Fanfic su artisti musicali > John Newman
Segui la storia  |       
Autore: hermione_W    02/07/2015    1 recensioni
Dal testo:
"A 18 anni soprattutto si è colmi di aspettative, poiché ci si perde nei propri pensieri quando si ipotizzano avventure ed amori estivi.
Amichevole, sognatrice, timida. Questa è Alessandra, questa sono io.
Il mio Casio dorato mi riporta alla realtà.
Perchè Casio, e perchè dorato? Semplice, è l'orologio di John Newman, il mio idolo.
E' passato già un anno da quando ho ascoltato Love Me Again in radio e mi sono perdutamente innamorata di quella melodia perfetta, di quella voce profonda.
Quando ho scoperto che anche le altre canzoni erano uno spettacolo ho deciso definitivamente di essere una Newmie."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 3


Il viaggio in aereo è stato piuttosto stressante. Non l'avevo mai provato prima d'ora ed ho scoperto di soffrire il mal d'aria, per mia sfortuna. Giorgia rideva come una matta mentre cercavo di non vomitare...Quella stupida.

I controlli sono stati severissimi, ogni minimo oggetto di metallo è stato perquisito. Persino il mio Casio ha suscitato dei dubbi al check-in, tanto che ho dovuto toglierlo e lasciarlo esaminare.


Ora siamo in un taxi che assomiglia molto a quello dei film ambientati negli Stati Uniti.

Sfrecciamo attraverso la strada perfettamente asfaltata, circondata da un paesaggio da sogno. Un'infinità di spiagge si susseguono l'una dietro l'altra, lasciando talvolta spazio a distese di prato.

Mi sembra di essere a Miami mentre osservo quello spettacolo. Un'emozione unica.

Apro il finestrino e sento la brezza estiva che mi scompiglia i capelli. E' molto piacevole e mi trasmette un senso di tranquillità incredibile.


Ci mettiamo circa un'ora e mezza dall'aeroporto a raggiungere il nostro luogo di villeggiatura, ma ne vale davvero la pena. Un villaggio così bello l'ho visto solo in televisione. Yacht e imbracazioni di ogni genere parcheggiati nel porto fanno da cornice ad un panorama mozzafiato.

Sorrido per la prima volta da quando sono scesa dall'aereo.


Scarichiamo i bagagli e raggiungiamo la reception. E' colma di gente di ogni tipo, proveniente da diverse parti del mondo. Mi ero dimenticata di quanto fosse famoso come luogo e dico a me stessa di non meravigliarsi per questa pluralità di gente lì presente.

Prendo il manico del mio trolley e comincio a trasportarlo, faticando. Ad un tratto pesto i piedi di qualcuno, per errore. Mi volto per scusarmi.

< < Oh, perdonami davvero. Sono una sbadata, purtroppo la valigia è pesante...> >

< < No, tranquilla va tutto bene! > > Mi risponde una ragazza della mia età più o meno, dalla carnagione color cioccolato e dai capelli bruni e ricci. Mi osserva incuriosita per un attimo poi riprende, sorridendo. < < Io sono Ella, molto piacere. > > Mi tende la mano.

< < Io Alessandra. Piacere mio! > > Affermo, afferrandola. Sembra piuttosto simpatica.

< < Da dove vieni? > > Le chiedo. Lei mi dice di avere origini sudafricane, ma di essere nata e di vivere a Milano. Io le rivelo di essere di Roma, ma lei mi comunica di non esserci mai stata. Neanche io sono mai stata a Milano in realtà. Mi piacerebbe andarci però, o meglio mi sarebbe piaciuto andare in occasione del concerto di John, ma non è stato possibile.


< < Anche tu villeggerai qui, quindi? > > Le chiedo. Mi risponde di si. Bello, sto già conoscendo qualcuno di nuovo. Di solito mi capita di fare amicizia troppo tardi. Ad un tratto vengo chiamata dai miei e mi comunicano di aver ricevuto le chiavi. Così mi congedo da Ella e le dico di rivederci in giro.


Salgo sul terrazzino e scatto una foto del paesaggio da inviare a Sofia. Sono sicura che le piacerà, anche perchè adora le località di mare. Infatti, mi risponde con un'emoticon dagli occhi a cuoricino. Mi dispiace davvero che non sia qui.


