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Autore: Ameliasvk    06/07/2015    6 recensioni
"In principio ci furono le fiamme."
Londra, 1882. Amelie von Kleemt è una giovane di buona famiglia, ed ha tutto ciò che una ragazza della sua età possa desiderare: un nome altisonante, una casa lussuosa, innumerevoli vestiti, gioielli e... un fidanzato che non ha nemmeno mai visto in volto. Accade però che durante la festa di fidanzamento, la ragazza viene a conoscenza della più orrenda delle verità. Chi sono le creature che popolano i suoi incubi? Cosa vogliono da lei... ma soprattutto, sono reali? Ma è proprio quando tutte le sue speranze crollarono in mille pezzi, che Amelie viene salvata da un misterioso ragazzo, il quale, subito dopo…
Genere: Dark, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Speranza

_ Amelie_

D'un tratto, ogni cosa attorno a me prese a girare.
<< Amelie?>> mi sentii chiamare, << Stai bene?>>
Ma no... non stavo affatto bene, e nel giro di un secondo, mi ritrovai con la vista completamente appannata e le tempie formicolanti.
Dopodiché la stasi.
Alcuni istanti di sospensione, farciti da una miriade di puntini grigi danzanti nell'aria.
Poi nemmeno più quelli.
Era come se... all'improvviso, avessi perduto tutti e cinque i sensi.
Passarono minuti interminabili; attimi che parevano ore, secondi che arrestavano di botto la loro corsa, e la terrificante sensazione dell'oblio.
<< Amelie!>> continuò la voce, risvegliando parzialmente la mia coscienza.
<< Riprenditi!>
Avrei voluto risponderle, formulare delle frasi di senso compiuto, ma avevo l'impressione di essere legata, imbavagliata, mi era impossibile persino respirare.
<< Adesso calmati, Amelie... non ti agitare. Segui me, segui la mia voce...>>
E così feci.
La voce intonò un canto.
Un canto celestiale; fatto di note dolci, armoniose... e parole incomprensibili.
All'inizio non lo riconobbi nemmeno.
Era in qualche modo diverso da come lo ricordavo... ma non del tutto.
Anzi.
Più la melodia andava avanti, più alle mie orecchie sembrava famigliare.
<< Ed ora, bambina... >> sussurrò incredibilmente vicina, << Apri gli occhi.>>
Nel solo udire quelle parole, un fremito mi attraversò le ossa, fulmineamente, come una scarica d'elettricità allo stato puro.
<< I-io...>> mormorai confusa, cercando di alzare il capo dalla superficie del tavolo.
Ci riuscii con un po' di sforzo, ciononostante, la sensazione di smarrimento non accennava ad andarsene.
Ero rimasta profondamente turbata dalla mia reazione.
Possibile che le parole di Cassandra riguardo ad Erick, mi avessero scosso a tal punto?
Tanto da farmi avere un mancamento?
<< Non del tutto...>>  replicò lei, con calma, come a voler rispondere ai numerosi quesiti che m'intasavano la testa.
<< C-come, prego?>>
Sentii le sue mani cingere delicatamente le mie, in un tocco gelido, agghiacciante.
In un certo qual senso, la sua pelle era fredda quanto quella di un cadavere.
<< La mia rivelazione ti ha scosso, è vero. Ma dimmi, Amelie cara... quant'è che non dormi?>>
A dir la verità, non lo sapevo neanche io...
<< Immaginavo...>> concluse.
La guardai con occhi stralunati, incapace di spiegarmi il suo strano comportamento.
Come sapeva quello che stavo che stavo pensando?
<< Leggo nel pensiero, bambina.>>  rivelò poco dopo, << Mi basta avere un contatto fisico con il soggetto in questione per captare tutti i suoi pensieri.>>
Immediatamente, abbassai lo sguardo sulle nostre mani unite e in un eccesso di stizza, le ritirai via con uno strattone.
Ma Cassandra si limitò a sorridere divertita.
<< La tua mente è piuttosto interessante... >> aggiunse, << Ci sono cose nascoste, lì dentro, cose sfuggenti, inafferrabili, persino per una strega potente come me.>>
<< Una strega?>> sussultai.
I suoi occhi neri luccicarono d'orgoglio.
<< È quello che sono...>>
