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Autore: fra_eater    17/06/2015    5 recensioni
I Mugiwara sono studenti universitari, con la precisione coinquilini. Come faranno a destreggiarsi tra lezioni, esami, faccende di casa e amore?
Coppia principale : RufyXNami. Secondarie: FrankyXRobin, ZoroXTashigi. Accenni SanjiX Violet, SaboX Koala e UsoppXKaya
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Un po' tutti | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Ma perché no? La carne fa bene!”
Chi è che parla?
“Rufy, non puoi dare la carne ad una persona che ha battuto la testa!”
Questa è la voce di Chopper, chi è che ha battuto la testa?
Nami fece fatica ad aprire gli occhi, immersa nel torpore di soffici coperte calde, ma l’odore di disinfettante nelle narici le dava troppo fastidio.
Sbatté le palpebre velocemente,guardandosi intorno sotto la luce fredda del neon della stanza bianca.
Di fronte a lei vide distintamente Rufy e Chopper discutere animatamente ancora sulla carne,quando una donna che ricordava tanto una strega entrò nella stanza e si accorse subito dei suoi occhi aperti e vigili
“La bella addormentata è sveglia” gracchiò tracannando un lungo sorso dalla bottiglia che teneva in mano e pulendosi  la bocca con il dorso della mano. La vecchia indossava una corta maglietta che lasciava scoperta la pancia e  pantaloni lunghi e viola come il corto giubbino che ne mettevano in risalto il fisico asciutto.
Vedendo che la ragazza era sveglia, sia Rufy che Chopper si lanciarono velocemente su di lei.
“Nami come stai?”
“Ti senti la febbre?”
“Vuoi della carne?”
Il volto di Rufy affondò nel materasso e il suo posto fu preso dalla faccia di Sanji “E levati!” urlò “Non si disturba una malata! Nami cara, vuoi che ti prepari qualcosa di sostanzioso? Ho notato che nella mensa non usano ingredienti di prima scelta”
“Ehi, cuocastro. Vuoi avvelenarla?” Zoro spuntò alle spalle di Sanji
“Io non la avvelenerei mai, marimo! Lei è la mia dea, insieme a Robin-chan!”
“La tua dea?”
Una ragazza dai capelli neri comparve alle spalle di Zoro e guardava Sanji con un cipiglio nervoso.
“V-violet… posso spiegare!” Sanji si portò le mani avanti.
“Finiscila di chiamare Robin dea!” Franky era entrato nella stanza, occupandola per la metà con la sua massa “Lei è la mia ragazza!”
“Franky, non essere geloso” lo rimproverò bonariamente Robin.
“Nami, come ti senti?” Tashigi si era fatta strada per avvicinarsi al letto e poggiare la mano calda sulla fronte della ragazza.
Nami, intontita da tanta gente attorno, riuscì a vedere anche Usopp, Kaya e Perona che erano entrati nella stanza e si stavano tutti accerchiando intorno a lei, rendendo l’aria irrespirabile.
La vecchia strega strinse pericolosamente la bottiglia tra le mani “Chiunque non sia un medico esca subito da qui!” urlò con quanto fiato avesse in gola e fu in quel momento che Nami la riconobbe, era la dottoressa Kureha, la professoressa di Chopper.
Tremando per lo spavento, Chopper e Kaya si affrettarono a spingere tutti fuori, solo Rufy non ne volle sapere di schiodarsi dal fianco dell’amata.
“Abbiamo un cocciuto, eh?” la donna portò gli occhiali tondi sul naso adunco e si avvicinò al letto “Non puoi assistere alla visita, la ragazza si deve spogliare!”
Rufy assunse un’espressione imbarazzata e spostò velocemente lo sguardo da Nami alla dottoressa.
“Ecco …” era  vistosamente indeciso sul da farsi, quando la dottoressa disse “Ehy, dottor Law, entra con i risultati delle analisi”
Vedendo Trafalgar Law entrare nella stanza con la sua sicurezza e la sua spavalderia, impeccabile nel camice bianco che mancava alla sua anziana collega, Rufy fissò lo sguardo su Nami “Io rimango qua!”
Chopper cercò di  farlo ragionare prima che la dottoressa si arrabbiasse con lui, ma Rufy non volle saperne, continuava a blaterale che non voleva andare via.
“Rufy …” la voce dolce di Nami lo fece tacere. Il ragazzo si voltò e si avvicinò a lei che si era seduta in mezzo al letto, le mani composte sul grembo.
“Nami, dimmi” la scrutava, felice che l’avesse chiamato e che avesse allungato una mano per accarezzargli il volto, ma, invece del gesto dolce, Nami cominciò a tirarli le guancie, deformandoli il viso furiosa “ESCI SUBITO DA QUI!!!!”
 