Scendo e vado a fare un giro in spiaggia, lasciando i miei nella stanza a sbrigare le faccende di riordino. Sono abbastanza pigra, lo so. Subito vengo attratta dalla moltitudine di gente che prende il sole o si gode il mare facendo tuffi ed immersioni. Per ora non mi unisco a loro, sto solo esplorando il territorio. Il caldo è insopportabile e decido di fermarmi al bar per prendere un thè. E' la mia bevanda preferita, l'unica capace di rinfrescarmi e di farmi tornare il buonumore. Continuo a passeggiare, godendomi la calura estiva, quando scorgo in lontananza un ragazzo molto alto, piuttosto robusto e con quello che sembrerebbe un ciuffo biondo, ma non ne sono sicura. Sorrido tra me e me, sembra John visto da qui. Ormai mi stupisco di quante volte immagino di vederlo. Trovo persone che gli assomigliano anche quando non ce ne sono. Cerco di rivedere meglio quel ragazzo ma mi volto e non c'è più. Sarà stata un'allucinazione, come sempre d'altronde.

Il posto più strano in cui ho immaginato di vederlo è stato allo studio dentistico vicino casa mia.

Sono troppo fantasiosa, ciò è abbastanza dannoso...


Continuo a camminare persa nei miei pensieri quando mi accorgo di aver fatto tanta, troppa strada.

Avrò percorso circa due kilometri, infatti comincia già a tramontare il sole. Do un'occhiata all'orologio. Sono le sette.

Ripercorro velocemente la strada e quando, stremata, arrivo in camera i miei cominciano a gridarmi contro. Rispondo loro che non ho mai guardato l'orario durante la mia passeggiata e alla fine si arrendono alle mie giustificazioni, per fortuna.

Scendiamo per la cena e sulla via del ristorante incontro Ella, che mi saluta sorridendo, come se fossimo amiche da molto tempo.

< < Alessandra che ne dici di venire a fare un giro in centro stasera? Ti posso portare a conoscere meglio la città, io ci vengo ogni anno. > > Si propone amichevolmente.

All'inizio sono un po' titubante, anche perchè ci metto molto a fidarmi di qualcuno, ma la sua disponibilità mi fa riconsiderare il tutto e acconsento. Prevedevo una bella serata.

Così ceno e, insieme ad Ella, esco dal resort per raggiungere il centro. Montecarlo è pazzesca, fin troppo mondana per i miei gusti. Ci sono locali e negozi dappertutto, e giochi di luce che li rendono ancor più attraenti. Cominciamo a esplorare i negozi e a chiacchierare un po', per conoscerci meglio. E' una ragazza molto simpatica e divertente, sto bene con lei. Mi parla della sua famiglia, dicendomi che ha un fratello maggiore che lavora negli Stati Uniti e io le parlo di mia sorella, anche se avrei preferito non farlo.

< < E così adori i cani? Devo dire che io preferisco i gatti ma anche loro non mi dispiacciono > > mi dice, notando la fantasia sulla mia borsa. Si, mi piacciono davvero, ma non ne ho mai avuto uno.

Le chiedo se ha mai provato ad essere fidanzata con qualcuno e lei mi dice che ha avuto una storiella con un ragazzo della sua scuola ma che non è durata molto. Io ammetto che non sono mai stata fidanzata e lei mi dice che probabilmente è meglio essere single. Molte volte mi chiedo se l'amore provochi davvero così tanta delusione.

Mi porta a vedere un negozio davvero fantastico, in cui vendono abiti di ogni tipo di griffe e stile, con l'unico difetto del prezzo, che è enormemente esagerato.

Ci divertiamo a provare diverse felpe nel camerino e a scattare foto. Purtroppo non compriamo nulla e decidiamo di recarci nella libreria lì vicina. Noto alcuni libri interessanti e mi prometto di comprarne almeno uno prima della fine della vacanza.

Per la via ci sono numerosissime discoteche che ci attirano con la musica a palla che proviene da dentro. Ad un tratto ci viene il desiderio di entrare ma decidiamo che è meglio organizzarci per un altro giorno. D'altronde siamo arrivate giusto oggi e abbiamo ancora una settimana per spassarcela.

Immagino come Giorgia starà rodendo di rabbia sapendo che io sono in giro per Montecarlo.


Una gelateria si presenta nel posto giusto al momento giusto. Decidiamo di prendere un gelato e poi di tornare. E' già quasi mezzanotte e la stanchezza comincia davvero a farsi sentire.

< < Ho sempre adorato i film horror. Mio fratello più grande aveva una paura terribile, io ridevo invece! > > Ridacchia Ella.

< < No, io sono come tuo fratello. Ho paura di qualsiasi cosa, ma soprattutto dei ragni...Che schifo. > > Rabbrividisco visibilmente ed Ella ride.

Arrivate al resort ci salutiamo e ci diamo l'appuntamento a domani.



Non avrei mai immaginato cosa sarebbe accaduto il giorno dopo.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > John Newman / Vai alla pagina dell'autore: hermione_W