Deglutii a fatica, la gola che improvvisamente s'era fatta arida.
Era difficile, incredibilmente difficile... mandar giù un simile boccone.
<< Voi siete una strega...>> ripetei, << E com'è possibile che con tutti i vostri poteri... non siete in grado di aiutarmi?!>>
<< Ho le mani legate.>>
Ed io ero esasperata!
<< Cassandra... ti prego!>>
<< Sai già cosa fare.>>
<< Invece... no, non lo so!>>
<< Suvvia, bambina! Stai mentendo a te stessa...>>
<< Ma non posso chiedere aiuto ad Erick!>> sbottai, << Lui è... uno spietato assassino!>>
<< Questo lo so, ma è anche la tua unica speranza.>>
Con la paura nel cuore, distolsi lo sguardo dai suoi occhi d'onice.
Ero in trappola, senza alcuna via d'uscita.
La vita di Miguel era appesa ad un filo e a quanto pare, l'unico in grado di fare qualcosa... era proprio colui da cui Miguel aveva cercato in tutti modi salvarmi.
Si trattava di "E.", il famigerato serial kliller... il folle assassino che firmava le sue vittime col sangue.
E far coincidere a questa macabra figura il volto angelico di Erick, era quasi una blasfemia.
Davvero si trattava della stessa persona? 
Se solo non l'avesse ammesso lui stesso, per me sarebbe stato impossibile credere ad una simile verità.
Ciononstante, i fatti erano quelli e oltre ad aver ucciso Nigel, l'affascinante Erick si era macchiato anche dell'omicidio di Ravaléc.
Provai in tutti i modi a trattenermi, ma al solo pensiero, un brivido di terrore mi corse lungo la schiena.
<< N-no... non può essere!>> m'impuntai, << È troppo pericoloso!>>
<< Non per te...>> affermò Cassandra, inarcando in un sorriso gli angoli delle labbra.
<< Che cosa vuol dire?>>
<< Semplicemente quello che ho detto, bambina. Sai meglio di me che Erick non oserà torcerti un solo capello. Beh... per adesso almeno.>>
Feci per replicare, ma vederla alzarsi in uno scatto improvviso, mi fece ammutolire di colpo.
Senza mai distogliere gli occhi dai miei, fece il giro della scrivania, fino a raggiungere il mio fianco.
Si abbassò e per un istante i suoi lunghi capelli color latte mi solleticarono il volto, le palbre... dopodiché, percepii nuovamente il suo tocco sulla pelle.
Eppure non erano le sue mani a sfiorarmi, no... ma la sua fronte, che con eccessiva forza, premeva contro la mia.
Inizialmente mi spaventai a morte.
Pensavo che volesse uccidermi, fracassarmi il cranio a testate, ma poi un formicolante senso di benessere si sparse lungo tutto il mio corpo e... ogni cosa mi fu chiara.
Non voleva leggermi dentro, o indagare, e nemmeno scavare nei meandri più oscuri della mia memoria.
Non stavolta, perlomeno. 
Cassandra voleva solo... comunicare.
"Ascoltami bene, Amelie. Io sono dalla tua parte. Voglio aiutarti. Ma di fronte a te hai un'unica soluzione. O Erick o la morte di Miguel. Decidi. Ovviamente, la scelta non è facile. Affidarti ad Erick vuol dire mettere a repentaglio il tuo futuro: pretenderà qualcosa in cambio da te...un Sacrificio. Il più grande di tutti..."
Ed istantaneamente, riaffiorarono di nuovo quei ricordi; Erick che mi stringeva a sé, il calore del suo corpo contro il mio, l'oro liquido dei suoi occhi... e le sue parole.
Voleva che lo seguissi, maledizione!
Che abbandonassi per sempre il mio Miguel...
<< No!>> gridai disperata, << Non lo permetterò mai!>>
" Sciocca ragazzina! Non lo capisci? È la tua unica speranza!"
Accecata dalla rabbia e dalla frustrazione, mi dimenai come una pazza, fino a divincolare dalla sua presa.
Il contatto s'interruppe e lei crollò a terra come uno straccio afflosciato.
<< Stai sfidando la morte, lo sai?>> ghignò crudele.
I miei occhi si abbassarono su di lei, all'interno delle sue iridi color pece.
Sembravano due macchie d'inchiostro in un mare di snervante chiarore.
<< Se tentare il tutto per tutto, equivale a sfidare la morte...>> sibilai a denti stretti, << Bene... vorrà dire che sarò ben lieta di farlo!>>

