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Autore: Fra The Duchess    25/06/2015    2 recensioni
-Ciao Nat.-
Nadia guardò suo padre. I tratti duri e scavati dalla prigionia, i capelli scuri e scompigliati, e i suoi medesimi occhi scuri da furetto. -Papà. Dovresti stare ad Azkaban, adesso.-
-Già, dovrei. Ma sono innocente.-
Sirius Black innocente. Non ci aveva mai creduto.
-Stammi lontano. Da me e la mia famiglia.-
-Sei felice?-
-Non te ne importa.-
-Hagrid sembra un buon marito e un ottimo padre. Mia nipote è davvero bellissima.-
Nadia tremò visibilmente. Per quanto ancora avrebbe dovuto lottare contro i fantasmi del proprio passato?
Continuazione di "Out of the blue" e delle avventure di Nadia e Hagrid!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Remus Lupin, Rubeus Hagrid, Severus Piton | Coppie: Albus Severus Potter/Rose Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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-Non sono qui per proteggerci? Per difenderci da Black?-

-Hagrid, per favore...-

-No, eh no, stavolta no! Professor Silente, ora chiamo il Ministero, faccio casino e gli cambio i connotati, merda, vado lì e distruggo tutto e tutti, figli di...-

-HAGRID!-

Il mezzogigante smise di camminare avanti e indietro come un forsennato per lo Studio del Preside, senza smettere di tremare per l'indignazione. Se si inventava qualcosa in fretta, Silente rischiava di trovarsi l'intera mobilia distrutta dalla furia vendicativa di un uomo innamorato. E gli uomini innamorati sono molto pericolosi concluse mentalmente trattenendo un sospiro pesante. -Hagrid, capisco la tua apprensione, ma non puoi metterti a fare casini con Ministero, non soprattutto nelle tue condizioni.- Alla sua occhiata severa l'omone tornò ad incupirsi ma parve ripigliarsi quel tanto per rattrappirsi un po' nelle spalle.

-Può darsi.-

-Direi che è così e basta, ahimé. Nessuno è più in pena di me per questo spiacevole avvenimento. Comunque, avrei una certa idea, per te e Nadia.-

 

*

 

-Non fare quella faccia, Rubeus, sei stato tu a convincermi a venire qui!-

Nadia si teneva l'enorme pancione mentre osservava il marito portare nella sua vecchia stanza dalle ampie finestre gli scatoloni dei vestiti con aria tetra. -Diciamo che è stato Silente,e che io avrei agito diversamente- grugnì facendo cadere pesantemente uno scatolone per terra con un boato, come a sottolineare il suo fastidio. Si passò una mano sulla bocca, allungò un braccio e strinse a sé Nadia e il suo pancione, carezzandole piano il capo, come a farle capire che non era di certo lei la causa del suo malcontento. Lei si strinse un po' di più a lui, sapeva che inoltre il giorno dopo sarebbe dovuto andare all'udienza di Fierobecco, da solo, ma non c'era stato modo di convincerlo a farsi accompagnare. Il bambino volle far sentire la sua presenza e diede un calcio, al che lei con un sorriso prese una mano del marito e se la mise sulla pancia, e al seguente calcio anche lui sorrise radioso. La fece sedere, si mise in ginocchio davanti a lei e poggiò un orecchio sul ventre scoperto, e lo baciò teneramente. -Ha già la forza del papà- commentò con aria orgogliosa, e dal nulla lei si mise a ridere forte, cosa che lo fece ridacchiare. Con gli sbalzi ormonali da gravidanza, a Nadia sembrava di stare su delle montagne russe con picchi di umore variabile da un minuto all'altro.

-Che seccatura questi sbalzi d'umore.-

-Dovrei essere io il primo a lamentarmene.-

-Ma zitto, và. Senti, sono seduta, mi prendi un succo di frutta?-

-Agli ordini.-

-Smettila e scatta, che tuo figlio vuole il succo.-

-Il terzo della giornata, mi diventerà un salutista.-

-Purché non diventi vegano.-

-Dio ce ne scampi.-

Nadia tornò a ridere sguaiata, al che sentì un'enorme stimolo alla vescica come ogni mezz'oretta negli ultimi 4 mesi, si mise a sedere con uno slancio. -Pausa pipì.-

-Ancora?-

-Non è mica colpa mia se così vanno le dinamiche del corpo di una donna incinta.- Rise della sua stessa battuta una volta in piedi, al che sentì che con la risata la vescica non resse più. Ci fu addirittura un piccolo scroscio, e lì in piedi sentì l'interno delle gambe completamente bagnato, bagnati i piedi e il tappeto sotto di lei. Riuscì giusto a spalancare gli occhi per la sorpresa, e per l'imbarazzo e lo choc scoppiò in lacrime.

-Nadia, ehi, tutto bene? Tranquilla tesoro che...-

Nadia tirò su col naso, ancora in piedi senza riuscire a muovere le gambe sporche e appiccicaticce, e guardando al marito vide il suo viso diventare prima bianco poi in fretta verso il verde.

-N...Nat, dobbiamo andare in infermeria...subito.-

Seguì il suo sguardo allucinato inchiodato sulle sue gambe: Nadia stava in mezzo a una pozza di sangue. Oddio.

