. Starà a loro decidere se arrendersi alla crudeltà del fato, oppure continuare a lottare assieme per riemergere dal baratro che minaccia di inghiottirli per sempre.
***
Ho deciso di provare a pubblicare una long alla quale sono molto affezionata, perciò spero tanto di riuscire a far appassionare anche voi.
La storia contiene più di un nuovo personaggio e l'OOC è solo per sicurezza, io ho fatto del mio meglio! :)
[Prologo modificato]
Buona lettura!
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha, Shisui Uchiha, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 31
Kimi monogatari

 

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“E' la prima volta, vero? Che dormi nella stessa casa di una ragazza senza andarci a letto.”
Itachi aveva cominciato a preparare la cena per quella sera e, dopo aver ascoltato da suo cugino la descrizione della visita di Aoko, pensò che tormentarlo fosse un ottimo modo per passare il tempo.
“Vedi di non infierire – commentò l'altro, passandogli la busta con il pesce fresco che avevano appena comprato al mercato – te ne approfitti solo perché tu invece te la stai spassando con la tua ragazza, di la verità?”
L'espressione enigmatica del cugino lo convinse a non demordere.
“Avanti, non vorrai darmi a bere la storiella della serata romantica davanti al pianoforte? Una volta ho letto un'intervista dove si chiedeva ad un pianista se fosse meglio il pianoforte o il sesso.”
Itachi cominciò a spolpare il povero salmone.
“E sai cosa ha risposto lui?”
Il cugino negò con la testa, preparandosi al peggio.
“Che era meglio fare sesso sul piano”
Itachi ringraziò di non avere utensili taglienti per le mani. “E' una cosa squallida” replicò, senza nascondere un po' di disgusto.
Shisui alzò le spalle. “Beh, a me non sembra così male. E comunque non sarete rimasti tutta la sera a strimpellare Fra Martino Campanaro, quindi prima o poi ti
costringerò a vuotare il sacco, che tu lo voglia o no.”
“Ti spiacerebbe scolare il riso?”
Il cugino sbuffò e lo sorpassò per poter togliere la pentola dal fuoco.
“Ma sì, continua pure a cambiare discorso. Tanto quando arriverà Mitsuki lo chiederò direttamente a lei”

Itachi alzò gli occhi al cielo e gli passò una ciotola verde senza distrarsi dalla difficile operazione di pulizia del pesce. Non era mai stato un grande amante del sushi, ma decise di fare un eccezione per quella serata così speciale. Era la prima cena che organizzava dopo tanto tempo ed aveva tutta l'intenzione di renderla indimenticabile per ogni ospite che ne avrebbe preso parte. Si trattava di poche persone, le stesse che nell'ultimo periodo gli erano state vicino e lo avevano sostenuto in ogni momento difficile. Voleva ringraziare tutti per aver permesso a lui e a suo fratello di superare gli ostacoli sul loro cammino e, sebbene la strada non fosse ancora tutta in discesa, sentiva che adesso potevano davvero iniziare un nuovo percorso.

“Ma sei sicuro che bisogna cominciare a cucinare da adesso?” borbottò Shisui, che non era neanche riuscito a versare il riso nel contenitore senza farne cadere un po' sul tavolo. “Insomma, sono le sei di pomeriggio.”
Itachi pulì al volo la distrazione di suo cugino. “Il sushi richiede del tempo, Shisui. Se ti annoi perché non vai a chiamare mio fratello?”
“Se è chiuso in camera sua meglio lasciarlo stare, non credi? La partenza di quella ragazza deve averlo turbato parecchio.”
Itachi sorrise. “Forse. Ma ti stupirai di quanto è cambiato da quando l'ha conosciuta.”
Shisui alzò un sopracciglio e accolse quell'affermazione con poca convinzione. Comunque, visto che non aveva niente di meglio da fare e in cucina era sempre stato negato, decise di salire al piano superiore dal cugino minore. Quando arrivò all'ultimo scalino si accorse, stranamente, che la porta della stanza era rimasta socchiusa.

