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Autore: jo_gio17    11/06/2015    5 recensioni
Il mondo era ancora in preda alla resistenza, le isole fedeli al Re dei Pirati cercavano ancora di ribellarsi, ma la marina aveva intrapreso un rigido sistema di punizioni. Dopo la tragedia di Alabasta, otto mesi dopo il Grande Conflitto, le acque si placarono un poco.
Il sole brillava nel cielo che copriva il Villaggio di Coco, lì la rivolta sembrava non aver attecchito particolarmente; la gente aveva paura e non erano abbastanza forti per contrastare la potente morsa della marina. Quello che una volta era Arlog Park, adesso era la sede di un’accademia per l’addestramento delle nuove reclute: Marine Park.
Proprio in questo clima di terrore e di disperazione nascerà la nuova speranza.
Spero di avervi incuriosito... Vi Aspetto!
Baci Baci
Jogio
Genere: Avventura, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Nuovo personaggio, Sanji, Un po' tutti, Zoro\Robin | Coppie: Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Fino in Fondo '
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Il buio prima dell’alba
 
L’aria era fresca e profumata, ma l’alba era ancora lontana quando Sanji rincasò. L’abitazione era avvolta nel buio e nel silenzio. “Un’altra notte senza incubi” pensò sollevato mentre si avvicinava allo scomparto segreto della cucina che aveva sapientemente rifornito di alcool dopo la nottata passata con Zoro. Stava per aprirlo quando sentì un strano sciabordare dietro di sé, voltandosi vide Nami. La donna era avvolta in una lunga camicia da notte bianca a pois arancioni, era appoggiata allo stipite della porta e sventolava una bottiglia di Sakè vuota per metà.

- Ho trovato questa. – disse con un fil di voce da cui si intuiva la sua ebrezza.

Il cuoco sospirò prima di risponderle – Non credo dovresti bere così tanto.

Nami prese un’altra sorsata direttamente dalla bottiglia e mosse qualche passo incerto verso di lui. – Credo di essermelo meritato invece e ancora non sono ubriaca. Ho sempre retto bene l’alcool. – affermò decisa.

Anche Sanji si avvicinò fino a prendere il collo della bottiglia e sfilarlo dolcemente dalla sua mano, senza indugi la portò alla bocca e fece scendere una gran quantità di liquido lungo la sua gola senza mai però interrompere il contatto tra i loro occhi, si asciugò la bocca con il dorso della mano e ribatté – Lo tenevi bene prima di pesare meno di una bambina di dieci anni.

Nami alzò gli occhi al cielo e agguantò di nuovo la bottiglia appoggiandosi sul tavolo.

- Perché lo fai? – chiese poco prima di ingollare altro Sakè.

- Perché mi preoccupo per la tua salute e per quella di Saki.

Nami sorrise amaramente – Non c’è bisogno che ti preoccupi per Saki, non potrò comunque allattarla Sanji – disse mentre le lacrime le riempivano gli occhi – il mio fisico non riesce a produrre latte perché troppo debilitato. – Di nuovo una pausa, questa volta le lacrime si fecero strada lungo le sue gote mentre riempiva di nuovo la sua bocca. – Come potrò essere una buona madre se non riesco nemmeno a sfamarla?

Sanji si avvicinò, pronto a consolarla come sempre aveva fatto negli ultimi otto mesi, ma questa volta Nami si sottrasse al suo abbraccio. Stupito la guardò senza proferire parola.

- Non sarò una buona madre, non sono stata una buona sorella e nemmeno una buona amica – un singhiozzo le scosse il corpo e il viso si trasformò in una smorfia di dolore, Sanji conosceva bene quella maschera di sofferenza, stava cedendo di nuovo – Io uccido le persone che amo! – urlò disperata mentre cadeva in ginocchio.

Il cuore dell’uomo si sgretolò ancora una volta, come aveva potuto sperare in una ripresa così veloce, come aveva potuto solo pensare di poter partire di nuovo con i suoi compagni? Nel momento in cui si flesse per tirare su Nami da terra Nojiko irruppe nella cucina. I suoi capelli erano tutti scompigliati, il pigiama stropicciato ma i suoi occhi erano terribilmente vigili, si lanciò protettiva sulla sorella aiutando Sanji a farla alzare. Proprio in quel momento un altro grido si levò in casa: il pianto della piccola Saki. Sentendola Nami crollò nuovamente, Nojiko la sorresse poi si riferì al biondo – Tu pensa a Saki, a lei ci penso io.