Rufy stava con il volto tra le mani, seduto sulle sedie lungo il corridoio angusto insieme agli altri, visibilmente nervoso.
“Voi perché siete fuori?” chiese Koala a Chopper e Kaya che piantonavano la porta della stanza.
“La dottoressa Kureha ci ha ordinato di non farlo entrare” rispose Kaya con dolcezza.
“Altrimenti ci boccia all’esame” continuò Chopper ed entrambi sospirarono rassegnati.
Sabo guardava il fratello e cercò di smorzare il clima teso “Che fine ha fatto Hancock?”
Tutti si guardarono, perplessi.
“Se non fosse stato per lei, Nami non sarebbe in ospedale!” sbottò Usopp, battagliero.
“Non ha nemmeno il coraggio di farsi vedere!”
“Io non riesco ad avercela con lei”
Tutti si voltarono verso Tashigi che era in piedi accanto ad una macchinetta del caffè.
“La tua amica ha rischiato la vita” puntualizzò Franky “Come fai a non avercela con lei?”
Tashigi abbassò lo sguardo “Lei è sempre stata innamorata di Rufy” disse “Era riuscita ad averlo e poi le è stato sottratto”
“Ma tu hai aiutato Nami a rubarglielo” Perona la attaccò, non si fidava di lei e non smetteva di controllare i suoi spostamenti e quelli di Zoro.
“Lo so” rispose Tashigi “Ma lei non si era resa conto dei sentimenti che Rufy non provava. Era accecata da un amore che esisteva solo nella sua testa. Una volta presa coscienza, o le si parlava con calma o la si lasciava calmare da sola. Purtroppo Nami ha avuto l’infelice idea di seguirla ed è successo quel che  ci ha portato qui”
“Ho capito quel che vuoi dire” Violet si strinse accanto a Sanji “Perdere la persona amata è la cosa più brutta che possa mai succedere”
Tashigi sollevò lo sguardo, cercando quello di Zoro, ed annuì “È una cosa che ti distrugge”.
E sentendo le parole della ragazza, Rufy sprofondò ancora di più le dita nel capo e si diede dell’idiota per aver fatto soffrire anche un’altra donna che gli voleva bene.
 
Law tolse lo stetoscopio dal manicotto intorno al braccio della ragazza.
“La pressione è nella norma” disse alla dottoressa Kureha che scarabocchiava una cartella clinica.
Il ragazzo prese una lampadina dal taschino del camice e puntò la luce verso gli occhi di Nami “Non chiudere” le disse solamente.
Dopo pochi attimi spense la luce “Stai bene” disse “Ti teniamo solo questa notte in osservazione”
“Hai preso una bella botta” commentò la dottoressa, bevendo un altro sorso “E quella tua sottospecie di ragazzo ha fatto un casino quando è arrivato con l’ambulanza”
Nami arrossì leggermente, vergognandosi perché conosceva i suoi amici e specialmente Rufy e quindi non le fu difficile immaginare cosa avessero combinato.
“Alla fine vi siete messi insieme” mormorò Law, l’espressione sempre apatica sul volto.
“Ecco” Nami tentennò “in effetti ci siamo baciati… ma non so se posso dire che stiamo insieme”
La vecchia dottoressa scoppiò in una risata “Quando si sta con un bambino anche solo un bacio è una ufficializzazione. Troppi germi messi in condivisione”
 
