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Autore: lady hawke    14/01/2009    5 recensioni
Sirius Black ha, tra gli innumerevoli difetti, un grande pregio: lui è, senza remore, un amico fedele. Non può che prenderla male, quindi, notando che il caro James Potter preferisce la compagnia della sua ragazza, l’odiosa Lily Evans che ha asfissiato per anni con infinite attenzioni, finalmente ricambiate. Che fare, dunque, oltre che tenere il muso ventiquattrore al giorno? I compagni di dormitorio lo invitano a trovarsi una dolce metà, così almeno la smetterà di lagnarsi, avendo ben altro da fare. Tra un borbottio e una filippica irosa Sirius cederà alle pressioni esterne, ma sarà una buona idea?
EPILOGO ONLINE
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Corvonero, I Malandrini, Sirius Black, Sorpresa | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cornelia, Sirius e la famiglia Lethifold'
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Note: Intanto grazie a Piccola Black e Miriel per i gentilissimi commenti: sì, siamo proprio alla fine, grazie per avermi seguito e commentato fino a qui, davvero, davvero grazie, anche se questo epilogo sarà, ovviamente, un po' triste...

Dopo oltre diecimila letture, per cui ringrazio tutti voi che passate di qui, è giunta l’ora di salutarci. La storia di Sirius e Nel finisce qui.
Come ho anticipato in altri capitoli, o in risposte ad alcune recensioni, in realtà non è proprio finita qui… Esiste quantomeno un seguito. Rowena ha scritto una breve storia dal titolo Back Chat per il mio compleanno, e non finirò mai di ringraziarla abbastanza per questo, perché nonostante duri solo cinque capitoli, io attendevo quello successivo come una drogata, non sto scherzando XD. Segue gli eventi della saga di Hp, e suppone un fugace incontro tra i nostri protagonisti all’inizio del quinto libro, a livello temporale. Niente di più, niente di meno. E’ scritta molto bene, ed è un regalo bellissimo, quindi la consiglio.

Poi… chiacchierando in chat con Rowena, Alektos, Roby Lupin e Freddy Mercury ci siamo immaginate cose sarebbe potuto succedere e Sirius non fosse finito in carcere, e se la guerra fosse andata altrimenti: lui e Cornelia si sarebbero rivisti? E in che termini? Ne è nata una storia demenziale e che temo molto lunga, attualmente in lavorazione e senza titolo. Affettuosamente, la chiamiamo la “nostra Au”. Presto verrà messa online sotto l’autore Stormtroopers in stillettos, perché è folle, ed è un lavoro comune. In definitiva ringrazio queste amiche per le chiacchierate folli, e a loro, come a tutti i miei lettori, dedico questo capitolo, ma ne parlerò poi, nei ringraziamenti nelle note finali. Spero vogliate seguire me e loro nel nostro vortice di follia, per intanto posso offrirvi questo epilogo decisamente canon e… serio.


