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Autore: Ehybastaldo_    09/06/2015    1 recensioni
“Non sono stupido, sono solo stufo delle vostre continue e insulse liti!”
“E ti sembra questo il modo giusto per farci smettere una volta per tutte di litigare?” alzai il mio braccio sinistro bruscamente, portandomi con me quello destro di Zayn, che mugugnò prontamente di dolore.
Mostrai al riccio il metallo lucente delle manette che tenevano il mio polso legato saldamente a quello di Zayn, grazie ad un’altra delle splendide idee uscite dalla sua testa.
SEQUEL DI If we could only turn back time (più che altro, è uno spin-off di qualche capitolo, prima del matrimonio). Vi consiglio prima di leggere quella, nel caso non capiate alcune cose.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2.

 
"Cosa vuoi che ti prepari?" mi chiese Zayn, aprendo subito una mensola e uscendone due pentole. Lo vidi trafficare per un attimo, poi mi guardò.
"Mi dai una mano? Al momento ne ho una fuori uso e diciamo che era anche la principale." mi ricordò, ondeggiandola davanti al mio viso e portandosi dietro la mia, unite ancora dalle manette.
Tutta quella situazione ancora non mi era andata giù, ma ormai potevo resistere un giorno. Più che potevo, era dovevo. Però l'avrei ucciso davvero ad Harry.
"Certo! Dammi indicazioni tu, perché sai che faccio pietà in cucina." risposi pimpante, ma la verità era che non vedevo l'ora di stravaccarmi sul divano a poltrire per il resto della serata. Stranamente a causa di Harry, quel sabato forse non sarebbe stato poi così tanto noioso. Dovevo ringraziarlo? Magari da una parte sì, dall'altra già stavo pianificando il suo omicidio e il mio perfetto alibi.
"Ok: prendi una cipolla, la bottiglia di salsa, il macin-" cominciò a comandare Zayn.
"Woah! Un momento! Non dirmi tutte queste cose insieme, nemmeno so dove stanno." lo interruppi, sconvolta. Non sapevo che in cucina cambiava completamente. L'avevo visto tante volte alle prese con i fornelli, ma me ne stavo sempre a debita distanza.
Guardai Zayn aprire un cassetto con la mano sinistra e ne uscì un grembiule da cucina. Si girò, impazzì, si rigirò e provò in qualche modo a legarsi il grembiule dietro la schiena, ma tutto fu inutile.
"Vuoi una mano?" chiesi. Vederlo con il fumo che gli usciva dalle orecchie non mi piaceva per niente.
"Grazie." disse e mi diede le spalle, affinché potessi aiutarlo. Ci ritrovammo a girare un paio di volte prima che il mio braccio tirato dalla sua mano trovasse la giusta posizione. Alzò la sua mano destra oltre le spalle e si circondò lo stomaco, in modo tale che il mio braccio fosse al suo posto, sulla sinistra. Sembrava lo stessi abbracciando da dietro e non era mai successo. Per questo rimasi qualche secondo a fissare le sue possenti spalle; ma davvero non l'avevo mai guardato così bene, con le sue spalle possenti e muscolose?
In pochi passaggi feci un fiocco e poi ne approfittai per palpargli il sedere.
Lo vidi girare solamente la testa, "Ne approfitti, eh?" ridacchiò e io gli feci la linguaccia.
"Pensavo fossero queste le tue intenzioni." ammiccai e lo vidi girarsi sulla sinistra, tornandomi di fronte. Passò la sua mano libera dietro la mia schiena e avvicinò i nostri corpi, i bacini che si strofinavano.
"Magari stasera, nella nostra stanza." mi lasciò un veloce bacio. Troppo veloce, tanto che nemmeno mi accorsi che era già tornato davanti ai fornelli.
Sbuffai sonoramente e mi misi al suo fianco, pronta ad eseguire qualche ordine.
"Allora: la cipolla si trova là." cominciò ad indicarmi mensole e scaffali dove si trovavano gli ingredienti e lui si affrettò a recuperare quelli che stavano dalla sua parte.
"Oh, scusa." disse nel momento in cui io, con un passo, ero andata un po' più lontana da lui e lui aveva fatto lo stesso, ma dall'altra parte. Le manette avevano graffiato un po' i nostri polsi e avevano tentennato leggermente.
"In fondo, mi piace questa cosa." gli mostrai le manette, rendendolo complice dei miei pensieri poco casti.
"Davvero? Fino a qualche minuto fa stavi premeditando l'omicidio di Harry." rise di gusto e lo osservai attentamente mentre i suoi occhi si stringevano a due fessure e delle piccole rughette gli disegnavano la pelle.
Avevo letto molto sui libri dell'amore, ma al dire il vero non mi rispecchiavo in niente di tutto quello che avevo capito. O era Zayn a rendere tutto diverso. Con lui era nato tutto per gioco, niente era formale ed era anche impossibile non affezionarsi ad una tale forza della natura, qual era il moro. Amavo i suoi piccoli gesti nei miei confronti, le parole che usava quando parlava di me con gli altri, ma soprattutto amavo il suo modo di rendere tutto leggero, anche in quelle giornate nere in cui c'era la voglia di spaccare tutto e mollare. Zayn era quella persona che invece di parlare, mi abbracciava. Perché secondo lui non c'erano bisogno delle parole, si doveva fare un po' come i bambini che, quando volevano una carezza, afferravano la tua mano e se la portavano alla guancia.