“Posso?” chiese, facendo capolino.
Sasuke posò uno straccio di cotone sul davanzale e tirò giù le serrande della finestra.
“Entra” gli disse, senza voltarsi a guardarlo.
Shisui fece qualche passo nella stanza e lanciò un'occhiata stralunata al panno bianco che suo cugino aveva appena finito di usare.
“Quello è un panno per spolverare?”
Sasuke lo guardò come se fosse stupido. “E' così strano pulire la propria stanza quando si ricevono degli ospiti a casa?”
Shisui rimase a fissarlo senza dire niente, anche se avrebbe voluto rispondergli che in effetti trovava un tantino insolito che lui si preoccupasse per lo stato della Villa al solo scopo di non fare brutta figura con gli invitati. Si sedette sul suo letto in modo meccanico e fu sorpreso ancora una volta del fatto che suo cugino non lo fulminasse con lo sguardo.

Che la sua trasformazione da orso solitario ad essere sociale fosse realmente ultimata?

Rimase ad osservarlo ancora un po' mentre sistemava le ultime cose e, dopo averci riflettuto per cinque minuti buoni, decise di buttarsi a capo fitto per testare questo nuovo comportamento di Sasuke.
“Non l'avrai mica lasciata andare così? Le hai dato almeno il numero di telefono, vero?”
L'argomento “ragazze” era di sicuro il più insidioso da affrontare con Sasuke, perciò tentò subito con la fase più pericolosa.
Lui alzò le spalle. “Il numero di casa nostra è sull'elenco telefonico. Se mai vorrà sentirmi, potrà chiamare quando vuole.”
Non aveva fatto scena muta. Non gli aveva urlato in faccia di farsi gli affari suoi. Quasi aveva paura di continuare a parlarci.
“Vuoi andare ad Akita quest'estate?”
Stavolta sbuffò. “No, l'ho già detto a mio fratello. Adesso non è il momento.”
Shisui annuì, meditando se fosse il caso di finirla lì, almeno per quella sera.
“Aoko ha accettato l'invito?” chiese l'altro, anticipando il cugino sul tempo.
“Sì, verrà assieme a Mitsuki. Naruto e Sakura, invece?”
“Solo Naruto. Sakura è fuori per un week end con i suoi.”
Erano entrati nella discussione ormai, tanto valeva provare a chiederlo. “Lei come ha preso la presenza di Kaori?”
Sasuke lo guardò negli occhi, incerto su come rispondere a quella domanda.
“Come avrebbe dovuto prenderla? Non devo chiedere il permesso ai miei amici per conoscere nuove persone.”
“Ma Kaori non è solo una conoscente, dico bene?”
La pazienza di Sasuke aveva iniziato ad esaurirsi. Troppe domande in una sola serata.
Si fermò in piedi davanti alla porta e sospirò. “Dove vuoi arrivare, Shisui?”
Il cugino si alzò e accostò la schiena all'armadio. “Vorrei capire quanto questa ragazza è importante per te.”
Il corpo di Sasuke era già per metà fuori dalla stanza, segno che avrebbe di gran lunga preferito andare a cucinare con suo fratello piuttosto che continuare quella conversazione.
Anche Shisui lo raggiunse e, prima che entrambi scendessero al piano inferiore, gli mise una mano su una spalla.
“Se tieni a lei, non aspettare che ti contatti. Fallo tu, per primo. Ogni tanto bisogna imparare a mettere da parte il proprio orgoglio per le cose che contano davvero.”


