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Autore: A r o h a    01/07/2015    6 recensioni
La sports academy è un' accademia che forma tutti i giovani talenti dello sport.
calcio, basket, boxe, atletica e molto altro.
Cosa succederà ad alcuni ragazzi fra queste quattro mura? Sogni, amore, amicizia e divertimento!
Per scoprirlo leggete ^^
Genere: Generale, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sports Academy '
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   Capitolo 23: Un finale senza finale

 

 

 

Il cielo era azzurro e terso, un ottima giornata direi, per far cominciare ufficialmente il festival scolastico. Ma questo cielo fungeva solo da sfondo, perchè la
vera esplosione di colori la si poteva vedere solo alla Sports Academy, dove finalmente erano state allestite tutte le banacarelle.

Ame era sulla soglia del cancello, decorato con festoni e palloncini disposti a arco, aspettando con impazienza l'arrivo di Shindou. Si sistemò per l'ultima volta la minigonna bianca, scelta per l'occasione, dopo una lunga selezione, ma alla fine anche quella si era rivelata un fallimento.
Accidenti forse non dovevo metterla...credevo fosse più lunga...vabbè ora non posso fare più nulla..
Sistemò ancora una volta le pieghe, il suo outift consisteva nella minigonna bianca, una canottiera azzurra e dei sandali gioiello neri. Perfetti per una giornata così calda e afosa.
Un continuo via vai di studenti che entrava nei cancelli. Ma dovete sapere che il festival era aperto a tutti, non solo agli alunni della scuola, ma anche agli altri, tutti sorridenti.
Ma Ame non era sorridente, la sua mente era annebbiata da mille pensieri.
Cosa devo fare?...come mi devo comportare con lui?...perchè non arriva, sono così nervosa...
Guardò per l'ennesima volta lo schermo del suo cellulare: 9:30, Shindou era i ritardo.
Forse ha cambiato idea, e non viene più...no,no non devo pensarlo...arriverà ne sono certa!
Ed ecco finalmente comparire tra la massa di gente, una testa castana e due occhi color mattone.
-Ame! Eccomi, scusa il ritardo!- si inchinò umilmente di fronte alla bianca.
-Ma no tranquillo, ora però andiamo!- gli strinse la mano e corse dentro il parco.
Il divertimento cominciava ora.

 

 

I colori delle bancarelle che brillavano al sole, mai però come gli occhi dei bambini alla loro vista, le risate e le grida di entusiasmo di tutti, l'odorino di dolci
e patatine nell'aria, era tutto perfetto secondo Alexia.

-Aaaah che pace!- esclamò la corvina stendendosi sul ramo dove si stava codendo il venticello fresco- Vorrei rimanere qui per sempre!- ma appunto questo desiderio fu spezzato da un grido.
-Alexia! Che ci fai lassù?- chiese Francesco dal basso. La ragazza si limitò ad aprire un occhio con indifferenza- Mi rilasso!-
-Lo vedo...ma dovresti essere alla bancarella con noi! Dai vieni che c'è un buum pazzesco!-
A quelle parole Alexia spiccò un balzo e prese a correre in fretta verso lo stand.
Quando arrivò strabuzzò gli occhi dalla sorpresa, davvero non poteva credere che l'idea di unire due culture avesse avuto così tanto successo. Una folla di persone infatti si stava accalcando contro il banco, gridando a gran voce il nome della pietanza che volevano.
-Un attimo, un attimo!- ripeteva Emma destreggiandosi dietro il banco, e impacchettando i cibi.
-ecco e grazie mille!- aggiungeva di continuo Frosty, ritirando i soldi e consegnando le cose.
-Ragazze eccomi!- esclamò Alexia sbracciandosi nel salutarle.
-era ora!- la rimproverò Frosty- Vedi di darci una mano!-
Subito la corvina annui con un cenno del capo, prese un gran respiro e urlò- Allora, due file! Coloro che devono ordinare e coloro che devono pagare! Forza, forza!!- subito la massa ubbidì, intimorita dal tono di voce della corvina, che sorrise soddisfatta, andando dietro il bancone ad aiutare gli altri.
Dopo due ore finalmente la massa se ne era andata.
-ragazzi sono stravolta!- esclamò Emma lasciandosi cadere sulla sedia.
-Abbiamo faticato, ma almeno abbiamo incassato tanti soldi!- aggiunse sospirando Frosty.
Francesco intanto stava controllando la dispensa- ragazze, qui abbiamo un problema...abbiamo finito tutto! E ora che si fa, se arrivano altri clienti?-domandò titubante.
-Chiuderemo lo stand per un po' -rispose Alexia poggiando sul banco il cartello con su scritto close- e intanto...Frosty ti dispiacerebbe andare alla caffetteria e chiedere alla signora Andrea dei rifornimenti?- come risposta a castana annuì e si allontanò con una borsa vuota, pronta per essere riempita.