Epilogo

Cornelia e Sirius non ebbero più occasione di incontrarsi, dal quel giorno, nè mai cercarono di farlo. Il vivere due vite completamente diverse, la distanza e una vera e propria guerra in corso non gliel'avrebbe reso possibile neppure se avessero voluto.
Quando Nel si diplomò, nel 1980, la nostalgia che provò a lasciare Hogwarts fu più cupa di quella che già tanti avevano vissuto prima di lei. Il castello sicuro e protetto dal preside attutiva le notizie di guerra, stando fuori avrebbe dovuto piombare dolorosa realtà.
E quella realtà la schiaffeggiò il primo novembre del 1981, quando lesse la notizia della morte dei Potter sulla Gazzetta del Profeta.
In prima pagina campeggiava lo scintillante titolo che proclamava la definitiva sconfitta di Voldemort ad opera di un bambino di solo un anno, ma lei non riusciva a vederla. Pensava a quei due nomi, a quei due volti che ricordava sorridenti e a quel figlio che sarebbe cresciuto da solo.
Ricordava la risata cristallina di Lily, e la buffa espressione che faceva James quando si guardava invano intorno, mentre si puliva gli occhiali.
- E' un brutto modo per festeggiare la fine della guerra. - le disse suo padre, serio. Lo era davvero, era orribile. Vivere in un mondo libero era un sollievo, ma lo era meno pensando che ci sarebbero state due persone, quelle due persone in meno.
Peggio ancora fu quello che lesse due giorni dopo, agguantando il giornale al volo, avida di notizie. La foto di Sirius Black, accompagnata da un breve ma raccapricciante articolo che raccontava come avesse venduto il suo migliore amico e la moglie, risaltava, nuovamente in prima pagina. Non fu quello, a sconvolgerla, non come si sarebbe aspettata. Leggere quelle frasi equivalse a bere veleno, ma era la fotografia a toglierle il fiato.
Non c'era altro che una folle, disturbante risata muta che sembrava risuonarle nella testa, e due occhi così vuoti che parevano morti. Non lo riconosceva, non era la persona che la prendeva in giro per la sua imbranataggine nei corridoi, che le faceva i dispetti, che urlava contro di lei perchè si era messa a scoprire strane cose su sui amici.
Le era parsa sincera la sua bramosia nel proteggere i suoi affetti, ma evidentemente non aveva retto il confronto con altro.
- Tu riesci a crederci? - sussurrò Nel a Conrad, passandogli il giornale per allontanare quell'immagine da sè.
Il fratello l'osservò attentamente, prima di rispondere. - Non lo so, ma non credo abbiamo molta altra scelta. Tutti quei testimoni costituiscono una prova schiacciante, ti pare?
Nel avrebbe voluto rispondere che quelle persone non lo conoscevano, mentre lei sì. Ma non era vero, perchè quel volto spaventoso non apparteneva a Sirius Black. La persona con cui lei aveva diviso ore serene non era un assassino.

Dopo quei fatti, i processi, le incarcerazioni e la disperata voglia di tutti di ricominciare a vivere serenamente, Cornelia era convinta che niente l'avrebbe più scossa così tanto. Ma si sbagliava. Nell'estate del 1993 il nome di Sirius Black occupò nuovamente i suoi pensieri.
Non era in Inghilterra, quando lui si diede alla fuga, come non c'era stata per lunghi periodi, dalla fine della guerra. Ormai era stabilmente ancorata in terra straniera, e fu la corposa corrispondenza con la sua famiglia a permetterle di essere una della prime persone in Belgio a leggere di quella fuga miracolosa. Tra le lettere dei suoi genitori, i disegni dei nipoti, e gli aneddoti raccontati dai fratelli, Nel ritrovò la foto di dodici anni prima, inquietante e terribile. Non era un'immagine a cui ci si poteva abituare, ma il pensare che fosse riuscito ad evadere da Azkaban non la sconvolgeva più di tanto. Si poteva dissimulare l'affetto per un amico, ma non la propria sconvolgente abilità. E questa lei la ricordava bene.