Naruto era stato il primo ad arrivare, con ben mezz'ora di anticipo rispetto all'orario concordato con Itachi. Per farsi perdonare contribuì ad apparecchiare la tavola assieme a Shisui, mentre Sasuke cercava di aiutare suo fratello per ultimare la preparazione degli antipasti.
“Ehi Itachi, sembri proprio la zia Mikoto con quel grembiule. Santi Kami, hai cucinato per un esercito!” sbottò Shisui, gettando un'occhiata ai vassoi con le pietanze che ancora aspettavano di essere sistemati sulla tavola.
“Avresti avuto un futuro come cuoco” commentò Naruto, che stava mangiando con gli occhi ogni singolo pezzetto di cibo, sebbene lì in mezzo non fosse presente il suo adorato ramen.
“Invece andrà a sbudellare ventri umani, che schifo!” Shisui sventolò le mani in segno di ribrezzo e si allontanò da Itachi come se il solo pensiero gli desse il voltastomaco.
Mancavano solo le bibite all'appello, dopodiché avrebbero potuto aspettare le due ragazze sedendosi in soggiorno.
“Com'è andato quest'anno scolastico, Naruto?” chiese Itachi, mentre finiva di ripulire la cucina dagli avanzi del pesce.
Lui mise su una faccia rassegnata e fece un lungo sospiro. “Con l'acqua alla gola, come sempre. Ho dovuto pregare in ginocchio il professore di fisica per non farmi mettere l'insufficienza.”
Sasuke, nonostante il lungo periodo di assenza, era riuscito a frequentare l'ultima settimana di scuola, recuperando le interrogazioni e i compiti in classe che gli mancavano. La media generale ed il voto in condotta risultarono più bassi rispetto agli anni precedenti, ma riuscì comunque a cavarsela egregiamente.
“Per fortuna Sakura-chan mi ha dato una mano in latino. Altrimenti sarei stato fottuto.” confessò, massaggiandosi la nuca.
Nessuno disse niente fino a quando Sasuke decise di spostare la discussione su suo fratello. “Ce la farai a dare tutti gli esami entro l'anno accademico, nii-san?”
Itachi si asciugò le mani sull'imbarazzante grembiule rosso di sua madre e si snodò il laccio dietro al collo. Tra una cosa e l'altra si erano fatte già le sette e mezza.
“Li darò tutti entro Gennaio. O almeno cercherò di farlo, lavoro in Azienda permettendo.”
“Ah no, Itachi, all'Azienda penso io. Tu sei giovane ancora, pensa a studiare, laureati con centodieci e lode e svolgi la professione che più ti piace.”
Il cugino sorrise a Shisui e poco dopo era già schizzato via per aprire la porta di casa. Mitsuki ed Aoko erano appena arrivate. La prima si presentò con un sorriso smagliante ed un enorme vassoio di pasticcini tenuto in bilico sui palmi delle mani, mentre la seconda salutò con un cenno della testa e porse ad Itachi una busta lunga con all'interno un'ottima bottiglia di sakè.
“Non dovevate” disse lui, spostandosi per farle entrare.
“Certo che dovevamo” gli rispose Mitsuki, stampandogli un bacio sulle labbra.
Posarono giacche e borse sull'attaccapanni, si presentarono ad un Naruto entusiasta e salutarono anche Sasuke e Shisui.
“Per tutti i Kami! Ha preparato da solo questa roba, Itachi?”
Mitsuki fissava la tavola con gli occhi spalancati e le sue iridi vagavano da una parte all'altra, incerte su dove posarsi.
“Sono stato aiutato” rispose lui, lanciando un'occhiata ai tre ragazzi.
Shisui si avvicinò all'orecchio di Mitsuki. “Sta solo facendo il modesto” gli sussurrò, coprendosi la bocca con una mano.

La cena proseguì meglio del previsto, che fosse merito del sakè oppure dei piatti prelibati non era ben chiaro, eppure nessuno rimase in disparte e continuarono a chiacchierare animatamente fino alle dieci passate. Alla fine della serata anche Aoko sembrava aver bevuto qualche bicchiere di troppo e, aiutata da qualche sigaretta, finì per risultare più logorroica della sua amica.  Mitsuki insistette per voler assaggiare un po' di tutto e passò la maggior parte del tempo a ridere delle battute di Shisui e dell'improvviso cambiamento di Aoko. Naruto, a metà serata, si fece coinvolgere in una gara di sakè assieme a Shisui e rischiò di rovesciarsi addosso il piatto con tutto il cibo già al terzo bicchiere. Itachi e Sasuke, oltre che assecondare le pazzie dei loro amici, osservarono ciò che stava accadendo con un occhio diverso. In loro si stava facendo strada la consapevolezza di esserne finalmente usciti, di aver superato un momento buio della loro vita e di essere finalmente pronti per mettere la parola fine ad un capitolo ed iniziarne uno nuovo.

Quando anche l'ultimo vassoio del tavolo fu svuotato, tutti si diedero da fare per aiutare a sparecchiare, così da potersi spostare nel soggiorno.
Proprio mentre stava impilando i piatti l'uno sopra all'altro, Mitsuki ricevette una telefonata. Sorrise leggendo il nome sul display e si allontanò verso la finestra per rispondere.

“Hi Daddy! How nice to hear your voice!”

Shisui lasciò un bicchiere sul lavandino e tirò una gomitata ad Itachi.
“Ehi, l'hai sentita?”
Il cugino guardò Mitsuki sorridere e gesticolare in modo inconsueto.
“Sta parlando con suo padre” rispose con tranquillità.

