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Autore: letz_amnesia    13/06/2015    1 recensioni
Ellington e Rydel.
Un gruppo di amici.
Una band..o forse due
Tredici sconosciuti.
Rydel, la ragazza che vuole cambiare la sua vita, di nuovo.
Ellington, amico di tutti, disponibile, solare, tranne con Michael.
Oblivion, odia il colore naturale dei suoi capelli, ma non il suo look punk-rock. È sicura di se, lei.
Michael..cambia il colore dei suoi capelli ogni mese. Lui è punk rock e fa quello che vuole.
Sidney ama il suo nome, le ricorda l’estate.
Ross è troppo curioso, soprattutto riguardo le ragazze.
Annabelle. Non è riuscita ad andare a scuola ‘che cambiava città ogni mese, lei. Ciò l’ha resa curiosa, troppo, e “ossessionata” dal significato delle parole; le trova belle.
Riker. Lui sa, lui sa tutto, ma tace.
Cleo, provocante, stronza e si, è anche vergine.
Rocky vuole solo divertirsi perché è giovane.
Luke è bello, lo sa lui. Conosciuto anche come ‘Dio del sesso’, e da censurare quando canta.
Judith, lei è complicata, troppo a parere dei altri, ma ha solo un passato da dimenticare.
Alice, sta iniziando la sua carriera musicale. Spronerà anche i suoi amici, perché hanno talento da vendere.
Genere: Comico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ellington Ratliff, Rydel Lynch, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                              See you again.

 

«ehi...su..devi alzarti»
la voce arrivò dolce alle orecchie di Ratliff, ancora nel mondo dei sogni.
Oh si, stava sognando cose belle, apparentemente.
Un filo di bava che scivolò dalla bocca di Ell, fece ridere e stampare sul viso di Tristan un sorriso perverso.
Si ritrovò a pensare che, nonostante Ell non uscisse con una ragazza da anni e che fosse ormai uscito dall'adolescenza, i sogni perversi non glieli vietava nessuno.
'Ma no, cosa vado a pensare.'
Scrollò le spalle, scuotendo la testa.
Di sicuro Ell non stava pensando alle ragazze, l'unica cosa che riusciva a farlo sbavare erano i pancakes.
«Dio, non cambierai mai» disse più che altro a se stesso.
«Ell...Ell? » tris si avvicinò all'amico e gli tocco la guancia con il dito. Era morbida, almeno.
«Cazzo. Lee. Ascoltami» Inutile.
Spalancò la finestra, inseri il cd dei “AC DC”e partì "Back in black" per tutta la camera e corse in bagno per riempire una bacinella di acqua.

 

«PORCO CANE. TRISTAN!» un Ratliff abbastanza arrabbiato cadde dal letto, strillando.
Certo, le condizioni della sua camera era a dir poco pessime.
Il letto impregnato di acqua, lui tutto bagnato per terra, tutti i vestiti a terra e Tristan che twerkava a ritmo di musica.
Già la musica. Per quanto Ellington potesse amarla, davvero, gli ACCD di prima mattina non gli andavano a genio.
« Non te la prendere..sei in rit-»
«Oh merda, il lavoro!» strillò Rat, cercando per tutta la stanza qualcosa di decente da indossare.
Mentre si vestiva, farfugliò cose comprensibile solo a lui, finché «grazie per avermi svegliato, però la prossima volta sì più delicato» si rivolse all'amico.
Uscì correndo, saltando la colazione. Avrebbe mangiato qualcosa al bar di suo cugino Brad, dopo il turno mattutino.

 

« le prometto Signora, che non sarò più in ritardo» disse Ratliff portando una mano al cuore, con fare solenne, per convincere quella donna davanti a lui.
Ma in risposta ricevette uno sbuffo, e un gesto sbrigativo per farlo uscire dall'ufficio. Non biasimava certo il suo capo. Doveva subirsi ogni giorno le lamentele dei colleghi per i libri che non tornavano, per i bambini e i ragazzini che faceva confusione e puntualmente, i ritardi di Ellington. Arrivava con minimo 15 minuti di ritardo e una scusa diversa.
Sorrise al ricordarsi di tutte le fesserie che le diceva.

"Ho dovuto accompagnare mia sorella all'ospedale" ricevendo un "tu non hai nessuna sorella" da parte della signora McFly.

