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Autore: rubber_2000    27/06/2015    1 recensioni
L'imperatore della Cina è morto e il paese si trova ad affrontare un'improvvisa crisi economica e sociale. Boa Hancock ha già però instaurato un piano che potrebbe riportare prosperità e poter all'impero. Le sue aspirazioni sembrano sfumare quando viene a sapere dell'esistenza di una profezia,di cui solo la vecchia Nyon conosce le esatte parole. Quando sembra avere la situazione sotto controllo e il suo progetto prendere forma,la fuga della presunta "predestinata"rimette tutto in discussione. Attraverso segreti,triangoli amorosi,gelosie e colpi di scena,una corsa contro il tempo per evitare lo scoppio di una guerra in cui sono coinvolte le più grandi potenze del mondo.
Genere: Avventura, Fluff, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boa, Hancock, Drakul, Mihawk, Monkey, D., Rufy, Nami, Sanji | Coppie: Rufy/Nami
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Verso Crocodile
 “Fallo Zoro”pensò il ragazzo dai capelli verdi e dal bel volto accigliato. “Perché?”si chiese contemporaneamente. Non poteva semplicemente lasciarla scappare,e non prendersi quella responsabilità? Tanto era talmente sciocca che sicuramente sarebbe stata catturata di nuovo dalle guardie prima ancora di poter ritornare al mercato di Alabasta. D’altro canto però,lui aveva ricevuto un ordine da Mihawk,il suo capo,e non poteva disubbidirgli. Si,ma alla fine lui cosa centrava in questa storia? Non poteva sbrogliarsela Crocodile senza coinvolgere ulteriori terzi?
La lama era sollevata,la ragazza,non si ricordava bene il suo nome,forse Nami,aveva il fiato sospeso e lo stava guardando con espressione a dir poco terrorizzata.
Voleva calmarla.
“Non sono io che ti voglio uccidere”avrebbe voluto confidarle. “Perché mi guardi così?”.
La scena in cui erano coinvolti era a dir poco strana. Zoro che troneggiava sulla giovane,con la spada ferma a mezz’aria,indeciso se colpire o meno,con le spalle davanti al sole. Sembrava una mezza divinità pronta ad esprimere il giudizio divino. Nami,invece,come un cucciolo terrorizzato che sa di dover morire,teneva gli occhi spalancati in un espressione di paura,le mani davanti al volto per tentare disperatamente di proteggersi,nonostante tenesse lo sguardo fisso sull’avversario.
Zoro,dopo qualche minuto che erano immobili,fece la sua scelta. Si ricordò un  episodio con il suo maestro,nel quale gli aveva detto: “Agli ordini non si può rispondere facendo di testa propria. Un buon generale prima di imparare a comandare deve apprendere l’arte dell’ubbidire.”
Non era giusto. Lo sapeva. Ma era l’unica cosa che c’era da fare.
Le sorrise,sapendo quante poche volte lo aveva fatto sinceramente,ma voleva rassicurarla,quasi confidarle che non la voleva neppure lui morta ma non aveva altre possibilità. E poi voleva renderle tutto meno doloroso possibile.
 