---

<< Ma dico... sei impazzita? Ti rendi conto, che è una follia?!>>
Avrei voluto fermarmi, prender fiato e spiegarle per bene la situazione... ma non avevo tempo da perdere: dovevo muovermi, andare via, uscire il più velocemente possibile da quel posto!
<< Ehi, principessina! Sto parlando con te!>> gracchiò, << Dove credi di andare?! Non sai neanche la strada!>>
Allentai di poco la velocità , senza però fermare i miei passi.
<< Ma insomma!>> si ostinò, cercando di raggiungermi. << Dove stai andando?!>>
Sentii la sua mano afferrarmi un polso e tirare.
<< Ma che ti prende?>> gridò.
Lizzy era incredibilmente forte, molto più di me... ma io avevo dalla mia parte la disperazione, il ché mi donava un vigore sconosciuto, più duro e tenace dell'acciaio.
Ed infatti, mi bastò un solo strattone per liberarmi dalla sua presa e riprendere a camminare.
<< Si può sapere dove stai andando?!>>
Dio... quant'era fastidiosa!
<< Nelle prigioni!>> replicai sprezzante.
La sentii irrigidirsi, ma non mi voltai per controllare la sua espressione.
<< L'ho detto e lo ripeto: tu sei pazza! >> vociò, << Non sai neanche cosa stai farneticando!>>
<< Lizzy... ti prego, lasciami andare!>> la implorai.
<< "Lizzy" un bel niente! Mi spieghi cosa diavolo stai facendo, eh? Sei uscita di fretta e furia dallo studio di Cassandra... così, di colpo, senza dire una parola! E sentiamo, ti sembra il modo di comportarsi? Non dovresti essere una signorina di buona famiglia, tu?! Che ne è della tua educazione?>>
<< Che si fotta l'educazione!>> sibilai, << È l'ultima cosa di cui ho bisogno in questo momento!>>
Peccato che Lizzy non avesse ancora finito, anzi.
Pur di continuare il suo rimprovero, finì per parlarmi sopra.
Alla faccia della buona educazione, insomma!
<< ... E te ne esci con queste idee malate sulle prigioni! Ma dico... sai almeno che posti sono?! Non né uscirai viva, te lo assicuro... e poi, ehi! Dove vai? Guarda che stai sbagliando strada!>>
Non volevo assolutamente darle soddisfazione, però, dopo quelle parole... fui costretta a fermarmi.
Di nuovo.
<< E allora indicami la strada!>> ringhiai.
<< Neanche per sogno, te lo scordi!>> mi rimbeccò, << Non ho intenzione di assecondare le follie di una pazza ingrata! Insomma... ti rendi conto dei pericoli che ho corso per farti incontrare Cassandra?! Lei è la strega dell'Ailthium! Ha tanto potere quanto tutti i membri del Consiglio messi insieme! È una leggenda vivente!>>
<< Ah sì?>> scoppiai in una risata isterica, << E dov'è tutto questo famoso potere, di grazia?! Quella donna non mi è stata si nessun aiuto! È inutile come tutti voi...>>
Vidi la ragazzetta di fronte a me incupirsi; i suoi occhi ridursi a fessure luccicanti, color cioccolato, dopodiché un sonoro ceffone mi colpì il volto.
Immediatamente, mi portai la mano sulla guancia arrossata.
Pizzicava terribilmente, ma quello che faceva più male non era la parte lesa... oh no.
Ma il colossale senso d'impotenza che mi stritolava il cuore.
Cosa potevo mai fare io, da sola, contro un'organizzazione pericolosa come l'Ailthium?
Ero completamente spacciata...
Lo sapevo, ma non riuscivo ad arrendermi.
Non quanto si trattava di Miguel!
<< Mi ha detto di no, Lizzy!>> mi ritrovai a singhiozzare, le lacrime a lungo trattenute, ora avevano irrimediabilmente rotto gli argini.
Mi stropicciai gli occhi con una mano, mentre con l'altra mi tastavo il petto, all'altezza del cuore.
La fitta che sentivo era straziante, mi corrodeva dall'interno.
<< Vuol dire che è stato tutto inutile?>> domandò, avanzando di un passo.
Annuii senza parlare.
Il corridoio che ci accoglieva era ampio, deserto e silenzioso, tanto da restituire all'infinito gli echi del mio pianto.
 << Dai... non fare così...>> disse mestamente, << Non sono a mio agio, con le lacrime...>>
Mi affrettai a tirare su col naso, ma prima che potessi rendermene conto, mi ritrovai con la faccia schiacciata contro il suo petto e le sue braccia attorno alle mie spalle, chiuse in quello che voleva essere un goffo abbraccio.
<< Così mi soffochi...>> riuscii a dire.
Imbarazzata da quell'eccessiva dimostrazione d'affetto, Lizzy lasciò la presa, permettendomi finalmente di respirare.
<< G-grazie...>> bofonchiai, piuttosto confusa.
Non mi aspettavo su simile comportamento, soprattutto da una ragazza come lei.
<< Le prigioni sono da quella parte.>> disse poi con cautela, indicando un grosso portone alle mie spalle.
Era un affare mastodontico, dalle fattezze raffinate, ma piuttosto vecchio e tarlato.
"Oh, mio Dio... Lizzy...!" pensai commossa.
Avrei voluto ringraziarla, sul serio, dal più profondo del cuore... ma più la guardavo, più non riuscivo a trattenere una nuova ondata di lacrime.
<< Davvero Lizzy... non so come ringraziarti! Hai rischiato così tanto per m->>
<< Shhhh!>> m'interruppe, << Non crederai mica di poterti liberare di me così facilmente, vero?>>
Ed un sorriso abbagliante le solcò le labbra.
<< Ma...>> feci stupefatta, << Che vuol dire?>>
<< Semplice, principessina! Non posso lasciarti andare da sola... ricordi? Ho l'ordine di tenerti d'occhio! E poi... sei abbastanza folle da starmi simpatica!>>
Incapace di resistere, mi fiondai tra le sue braccia, col sorriso che proprio non voleva saperne di abbandonarmi.
Ed era assurdo... ma non riuscivo a controllarmi.
Sentivo una strana euforia frizzare sulla pelle, come tante bollicine effervescenti.
Ma cos'era?
All'inizio mi dissi calore umano, poi fiducia, dopo ancora affetto, però non era abbastanza.
Allora la strinsi più forte, fin quasi a stritolarla, dopodiché, capii ogni cosa.
Si trattava di speranza.
Aldilà di ogni logica, contro tutte le avversità... quella lieve fiammella non faceva altro che bruciare ed illuminare il mio cammino.
Del resto, come potevo non sperare?
Mi trovavo in un luogo orribile, ostile, circondata unicamente da pericoli... eppure, nonostante tutto quel lerciume, ero riuscita a trovare un'amica.