“Chi viene con me al bar?”
La proposta di Franky aveva fatto alzare dal loro stato di immobilità Sanji, Violet e Perona, quest’ultima perché non sopportava più l’assenza di cose carine e l’odore di disinfettante.
Vista l’assenza dei due principali motivi di disturbo (Sanji e Perona), Zoro si alzò dalla sedia accanto a Rufy e si avvicinò guardingo a Tashigi che era ancora con le spalle contro il muro e le braccia conserte.
“Vieni con me?” le sussurrò all’orecchio.
E prima che lei potesse rispondere, Zoro tirò un sonoro pugno alla macchinetta facendo sobbalzare i presenti “Questo catorcio non funziona!” esclamò “Andiamo a cercare un’altra macchinetta” e trascinò la ragazza per un polso lungo il corridoio stretto.
Una volta girato l’angolo,Koala  ridacchiò e si alzò per infilare una monetina nella macchinetta, pochi secondi e il liquido bruno e fragrante cadde nel bicchierino di plastica.
“Poteva inventarsi una scusa migliore" commentò Sabo con un sorrisetto sornione.
 
Zoro non aveva neanche atteso di girare l’angolo che aveva cominciato a baciare la ragazza con foga.
Tashigi fu costretta ad allontanarlo con uno spintone per riprendere aria “Datti una calmata” sussurrò guardandosi intorno, tesa.
Il ragazzo sbuffò, ma la prese per un polso e si allontanarono ancora un po’ fino a raggiungere una sala d’attesa deserta. Mancava solo mezz’ora a Natale.
Tashigi si sedette su uno dei sedili verdi e vecchi, lo sguardo basso. Zoro le si sedette accanto portando distrattamente un braccio dietro le sue spalle,sullo schienale.
“Devi parlare con Perona” furono le parole della ragazza dopo attimi interminabili di silenzio.
“Perché?” Zoro non la guardava.
“Lei crede che tu sia il suo ragazzo”commentò lei a bassa voce.
“Non lo sono”
“Ma lei non lo sa e tu devi parlarle. O io non…” non riuscì a finire la frase, Zoro l’aveva fatta tacere con un bacio mozzafiato.
Al distacco, il ragazzo ghignò “Questo è un buon modo per farti stare zitta”
Tashigi gli tirò un pugno sulla spalla, rossa in viso ed offesa “Tu! Brutto stronzo!”
Zoro ridacchiò,non cercando nemmeno di fingere che i colpi della ragazza non gli facevano né caldo né freddo, poi le prese i polsi e la fissò negli occhi scuri. Lanciò un’occhiata all’orologio appeso alla parete “Manca mezz’ora” disse, poi prese dalla felpa il pacchetto regalo e lo porse alla ragazza, senza dire nulla.
Tashigi afferrò titubante il piccolo pacchetto “Questo è per me?”, il ragazzo fece spallucce.
Lei lo aprì piano e non riuscì a trattenere lo stupore nel vederne il contenuto.
Tolse la collanina dal suo contenitore, ammirando il fiore delicato e il luccichio della pietra centrale “Ma è …. È bellissima” riuscì  a dire, affrettandosi a metterla al collo “Ma io non ti ho preso nulla”  esclamò dispiaciuta mentre stringeva il gioiello con la mano.
“Fa niente” rispose lui, alzando le spalle e avvicinandosi a lei per vedere se si lasciava baciare.
Al suo consenso, sorrise mentre ricominciava ad intrecciare la lingua con la sua. Non le avrebbe mai detto che l’unico regalo che voleva era vederla felice.
 