Crocodile stava facendo un bagno in uno dei tanti del suo lussuoso palazzo. I lavandini erano dorati,rivestiti in alcuni punti,come sulle manopole,di piccoli diamantini e zaffiri,talmente minuti che ci si domandava come avessero fatto i gioiellieri a ricavarli. Il pavimento era formato da  mattonelle bianco latte,e si creava un mosaico con altre tessere di differenti colori del ritratto del primo sovrano di Alabasta, Re Hasan. Lui aveva spodestato l’ultimo. Si ricordava benissimo com’era successo e un sorriso sadico gli increspò le labbra.
Una decina di anni prima infatti Crocodile era il più fidato consigliere del re Cobra,amato dalla popolazione perché era riuscito,dopo il fallimento del precedente sovrano,a risollevare l’economia di Alabasta. La cittadella infatti sarebbe precipitata sul lastrico se non si cercavano tempestine soluzioni per aumentare in un certo modo il numero delle entrate. Sfruttando la posizione dell’isola,che si trovava nel mezzo tra l’Europa e l’Asia,il sovrano riuscì a creare un mercato molto fruttifero che metteva a disposizioni utensili e alimenti provenienti da ambedue i continenti. Addirittura avevano a disposizione una moltitudine di schiavi africani,recuperati proprio da Crocodile in maniere sconosciute al palazzo,ma non importava,anche loro venivano venduti ricavando lauti guadagni. Quando Crocodile si accorse che ormai il re si fidava ciecamente di lui,mise a punto il suo piano ideato fin dal primo giorno in cui si era presentato a corte. Membro segreto della Flotta dei Sette,chiese aiuto a questi,che erano pirati,di soffocare l’egemonia del re Cobra per farlo salire al trono. Ci fu una guerra alla quale l’esercito del sovrano,colto impreparato,non seppe rispondere all’avanzata dei nemici. In poco tempo Crocodile divenne re. Restava solo la popolazione da convincere. Egli giustificò l’attacco come un tentativo per mettere fine alla perfidia del loro sovrano,che utilizzava i soldi riscossi dalle tasse per abbellire la sua reggia. In parte era vero. Re Cobra amava lo sfarzo,ma non sarebbe mai andato oltre i limiti necessari. Fatto sta che la gente credette a Crocodile e non a Cobra e ora lui non aveva nulla di cui preoccuparsi,anzi,Alabasta era molto cresciuta da quando aveva preso in mano lui le redini della situazione. L’unico passo falso che aveva fatto era di aver instaurato una politica commerciale fin troppo protezionistica,nel senso che al mercato si vendevano per la maggior parte prodotti tipici di Alabasta e solo un’esigua porzione di merce straniera. Ma Crocodile non pareva rendersi conto che così stava solo danneggiando i suoi interessi,a lui importava avere più denaro possibile e difendersi in qualche modo da eventuali aggressori,e l’unico modo per farlo pareva quello al momento.
Ad un certo punto qualcuno bussò alla porta. Un suono leggero,quasi intimorito.
Crocodile ruggì:-Chi è?-
Si fece avanti tremando un giovane ragazzo,che subito si ritrasse vedendo l’uomo dentro la vasca da bagno. Era indeciso se avanzare o meno.
-Cosa vuoi?-domandò Crocodile infastidito. Non aveva neppure preso le sue concubine e si stava annoiando,e quando si annoiava diventava facilmente irascibile.
-Signore,sono stati avvistati Cappello di Paglia e la Gatta Ladra al mercato insieme all’uomo con il sopracciglio arrotolato. Le guardie li stanno rincorrendo.-
-E…?- lo spronò Crocodile,vigile e attento.
-E sembra che al momento siano riusciti a fuggire.- disse in un solo soffio il giovincello,avvicinandosi ancora di più alla maniglia della porta.
-Dannazione!-sbraitò l’uomo infrangendo un’ampolla di shampoo dopo averla scagliata addosso al muro.
Il ragazzo fece un rapido inchino mormorando un –Mi dispiace- terrorizzato prima di volatilizzarsi nuovamente.
Crocodile si accasciò ancora di più alla vasca,arrivando a coprire mezza testa. Le sue gambe possenti sporgevano per buona parte fuori,ma lui non se ne curò troppo.
Idioti. Non erano neppure capaci di catturare un branco di ragazzini.
 
Nami urlò di sorpresa,ma al contempo deliziata,vedendo una figura apparire dietro lo spadaccino,Zoro vero?,e portandolo a terra con una poderosa spinta.
-R-Rufy…-farfugliò la ragazza. –Ma come?-
-Ciao Nami. Tutto bene?- le chiese il ragazzo sorridendole e aiutandola ad alzarsi.
-Aspetta solo qualche minuto che sistemo questo qui e poi ce ne torniamo a casa- disse il ragazzo spensierato.
Nami rise di gioia nel sentirlo parlare. La sua baldanza era forse dovuta ad un eccesso di egocentrismo,ma era sicura che Rufy tutto sommato non fosse uno sprovveduto e avrebbe saputo cavarsela.
Nel frattempo Zoro si tirò in piedi agevolmente,scrollandosi di dosso la sabbia dalle vesti scure. Il ragazzo aveva interrotto il suo lavoro,ma nonostante tutto non riuscì ad esserne adirato.
Zoro e Rufy si squadrarono per un nanosecondo,ognuno con un’espressione corrucciata e determinata,prima di iniziare lo scontro.
Zoro sguainò una delle katane e fendette colpi brutali verso il ragazzo dai capelli corvini e il cappello di paglia. Questo rimaneva saldamente inchiodato allo scalpo di Rufy,senza neppure inclinarsi.
Nami osservò i due giovani semplicemente terrorizzata. Cosa doveva fare? Rufy era molto agile,infatti schivava tutti i colpi dell’avversario con grazia senza sudare nemmeno un po’ nonostante la lunga veste,d’altro canto però il nemico era provveduto di armi letali. Un colpo ben sferrato avrebbe potuto metterlo facilmente ko.
Dopo qualche azione di botta e risposta tra i due Rufy sembrò trovarsi in difficoltà. Zoro aveva infatti preso alla mano la seconda katana e stava per afferrare la terza,se Rufy con un calcio non l’avesse lanciata via lontano dalla sua portata.
Nami desiderò di intervenire. Voleva aiutare il suo amico.
 