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Angolo dell'autrice! 
Salve a tutti! Come vi butta? A me boh... piuttosto bene dai! Diciamo che le vacanze mi hanno addolcito e stranamente, mi sono lasciata andare ad un capitolo abbastanza tranquillo, pieno d'affetto e amicizia e buoni sentimenti *_* 
Ma dico? Sicuri che stiamo parlando proprio della mia storia? Bah... comincio ad avere i miei dubbi. 
Diciamo che l'accoppiata Ame\Lizzy mi manda in brodo di giuggiole, e alla fine si vede anche troppo! <.< 
Maledizione a quelle due! 
Ma passiamo al capitolo! Dunque! Spero che vi sia piaciuto... io ho molti dubbi in proposito... forse perchè non c'è stato sangue e nemmeno è morto qualcuno... chissà! Fatto sta che non mi convince del tutto.
Nella prima parte, scopriamo qualcosa in più su Cassandra, che a quanto pare è in grado di leggere nella mente delle persone grazie al contatto fisico... Ame ne é ovviamente spaventata ma ancora di più perchè a quanto pare, l'unica soluzione possibile, pare quella di chiedere aiuto a Erick. Ma Ame è una capa tosta, e insomma, si è impuntata di poter riuscire a far tutto da sola. Insomma, un pò "chi fa da sé, fa per tre..." ma non so se in questo caso possa valere. Lizzy ovviamente la prende per una pazza scapestrata... ma a quanto pare la follia di Amelie è contagiosa, e finisce per rimbecillire anche Lizzy <.< 
Ce la faranno queste due disgraziate a combinare qualcosa? 

Come sempre, vi ringrazio per il supporto! Sia chi legge in silenzio, sia chi recensisce con dovizia e pazienza!
Davvero, vi adoro con tutto il mio corazòn <3

Un bacione, 
Rob
<3

 
   
 
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