"Oh sì, lui non la passerà liscia." cambiai il tono di voce, rendendola più forte e sicura.
"Scema," mi prese in giro "Ma comunque, mentre attendiamo che l'acqua bolla, che ne dici di guardare un po' di tv?" mi chiese speranzoso.
Io, invece, spinsi in fuori il mio labbro inferiore e mormorai con voce da bambina un "E il dolce?"
Zayn mi guardò stranito e poi sorrise.
"Quale dolce?" chiese confuso e divertito da quella situazione. Dondolai le nostre mani legate e lo guardai dal basso del mio metro e una banana.
"Pensavo di far anche un dolce per questa sera." spiegai e lui aggrottò la fronte, "Allora vai a comprarlo!" ordinai, dimenticando momentaneamente il piccolo disagio.
"Vanno bene le mie labbra?" chiese e con quelle parole mi si avvicinò di nuovo, baciandomi ancora una volta.
Appoggiai il mio sedere alla cucina e Zayn ne approfittò per sfiorarmi le braccia. Ma ad ogni movimento della sua mano, la mia lo copiava, ovviamente.
"Sarà un po' difficile." mormorò sulle mie labbra e nello stesso momento sentimmo aprire la porta. Zayn si spostò dalla mia visuale e notai un Niall furente gettare le chiavi sul tavolo e borbottare qualcosa sotto voce.
"Credevo fossimo stati soli, stasera." sussurrò Zayn al mio orecchio.
Annuii e "Ricordati il suo piccolo incidente con l'auto." gli ricordai e Niall alzò lo sguardo dalla nostra parte, lo spostò sulle pentole al nostro fianco e ritornò a guardarci.
"Avevate programmi per questa sera?" Niall squadrò attentamente i nostri visi e prima che potessi rispondere qualsiasi cosa, sbuffò e mormorò un "Non voglio assistere alle vostre porcate. Vado a rompere a Juls." Dicendo questo, uscì di casa alla velocità della luce. Io e Zayn ci fissammo per un momento scioccati.
"Noi non facciamo mai tanto casino." dissi io per prima. Zayn alzò semplicemente le spalle.
"E io avrei potuto aggiungere altro sugo, così da riempire anche il suo stomaco." disse invece lui.
Uno strano rumore alle nostre spalle ci ridestò dalla strana scena che ci era appena avvenuta davanti gli occhi e, quando ci girammo, Zayn sobbalzò vedendo l'acqua quasi uscire dalla pentola.
Senza pensarci due volte, si avventò su di essa, provando a spostarla dal fornello. Ma dimenticò un particolare: eravamo legati dalle manette per il polso. Così, quando lui prese per il manico la pentola, la mia mano sfiorò l'acciaio che prontamente mi bruciò.
"Ahia!" urlai, sentendo la mano andarmi a fuoco, e tirai dalla mia parte, portandomi dietro Zayn e facendogli cadere di mano la pentola. In poco tempo l'acqua coprì il pavimento e quando mi girai curiosa, scivolai come una scema, trascinando con me Zayn. Mi ritrovai stesa per terra, dopo aver preso anche una piccola botta alla testa, schiacciata dal peso del corpo del mio ragazzo e l'acqua a bagnarmi i vestiti.
"Oh cielo" imprecò Zayn, controllando che fosse tutto al posto.
Non mi sentivo il fondoschiena e sentivo che da lì a qualche momento mi sarebbe spuntato un bel bernoccolo.
Poi lo sentii ridere e lo guardai male.
"Sei scemo? Mi fa tutto male." mi lamentai, " E tu non sei per niente leggero." provai a spingerlo, liberandomi dal suo peso.
Rimanemmo per qualche istante in silenzio a fissare il tetto. Zayn tentava inutilmente di trattenere qualche risatina, forse scatenata da tutto quel trambusto avvenuto in... un minuto?
"Ti brucia ancora?" mi chiese allora, girandosi lentamente dalla mia parte e appoggiando la testa sul mio petto.
Annuii e in quell'istante la porta di casa venne riaperta da un Niall furente, forse anche più di qualche minuto prima.
"Possibile che tutti siano fuori città stasera?" chiese retorico. Poi ci notò sul pavimento e aggrottò la fronte, "Non avete un letto, voi?"
Io e Zayn ci guardammo e poi il moro prese la parola.
"Che ne dite se ordinassimo una pizza?" non ci fu il bisogno di insistere, che io e Niall stavamo già esultando.
"Il polso!" si lamentò Zayn quando, felice della notizia, scattai in piedi, ovviamente portandomi dietro lui.
Questa cosa delle manette non mi piaceva di nuovo.



 





EHIO

Si, sono tornata finalmente. E' che io, come Niall, ho un serio 
problema, però con i pc. Non andiamo d'accordo,
una volta per un virus, un'altra per il caricabatterie e 
alla fine resto sempre col pc fuori uso -_-
Ma sono qui e sono felice di dirvi che l'ho finita di scrivere (almeno
una bella notizia, yeeeah!)

Vi ringrazio per averla letta, recensita o messa tra le
seguite/preferite/ricordate, giuro che non vi deluderò uu


PS. dal prossimo capitolo parte la vera storia.

Love u all, Sofi.




 
   
 
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