Attaccò il cartellino plastificato, con scritto nome e cognome, alla maglietta. Sospirò.
Era pronto ad iniziare un'altra noiosa giornata di lavoro, altrettanto noioso, in biblioteca. Doveva assolutamente cambiare lavoro.Non gli piaceva stare tra femmine di 50 anni, in menopausa e che scleravano per ogni minima cosa. Non c'era nessuno ragazzo di 19 anni che lavorava in una stupida biblioteca. Solo lui.
«Ellington si muova a lavorare» sbraitò la McFly.
Ma la verità era che no c'era un cavolo da fare.
I pochi ragazzi presenti, studiavano in gruppo, i bambini insieme alla mamma, sfogliavano libri e poi c'era una fila lunga al banco all'ingresso. Pensò di salire al piano superiore per sistemare le librerie.

« Dio mio, scusami» Ratliff alzò lo sguardo, dopo aver raccolto il telefono fatto cadere alla ragazza con cui si era scontrato.
« Mi pare di capire che quando ci incontriamo, ci scontriamo sempre» ridacchiò Rydel prendendo il suo telefono dalle mani di Ell, rimasto incantanto.
« È solo che non sono in vena per lavorare» si grattò la testa sospirando «la prossima volta ci incontreremo normalmente, lo sento» continuò scrollando le spalle.
« quindi tu lavori qui..» sussurrò Ryd.
«mi aiuti a cercare un libro» la sua voleva essere una domanda, ma alle orecchie di Ell arrivò come un ordine, facendolo ridacchiare.

Entrarono in ascensore, troppo pigri per fare sette scalini.
Ma ehi, l'ascensore serve anche a questo.
«ehm..che libro ti serve?» chiese di punto in bianco Ell, nell'ascensore.
Appena le porte si erano chiuse, lo spazio gli era sembrato troppo piccolo, l'ossigeno mancante e troppo imbarazzo tra loro due. Rydel invece sembrava a suo agio.
« Cercavo..ehm..» La verità è nemmeno lei lo sapeva. La storia del libro era solo una scusa per passare un po' di tempo con Ellington.
«Un libro horror..qualsiasi» disse velocemente per non sembrare una completa idiota. Ma Ratliff che la osservava la metteva in soggezione. Il rossore sulle sue guancie la tradirono,facendo sorridere Ell.
Finalmente le porte si riaprirono. Si diressero nel reparto dei libri fantasy.
Ratliff le mostrò tanti libri, e ryd ogni volta scuoteva la testa. Non le piacevano. Preferiva i romanzi, lei.

« Sai che ti dico?» sbottò dopo il centesimo libro.
« Che in verità non vuoi nessun libro?» chiese Rat sorridendo. La sua domanda la lasciò un po' spaesata.
« N-no...voglio 50 Sfumature di Grigio, ce l'hai?»
Parlare di quel libro era come parlare di sesso, per Ell. Arrosì violentemente, sospirando.
« No. In biblioteca non abbiamo libri del genere» tossì leggermente, per togliere l'imbarazzo
'Strano che un ragazzo legga un libro così.'
Annuì, forse troppo.
«be...allora..vedrò...dove abiti?» chiese Ell.
«ehm...Ryland Street, 156?»
« Se non lo sai tu, tanto meno io» ghignò.
Rydel roteo gli occhi sbuffando.
« ci abitano dei miei amici, li» aggiunse Ell.
Doveva andarli a trovare, era passato tanto tempo dall'ultima volta che li aveva visti.
«uhm...grazie io devo andare. Ciao Ell» concluse velocemente Rydel, per poi uscire dall'edificio.
«Quella ragazza è strana»


“arriviamo. Tienici un tavolo per favore” Ell chiuse la chiamata, riprendendo a sistemarsi i capelli, poco convinto della sua pettinatura.
Come aveva detto a Tristan, per pranzo sarebbe andato al bar di suo cugino Brad. Ma da quando era tornato dal lavoro era in continuo movimento, agitato e stressante.

Non erano state le continue lamentele da parte di Tris
Se ne era accorto lui stesso di essere particolarmente fastidioso. Ma non ne sapeva nemmeno lui il motivo. Forse l'incontro della mattina stessa con Rydel.
Si probabilmente era quello,ma gli costava ammetterlo. Continuava a ripetersi che sentiva che quel pomeriggio sarebbe successo qualcosa di speciale, un incontro al bar. Probabilmente sperava di rivedere Rydel.
«cazzo muovi quel culo Tris» urlò entrando all'improvviso in camera del suo coinquilino.
«eccomi» Tris fu trascinato a forza fuori dall'appartamento.
Sembrava proprio un cane, trascinato dal padrone incazzato.