- Notizie dalla vecchia Inghilterra? - chiese una voce dall'altra stanza.
- Sì, e non buone, Andreas. Un pazzo omicida è riuscito a fuggire da Azkaban. – commentò Nel, lugubre, mentre scorreva l'articolo che percorreva i sanguinosi atti di più di un decennio prima.
- Chi?
- Sirius Black. - rispose, senza più aggiungere una parola.
Se certe terribili notizie avevano sempre campeggiato in prima pagina, rendendo impossibile non notarle, le ultime informazioni su Black parvero voler rimanere nascoste, e Cornelia le trovò con più di una settimana di ritardo, sfogliando svogliatamente il vecchio giornale.
Un brivido la percorse, leggendo quel nome, e si affrettò a puntare gli occhi sulla piccola colonna in quindicesima pagina. Il Ministero dava notizia della morte del pericoloso evaso, e... lo scagionava.
Senza che il giornalista incompetente ne spiegasse esaustivamente le ragioni, veniva detto che ci si scusava per l'imperdonabile errore, e ci si rammaricava per la prematura scomparsa del mago.
Niente altro.
Cornelia accartocciò la pagina con rabbia. Com'era possibile, niente altro? Dodici anni di prigionia in compagnia di Dissennatori, due anni come latitante e una morte che l'articolo lasciava intendere violenta.
E niente.
Un colpo di spugna, scuse frettolose e via alla prossima pagina, come sempre si soleva fare. Capiva perchè i suoi famigliari considerassero il Ministro Caramell poco più di uno smidollato. Non aveva reso giustizia ad un uomo che aveva sofferto ingiustamente, e la notizia era così stilizzata e nascosta che molti probabilmente non l'avevano nemmeno letta. E Sirius Black sarebbe rimasto un assassino, pensò affranta. L'aveva creduto per quattordici anni. Si era rosa il fegato tentando di capire come aveva potuto essere possibile una cosa del genere. Si era immaginata quella risata echeggiare per le strade con un brivido. Quello stesso suono nella sua testa, ora, riprendeva la caratteristica di sempre: la sghignazzata di un ragazzo che la prendeva in giro perchè si divertiva a farla impazzire.
Le tornarono in mente miriadi di dolci ricordi, mentre le veniva da piangere.
Era morto solo, esiliato, quando già perdere James doveva essere stato uno strazio indicibile. I pezzi di quel puzzle incompleto tornarono al loro posto, dopo inutili tentativi di anni.
Era triste che una persona avesse dovuto morire, per potersi proclamare innocente. Si meritava ancora lunghi anni per recuperare quella vita perduta.
Se ne era vergognata, ma aveva sempre conservato un buon ricordo, di lui; come i testimoni si erano basati su ciò che avevano visto, lei aveva fatto altrettanto, ed era un piacere sapere di non aver sbagliato, in fondo.
Buttò il giornale nel camino e si passò una mano nei capelli che negli anni aveva lasciato crescere. La casa era completamente silenziosa, Andreas non c'era.
Scacciò via le lacrime amare che erano scese per dispiacere, tristezza e anche senso di colpa.
Forse Sirius ora stava meglio in compagnia di James che con chiunque altro. Uscì dal soggiorno e si recò verso le camere: in una di queste una marmocchia di quasi due anni dormiva: ogni tanto arricciava adorabilmente il naso, presumibilmente stava sognando.
Cornelia si appoggiò allo stipite della porta, sospirando e lasciandosi sfuggire un sorriso quasi impercettibile.



