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Autore: lady hawke    18/01/2009    13 recensioni
Questa storia è un po' diversa da quello che potreste aspettarvi. C'è il Draco dell'epilogo, e c'è sua moglie Astoria, ma mettiamo che abbiano avuto qualche problema nel concepimento dell'erede... dal plot bunny di Chado su Acciofanfiction:
Draco si è finalmente sposato, ora c'è solo bisogno che nasca l'erede. Ma cosa farebbe se gli nascessero solo figlie femmine? Nel caso in cui non volesse divorziare dalla moglie e volesse perseverare nel suo intento, non si fermerebbe neanche dopo la sesta nata? Cosa direbbe allora Ronald Weasley, incontrandolo per Diagon Alley con sei bambine al suo seguito?
AGGIUNTO EPILOGO
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Scorpius Malfoy
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Note: E così siamo giunte in fondo a questa storia, grazie a tutti voi che mi avete seguito.
Ora, nel caso voleste saperlo, le date di nascita delle piccole Malfoy:
Pandora 16 luglio 2005
Calpurnia 30 dicembre 2006
Berenice 6 aprile 2010
Proserpina 21 giugno 2012
Calipso e Nausicaa 7 agosto 2015
Scorpius 8 febbraio 2017

Grazie Blackdragon, sono davvero felice che la storia ti sia piaciuta: in effetti è strano pensare a Dracon con delle figlie, però è così divertente... hehe
Momomaramao: perchè non ami Ron? Proprio lui capace di dare così grandi soddisfazioni? Grazie a te per il commento!
Lars Black: Eh sì, Ron se la ride, ma è più spassoso per noi!
Yum: Eh, non si può mai sapere che farà Hugo, lo sapremo in futuro... grazie per la recensione!
Fleacartasi: eheh Astoria e Hemrione mettono pezze dove possono, non c'è altro da dire... Draco se la merita tutta XD grazie cara!
Mizar: i maschidella fic sono trogloditi per colpa mia, lo ammetto XD ma sono felice che la cosa ti diverta! Viva Calpurnia Malfoy
elettra1991: sono felice che la storia ti stia continuando a piacere, spero che l'epilogo sia degno!
Reader: i tuoi commenti mi illuminano sempre, sai? I complimenti poi sul linguaggio infantile sono graditissimi, contando i miei scarsi contatti con quei nanetti in divenire. Al seguito ci si può pensare, sempre se mi viene un'idea! Be', sono in sei, mancherebbe un giocatore, ma Astoria e Draco hanno pensato a tutto!


Epilogo

Harry fu informato dell’attuale stato della famiglia Malfoy il giorno successivo, in ufficio. Inutile dire che il dipartimento Auror passò mattinate molto allegre rievocando la storia della famiglia “mono-bebè”, ormai decaduta.
Lo smacco, per Draco, fu notevole. Per giorni si sentì fischiare le orecchie, ed era evidente che la colpa andava sicuramente a Lenticchia e Potterino, perché certamente era stato informato. Se la fece passare giusto per salutare la sua bambina, in partenza per la scuola. Evitò con cura di guardarsi intorno, come un animale braccato, persuaso dalla moglie ad ignorare persone innocue che gli riportavano alla mente solo vecchie antipatie. Aveva ragione, naturalmente, ed inoltre voleva concentrarsi solo e soltanto sulla sua Pandora, ormai grande.
Vederla partire fu un colpo al cuore, sul serio. Non avrebbe mai pensato che per un genitore potesse essere tanto dura: ora capiva bene sua madre che non voleva mandarlo a Durmstrang! La povera Narcissa aveva solo lui; Draco, almeno, poteva consolarsi con altre cinque splendide bambine.
A casa Malfoy cominciarono ad andare e venire gufi in gran quantità, mentre Astoria e Draco cercavano di ritornare, grazie a quelle missive, ai ricordi di gioventù.
- Pensi che vada tutto realmente così bene come scrive? – chiese il mago.
- Non ha nemmeno reagito male a questa notizia. – rise Astoria, indicandosi il ventre rigonfio.
- Oh no, ha soltanto citato con memoria prodigiosa mia madre, dicendo che ora ce la giochiamo alla pari con i Weasley.
- Be’, Pandora ci ha messo del suo, no? Ha detto di preparare i pali con i cesti per uno scontro sette contro sette a Quidditch!
- Astoria, per favore, non mettere il dito nella piaga.
- E perché? Se è diabolica come quelli della tua famiglia io non posso farci molto. Posso solo sperare che quest’ultima bimba in divenire non sia peggio. – rispose sedendosi accanto a lui.
- Magnifico, la consideriamo già una lei?
- Hai dei dubbi, Draco? – disse Astoria, baciandolo.