Lui annuì e corse verso la camera. Appena lo vide il pianto della piccola si affievolì, lui la prese in braccio e la accostò al suo petto.

- Andrà tutto bene, la tua mamma starà bene, non preoccuparti piccola. – Le ripeté cullandola dolcemente.



Nel frattempo Nojiko aveva trascinato Nami nella vasca da bagno, sicura che l’acqua calda l’avrebbe calmata.

- Non posso farlo Nojiko, non posso riuscirci. Non posso crescerla senza di lui. Io… - continuava a farneticare senza sosta fino a che un portentoso schiaffo la frenò. Incredula guardò Nojiko con la mano ancora sollevata.

- Smettila! Adesso basta Nami. Devi tornare alla realtà, hai avuto il tuo tempo per soffrire ora basta. Basta incertezze, basta incubi, basta tutto. Lo stai distruggendo e non lo merita. Se non vuoi farlo per lui o per me, fallo per Saki, lei non ha colpe e deve in una casa allegra con sua madre non con un fantasma. Essere l’unica figlia dell’ultimo Re dei Pirati non sarà facile, ma avrà te, avrà noi. Quindi adesso smettila di pensare solo a te stessa.

Le lacrime si fermarono, Nami era impietrita ma sua sorella aveva perfettamente ragione. Il suo dolore, le sue paure l’avevano resa cieca, egoista, come aveva potuto non accorgersene?

- Mi dispiace – sussurrò piano, come se il dirlo ad alta voce avrebbe reso tutto più reale, molto più di quanto già fosse.

- Domani il sole sorgerà di nuovo e tu con lui. Ti concedo un’ultima notte e poi rivoglio mia sorella. – Con queste parole si congedò.

Nami rimase sola nel bagno prese un profondo respiro, socchiuse gli occhi e si rilassò.

- Ovunque tu sia, veglia su di noi, proteggici come hai sempre fatto, anche in questa nuova avventura.

 
***
 
La luce del giorno invadeva la stanza, il caldo era quasi soffocante e la sua bocca era arida come il deserto. Appena realizzò di essere vivo cercò di tirarsi su, ma il suo corpo non si muoveva, non sentiva nulla al di sotto del suo collo. Il suo primo pensiero fu per Robin; l’ultima cosa che aveva visto erano dei marines che la portavano via ancora priva di sensi per via dell’acqua e infine il sorriso maligno di Guro. Lo avrebbe ucciso, lo avrebbe fatto senza remore, se solo fosse riuscito a muovere un muscolo. Passò del tempo dal suo risveglio, dalla luce che filtrava dalla finestra stimò almeno un paio d’ore e ancora nulla, per quanto la sua mente fosse lucida e fremeva per salvarla il suo corpo era dura pietra. In quelle ore non era riuscito a darsi nessuna risposta, né a riconoscere dove fosse.

 Infine il suono di una porta che si apriva, fece per parlare mosse appena le labbra dalle quali però non uscì nessun suono. La sua rabbia e la sua frustrazione lo avrebbero fatto implodere se nel suo campo visivo non fosse apparso un volto sorridere inaspettatamente familiare.

- Sei sveglio!
 
***
 
Delle voci sconosciute riempivano l’aria, ma lei chiusa in quella bara di vetro dal fondo di agalmatolite le udiva appena; si sentiva debole e stordita anche se tentava con tutte le forze di rimanere sveglia almeno per capire cosa le fosse successo. Ricordava di essere entrata in acqua insieme a Zoro, poi uno sparo e l’odore del sangue mischiato a quello salmastro del mare, poi più nulla. Secondo i suoi calcoli erano passati circa tre giorni dalla sua cattura, dal suo risveglio non aveva visto nessuno, solo l’alternarsi delle forti luci al neon poste sopra di lei attaccate al soffitto,  questo era rivestito di metallo spesso, il che poteva significare che si trovasse sotto terra o sott’acqua, non un grande indizio, ma ragionare le impediva di cedere al panico. Non sapeva chi fossero i suoi rapitori, anche se probabilmente a prenderla fosse stata la Marina, solo di una cosa era certa: era in pericolo, tuttavia Zoro sarebbe venuto a salvarla.

 
NdA:
Ciao a tutti :D sembra che la mia musa ispiratrice si tornata dalla sua lunghissima vacanza, quindi non ho perso tempo e vi ho posto il nuovo capitolo. Che dire spero vi piaccia e soprattutto che vi incuriosisca... mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate! Mi piacerebbe molto sapere che idea vi siete fatti...
 
Baci Baci

Jogio
  
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