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Autore: thembra    13/01/2009    7 recensioni
Quando i ricercati divengono cercatori....quando i fuggitivi diventano iseguitori, quando la rabbia trasforma i pirati braccati dalla marina in prede da aspettare con l'ostaggio al sicuro nelle carceri di bordo....TH
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler!
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…il dolore…

 

 

 

 

 

 

 

 

…il dolore…..la solitudine….

…la fiducia…

 

 

 

 

 

Bruciava, bruciava da impazzire e quell’assurdo dolore anche se era stanca non la lasciava dormire, era stanca per stringere ancora i denti e non urlare dal male, stanca di sopportare la fame e concentrarsi su tutto tranne che le fitte all’addome.

 

Ogni tanto scendeva sotto coperta qualche marine per controllare che non facesse scherzi, che non tentasse la fuga o non ci avesse rimesso la pelle.

Cosa impossibile visto la cella in acciaio puro nella quale l’avevano rinchiusa, le catene in ferro pesante che le avevano messo a polsi e piedi appesantite inoltre dal potere dell’agalmatolite anche se sapevano perfettamente che non aveva i doni del frutto del mare.

Riusciva a malapena a voltare la testa per cercare la posizione del sole e capire che ore erano e pure quei movimenti erano difficili da fare, perché il dolore all’addome era più acuto che mai, reso insopportabile dall’umidità della cella e la salsedine trasportata dal vento fino in cambusa.

 

 

“Nhg…”

“Respira piano o ti si riaprirà la ferita…”

“…chi c’è? un altro che vuole vedere se scappo?”

“….no…volevo solo sapere se stavi bene…”

 

La rossa pian piano voltò il viso cercando la direzione da cui proveniva la voce per vedere chi c’era con lei in quel momento, ma era troppo scuro e la sagoma del suo interlocutore si fondeva al buio come il cacao nel latte al mattino quando si fa colazione.

Di lui percepiva la presenza e basta.

 

“Tanto non c’è bisogno che scappi io….mi troveranno i miei amici…ahi…e presto anche…”

“Me lo auguro per te bimba…ma intanto, respira piano eh? Non ho voglia di passare un’altra notte insonne a ricucirti la pancia…”

“Nh? Sei un medico?”

“…no, un sarto…ai prigionieri non sono concessi medici…”

?!? Che cosa?”

“Ritieniti fortunata, se la ferita non fosse stata profonda non avrebbero chiamato neanche me, me ne sarei stato in sartoria a riparare gli abiti dei marine che i tuoi amici han ridotto a brandelli…”

“Mi prendi in giro?”

Che ci guadagnerei a farlo?”

“Un sarto a me? Ma l’hai sterilizzato l’ago? E se poi mi si infetta la ferita e mi viene il tetano?”

“…allora si chiama il pastore ….”

“Smettila di dire baggianate!!! Sono pur sempre una don…ahi!”

“Sei un pirata….alla marina non importa che tu sia uomo o donna, i pirati e i nemici non hanno sesso né diritti ficcatelo in testa bimba….”

“Ngh…”

“…e adesso calmati e respira piano…o il filo di cotone si imbratterà di sangue, si sfalderà e allora si che arriverà il pastore…”

“Ma che razza di gente siete?”

“Tsk…piuttosto hai fame? Vedo di procurarti qualcosa se vuoi…”

“No grazie…non vorrei che mi rifilaste il cibo dei cani, non si sa mai…”

Mpf…di cani a bordo non ne abbiamo, semmai ti sarebbe toccata la broda dei maiali, sai l’ammiraglio ne tiene una decina nel porcile della chiglia…”

 

Non aspettò la risposta della prigioniera che già strillava come una matta, miagolando di dolore fra una parola e l’altra, e si avviò su per le scale verso il ponte superiore a riferire al comandante le condizioni della prigioniera le cui grida arrivavano fin lassù.