«hey ragazzi, da quanto tempo» semi urlò Brad appena vide Ell e Tris entrare nel suo bar.
Se c'era una cosa che a Bradley piaceva del suo lavoro erano le visite da parte di suo cugino e le belle ragazze. Il suo poteva sembrare un lavoro semplice, monotono, ma a lui piaceva molto perché era suo il bar. L'aveva arredato tutto lui, e gli piaceva, tanto.
Si salutarono con varie pacche sulla schiena, solito dei maschi.
«Che vi do?»
«Il solito» risposero in coro Tristan e Ell.
Con "il solito" intendevano ogni tipo di oggetto commestibile: dalle caramelle alla pizza. Presero il loro pranzo nel vassoio e si sedettero al loro tavolo, attaccato alla finestra che dava sulla piccola terrazza del locale.
« Sai Elli» cominciò Tris «Pensavo di fare una festa a sorpresa per Ross»
‘ma è tra tre settimane, coglione’.
Ell alzò gli occhi sbuffando, sapeva come sarebbe andata a finire la 'festa a sorpresa': lui seduto su un comodo divano con un pacchetto di PopCorn mentre urla a tutti cosa fare.
«Allora?» insistette il biondo.
«Bo» rispose semplicemente Ell ,aveva fame.
Fissò il cibo nel piatto a lungo, indeciso su cosa mangiare per primo.
Addentò un'enorme ciambella ricoperta di glassa verde e bevve il caffè insieme. Buffo da vedere, si.
Ancora più divertente la scena seguente.
Bastò spostare lo sguardo altre la finestra, per farlo impuntare, sputare la ciambella e il caffè in faccia a Tris e tossire come una foca strozzata.
Guardò ancora quel tavolino, per assicurarsi di non avere le allucinazioni.
Ma lei era li, con le cuffie nelle orecchie e la sua tazza poggiata sul tavolo.
«Ma che cazzo ti è preso?» un Brad allarmato si avvicinò al loro tavolo «Non ti piacciono le ciambelle? Il caffé è amaro? C'era una moscha nel latte?» continuò a chiedere a raffica Brad.
Ratliff si era dimenticato che suo cugino aveva un difetto: era un emerito stupido. Ed era sicuro che si sarebbe messo a piangere da un momento all'altro se lui gli avrebbe risposto 'si' a tutte le domande che gli stava facendo.
«No Brad, tutto squisito» cercò di calmare suo cugino.
Mentre Tristan continuava ad insultarlo in arabo e brad puliva faccia e maglia di Tris, Ell tornò ad osservare Rydel.
Indossava una semplice canottiera nera e un jeans blu, i capelli raccolti in uno chignon, gli occhiali tirati su e gli auricolari bianchi nelle orecchie.
Sorrise, perché vide le sue mani picchiettare un ritmo tutto suo.
Sorrise perché vide le sue labbra cantare, sbagliò il testo della canzone e rise di se stessa arrossendo leggermente.
Sorrise perché la vide guardare in giro, come ad accettarsi che nessuno l'avesse vista.
Sorrise, la trovò adorabile.