-Mhh… le analisi del sangue sono apposto-constatò il medico,-nessuna carenza di qualche tipo. Probabilmente i tuoi dolori sono solo dovuti allo stress di questo pericolo.-
Il dottore zampettò giù dalla sua sedia e si diresse verso la porta.
-Aspetti signor Chopper-implorò Boa Hancock con tono disperato.
La piccola renna si diresse nuovamente verso l’imperatrice con aria rassegnata.
Sbuffò.-Cosa c’è mia signora?-chiese in tono mellifluo,non nascondendo però una punta di nervosismo.
-Volevo chiederle di effettuare altre analisi supplementari perché questo mal di testa non riesco proprio a togliermelo. Non si possono fare controlli più accurati?-domandò l’incantevole donna.
-Purtroppo al momento il massimo dell’efficienza che possiamo offrire è questa ma stiamo migliorando.-replicò pazientemente il dottore lasciando definitivamente la camera da letto dell’imperatrice rivestita di migliaia di fronzoli per renderla imponente come lei.
La renna medico,Tony Chopper,era uno dei tanti esperimenti effettuati dal marito prima che lasciasse il mondo terreno. Lui si divertiva a mischiare i geni di una specie con quelli di un’altra e in quel caso aveva sostituito con alcuni geni umani quelli di Chopper,dotandolo di parola e anche dell’abilità di camminare. Questi esperimenti lasciavano però degli effetti collaterali,infatti la piccola renna crebbe di poco nel corso della sua vita e arrivò ad assomigliare ad un peluche.
L’imperatrice aveva deciso di tenerlo nel palazzo più per compagnia e divertimento che per necessità. Infatti quell’esserino non poteva essere più docile e tenero. Le metteva allegria nei momenti più bui. E quello era decisamente un momento buio per lei.
Suo marito aveva lasciato l’Impero con una caterva di debiti da saldare con vari Stati in giro per il mondo e questi puntualmente dovevano farlo presente con lettere intimidatorie.
Evidentemente l’imperatore non aveva simpatizzato con i vari governi.
Hancock si rilassò,cercando di non pensare agli affari economici e scacciando dalla mente l’idea di poter essere spodestata da quella fanciulla con i capelli rossi.
 “Piccola sgualdrina”si ritrovò a pensare. “Quando torna vedrà cosa le farò. Mi supplicherà di toglierle la vita.”.
Nel contempo si preparò per la notte indossando la sua sottoveste di pizzo che poco lasciava all’immaginazione.
 
Rufy era svantaggiato. Questo l’aveva capito pure l’avversario che fendeva colpi possenti con la sua lama nel tentativo di ferirlo. Fino a quel momento se l’era cavata egregiamente,evitando ogni attacco,ma non avrebbero potuto andare avanti così all’infinito,prima o poi il nemico l’avrebbe sopraffatto colpendolo a qualche punto vitale.
La sua situazione doveva risultare palese anche a Nami,infatti la rossa tentò di aiutarlo afferrando la cintola dei pantaloni di Zoro e trascinandolo sulla sabbia cocente del deserto.
I due ruzzolarono per un metro buono aggrovigliando le loro vesti finchè Nami non gli fu sopra e prese a tempestarlo di calci e pugni diretti al volto.
Stranamente lo spadaccino non si ritrasse,anzi,se ne stette immobile ricevendo gli attacchi della ragazza senza emettere un gemito.
Gli unici tentativi che faceva erano quelli di trattenere le mani della ragazza,senza troppi successi però.
Nella caduta le katane dello spadaccino erano rotolate per terra,mezze coperte dalla sabbia. Rufy le infilò sotto la sua veste,prima di concentrarsi su qualcos’altro.
 