 

“Direi che sta bene Mic…”

Signor-si ammiraglio, risponde bene alle cure, è una ragazzina forte…”

“Buon per lei…”

“Fa strano credere che sia il navigatore di quella nave pirata, è troppo ingenua…”

“Dici questo perché non l’hai vista in azione….l’altra notte ha messo fuori gioco venti dei miei uomini con saette richiamate da non so dove…”

Se lo dice lei…”

“Puoi andare Mic…”

“Con permesso Ammiraglio Nola…”

 

L’uomo si voltò e percorse quasi tutto il ponte sorpassando il timone e dirigendosi verso i piani rialzati della nave a passo svelto.

I suoi capelli lunghi e neri legati in una coda bassa cozzavano contro la sua schiena ad ogni passo, e le perle in essi incastrate tintinnavano come piccoli campanellini accompagnando i secchi scatti degli stivali lucidi e dei bracciali di acciaio a maglie fine che ornavano il polso destro e il fianco sinistro.

Quando fu prossimo a salire i gradini il capitano lo richiamò nuovamente, con voce alta che però non era grido.

 

“Sai una cosa Mic?”

Che cosa Signore?”

“Nemmeno a vederti o  sentirti raccontare quelle storie di sarti o di maiali si direbbe che sei un medico….il migliore in assoluto poi, tieni da conto le mie parole!!”

 

Lo guardò ghignando mentre il sottoposto gli alzava la mano in segno di saluto per sparire poi oltre le porte dell’infermeria che in quei giorni era stata piena di marine feriti e pestati per bene.

 

Una cosa lo aveva stupito, nessuno dei suoi uomini aveva perso la vita, nemmeno uno, neanche il più debole; erano tutti tornati, chi a nuoto chi sulle scialuppe, alla nave per le cure e la prognosi massima che Mic aveva rivelato era quella di circa un mese per una gamba fratturata di una recluta, per questo anche se era una nemica aveva concesso alla prigioniera le massime cure di cui disponeva, lei e la sua ciurma non avevano ucciso nessuno, e il favore andava ricambiato.

Il suo sguardo si fece serio di nuovo mentre fissava la linea blu dell’orizzonte che non più tardi di due giorni avrebbe rivelato le cime dell’isola verso la quale erano diretti.

Avrebbero scaricato li l’ostaggio e ripreso il mare nell’attesa dell’arrivo dei pirati, che all’oscuro di tutto gli sarebbero andati in contro persi nella rabbia e nella sete di vendetta mentre loro lucidi e preparati li avrebbero catturati come ridere.

 

 

 

La notte raggiunse nuovamente quella scheggia di mare inondandolo tutto di un blu scuro e denso portando la calma e il silenzio di una navigazione lenta e placida.

Il vento si era smorzato e la nave procedeva spinta dalle sole onde, ogni tanto rimbombava nella notte lo spruzzo dovuto all’emergere improvviso di qualche pesce curioso di vedere la luna che si specchiava meravigliosa in quelle acque cerulee.

 

Nami stava immobile cercando di non pensare al bruciore della ferita, ma più pensava alle parole di quel damerino e più le montava dentro una rabbia enorme che la faceva sbuffare e tramare come una vaporiera impazzita, e le contrazioni del diaframma, gli scatti della schiena e gli sbuffi delle labbra si condensavano lungo la pancia torturandola di prurito e fitte di dolore.

 

“Giuro che appena mi libero te la faccio pagare, setaccio tutte le cuccette, ogni angolo d questa nave, ti trovo e ti friggo col mio Klimattac!!!”

“…non ce ne sarà bisogno bimba….mi hanno detto di tenerti d’occhio, perciò all’evenienza sono qui…”

 

La rossa girò la testa furiosa pentendosi però subito di quel gesto avventato, poiché le viscere le diedero uno scossone di quelli potenti.

 

Ahiiiiiiiiio!”

“Hih…hiii….”

“Sparisci o ti faccio a fette!!!

“Ti ho portato un po’ da mangiare…avrai fame no?”

“….”

“Tranquilla, non è broda, scherzavo prima…”

Quindi sei un medico?”

“No…sono un sarto…”

 

Chinò il viso ingoiando il groppo di rabbia e disillusione che le bloccava lo sterno cercando di non mostrarsi debole e trovare quel briciolo di autocontrollo che sembrava essere rimasto a bordo della Sunny.