 

 

Il festival procedeva a meraviglia. Proprio più in là dello stand italo-americano, c'era il campo da calcio in cui la geniale idea di Tenma aveva preso vita.
-Passa Tsurugi!- gridò Lii e in un attimo ricevette il pallone. Prese a correre verso la porta avversaria e davanti al portiere si preparò a tirare – Petali neri!- il pallone fu scaraventato dentro la rete con una micidiale tecnica. La sfera bianca e nera fu infatti, avvolta da dei petali di rosa neri, e un fascio di luce grigia.
-bravissima amore!- urlò in preda all'esaltazione Ibuki, dagli spalti.
La castana si girò verso di lui, con sguardo tagliente -Ti ho detto di non chiamarmi amore!- disse arrossendo sotto sotto.
Alla fine l'idea della partita stava avendo veramente successo. Sugli spalti intorno al campo le persone si stavano divertendo, mentre guardavano la partita gustandosi degli snack.
Tenma correva per il campo con un microfono sull'orecchio, era infatti il conduttore, colui che spiegava le varie attività, ovviamente partecipandosi.
-e ora signori e signore, vorrei che qualcuno scendesse in campo e si misurasse con la nostra migliore attaccante!- esordì indicando Lii -Chi si fa sotto?-
Molte mani, tra i ragazzi, furono alzate, ma il castano ne scelse una in particolare. E la sorpresa fu grande quando in campo scese una ragazza dai capelli bianchi.
-Ame? Tu vuoi sfidarmi?- biascicò sorpresa Liihera.
-Si esatto, voglio far vedere a Shindou come sono brava a calcio!- esclamò con un sorriso.
Intanto tutti gli altri uscirono da campo, dove rimasero solo le due sfidanti e Tenma, che diede il fischio d'inizio, e la sfida cominciò.
Potete subito capire che tra la Munemasa e la Matatagi c'era una grande differenza.
Nonostante Ame provasse in tutti i modi a rubare la palla a Lii, la fortuna non era dalla sua parte e puntualmente si ritrovava con il sedere a terra, suscitando le risa di tutti i presenti.
-Quella ragazza non vale nulla!-
-Farebbe meglio a risparmiarsi tutte queste figuracce!-
Shindou, dagli spalti, strinse i pugni, quei commenti idioti gli stavano davvero urtando i nervi.
Volse lo sguardo in campo, dove Ame stava cercando di farsi valere con tutte le sue forze.
Prese un bel respiro e gridò -Ame!! Puoi farcela!Ricorda quel giorno in gita!-
In campo la ragazza si illuminò, non poteva di certo dimenticare quel giorno.