Nami colpiva,graffiava e sferrava pugni quasi alla cieca,presa dalla foga del momento.
“Perché cazzo non mi blocchi?”si domandò lei notando Zoro guardarla immobile con un’espressione apatica.
Improvvisamente però i suoi attacchi furono scagliati verso l’aria,dato che una mano l’aveva sollevata per la vita trattenendola. In un primo momento credette si trattasse di Rufy,poi si accorse che la veste che indossava l’uomo non era lontanamente simile a quella indossata dall’amico.
Si trattava di una guardia di Crocodile.
Ora questa le aveva strattonato i capelli,riversandola a terra inginocchiata. L’individuo le stava procurando dolori atroci al cranio,tanto che credeva le avrebbe staccato lo scalpo. Per difendersi iniziò a menare calci verso il vuoto,ben sapendo di apparire ridicola in quell’azione disperata.
Quando però vide che le guardie che la circondavano erano più di una dozzina capì che non c’era più nulla da fare.
Tre di loro tenevano fermo Rufy,che si dimenava per liberarsi,gettando gomitate agli uomini su di lui.
Zoro nel frattempo si era alzato ed era talmente arrabbiato da troneggiare sul resto delle guardie.
Queste lo guardarono con una punta di disprezzo e terrore. Uno di loro arrivò a prenderlo in giro dicendo:-Da quando Roronoa Zoro si fa quasi mettere sotto da una mocciosetta?-
Per tutta risposta il giovane lo squadrò con occhi indemoniati e l’altro non parlò più.
-Per vostra sfortuna-cominciò lui,-avevo la situazione pienamente sotto controllo. Non servivate voi.-
Nami sentì che la fronte stava iniziando a bollire. Era stata più di due ore sotto il sole del deserto per scappare dai suoi aggressori ed evidentemente doveva aver preso un’insolazione,nonostante la precauzione del turbante che le copriva la testa. I vestiti le si appiccicavano al corpo e fiotti di sudore le grondavano da tutte le parti. Quantunque,il suo volto era pallido come quello di un fantasma e le labbra erano leggermente cianotiche.
Rufy doveva essersene accorto perché la guardava di sottecchi con espressione preoccupata. Lui era più abituato alle alte temperature del luogo,mentre lei invece era arrivata ad Alabasta da nemmeno qualche giorno.
Nel frattempo le guardie si erano riunite,ad accezione di alcune che tenevano bloccati i ragazzi,e una di loro ad un certo punto si voltò per legar loro i polsi.
Un paio di soldati avevano dei cammelli e le corde furono messe sul dorso di questi in modo tale da far camminare i due giovani.
Quando partirono Nami era convinta di due cose:la prima era che stava per essere condotta alla presenza di Crocodile e la seconda che non ce l’avrebbe mai fatta viste le sue condizioni di salute precipitate così in basso nell’ultimo quarto d’ora.
Camminava goffamente sulla sabbia,un po’ per il ritmo elevato che doveva tenere un po’ perché si sentiva svenire,finchè qualcuno da dietro non la sorresse e quasi di peso cercò di farla avanzare.
-Cammina-le sussurrò all’orecchio Zoro in modo quasi impercettibile.
-Che te ne frega a te se cammino o meno?-replicò lei gelida.
-Questi qui non se ne staranno tanto a fermarsi quando cadrai,perché si nota lontano un miglio che presto non ce la farai più a proseguire,e allora il cammello ti trascinerà e,credimi,non è una bella sensazione.-
-Come faccio a camminare se ho esaurito le forze?-gli ringhiò Nami,talmente vicino al suo volto da notare delle pagliuzze dorate negli occhi profondi di lui.
-Ti aiuto io però devi collaborare-e detto questo distolse lo sguardo,come a proclamare la fine della conversazione.
Una guardia si accorse dello strano comportamento dello spadaccino,stava praticamente sollevando la ragazza,e gli parve strano.
-Che cazzo fai,Roronoa?-urlò questo.
-Mi assicuro che questa puttanella non cerchi di scappare visto che a quanto pare è già successo una volta.-
Il soldato parve leggermente infastidito dall’informazione,ma non replicò nulla e il viaggio verso il palazzo di Crocodile proseguì con tanta ansia nel cuore di Nami e del suo amico Rufy.


Angolo autrice: Ciao ragazzi! E' da tantissimo tempo che non scrivo più fic,sinceramente mi ero demoralizzata e non sapevo neppure se andare avanti o meno con la storia. Però un paio di giorni fa ho riletto i miei scritti e mi è tornata la voglia di cimentarmi in quest'impresa.Spero di essere migliorata e di aver reso la narrazione il più scorrevole e dinamica possibile senza troppe incongruenze.Fatemi sapere!:)
 
  
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