 

Si voltò stizzita dall’altra parte mentre questi apriva la cella, entrava e posava le vivande ai suoi piedi, inginocchiandosi e cercando le posate per imboccarla.

Non riusciva ancora a vederlo in faccia per via dell’oscurità e maledì quelle dannate carceri senza lampade o candele, come diavolo faceva la gente a vedere in quei budelli scuri di notte se nemmeno il sole a momenti ci entrava di giorno lo sapevano solo loro, ma appena lo avrebbe avuto a tiro gli avrebbe sputato in un occhio tanto era grande la sua rabbia perciò rimase buona finchè non fu certa di averlo di fronte.

 

“Adesso da brava apri la bocca e mangia che non voglio perdere tutta la notte, ho del lavoro da fare io…”

 

Pensò poi che forse era meglio se prima un po’ si saziava dato che aveva fame davvero, e poi l’ultimo boccone glielo spiaccicava sul muso, si, avrebbe fatto così con quel damerino da strapazzo, e gli avrebbe pure riso in faccia, al diavolo il dolore del poi.

 

“Ahm…”

 

Assaggiò il primo boccone stringendo i denti immaginandosi chissà quale schifezza ma dovette ricredersi perché invece la pietanza era buona davvero.

 

“Buono eh? Sformato di asparagi e formaggio…tieni…”

 

Gustava i bocconi con calma ingoiando piano per non far troppo rumore nonostante l’appetito e guardava se riusciva a vedere in faccia il tizio del quale intravedeva solo il bianco dei denti mentre parlava e a luce degli occhi, nessun particolare però del loro colore e dei suoi lineamenti era ben chiaro.

Così fra i suoi sforzi per vedere la faccia del furbo e le masticate finì la portata maciullando l’ultimo boccone pronta per il suo scherzetto.

 

“Nhm…niente male, ma Sanji sa fare di meglio…”                                                                                    

“Tzè, ti meriteresti davvero la broda”

 

Stava immobile per prendere bene la mira e sputargli il tutto in faccia quando il movimento che fece l’altro per posare il cucchiaio nella ciotola catturò un riflesso di luna che deviato dalla conca della posata gli illuminò per un istante il viso, permettendo alla rossa di vederlo in volto.

 

Era favoloso, a dir poco bellissimo.

Quella rifrazione catturò immediatamente gli occhi del marine le cui iridi brillarono di una luce cerulea grigia come il mare al mattino dopo la tempesta, e i lineamenti del viso erano marcati all’altezza del mento dal quale spuntava una barbetta curata a contornare due labbra serrate in un sorrisetto enigmatico.

 

E se l’intento della navigatrice era quello di insozzargli la faccia il suo piano andò presto a farsi benedire, perché per la sorpresa il boccone le andò di traverso facendola tossire come se avesse avuto la polmonite.

 

Che combini scema?”

“Cough cough…ahio!!!

 

Subito il marine prese la tozzola d’acqua e gliela fece bere cercando di farle passare la tosse che le sconvolgeva l’addome come la furia abbatte le palme.

Le bende, troppo strette per l’atto del tossire le impedivano di respirare bene nell’affanno e complicavano la situazione tendendo la ferita ancora fresca rischiando di farla aprire.

 

Che ti è preso?”

“Non…respiro….cough…”

 

Svelto come una saetta questi estrasse un coltello e tranciò le bende senza curarsi di alzarle la maglia che venne sbrindellata fino all’inizio del costato, poi con un gesto secco la fece sdraiare sulla stuoia e le premette con forza una mano all’altezza del diaframma e l’altra sul collo all’altezza della gola schiacciando e liberando la presa più volte finchè la tosse non si placò.

 

Che male…”

“Cretina…volevi riaprire la ferita? Che diavolo ti è preso?”

“…bugiardo…ahi…”

Che c’è?”

Sei un medico scemo…ammettilo…”

“Tsk….e adesso….RES PI RA - PIA NO!!!