La stava baciando.
Zoro stava baciando Tashigi.
Perona strinse con forza la bottiglietta d’acqua nella sua mano mentre assisteva alla scena.
Che doveva fare? Scappare oppure andare ad urlare tradimento contro loro?
Stava per optare per quest’ultima quando sentì qualcuno trattenerla per una spalla e, voltandosi, incrociò due occhi dorati ed ipnotici.
“Mihawk?” esclamò, sorpresa “Che ci fai qui?”
 L’uomo,nel suo completo di velluto damascato, la fissava apatico “Sono venuto a prenderti”
La ragazza strinse il labbro, portando i capelli rosa dietro le spalle con il gesto di una mano “Non voglio venire. Sto a casa del mio ragazzo!”
“E il tuo ragazzo è quello che sta baciando un’altra?”
Perona si voltò per rivedere la coppia: lei lo stava picchiando e lui ridacchiava mentre continuava a rubarle baci a fior di labbra, sembrava veramente felice.
“Lui è mai strato così felice con te?” le sussurrò l’uomo all’orecchio. Perona non rispose, ma strinse le labbra, combattuta.
“Vuoi veramente distruggere la sua felicità?” continuò lui “Se in questo momento vai e gli fai una scenata, lui non te lo perdonerà mai”.
Perona li osservò ancora. Tashigi fece finta di andare via e Zoro la prese per la vita, costringendola a sedersi sulle sue ginocchia e cominciandola a baciare nuovamente con passione. Non l’aveva mai visto così felice, sereno … innamorato.
“Chi ti ha detto che ero qui?” chiese solamente.
“Zoro mi ha chiamato il giorno in cui ti sei presentata alla sua porta.” Rispose “Io ero allo spettacolo stasera, ed ho assistito all’incidente”
Perona annuì piano e sospirò “Andiamo a casa” e precedette Mihawk lungo il corridoio illuminato dalla luce artificiale.
 
“Ehi, principe azzurro” la dottoressa Kureha e Law erano usciti dalla stanza.
Rufy si alzò dalla sua posizione scomoda e corse a chiedere notizie della ragazza, seguito subito da tutti gli altri.
“Come sta Nami ?”
“Sta bene” rispose il ragazzo tatuato “Stanotte rimane qui per osservazione, ma potrò passare il natale a casa con voi”
“Uno può entrare a vederla” aggiunse la vecchia dottoressa.
Inutile dire che Rufy si precipitò nella stanza prima degli altri.
 
Robin ridacchiò “Credo che noi siamo di troppo” disse rivolta agli altri.
“Io non me ne vado finché non vedo la mia Nami-swan!” esclamò Sanji, battagliero.
“Ma io dovrei tornare a casa, è quasi mezzanotte” disse un po’ timidamente Violet, Sanji la guardò per un momento, poi guardò fuori da una piccola finestrella per constatare se stesse ancora nevicando “Ma andiamo pure, mia adorata” si offrì roteando su se stesso “La neve, la notte di Natale … Nulla di più romantico!” e la aiutò a mettere il cappotto.
Prima di andarsene, Sanji si rivolse a tutti “E il marimo?”
“Sta prendendo un caffè” rispose Robin, sorridendo e li salutò.
“Anche noi andiamo” annunciarono Sabo e Koala “Qui siamo sicuramente di troppo”.
“Buonanotte e buon Natale!” aggiunse la ragazza salutando tutti con due baci sulle guancie e si incamminarono nel corridoio angusto mano nella mano.
“Come sono carini, vero?” commentò la ragazza con i capelli neri mentre Chopper le si sedeva accanto, esausto.
Usopp guardò l’orologio “Accompagno Kaya a casa” annunciò “Ci vediamo domani mattina”
“Buonanotte ragazzi” salutò timidamente la bionda.
Rimasti soli, Franky strinse Robin a sé “E noi che facciamo?” chiese malizioso, a bassa voce per non farsi sentire da Chopper.
La ragazza sorrise “Mettiamo il piccolo a letto” disse indicando il ragazzo che si era addormentato al suo fianco sulla sedia.
 
