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Autore: obstinate    22/06/2015    0 recensioni
"Se tu avessi una sola chance, una sola opportunità, la coglieresti o te la lasceresti scappare?"
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiedo scusa per il dramma, ma è un passo importante per raccontarvi la mia storia. Oh, dannazione, forse dovrei sbrigarmi con le presentazioni. Sono Xenia Jenkins, ho un pizzico di follia in eccesso ed un po' troppa immaginazione. La mia natura è strana. Non sono un'umana, ma neppure un essere strano. Sono una via di mezzo tra ciò che è definito normale e ciò che esce fuori dagli schemi. Ma è troppo presto per dirvi cosa sono. E se non riuscirete a smettere di leggere questo libro, trovate il modo di liberarvene; potreste essere come me, ecco. Credo sia d'obbligo raccontarvi cosa accadde, dopo che quella donna morì. Be', io scappai. Avete capito bene, scappai, ma vedete il lato buono della cosa; se non fossi scappata, magari sarei morta, e non avrei potuto raccontarvi la mia stravagante storia. Fatto sta, che per mesi interi, sostenni ricerche su chi fossero quelle persone incappucciate senza volto. Ricordo ancora di aver visto un teschio, nascosto sotto al cappuccio dell'uomo che aveva tagliato la gola a quella donna, ma mi piace definire quegli esseri come "senza volto". Una mattina di inverno, uscii dalla mia casa avvolta in una sciarpa, fin troppo grande per me, devo ammettere. La mia statura mi ha sempre fatto brutti scherzi, ma al contempo fa credere ai nemici che io sia una debole. Si sbagliano. Lavoravo come giornalista per un'azienda abbastanza conosciuta in zona, ma il mio sogno era diventare scrittrice. Ma quel mattino, qualcosa rivoltò il mio destino; un imprevisto piacevole, che mi permise di scoprire un nuovo lato del mio essere. L'altra faccia della medaglia. Camminavo per la strada deserta, quando un'auto frenò di fronte a me. Era guidata da una di quelle persone senza volto che mesi prima avevano seminato il panico. Me ne accorsi per l'abbigliamento familiare, e per l'Oceano che - essendo poco distante da me - vidi si stava agitando, proprio come l'ultima volta. Il panico stava per invadermi, quando la persona o la cosa aprì la porta e scese dall'auto. Avanzò in mia direzione, ed una domanda mi sorse spontanea: com'era possibile, che camminasse, o peggio ancora che guidasse? Ma ero troppo confusa, per poter riflettere. - Percepisco la tua paura. Avete un che di prevedibile, voi Dominatori. Così... monotoni. Ma puoi star tranquilla, non mi interessa farti alcun male. Seguo gli ordini del Dominatore dei Quattro. E il Dominatore dei Quattro mi ha ordinato di portarti da lui. Dunque o ci vieni, o sarò costretto a portarti insieme a me con la forza. - Una risata, di quelle isteriche che mi sfuggivano quando ero spaventata, mi trapelò le labbra. Cosa voleva, quel componente di quella banda di assassini? E cosa intendeva dire con "voi Dominatori"? Dominatori di cosa, poi? - Ti aspetti che segua un tizio che mesi fa ha complottato per uccidere una donna? Sono una persona onesta, non seguirò la tua strada. - Un'altra risata, quella volta proveniente dall'uomo senza volto, e per niente isterica. Una risata sicura, di chi si sarebbe aspettato una risposta del genere. - Non ne sai proprio niente. Mi rincresce. - Aveva la voce metallica, somigliante a quella di un robot in procinto di spegnersi. - Vedi, quella donna apparteneva al Complotto delle Iene. Un gruppo di Dominatori falliti, esclusi dal Dominio per le loro scarse capacità. Il loro compito è quello di ostacolare i Dominatori. Era lì per te. E se noi non fossimo arrivati in tempo, ti avrebbe uccisa all'istante. - La mia risata, si udì nuovamente. MI portai la valigetta al petto, scuotendo la testa. - Non capisco. Chi siete, chi sei? Dominatori di cosa? - Il senza volto si voltò per rientrare nella sua auto, quando la mia voce parlò involontaria. - Fermati. Io voglio sapere, ma ho bisogno di spiegazioni. - L'essere sconosciuto si voltò verso di me, lentamente, come se un movimento brusco avesse potuto far esplodere una bomba. - Spiegazioni che non ti posso dare. Non qui, in questo posto, dove mille occhi ci vedono e mille orecchie ci sentono. - - Almeno dimmi chi sei? - Riportai la valigetta ad una mano, stendendo le braccia lungo i fianchi. - Il tuo Protettore. - Credetemi, avere un Protettore non è tanto bello quanto si pensa; tutt'altro. I Protettori sono costretti a starti dietro come un'ombra. Ti consigliano. Ti aiutano. E spesso decidono per te, con chi unirti in matrimonio, con chi stringere amicizie e con chi Dominare. Sono come degli Angeli Custodi. Forse leggermente più severi. - Ho un Protettore? Nel senso che tu mi proteggi? Una sorta di Angelo Custode? - - Sì, sì e sì. Anche se preferiamo essere chiamati Ninja della Protezione. Niente Angeli Custodi e fandonie simili. - - E perché sei qui? - L'individuo senza aspetto, avrei giurato e lo giuro, pareva essersi innervosito a quelle mie domande. Ma insomma, stavo per scoprire di non essere una comune mortale. Provate ad immaginare il presentimento di un avvenimento che vi cambierà per sempre la vita. Ci riuscite? Bene, mi sentivo esattamente come voi vi sentite in questo momento. Le mani mi sudavano ed un improvviso senso di confusione mi invase, quando il Protettore mi rispose. - Non spetta a me dirtelo. Sali o rinunci a saperlo? - Avanzai verso l'auto, senza riflettere; dovevo conoscerlo, il motivo per cui mi stavano cercando.
   
 
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