Ringraziamenti sentimentali:
in genere non lo faccio mai, perché si rischia sempre di passare per la brutta copia di Miss Italia, ma dopotutto è una storia pressoché eterna, merita qualche frase un po’ più corposa. Quindi, signori miei, sarò prolissa.
Lavoro a questa storia dal novembre 2007, praticamente si è trattato di un parto XD, e mi ha tenuto compagnia per un sacco di tempo: il divertimento che mi ha procurato, le crisi di nervi, e il magone che sto sentendo ora sono sentimenti autentici per cui ringrazio. La stesura non è stata semplice, ogni tanto ho avuto qualche battuta d’arresto, la prima verso il capitolo venti, e una intorno al trentotto, perché ero incapace di rassegnarmi all’idea che la fine si stava avvicinando. Altre volte ho scritto speditamente e quelli sono stati i momenti migliori. I momenti in cui le parole sono fluite da sole sono stati magnifici, anche se erano le tre del mattino. È idiota dirlo, ma per me questo è come un lutto: mi toccherà salutare un sacco di gente simpatica.
In primo luogo Nel, con la sua adorabile istericità intrinseca e la sua scarsa, ma latente dolcezza e adorabile scaltrezza; le voglio bene come ad una figlia, le auguro tutta la felicità di questo mondo. La sua famiglia pazza: soprattutto Conrad, il fratello maggiore che io stessa avrei voluto avere, così adorabilmente menefreghista, ma ugualmente sensibile e Connie, la morbosa più carina del mondo, scassapalle ma in grado di illuminarti le giornate, con la sua propensione ad apparire nei momenti meno indicati; e tutti i personaggi di contorno. Mi è già capitato di crearne tanti, ma questi mi hanno fatto compagnia così a lungo che fatico a staccarmene. I Lethifold, comunque, restano per me i vicini di casa ideali!
Mi mancheranno anche i personaggi di zia Row (che odio per l’occasione sprecata che è stata “I Doni della Morte”), che potrò pure riprendere in qualunque momento: conoscendoli dall’alba del nuovo millennio, e avendo atteso spasmodicamente l’arrivo di ben tre libri, ormai è come se li conoscessi. Anche se un incontro in viva persona credo che risulterebbe divertente quanto demenziale e surreale. I Malandrini e tutti gli altri, inclusi quelli che non ho usato, con le loro vite “magiche” e a volte fenomenalmente comiche e ingarbugliate, altre di una tristezza così infinita che non sembra nemmeno vera, sono stati i babysitter della mia adolescenza, senza contare che, inoltre, sono stati un buon argomento di conversazione per iniziare un sacco di conoscenze con gente adorabile. Un bel po’ di me non sarebbe qui, senza questa simpatica gente fatta di inchiostro e nulla; parrà stupido o che altro, ma è la nuda verità *momento groppo in gola e occhietti lucidi da dietro gli occhiali. Tranquilli, è tutta colpa del monitor*
E ora gli special thanks alle persone!
A commentatori o recensori che di si voglia, che sono tanti, davvero tanti. Non vi cito ad uno ad uno perché riempirei una pagina, prendete per buone le mie risposte capitolo per capitolo. Ai lettori e a chi ha messo la storia tra i preferiti: gente ancor più numerosa a cui mando un saluto. Se volete mie notizie fate un fischio e vi manderò una graziosa mail di ringraziamento ad personam. XD
Al mio gatto Aramis, palla di pelo da otto chili e cinquantasei centimetri di punto vita che è stato il prototipo per Bianconiglio.
Alla mia famiglia detta “Casa Lady” (a breve una sit-com), assurda come quella dei Lethifold, benché non abbia fratelli né sorelle.
Ad Alektos, la prima in assoluto che ha sentito parlare di questa idea, che ha letto i “manoscritti” nella mia calligrafia cirillica in prima persona, che ha riso dell’idiozia di Sirius e James, e della verve di Cornelia, e che dall’inizio sapeva come sarebbe andata a finire. Grazie per i suoi consigli, per le chiacchierate e per essere un’ottima compagna universitaria. Mi sopporta ancora ora, e già questo richiede un premio Oscar. In generale un grazie di cuore, comunque, per gli scleri che ci concediamo.
A Rowena, la manager che presto darà vita alla mia sit-com, che ha sopportato, come tanti altri, le mie incursioni su msn con interi capitoli da leggere e malloppi word da settanta pagine, e che nonostante ciò non mi ha ancora mandato a cagare, ridendo dei Malandrini, e che, come me, ama le donne “energiche” e “moderne” a prescindere dall’età. Viva la generosità dei genovesi XD. Mi ha pure dedicato una storia tutta per me, come omaggio a questo malloppo, direi che di più non si poteva chiedere.
A Fleacartasi, grande fan di Nel, che mi chiedeva su msn le novità dal fronte e che mi ha comunicato i suoi pareri a riguardo via sms!
A Lady Black, unica donna che trova Nel irritante pur di difendere l’amato Sirius a spada tratta anche quando si comporta da stronzo. Dice che la piccola Corvonero è tenera, a volte, e questo mi basta. Colei che mi costringeva a scrivere i capitoli in presa diretta (io poi l’ho torturata alla stessa maniera XD), cercando di instillarmi un certo sentimentalismo nel mio cinico cuoricino, e che ha preteso che sbirciassi i due piccioncini presi durante i loro affari privati. E che mi ha dato buoni consigli, e ottime chiacchierate.
A Bic, Mapina per le belle parole e per le domande sulla chat di accio sulle novità dei capitoli, che mi hanno lusingato come non mai, e per le chiacchierate assai ispirose.
A FreddyMercury per aver commentato quasi tutta la mia produzione.
A RobyLupin per aver diffuso la mia storia e per avermi drogato con Hc (spacciatrice!)
E ricito daccapo Alektos, Freddy Mercuri, Roby Lupin e Rowena in rigoroso ordine alfabetico, perché mi stanno aiutando a scrivere quella follia che sarà il seguito versione AU. A volte ci facciamo paura. A volte… XD
E a tutti quelli che ho dimenticato facendo saltar loro i nervi. Siccome ora non riesco davvero più a leggere quello che scrivo…
Au revoir!
  
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