-Rubeus, mi sa che forse ci siamo.-

-Ci siamo cosa che stai morendo dissanguata?- strillò come una gallina prendendola in braccio e lanciandosi a rotta di collo fuori dalla porta. -Fatemi passare, porca puttana, dove cazzo sta l'infermeria?!-

-Non essere così volgar... PORCADIUNATROIACHEMMALE! Sono cominciate le doglie!-

-PORCAPUTTANALEDOGLIEEEE! Fatemi passare, vi uccido tutti!-

Nadia stringeva i denti per evitare di urlare, le braccia di Hagrid sembravano soffocarle, sarebbe morta, oddio, sarebbe morta di sicuro! -Rubeus, qualunque cosa succeda ricorda a Madama Chips: L'EPIDURALE.-

-L'ape durante, va bene.-

-Hagrid, la cazzo di epidurale! Se tra 10 minuti non sono sotto epidurale ti uccido!-

-Ma cosa... Oddio, chi avete ucciso, un'altra vittima da ippogrifo?-

-Madama Chips, sto per avere un bambino, cioè mia moglie sta per avere un bambino e vuole un'epidura...un'epi...cazzo!-

-Calmi tutti, ho fatto nascere un sacco di bambini, siete in ottime mani! Non c'è stato nemmeno bisogno di antidolorifici o altre cose...-

-VOGLIO L'EPIDURALEEEEEE! Mi metto a urlare, ti uccido la famiglia, la mia epidurale, subito!-

-Tes...tesoro se posso fare qualcosa...-

-NON MI TOCCARE.-

-Scusa amore ecco non ti tocco.-

-Oddio...oddio scusa Rubeus, non volevo urlare, mi spiacNON TOCCARMI TI HO DETTO.-

-Ok tesor...e quelle pinze? Perché quelle pinze? Sono grosse quelle pinze non trova?-

-Hagrid, serve per dilatare la bocca dell'utero, non è ancora completamente dilatato.-

-Collo dell'utero? E quel sangue e...e...-

-MADAMA CHIPS, PORTI VIA MIO MARITO PRIMA CHE MI VOMITI ADDOSSO.-

-Non s...non sto c...-

-Sul serio, Hagrid, esca dall'infermeria, la chiamo quando finiamo, graz... Oddio!-

-MARITO DEMENTEEEEEEEE.-

-Non si agiti Nadia, è solo svenuto.-

-Ho un marito deficiente!-

-Non è il caso di piangere per così poco.-

-L'epidurale, L'EPIDURALE. Fa male, cazzo!-

-Non urli.-

-URLO QUANTO VOGLIO.-

-Si calmi e spinga forte al mio tre va bene? Uno, due, tre.-

-Ho nella pancia un cazzo di alien con un quarto di sangue di gigante, UN ALIEN, TI CAPISCO SIGOURNEY WEAVER.-

-T...Tesor...-

-Penso sia svenuto di nuovo. Spinga ancora coraggio.-

-ESCI FUORI.-

-Si vede la testa, spinga spinga!-

 

Hagrid aveva la testa dolorante e vuota. C'era qualcosa di importante che doveva ricordare...

Nadia.

Si mise a sedere, la guancia fredda contro il pavimento di pietra, e voltò di scatto il capo. Vide solo loro due, nient'altro e nessun altro. Sua moglie era sudata, pallida e col mascara colato sulle gote, e non staccava lo sguardo al fagottino tra le sue braccia.

Si alzò traballante e si avvicinò cauto. Al suo fianco, tacque.

-Saluta tua figlia.-

Gli si offuscò un attimo la vista. Tese le braccia e prese quell'involtino di coperte e lenzuola e scorse un musetto rosso tranquillo con gli occhi chiusi. Era così vulnerabile! -Mi piacerebbe chiamarla Magdalen- si ritrovò a dire. Osservò il ciuffo già folto di capelli nero pece sul capino della figlia.

Nadia lo studiava in silenzio e annuì. -Mi piace molto. Magdalen.-

Il mezzo gigante sussurrò dolce alla nuova venuta: -Benvenuta al mondo, Magdalen Hagrid.-








 

NdA

 

Non posso crederci, torno in pista dopo così tanto tempo, non so sarà il Kenya? Ahahah oddio fa davvero stranissimo!

Salve a tutti i lettori, sia ai vecchi che ai nuovi. Ho dovuto attendere molto perché mi arrivasse l'ispirazione, chissà che non riesca persino a finire la storia, ci terrei per motivi di affetto ed orgoglio personale nei confronti della storia e dei personaggi.

Dunque, cominciamo: benvenuta Magdalen Rubeus! Il nome Maddalena m'è sempre piaciuto, è il nome della mia migliore amica delle elementari. In realtà il personaggio l'ho concepito anni e anni fa, con una figura ben delineata, con una tendente somiglianza alla madre se non la statura e i capelli arruffati del padre. Non penso scriverò mai qualcosa di lei, ma come persona mi piace, quantomeno da più grandicella!

Ho usato uno stile più dinamico, ultimamente ricorro molto a questo stile per scene di movimento o divertenti. Divertente almeno per me, io l'ho scritta ghignandomela sotto i baffi, soprattutto perché la scena è successa verosimilmente ad un'amica di famiglia, era un peccato non usare uno spunto così divertente.

Ora che l'evento clou è avvenuto, non manca altro che la capitolazione, penso in due capitoli potremmo esserci, incrociamo le dita, l'ispirazione è molto fugace!

Grazie ancora, un abbraccio a tutti coloro che leggano e commentino.

Rimango sempre la vostra amichevole Duchess di quartiere (LOL un punto in più a chi coglie la citazione).

  
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