“This summer, you said? Oh, well..i don't know”

“Parla spesso in inglese?” continuò Shisui, come se non avesse mai sentito quella lingua in vita sua.
Itachi afferrò l'ultimo bicchiere che gli porgeva Sasuke.
“Solo con suo padre. E a volte quando è arrabbiata. Preferisce parlare il giapponese, comunque. Non chiederle di parlarti in inglese, potresti metterla in imbarazzo.”
Shisui incrociò le braccia. “Perché ci hai già provato eh, dì la verità?”
Itachi scosse la testa. “E' stata lei a dirmelo. Mi ha raccontato che la maggior parte delle persone le chiede come si pronunciano marche famose oppure nomi di vip americani. Non ne può più.”
In quel momento Mitsuki attaccò e si avvicinò ai due ragazzi più festosa che mai.
What's happened?” le domandò Shisui,con un pessimo accento inglese.
Lei ridacchiò, un po' imbarazzata. “Vi va di venire a Los Angeles, questa estate?”
Sasuke ed Aoko si voltarono verso di loro, mentre Naruto era troppo occupato a soppesare la sua testa per poter prestare attenzione.
“Los Angeles, hai detto?” scandì Shisui, incredulo.
Lei annuì. “I miei vanno a stare lì per il mese di Agosto. La casa è grande e possiamo ospitare almeno sei persone. Perché non venite tutti? Mi farebbe molto piacere!”
“Certo che veniamo!” sbottò Shisui, tirando una spinta sul braccio di Itachi.
A costo di sembrare sfacciato non si sarebbe perso l'opportunità di viaggiare in America per nessun motivo.
Aoko si avvicinò timidamente a loro. “Sarebbe molto bello, Mitsuki.  Ma non credo di avere i soldi per...”
“Aoko, tu sei la mia migliore amica e i miei genitori sanno quanto io sia affezionata a te. A questo non devi pensare, siamo intesi?”
Lei le sorrise, non del tutto convinta di voler andare.
Itachi guardò prima Mitsuki e poi suo fratello. Sapevano entrambi che quella sarebbe stata l'occasione giusta per poter staccare la spina, anche se Los Angeles non sembrava esattamente il posto adatto a Sasuke.
“Deve venire anche lui?” chiese il minore, indicando la testa bionda di Naruto.
La ragazza annuì con il capo. “Se ha voglia, perché no”
Naruto non dava cenni di essere ancora nel mondo reale e i movimenti scoordinati del suo corpo facevano pensare che di lì a poco sarebbe andato in bagno a vomitare.
“Che ne pensi, otouto?” chiese Itachi, contrario a voler dare una conferma senza prima aver sentito suo fratello.
Lui mollò Naruto a contorcersi sul divano e si avvicinò al gruppo. “Sei tu il maggiore.” gli rispose, accollandogli così tutta la responsabilità di decidere.
Mitsuki guardò entrambi e cercò di rassicurarli. “Non dovete decidere adesso. Pensateci su e dopo...”
"Verremo” la interruppe Itachi.
Se ci avesse pensato un altro po' sicuramente avrebbe rifiutato. Perciò decise, almeno per una volta, di seguire ciò che gli diceva l'istinto.
La ragazza accolse quella conferma abbracciandolo forte e ringraziando tutti i presenti per aver accettato l'invito.
Naruto, nel frattempo, aveva avvolto un braccio sulle spalle di Sasuke e stava cercando invano di camminare dritto.
“Shisui, potresti dargli un passaggio a casa?” chiese il moro, lanciandogli un'occhiataccia.
“Ma no, guarda che ce la faccio” soffiò l'altro a pochi centimetri dalla faccia, alitandogli sakè direttamente nel naso.
Il cugino annuì e cominciò a recuperare le sue cose. “Accompagnalo in macchina” rispose, indicando la sua Mini parcheggiata proprio davanti al cancello.
Nel frattempo anche Mitsuki ed Aoko si riappropriarono delle borse e ringraziarono Itachi per la cena.
“Era tutto buonissimo, Itachi-san. Davvero”
Sul volto di Aoko riuscì a leggere una spensieratezza che non vedeva in lei da molto tempo. Diede un timido bacio sulla guancia sia a lui che a Shisui, per poi uscire in giardino ad aspettare la sua amica.
Mitsuki si avvicinò ad Itachi e lo abbracciò di nuovo. Si alzò sulle punte e appoggiò il mento nell'incavo del suo collo.
“E' stata una splendida serata.”
Lui sorrise, stringendole la vita. “Grazie di essere venuta.”
Lei fece per andarsene ma lui la afferrò per una mano e la tirò di nuovo a sé, approfittando della momentanea assenza del fratello per baciarla. Shisui finse di guardare altrove e poco dopo uscì anch'egli in giardino. Sasuke stava ancora discutendo con Naruto per convincerlo ad entrare in macchina, fino a quando decise di spingerlo dentro con la forza e chiudere lo sportello mentre stava ancora protestando.
Osservarono le due auto allontanarsi fino alla prima curva, per poi vederle sparire nel buio della notte.