 
Trafalgar Law camminava nel corridoio silenzioso, salutando con un cenno del capo le infermiere che ridacchiavano maliziose.
Un piccolo alberello decorato illuminava l’angolo più buio del corridoio. Era triste da guardare nonostante le luci colorate ed i festoni allegri.
Un lieve scalpiccio alle spalle attirò la sua attenzione “Lei sta bene” esclamò ad alta voce “Non devi nasconderti”
Si voltò ed attese che la donna uscisse dal suo nascondiglio.
Boa Hancock lo fissava con aperta ostilità “Non mi interessa” sibilò.
Il ragazzo scrollò le spalle “Come ti pare” e fece per andarsene quando lei disse “Lui è con lei?”
“Non ha mai lasciato il suo fianco se non sotto sua esplicita richiesta”
Hancock strinse il labbro ed annuì “Ce l’ha con me?” chiese dopo un tempo che parve infinito.
“No”
“Tu che farai?”
Law sollevò un sopraciglio “In che senso?”
“Con lei, beota!” lo aggredì la ragazza, roteando i lunghi capelli.
“Non mi importa. Se sono felici” rispose “Per me va bene, dovresti fare lo stesso”
Hancock batté i piedi, sull’orlo delle lacrime “Io non voglio rinunciare a lui!”
“Fra poco è Natale” commentò Law, lasciando la donna interdetta “La vigilia si passa con chi si ama… Credi di aver mai avuto una speranza?”
Hancock tacque. In cuor suo sapeva che Rufy non era mai stato suo ma non poteva non soffrirne.
Sentì il cellulare squillarle all’improvviso nella borsetta e lo prese,non credendo ai suoi occhi.
Era un messaggio di Rufy!
Nami sta bene. Mi dispiace averti fatto soffrire, sei una cara amica. Passaci a trovare. Buon Natale. Rufy”
Hancock sorrise, stringendo il cellulare al petto “Io ho ancora una speranza” gridò battagliera e corse via, fuori dall’ospedale.
Law guardò la cartella clinica di Nami per poi cercare delle schede vuote “Chissà se c’è posto in psichiatria”
 
“Nami, come stai?”
Rufy si avvicinò veloce al letto, prendendo la mano della persona per lui più importante.
La ragazza sorrise serena “Sto a posto” disse “un po’ di mal di testa,ma sia Law che la dottoressa Kureha hanno detto che è normale”
Rufy fece una smorfia al nome del rivale che alla ragazza non sfuggì.
“Non essere geloso” ridacchiò.
Il ragazzo spostò lo sguardo, punto nell’orgoglio.
Nami scrollò il capo e gli prese il volto tra le mani “Io ho scelto te” disse prima di baciarlo dolcemente. Rufy giocherellò con i suoi capelli arancioni mentre la baciava, assaporando a pieno il sapore agrodolce del suo amore.
Solo il rintocco dell’orologio appeso in cima alla porta fece staccare i due amanti. Era mezzanotte.
Nami sorrise “Buon Natale, Rufy”
“Buon Natale, mia regina”





Angolo dell'autrice:
sembra un secolo dall'ultima volta che ho aggiornato, vi chiedo perdono ma sono stata super impegnata e non sono riuscita a finire prima di ora!
Come vedrete dal "Il corso" la storia non è conclusa, c'è ancora un capitolo da pubblicare, ma state tranquilli! La prossima settimana leggerete la conclusione di questa storia sconclusionata.
Grazie per la pazienza e per l'affetto e per le recensioni e anche sono per aver letto con assiduità questo racconto.
un bacio 
Fra
  
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