Flashback

 

Si trovavano nel prato vicino al laghetto, e Shindou aveva proposto e Ame di insegnarle qualcosa sul calcio.
-Direi di cominciare con il dribling, ti insegnerò una tecnica semplice ma efficace!- disse il ragazzo e la posizionò di fronte alla palla.
Ame arrossì al contatto della sua mano con quella del castano, il cuore sembrava esplodere da un momento all'altro.
-Ecco, è semplice...devi puntare sulle finte...quando ti trovi davanti un avversario forte, non devi mai scoraggiarti...e usa questa tecnica – fece uno scatto a destra e poi a sinistra, una giravolta e in pochi secondi prese il pallone.
Ame sorrise- Ti ringrazio molto!-

 

Fine flashback

 

-Ti ringrazio molto!- sorrise. Poi uno scatto a destra, uno a sinistra...
-ma cos-! - e nemmeno il tempo di finire la frase che dai piedi di Lii la palla era scomparsa.
Tenma fischiò la fine della sfida, Ame aveva vinto.
Un grido di applausi travolse il campo, e tra questi c'era il sorriso di orgoglio si Shindou, che la ragazza aspettava solo di vedere.
-Congratulazioni!- fece Lii stringendole la mano -Sei stata brava, prima o poi dovrai insegnarmi quella finta!-
-Certo!-

                                                                                                   ...

 

Le ora passavano e quando il cielo cominciò a tingersi di arancione, tutti capirono che era il momento del talent show.
Sul palco una sempai del terzo anno stava presentando tutti i concorrenti, che a mano a mano si esibivano con i loro spettacoli, sotto lo sguardo divertito degli spettatori.
Dietro il palco era stato allestito un backstage, dove tutti i partecipanti potevano cambiarsi e truccarsi. Kumiko immerse il pennello nella cipria e delicatamente se lo sparse sulla guancia.
Guardava con fare assorto la sua immagine nello specchio, le prossime sarebbero state loro e non era sicura di farcela.
-Kumiko-chan preparati! Tra poco tocca a noi!- esclamò Sakura affacciandosi dal tendone che la separava dal palco. Indossava degli short rosa e un top dello stesso colore. I bracci e le gambe erano fasciati da delle garze bianche e i capelli erano raccolti nel solito chignon.
-sakura-chan...non credo di farcela...-sibilò Kumiko con tristezza, poi però si accorse dello strano abbigliamento dell'amica, che non era stato pattuito-
ma...come ti sei conciata?-

-Come da accordo, solo che c'è un cambio di programma, solo io ballerò...tu...canterai!-
la corvina strabuzzò gli occhi a quella affermazione, non poteva cantare, si vergognava da morire a cantare in pubblico.
-Sai che non posso!- disse seria -Mi vergogno!
-E invece so che ce la farai...questa è la seconda parte del piano! Ti prego, fai come ti dico!-
E ora...sul palco Sakura Nozaki e Kumiko Sarosaka!- annunciò la presentatrice.
La ragazza ormai non poteva rifiutarsi o dibattere oltre, doveva salire sul palco e cantare.
Sapeva di avere una bella voce, lo sapeva anche l'amica, l'unico problema è il resto del mondo che non lo sapeva.
Le luci la illuminarono quando salì sul palco. Guardo le tribune gremite di gente, ma la prima cosa che notò fu la presenza di un ragazzo: Hayato.
La musica partì e lei cominciò a cantare.

When you’re ready come and get it

Na na na na, Na na na na, Na na na na
When you’re ready come and get it
Na na na na, Na na na na, Na na na na
When you’re ready, when you’re re-e-ady …
When you’re ready come and get it
Na na na na, Na na na na, Na na na na

You ain’t gotta worry it’s an open invitation
I’ll be sittin’ right here real patient
All day all night I’ll be waitin’ standby
Can’t stop because I love it, hate the way I love you
All day all night maybe I’m addicted for life, no lie.

I’m not too shy to show I love you, I got no regrets.
I love you much to, much to hide you, this love ain’t finished yet.
This love ain’t finished yet…
So baby whenever you’re ready…


 

Mentre intanto cantava Sakura accompagnava la sua esecuzione con un balletto.
Kumiko stava cominciando a prenderci gusto, si sentiva sicura di se e bellissima.
Hayato la ammirava con gli occhi brillanti, non credeva che quella fosse la vera Kumiko e che le stesse dedicando una canzone.
-When you ready come and geti it!- esclamò alla fine indicandolo con sguardo serio.
Partirono gli applausi, applausi che fecero sentire Kumiko come una star dello spettacolo, ma d'altronde se lo erano meritato.
 