Si prepararono per dormire senza scambiare una parola ma, prima che Itachi potesse augurargli la buonanotte per poi ritirarsi in camera sua, fu proprio Sasuke a prendere l'iniziativa.

“Credo che la chiamerò”
Era poggiato al corrimano che affacciava sul piano inferiore. “Ma dopo l'estate.” precisò, guardando suo fratello.
L'altro annuì. “E' la cosa migliore.”
Il minore rimase affacciato accanto allo stipite della porta, in silenzio. Itachi decise di aspettare sulla soglia della stanza in attesa che parlasse di nuovo.
Lo vide abbassare lo sguardo, passarsi nervosamente una mano nei capelli e tornare a guardarlo.
“Possiamo farlo adesso, vero Itachi? Intendo...ricominciare.”
Il maggiore annuì e sorrise. “Certo.”
Il suo sguardo rassicurante provocò in lui una sensazione di tranquillità e, per la prima volta dopo tanto tempo, riuscì a ricambiare quel sorriso in modo sincero.
“Buonanotte, nii-san.”
“'Notte, otouto.”

 

 

Todoke todoke tooku e
 Ima wo kiss kaizen namida azukete
 Itsuka de kuru peiji ni
 Hito no takusan no hitokazu deru
 Hajimare, nagai nagai kimi monogatari

 

 Continua, continua, ad andare lontano
 Le mie lacrime di felicità per questo bacio sono solo tue.
 Un giorno ci sarà una pagina
 In cui innumerevoli nuove persone entreranno nella tua vita.
 E così inizia, la tua lunga, lunga storia.






 

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****
Ma buongiorno carissimi!
E così siamo arrivati anche all'ultimo capitolo! Mi mancherà la pubblicazione settimanale di questa long, non posso nasconderlo.
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno dato una possibilità alla storia e che l'hanno inserita tra le varie categorie; siete pochi, ma buoni, ed è solo grazie a voi che ho deciso di continuare nella pubblicazione.
Mi rendo conto che la scrittura è ancora un tantinino acerba; da quando l'ho scritta è passato del tempo e spero di aver fatto qualche miglioramento, nel frattempo.
Un ringraziamento speciale va a coloro che si sono fermati a lasciare un segno del loro passaggio, rendendomi partecipe delle sensazioni che questa storia ha suscitato loro. Può sembrare una banalità ma anche una o due righe possono fare la differenza, infondendo nell'autore una buona dose di autostima (che è sempre utile, soprattutto nel caso di persone insicure come me! ^^)
Passando al bonus, come avrete sicuramente notato, si tratti di disegni. Sono tre bozze che ho realizzato degli OOC inseriti in questa storia! Inizialmente ero indecisa se pubblicarli o meno, perchè credo che ognuno di voi si sia immaginato il personaggio in modo diverso, quindi non volevo scombinarvi le cose XD
Ma poi mi è venuta voglia di condividerli con voi e così mi sono fatta coraggio!
La strofa che avete letto a fine storia fa parte della ending di Naruto "Kimi Monogatari", dalla quale ho preso in prestito il titolo.
Bene, spero di aver detto tutto! ^^
E' stata una bella avventura e sono lieta che alcuni abbiano deciso di viverla assieme a me! Grazie di cuore!
Se vi fa piacere continare a seguirmi, ho in corso una Raccolta su Sasuke e Boruto, "An explosive combination", e un'altra incentrata su Sasuke e Naruto, "Nakushite Kotoba".

 Un saluto e a presto! ^^

 

 Vavi

  
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