Fu con sorpresa che i due coniugi Malfoy videro consegnarsi un fagotto avvolto in una copertina azzurra al S. Mungo, qualche mese dopo.
- Ne è sicuro? – chiese Astoria, incredula. – E’ il nostro?
- Sì, un bel maschietto, signora Malfoy. Quello che desideravate, no?
Draco boccheggiava come un pesce fuor d’acqua; decisamente, era l’ultima cosa che si sarebbe mai aspettato.
- Draco, chiama tuo padre prima che collassi, è maschio! – ripetè Astoria esultante, quasi ridendo.
- No, aspetta. Prima il nome. – si bloccò l’uomo sulla soglia. – Sono quasi dodici anni che aspettiamo un momento simile, non presentiamolo alla famiglia senza nome.
- Oh be’, io non ci avevo pensato, non per questa gravidanza, ma negli anni un nome l’avevo scelto…
- Quale, Astoria?
- Hyperion.
- Io invece avevo pensato a Scorpius. – ammise Draco.
- Facciamo Hyperion Scorpius o viceversa, allora. Direi che dopo tutta questa fatica il secondo nome è il minimo, no?
- Vada per Scorpius Hyperion, allora. – concluse il mago, prendendo il fagottino dalle braccia della moglie per affacciarsi sull’affollata sala d’aspetto.
- Spera che non ti si spaventi, vedendosi circondato da tutte quelle donne in casa. – rise Blaise, vedendolo. – Fossi in lui morirei di paura.
- Oh, ma guardalo, sembra proprio te da piccolo. – disse Narcissa, commossa, mentre Lucius sfoderava uno dei suoi soliti sorrisi compiaciuti.
- Finalmente un lavoro ben fatto. Quasi non ci speravo più. – disse.
- Hai il tuo erede, padre.
- Sempre che rimanga qualcosa dopo la dote di queste. – replicò Lucius, glaciale. Si smentì un secondo dopo, facendosi vedere comodamente seduto e assalito dalle due gemelline, ma ormai anche la sua fama di uomo insensibile vacillava pericolosamente.

Ad accompagnare Calpurnia al treno per Hogwarts, il settembre successivo, si mobilitò tutta la famiglia, incluso il piccolo Scorpius. Astoria non ne volle sapere di rimanere a casa, e non aveva nemmeno intenzione alcuna di lasciare in mano alle nonne il suo piccolo, tenero, meraviglioso bambino.
- Harry, Harry, che ti dicevo: guarda quanti sono! Ne hanno pure sfornato uno nuovo di recente.
- Ron! – sbottò Hermione, scandalizzata. D’accordo, era Draco Malfoy, ma perché accanirsi così?
- Non mi avevi detto che lo stress aveva fatto stempiare Malfoy. – replicò Harry in tutta tranquillità, mentre Ginny dava un’occhiata curiosa a quel drappello dai capelli biondissimi.
- Sbaglio o l’ultimo mi sembra maschio? – chiese, ignorando i figli che si erano messi a battibeccare per l’ennesima volta.
- Sei bambine e un maschietto, allora. – considerò Hermione. – Ron, devi aver risvegliato il suo orgoglio quando gli hai sventolato in faccia Hugo.
- Povero bambino, figlio di tal padre e fratello minore di sei ragazzine. Non lo invidio proprio. – esclamò Ron.
- Sembra il clan Weasley al contrario, vero Ginny? – disse Harry rivolto alla moglie.
- In effetti. – rise lei. – Tutti biondi, tanti figli dello stesso sesso con l’ultimo che si differenzia. La nostra copia carbone.
Registrata quell’informazione, Ron non perse tempo a istruire figli e nipoti su come trattare certa gentaglia. Hermione dovette tappargli fisicamente la bocca per impedirgli di dire altre stupidate.
- Batteteli in qualunque modo! – fu l’ultima frase che riuscì a dire.

- Guarda padre, c’è la famiglia Weasley. – disse Calpurnia.
- Be’, una delle tante. – sbottò Draco. – Vedi di non ficcarti nei guai con quelli e i Potter, e stacci alla larga, portano solo guai.
- Draco, non dirai sul serio. La signora Weasley sembrava a modo, a Diagon Alley.
- Ogni volta che ci ho avuto a che fare ne ho ricavato un sacco di problemi, per cui, ragazze rendetemi fiere di voi. – disse con aria risentita, mentre vedeva in lontananza Ron scherzare con il suo secondogenito.
- Ce l’hai ancora con quell’uomo per cose successe anni fa? – chiese Astoria, notando il nervosismo del marito.
- Mi ha sbattuto in faccia il suo figlio maschio. Ora è questa la cosa che ricordo di più. – fece lui, livido.
- Direi che ora tu e lui ve la battete allo stesso piano, allora. – concesse la strega. – Ma vorrei che tu non considerassi Scorpius il tuo trofeo solo perché quell’uomo lo ha fatto per dispetto a te. – disse, mentre salutava le figlie, già sul convoglio.
- Padre? – chiamò Calpurnia.
- Dimmi.
- Io sono più carina di quella Rose, vero? - Non esisterà mai una Weasley che possa essere più carina di una Malfoy, tesoro.
E mentre tutte le sue figlie sorridevano soddisfatte, Draco considerò che dopotutto non avrebbe mai saputo vivere senza quei suoi sei fallimenti alla lotteria procreativa.
  
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