 

Finito il talent furono annunciati i vincitori, Sakura e Kumiko non avevano vinto, ma in compenso la corvina aveva ottenuto qualcosa di meglio.
-Quello che dice la canzone è vero...quando sarai pronto ad ammettere quello che provi per me, io sarò qui!- disse la ragazza rivolta al castano.
Erano seduti su delle panchine in un completo silenzio. Hayato la guardò, ma la sua espressione restava sempre seria e impassibile...all'apparenza.
-Quindi è vero che la stavi dedicando a me...-esordì dopo un minuto di silenzio.
Kumiko annuì -Esatto!-
-Allora credo di aver aspettato abbastanza – piano piano cominciò ad avvicinarsi, fin quando non fece combaciare le loro labbra in un dolce bacio.
Kumiko sussultò, quello era il bacio che aveva per secoli aspettato e immaginato, e ora era realtà.
-ti amo Kumiko!- sorrise Hayato.
-Anch'io!- e lo splendido tramonto che finiva era lo sfondo della nascita di questa nuova coppia.


 


 

-Certo che Kumiko è stata bravissima, e anche Sakura ha ballato male...è un peccato che abbiamo perso...-commentò Ame mentre camminava al fianco di Shindou, diretti verso i cancelli della scuola.
-Hai ragione...-fu l'unico commento del castano, che sembrava in quel momento, essere privo di emozioni. Ame lo guardò di sottecchi arrossendo, davvero non capiva cosa gli stesse succedendo, che non si fosse divertito?
Forse si è annoiato con me...forse voleva fare altro...cosa ho combinato...
-Se...senti Shindou...-cominciò titubante -Io...mi sono divertita oggi, non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi aiutata nella sfida!- sorrise.
Il ragazzo si voltò-figurati, ma davvero non pensavo che dopo tutto questo tempo ti ricordassi!- ridacchiò leggermente.
-Scherzi!- si stizzì Ame- mi sono divertita tanto quel giorno! Non potevo dimenticarlo...e poi grazie a te ho vinto anche questo!- disse tenendo in braccio un grosso orso di peluche, con un ciondolo a forma di cuore- non pensavo lo regalassero hai vincitori!-
-ha sorpreso anche me...ehi aspetta il ciondolo è al contrario!- il castano lo prese e lo voltò, in quel momento sussultò arrossendo- I love you...- sussurrò flebilmente.
Anche Ame si sorprese nel sentire quelle flebili parole- Come scusa?- domandò pensando di aver capito male.
-i love you...è...quello che c'è scritto sul ciondolo...- rispose Shindou mostrandoglielo.
-Ah -fu l'unica che riuscì a dire Ame, dispiaciuta.
-I love you...Ame...ti amo....- sorrise il castano abbracciandola- ti amo! Finalmente l'ho capito!-
la ragazza si commosse, ricambiando l'abbraccio sussurrò un – Ti amo anch'io...-
 

 

 

-grazie mille signora Andrea, queste cose ci serviranno per domani!- ringraziò Frosty con un inchino.
-Ne sono felice, cercate però di non finire tutto come oggi!- scherzò la cuoca dandole una pacca sulla schiena.
-Si certo!- rispose ridendo la castana, e si allontanò con tutte le borse colme di cibo.
Domani cominciava un altra giornata per il festival, e lo stand italo-americano doveva riprendere la sua attività, sopratutto dopo la folla di oggi.
Le borse erano piene di cibo, e dopo un po', la ragazza cominciò a sentire la stanchezza.
-cavolo...che fatica...- esclamò trascinandole con fatica.
Ormai la scuola si stava sfollando, i suoi amici l'avevano avvertita che se ne erano andati, non le restava che mettere le cose alla bancarella e andarsene. Ma era un parola.
-Serve una mano?- chiese una voce sconosciuta.
La ragazza alzò lo sguardo, incrociando nella notte due occhi verdi come smeraldi e un sorriso smagliante.
-no grazie...- rispose freddamente- ce la faccio da sola...tanto sono quasi arrivata...-
-Si certo!- rise di gusto il ragazzo -lo vedo come sei vicina, il tuo stand è dall'altra parte del parco!-
Frosty inarcò il sopracciglio- e come lo sai?- domandò curiosa.
-Perchè ho comprato un panino da voi...andiamo che ti aiuto...- prese due borse e comicniò a camminare accanto a lei.
-comunque piacere, io..sono Frosty...- disse timidamente la ragazza.
-bel nome!- esclamò il ragazzo.
-in verità mi chiamo Emmeline...ma tutti mi chiamano Frosty!- spiegò meglio.
-Allora farò anche io così...piacere, sono Diego!-