«Ci stai ascoltando?» chiese perplesso Brad, rivolto a Ratliff.
«no»
«ma che hai?»
«no..chi stai fissando piuttosto»
«Perché stai fissando qualcuno?» chiese Brad guardando prima Ratliff poi Tris.
Ell provò a ribattere, perché no, non voleva essere sgamato.
«uuuhhhh. La biondina?» domandò Tris quando guardò fuori dalla finestra, con una faccia al quanto...perversa.
«no..ma c-»
«quale biondina?» chiese Brad preso da un attacco di curiosità.
Basto anche a lui guardare fuori e vedere Rydel.
«OH MIO DIO» urlò, rovesciando la tazza di Ell.
Senza pudore e preoccupazione di essere preso per pazzo, iniziò ad urlare cose tipo «TU SEI COMPLETAMENTE PAZZO», «NON TI ROCONOSCO», «però ammetto che è stupenda», «QUELLA NON È IL TUO TIPO », «MA ALMENO SAI CHI È?», «LEI è RYDEL MARY LYNCH», «potevi scegliertene una più semplice!», «Cioè, lei è una ballerina, famosa. Soldi, fama, fotografi, uomini a palate, falsità, capisci che intendo?».
Tirò fuori dalla tasca del pantalone un fazzoletto, per asciugarsi il sudore.
Ellington lo guardava a dir poco perplesso.
Aveva capito bene?
Sul serio?
Si era impuntato su una ragazzina famosa?
No no no.
Brad lo stava influenzando.
Lui lo sapeva che lei era diversa, lo sentiva, valeva la pena provarci.
«Bella scelta, invece» commentò Tris più a se stesso.
«Senti, seriamente, la conosci almeno?» Brad appoggiò la mano su quella di suo cugino, come se stesse male.
Ell sapeva che lui stava facendo solo il finto serio, era sicuro che gli sarebbe scoppiato a ridere in faccia da un momento all'altro.
È così tonto Bradley, da non accorgersene nemmeno più, ci si era abituato.
«L'ho incontrata già due volte, ci ho parlato» spiegò arrossendo.
«Vieni, vai a salutarla» disse Brad prendendogli la mano e portarlo fuori
' no no, fermo idiota, non sono pronto'.
Comunque non si fermò, prese un bel respiro, facendosi coraggio.
Anche se lui voleva solo uccidere Brad e Tristan, lo stavano confondendo.
Voleva tornare indietro, sapeva che era tutto sbagliato.
Doveva smetterla di pensare continuamente a Rydel.
Sapeva che probabilmente era già un altro ragazzo, meglio di lui sicuramente.
Era certo che quando lei se ne sarebbe andata non si sarebbe ricordata minimamente di lui.
Voleva chiederle di uscire, ma era quasi spaventato.
Non era certo di quello che provava per lei, magari sarebbero diventati solo amici, ma voleva conoscerla.
E avrebbe fatto di tutto pur di averla.
Voleva che quel sorriso che aveva perennemente stampato in faccia fosse rivolto a lui, che fosse lui la ragione del suo sorriso.
Ma no, non era innamorato, semplicemente affezionato ed interessato.

«Fottila, vai» sussurrò Brad risvegliandolo dai sui troppi, inutili e ingombranti pensieri
per poco non cadde a terra da quanto Brad lo imbarazzò.
«Brutto figlio ritardato» borbottò incomprensibile.

Si avvicinò alla ragazza silenziosamente, per osservarla meglio.
Si era appena tolta le cuffie e stava leggendo un articolo di giornale, molto concentrata.
«Lo vuoi ancora il libro?» chiese Ratliff, sedendosi sulla sedia accanto a lei, spaventandola di brutto.
«Vedo come mantieni le tue promesse, Ellington» gli sorrise, ponendo poi il giornale sul tavolo.
Stavano per incominciare una conversazione normale, se lo sentiva, e non poteva esserne più felice.

 

 

 

 

BUONGIORNOOOOOOOOOOOO!!

 

Incredibile ma vero, STO AGGIORNANDOO!
Sono passati tipo due mesi(?) dal primo capitolo e..........scusate il piccolo ritardo u.u
ma ho delle valide scuse:
1-ho passato tutto questo tempo a NONFAREUNCAZZO
2- avevo perso completamente l'ispirazione
3- avevo problemi con le coppie dei personaggi, tempi verbali e crisi di fangirlamento
poi bo.
Semplicemente sono troppo pigra mfl.
Okay aggiorno oggi perché adesso ho gli esami scritti e poi gli orali e sarò più incasinata.
E poi però non aggiornerò per un mese intero perché sono in vacanza in Francia e be.....non mi metto di certo a scrivere.
Se sto postando, tralaltro è SOLO COLPA della signorina che immagino sta leggendo.
Premetto che non mi soddisfa e non mi piace questo capitolo, spero che comunque mi lasciate un piccolo parere *-*
che dire....dal prossimo capitolo entreranno in scena gli altri personaggi
RINGRAZIO le tre ragazze che hanno recensito il primo capitolo, e le due che l'hanno aggionta alle seguite.
Sono di fretta, spero vi piaccia almeno un po', mi scuso per gli eventuali – più che sicuri- errori.
Probabilmente mi sono dimenticata delle milleduecento cose che volevo dirvi, ma ookay.
Continuo a 4-5 recensioni. <3 

Credo sia tutto, percio.
Ciaone xx

 

P.S.: chi di voi va al concerto a Roma dei R5??
io si!!
SCLERO!!

   
 
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