 

Rimasero in quella posizione alcuni minuti poi quando il respiro si regolarizzò del tutto lasciò la presa, prese le bacinelle della cena ed uscì piano.

 

“Grazie…”

“Sta buona ora….vado a prenderti una coperta sciocca mocciosa…”

“Zoro…”

Che hai detto?”

“…niente…”

 

Dopo che fu andato, tornato con la coperta e sparito di nuovo Nami si portò la mano alla pancia carezzandola piano per alleviare il pulsare del dolore, chiuse gli occhi che le si inumidirono di nostalgia, voleva tornare sulla Sunny, voleva ridere e far casino coi suoi amici, voleva vedere i loro sorrisi e voleva annaffiare i suoi mandarini, ma soprattutto voleva litigare con l’unico che riusciva davvero a farla arrabbiare, voleva picchiare i pugni in testa all’unico che a bordo la chiamava mocciosa, voleva specchiarsi nei suoi occhi neri di pece lucida come inchiostro, voleva chiedergli scusa per avergli lanciato la sua preziosa spada bianca a quel modo, scusa per averlo messo nei casini, scusa per essersi fatta prendere come una novellina senza esperienza.

 

“…Zoro…”

 

E piano piano, stando attenta a non singhiozzare lasciò libere le lacrime dei sui occhi senza rendersi conto che nel pensare a lui il palmo della sua mano era andato a coprirle il petto all’altezza del cuore, forse nel tentativo inconscio di scaldare quella gemma di ghiaccio che nel denso silenzio di quella notte ombrosa pulsava dolore, lacrime e nostalgia.

 

“Spero davvero chi ti trovino bimba e che riusciate a farla franca prima dello sbarco, qui a bordo si scherza, ma una volta approdati a Mirror Island comincerà la vera battaglia, non tanto per te ma per coloro che puoi ancora chiamare amici…”

 

Due occhi chiari dopo averla osservata sopirsi scintillarono di tristezza nel volto del medico e le sue labbra, dopo ghigni e sorrisi di scherno si piegarono in un’espressione di malinconia che poco si addiceva a quello che a vederlo, e sentir parlare, si stentava a credere che fosse il miglior medico in circolazione.

 

 

 

 

A poco meno di due giorno di distanza la Sunny sonnecchiava pacifica cullata dalle placide acque nere dell’oceano, a bordo il fermento per quel giorno era cessato, l’ancora gettata alcune ore prima aveva messo fine a quella giornata di estenuante rincorsa e l’equipaggio si concedeva un seppur preoccupato meritato riposo.

 

La carta dello spirito piano piano aveva cominciato a rinnovarsi e questo diede sollievo alla ciurma di Rufy finchè poco dopo la mezzanotte nuovamente il fumo l’aveva divorata per poi placarsi e crescere nuovamente e lentamente.

 

“Non facciamoci prendere dal panico….è comunque più grande di ieri notte, forse la staranno curando o la ferita non era poi così grave per…”

“L’ha tagliata da parte a parte scemo, l’ho visto io, due centimetri più a fondo e la tranciava in due quel marine bastardo!!!!”

“Sta calmo Zoro, la carta si riprende, la direzione è la stessa, Nami sta bene…”

“Come fai a dirlo cuoco da strapazzo?”

“Mi fido di quella nave….so che i marine, anche se nostri nemici non la lascerebbero morire in alcuna maniera, sono uomini d’onore dopotutto…”

“Come Morgan o Spandan?”

“Non fare il cretino, la feccia c’è da entrambe le parti…fidati di Nami…ne ha passate di peggio e sola prima di unirsi a noi…non è debole come credi tu…”

 

Le ultime parole di Sanji riuscirono a calmarlo in qualche modo, grugnì un borbottio e si preparò a salire di vedetta, forse ciglia arrotolate non aveva tutti i torti…Nami era in gamba dopotutto.

 

Cominciò a fissare la pace delle acque sorridendo all’aroma dei mandarini che la lieve brezza notturna innalzava fino alla torretta aperta, le sembrava di sentirla più intensa che i giorni precedenti, forse era vero che stava meglio, e forse erano anche più vicini di quanto non credessero.

