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Autore: ELIOTbynight    19/06/2015    3 recensioni
Non chiedetemi nulla. Dico solo una cosa: siano benedetti i Character Meme.
Le risate migliori di sempre.
Se siete curiosi, leggete. Ma badate, potreste trovare di tutto e di più, io stessa non saprei definire che cos’è venuto fuori da questo esperimento. Giudicate voi. XD
L’idea è nata grazie ad un’altra autrice che ha iniziato un altro Character Meme qui nella sezione Haikyuu, ma che purtroppo non ha più proseguito. Così me ne sono fatta uno io (se volete sapere di che cosa si tratta, ve lo spiego nel primo capitolo di questa raccolta).
Buona lettura e che il cielo vi assista! (?)
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Karasuno Volleyball Club, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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E siamo a tre! Che ne dite, sto procedendo bene? Giudicate voi! :D
Questa qui è proprio una piccola chicca, ma i dettagli ve li dico dopo. Buona lettura! ;)
*



03.

 
Continua a piovere senza tregua. Infreddolito nel suo angolino del marciapiede, Takeda trema e attende con pazienza infinita l’arrivo dell’angelico autobus che lo porterà finalmente a casa. Un vago sorriso gli si stende sul volto quando questo accosta alla fermata, non prima di aver infradiciato un vecchietto e una ragazzina, svuotando quasi del tutto una fastidiosa pozzanghera.
Le porte si aprono, ma il disappunto si impadronisce del povero professore. Un tipo alto e robusto gira la testa verso l’esterno – solo la testa, perché il resto del corpo è bloccato dalla folla che riempie vertiginosamente il mezzo pubblico – e si accorge di Takeda, che scruta le persone all’interno mordendosi un labbro. A poco a poco il disappunto lascia spazio alla rassegnazione, ma una voce lo distoglie dai suoi angosciati pensieri:
- Forse riusciamo a fare un po’ di spazio … che ne dici, Noya?-
- Eh?- mormora un piccoletto accanto a lui, sommerso dalla massa di persone, che ci mette un po’ di più a vedere l’uomo sotto la pioggia. - Oh, certo, vieni più in qua!-
Il ragazzo dalla possente mole si stringe con timidezza all’amico più basso e dà qualche leggera spinta ad un altro tizio lì vicino, creando miracolosamente uno spazietto. Takeda trasale e non perde tempo, chiudendo l’ombrello e infilandosi lì appena prima che le porte lo blocchino dentro e il viaggio dell’autobus ricominci.
- G-grazie mille!- sospira lui, alzando lo sguardo e osservando il suo salvatore, che gli sorride.
Schiacciato tra lui e Takeda, c’è Nishinoya che esclama:
- Asahi-san è il solito cuore di vetro … Se vuole stare più comodo, me lo dica e mi faccio ancora più piccolo!-
Il ragazzo più robusto arrossisce e distoglie gli occhi, mentre Takeda ricambia l’occhiata amichevole:
- Non preoccuparti, mi avete già ceduto un po’ del vostro spazio. Ve ne sono riconoscente.-
Noya alza la fronte e lancia un sorriso a trentacinque denti verso l’amico, che viene contagiato da quell’aura sempre positiva che ha intorno e sorride a sua volta, anche al professore.
Quest’ultimo si appoggia alla porta, stringendo la valigetta tra le braccia, ma cambia espressione quando nota un biondino alto e forte quanto Asahi, lo stesso che è stato spinto di poco per farlo entrare. Il suo sguardo, diretto al coetaneo, non è tra i più gentili. Anche gli altri due si accorgono delle sue occhiate storte ed insistenti, così Nishinoya sbotta:
- Che hai da guardare, tu?-
L’altro non risponde e si volta verso i compagni di scuola che chiacchierano.
“Meno male che in giro ci sono ragazzi come questi due!”, pensa Takeda, soppesando la valigetta e facendo attenzione alle porte che si aprono di nuovo.
Dopo un paio di fermate, il bus si è svuotato per miracolo e sia il professore che i due studenti possono tornare a respirare. Reggendosi a una sbarra, il professore sofferma gli occhi sulle divise scolastiche dei due ragazzi e chiede:
- Per caso frequentate la Karasuno?-
- Sì.- risponde Asahi gentilmente.
- Quindi andate nella stessa scuola dove inizierò a insegnare dalla prossima settimana!- aggiunge Takeda con entusiasmo. - Chissà se sarete voi i miei studenti … Penso che mi piacerebbe, visto che siete stati così gentili con me.-
Il piccoletto si fa in avanti verso di lui, penzolando dalla sbarra orizzontale sulla sua testa: - Davvero?-
- Che coincidenza.- mormora Asahi con un altro pacato sorriso. - Allora immagino di doverla chiamare “sensei”.-
- Beh, è solo un’ipotesi, quindi non è necessario essere subito così formali.- sentenzia Takeda.
La fermata seguente è quella di Noya, che prima di scendere punta un dito contro Asahi:
- Mi raccomando, stai attento ai malintenzionati e mandami un messaggio quando arrivi a casa!-
Al richiudersi delle porte, il ragazzo dal cuore di vetro sospira e lascia vagare lo sguardo nel vuoto, perso nei suoi pensieri. Il professore si compiace della conoscenza fatta con Nishinoya e non si trattiene dal fare un’osservazione:
- E’ un buon amico, vero?-
Asahi si sorprende, ma poi annuisce con un leggero rossore sulle guance.
- Per caso sono stato troppo indiscreto?- prosegue l’altro. - Ti chiedo sc-
La frase di Takeda viene interrotta da una brusca frenata dell’autobus. Tra lo stupore generale, tutti vengono sbalzati in avanti: il professore fa appena in tempo ad appoggiarsi alla sua sbarra, mentre lo studente finisce addosso al gigante di prima. Quest’ultimo si volta lentamente e lo fulmina con gli occhi. Asahi non ha il coraggio di fiatare e anche Takeda deglutisce alla vista di un individuo dall’aria tanto minacciosa.
- Oh, sei tu, Azumane!- esordisce un compagno di classe di quell’energumeno, poco più basso di lui. - Dovevi dirlo subito, che a spintonarti era stato lui, Aone!-
- F-Futakuchi-san … - balbetta Asahi intimorito, sotto gli occhi curiosi di Takeda.
L’altro continua, lanciando occhiate complici al suo amicone biondo:
- Adesso Azumane ha così fifa da dimenticarsi di chiedere scusa? È sempre stato un pappamolla, giusto Aone? E pensare che potrebbe avere la tua forza fisica … che spreco!-
Asahi inghiotte a vuoto e abbassa gli occhi, mormorando a malapena le sue scuse per averlo spinto prima. Futakuchi, tuttavia, non è molto disposto a perdonarlo e si mette a ridere, cercando di contagiare Aone, che rimane impassibile senza però smettere di fissare Asahi con odio.
Takeda osserva la scena in silenzio. Ripensa alle parole di Nishinoya e si convince che non tutti hanno la decenza di rispettare un cuore di vetro come quello di Asahi. Quest’ultimo è imbarazzatissimo, lo si può dedurre fin troppo bene, e anche intimorito dagli occhi penetranti di Aone che continuano a fulminarlo.
Il professore non è mai stato particolarmente coraggioso o sfrontato. In quel momento si sente spaventosamente simile ad Asahi, un giovane umile e buono come pochi, che sta stringendo i pugni con una smorfia di frustrazione repressa. Ora che il suo amico Noya non è presente, l’unico che potrebbe aiutarlo è lui. E’ un autorevole professore di letteratura, dopotutto!
Prende un respiro profondo e muove un passo verso Aone e Futakuchi:
- Magari esistessero più ragazzi educati come lui, sapete? Non ha spintonato nessuno, tanto per cominciare, e poi con la vostra mole non avreste dovuto avere problemi in ogni caso a subire qualche piccolo spostamento. Abbiate più riguardo verso una persona come Azumane, perché non merita la vostra cattiveria!-
Entrambi rimangono immobili e silenziosi, anche se la vergogna ha già iniziato a traboccare dall’espressione di Futakuchi. Asahi, meravigliato, vede Aone scomporsi lievemente di fronte allo sguardo determinato di Takeda, per poi voltarsi e raggiungere il fondo dell’autobus.
- Aspettami, Aone!- replica il compagno, andandogli dietro e rischiando di sbattere contro una vecchietta.
L’impressione del professore è positiva. Pur senza dire nulla, quel biondino tutto muscoli ha compreso la situazione anche meglio del suo amico. Asahi esclama, riconoscente:
- Sensei, non ho parole … La ringrazio!-
- Dovevo farlo.- sorrise Takeda. - E poi ho ricambiato il tuo favore di prima, giusto?-
Il nodo allo stomaco che infastidiva Asahi si scioglie e il ragazzo ricambia l’espressione amichevole, promettendosi che non avrà più bisogno di qualcuno che lo difenda.
 
 
 
*




Il prompt era abbastanza generico: "Takeda e Asahi si ritrovano a condividere un viaggio in autobus."

Il bello di questi prompt semplici è che si possono sfruttare praticamente in qualsiasi modo. Un viaggio in autobus avrebbe potuto significare qualsiasi cosa! Però due persone come Takeda e Asahi, diciamo, non si caccerebbero mai in situazioni insolite da soli. Sono troppo dei cuori dolci <3
Perciò ci andava l'intervento di qualcun altro. E siccome mi piaceva l'idea di Takeda protettore del nostro gigantone dal cuore di vetro, doveva esserci qualcuno che facesse da villain. Quel gran dork di Aone era perfetto, così voilà! Ci ho anche messo un pizzichino di AsaNoya, perché da brava fujoshi che sono non posso trattenermi dal shippare gente con gente. C:

Mi auguro che l'idea e soprattutto la OS vi sia piaciuta! Le prossime garantiranno più risate, vedrete. ^_^
Un baciotto e grazie dell'attenzione :*

by Eliot ;D
   
 
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