 

 

-Benna...- la chiamata si girò di scatto.
-Si?..oh Tsurugi, sei tu...cosa...devi dirmi?- domandò già sapendo quale argomento il blu voleva toccare.
Erano vicino ai cancelli della scuola, che ben presto si sarebbero chiusi, decretando la fine della prima giornata del festival.
-Volevo parlarti della tua proposta...-cominciò il blu sedendosi accanto a lei sulla panchina -ecco...ho deciso di accettare...passeremo l'estate insieme in
Svezia!- annunciò sorridendo.

Benna lo guardò per qualche secondo, prima di abbraccialo- grazie mille, vedrai ci divertiremo!- annunciò felice e scattando in piedi- Parola di Benna!-
Il blu ridacchiò, di sicuro non si sbagliava, ne si pentiva della sua scelta.
 

 

Davvero non capisco...lo seguito per tutto il giorno...ma non si è comportato male...che avrà in mente?
Cristal stava tornando a casa dopo una lunga giornata passata a spiare Zanark e a evitare che facesse qualcosa di sbagliato, ma non era successo.
Camminava nella notte con sguardo assai assorto, tenendo stretto il suo zainetto.
-Pensavi a me piccola?- quella voce così beffarda l'avrebbe riconosciuta tra mille, si girò e gli tirò un pugno in faccia con estrema rapidità- smettila di
seguirmi, e non chiamarmi così!-

-ok scusa scusa...volevo solo dirti che ormai è ufficiale...verrò alla Sports academy a settembre!- annunciò malizioso.
-Non cosa tu stia tramando, ma sappi che nella mia scuola non avrai vita facile!- minacciò mostrando il pugno.
-Lo so piccola...ma sappi che sono pronto a fare qualsiasi cosa per...-
cristal strabuzzò gli occhi, aveva davvero sentito quello che aveva sentito?

 

 

 

 

Un anno era finito per i nostri ragazzi, tra avventure, litigi e la nascita di nuovi amori.
La notte salutò la Sports academy ancora una volta, quelle mura in cui tutto era cominciato e tutto stava per finire.
Ma questo non è un addio, niente affatto...perchè a Settembre tutto ricomincerà!
L'estate sarà solo un passaggio, sì, percè la scuola ospiterà nuovi talenti sportivi e nuove fantastiche emozioni.
E voi siete pronti? Può succedere di tutto qui...

 

 

Alla Sports Academy





Angolo autrice:


Salve a tutti, ecco che aggiorno con l'ultimo capitolo di questa fic. 
ringrazio davvero tutti coloro che hanno rencensito, letto e hanno messo la storia tra preferite, ricordate e seguite.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato con i loro OC, senza di voi la storia non avrebbe preso vita.
Ormai i vostri OC sono come miei! ^^ spero di aver fatto un buon lavoro e che questo "finale" vi sia piaciuto.

AVVISO!! 

La storia, per chi non lo sa, avrà ormai ufficialmente un seguito, ma d'altronde si capisce.
Mi prenderò un po' di tempo per pensare e dopo ricomincierò da capo.

Grazie a tutti di cuore, aspetto le ultime recensioni di questa storia. 
A presto dalla vostra Elisachan


 

   
 
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