 

 

Se ci fosse stato Usopp sulla torretta di vedetta, coi suoi occhiali avrebbe probabilmente notato a nord- nord est una minuscola macchiolina in lento moto, o forse no poiché la sagoma di fndeva quasi perfettamente alla notte e i suoi silenzi.

Era il vascello dell’ Ammiraglio Nola quello, e non si sapeva di nessuno che fosse riuscito a scovarlo una volta mimetizzato.

Forse era per questo che il grande capitano era detto anche il Camaleonte.

 

 

 

 

 

TH

 

 

 

 

^___^

 

Ciauz e grazie mille a:

 

Rolochan105 che fra una pausa e l’altra delle sue bellissime fiction ha trovato il tempo e la voglia di commentare questa mia prima ideuzza!!!!

Sarà una Zo/Nami eccome socia delle Zo/Nami ^()^

Un abbraccio e grazie mille!!!!

(Ora fila ad aggiornare Hallelujah, Il filo rosso del destino, gli anelli e compagnia bella XD)

ciauz!!!! ^_____-

 

 

Giodan: che mi ha beccata in errore per ben due volte….ed uno peggio dell’altro -____-‘’’’(e io che credevo di farla franca….sigh sob….)

Ah-hem…prima di tutto non scusarti affatto!!! Le tue dritte sono dettate dal fatto che hai letto la storia con attenzione e questo mi fa piacere credimi!!!! ^______________^ guarda che sorrisone che ti faccio!!!!!!!

Grazie mille per la correttezza e la gentilezza con cui me li hai fatti notare, ma adesso passo alla difensiva….

Dunque, lo so che Rufy probabilmente non sa nulla del passato di Zoro, ma in qualche modo dovevo pur farlo scoprire a Nami, e una confessione da parte della zucca verde era impossibile da scrivere, almeno da parte mia, per cui ho fatto affidamento alla bocca larga di Rufy u.u XD

Per quanto riguarda la vivre card, anche se hai ASSOLITAMENTE ragione ho modificato, e se potete perdonatemi sta bastardata, le sue funzionalità….sebbene abbia letto e riletto il manga del quale sono un’appassionata con la A maiuscola e, non poteva di conseguenza sfuggirmi l’utilizzo delle suddette vivre card, da gran bastarda quale sono, ho stravolto anche questo fatto….perciò ho fatto credere (ripeto, sperando di farla franca XD) che le carte assorbissero in qualche maniera gli impulsi vitali di chi le possiede e una volta strappate conducano all’altra metà più vicina (in questo caso quella di Nami) e al suo stato di salute BEN SAPENDO CHE ERA UNA GRAN CIALTRONATA!!!! Perciò sorry sorry sorryssimo!!!!!

So che sarà una cosa stonata, che non l’ho nemmeno spiegata bene ma riprenderò questo punto più avanti e spero che comunque, anche se è irritante, sorvolerai questi miei pasticci, come mi auguro  farai con quelli che farò in futuro….e stai certa che ce ne saranno u.u….

Grazie ancora della briga che ti sei presa a scrivermi, mi ha fatto davvero piacere!!!

Scusa il poema ma ci tenevo a chiarirmi e chiederti di continuare a seguirmi se puoi, se poi la ficcy comincerà a darti il voltastomaco scrivimi di piantare di dire baggianate e io la pianterò promesso!!!!

Intanto ti ringrazio ancora!!!! Ciao ciao!!! Un abbraccio

^()^

 

Xmirax: Grazie mille del fischio!!! Mi han fatto piacere le tue parole, spero continuerai a seguirmi, guarda che ci conto!!!!

Un abbraccio

XD

 

 

Butler: *___* Grazie dei complimenti e dell’incitamento!!! Farò di tutto per non deluderti!!!

Tu dimmi però se col secondo chappy comincio a farlo d’accordo? ^___-

Ciauz!!!!

 

 

Inoltre grazie a:

 

Butler

Giulia Bosch

Jemanuele8891

La kikka

Ny152               

 

Che l’han messa nei preferiti!!!

 

Un bacio e alla prossima!!!!!

  
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