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Autore: lasognatricenerd    12/07/2015    0 recensioni
E' da più di un mese che Zayn Malik, agente dell'FBI, insieme ai suoi colleghi, cercando di scoprire chi è l'hacker che, quasi tutti i giorni, entra nei database per cercare qualcosa. Intanto, fuori dal lavoro e quindi nella vita privata, Zayn cerca di trovare qualcuno che possa amare, per cominciare una relazione che lo renda felice. Ma poi, come si suol dire, le persone non sono mai come te le aspetti..
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tutta a struttura dell’FBI aveva tremato quando Mark era riuscito a trovare l’IP di Mister x. Aveva gridato così tanto che mezzo dipartimento aveva tirato fuori la pistola, pronto a sparare. Ma poi, Mark, aveva urlato ancora. “L’ho preso! Sappiamo dove si trova!” E tutti avevano capito a chi si riferiva, non c’era bisogno di spiegare. Alcuni uomini, Zayn compreso, presero su le loro armi e si fiondarono verso le macchine parcheggiate fuori. Il moro si era messo al volante ed aveva guidato fin dove Mark aveva detto, ritrovandosi in una normale casa di città. Mister x, allora, aveva sempre operato da casa sua, sicuro che nessuno l’avrebbe mai scoperto. Ma, questa volta, non era andata come aveva desiderato: Mark aveva fatto del suo meglio ed aveva aggiunto che Mister x aveva abbassato la guardia. Zayn non ne capiva il motivo; si voleva forse far arrestare o non era stato semplicemente attento?

Zayn fece irruzione nella casa, non trovando nessuno ad aspettarli all’entrata. Chissà se sapeva che lo avevano scovato e che oramai era inutile scappare; non ci sarebbe riuscito. C’era la casa circondata dagli agenti. “Di qua, di qua!” Urlò l’agente, puntando la pistola davanti a sé, cercando qualcuno in qualsiasi stanza stesse guardando. La porta dell’ultima, venne letteralmente sfondata ed il moro puntò l’arma verso la persona girata di spalle. “In ginocchio!”

Non ci mise molto a farlo, dunque gli si avvicinò e lo girà, così che potesse guardarlo in faccia. Finalmente scopriva chi era quella persona che da mesi entrava nei loro database per cercare chissà cosa. “Ti conv…”

La propria voce si bloccò di scatto non appena gli occhi incontrarono quelli verdi di… Harry. Oh cazzo. I tatuaggi erano i suoi. I ricci. Il corpo. L’agente si guardò un attimo intorno: la stanza era famigliare come non mai. L’aveva visto un sacco di volte in webcam. Cazzo, no.

“Zayn, che cazzo ti prende?”

Che cosa poteva dire? Sicuramente un bel niente. Il ragazzo che lo aveva abbandonato l’altro giorno… non era altro che Mister x. Il proprio cuore si frantumò in mille pezzi. Che male terribile che provò contro il petto. “E’ solo un ragazzino.” Si giustificò con la prima scusa che gli venne in mente, anche se era fin troppo banale. Non era importante che età avesse, veniva considerato comunque un criminale dalla legge americana. Non poteva far altro che arrestarlo.

Così, Zayn, tirò fuori le manette e, nonostante le mani gli tremassero terribilmente, così anche gli occhi lucidi, lo arrestò. “Zayn, io…”

“Per favore, non dire nulla.”

Non avrebbe retto al pianto e sarebbe crollato come un idiota davanti a tutti. Se fosse successo non avrebbe potuto giustificare più niente. Lo tirò su in piedi e se lo portò vicino, notando che il l’altro lo stava fissando. Poi si avvicinò di sua spontanea volontà, come se volesse baciarlo. “Tu sei un criminale ed io lavoro per l’FBI. Quindi ci comporteremo da tali.”

Lo trasportò fino all’uscita, poi fino alla macchina, dove, con poca delicatezza, lo fece entrare nei sedili di dietro. Avrebbe tanto voluto urlargli addosso le peggio cose. Avrebbe voluto piangere ed anche darsi dell’idiota e del coglione per aver pensato che per una volta, nella sua vita, stesse andando bene. Povero illuso che era. In macchina con lui c’era proprio John. Che situazione. Poteva quasi essere considerata divertente.

“Zayn, stai bene? Tremi.” Dio, ma perché non stava zitto?! Il morò alzò gli occhi verso di lui e poi verso quelli del riccio. Scuse sopra scuse. “Sì, scusami. Lo sai che non mi piace arrestare. E’ come se facessi il lavoro sporco.” In realtà non l’aveva mai fatto fino ad ora, quindi era una scusa che non campava in aria. “Sicuro? E’ successo qualcosa con quel…”

“John, non ora. Abbiamo un delinquente in macchina.”

Il suo collega si scusò e partirono.


Non appena entrarono in centrale, Zayn lasciò Harry ai suoi colleghi e andò a chiudersi nel suo ufficio, sbattendo la porta con una delicatezza pari a quella di un elefante. Si appoggiò al muro con la schiena, prendendosi subito dopo il viso fra le mani per cercare di capire la propria posizione in tutta quella storia. Non gli importava se l’avessero interrogato perché era sicuro che l’avrebbero fatto, ma lui non sapeva niente di Mister x. Ma non era nemmeno questo il vero punto, era tutt’altra cosa che lo preoccupava. Il ragazzo che aveva cominciato a frequentare qualche mese prima era Mister x. In realtà, se lo si guardava sotto questo aspetto, lo conosceva da molto più tempo.
Era un disastro. In effetti non poteva capirlo, perché Mister x poteva essere chiunque. Solo che… Quante possibilità c’erano che fosse proprio Harry? Davvero poche.

“Zayn?”

No, John aveva notato che stava di merda. Quel ragazzo non si faceva scappare nulla. “John…” Scoppiò in lacrime non appena il suo collega si chiuse la porta alle spalle. “Ehy, Zayn… Che succede? Sono qui, dimmi tutto.”

Non sapeva se fosse sicuro dirglielo, ma non c’erano prove che Zayn sapesse di Mister x. Lui non sapeva davvero nulla. “Mister x…” Sussurrò con un filo di voce, passandosi una mano fra i capelli mori, leggermente bagnati per il sudore. “Cosa? Ti ha sconvolto arrestare un ragazzo? Lo so, in effetti nemmeno io me lo aspettavo…”

Forse avrebbe dovuto prendere quella come scusa e basta, senza aggiungere nient’altro.

“No, John… Quel ragazzo… quello che frequentavo… Mister x… E’ lui… per quello mi sono bloccato quando… quando… Merda! Merda, merda!”

Il suo collega rimase per un attimo in silenzio, senza dire nulla. “Non lo sapevi?”

“No, dannazione! L’ho scoperto giusto qualche minuto fa, quando l’ho arrestato. L’ho riconosciuto dai tatuaggi…” Tutto ciò che fece John fu stringerlo fra le braccia e dirgli che sarebbe andato tutto bene. “Se non sapevi nulla, vedrai che te la caverai con un interrogatorio. Non ti devi preoccupare di questo…”

“Non mi preoccupo di questo. Io cercavo solo una persona che mi amasse. Nient’altro. Ed invece…”

“Sssh… Zayn. Sh…”

Ci fu qualche momento di silenzio e quando si staccarono Zayn lo guardò negli occhi. “Grazie per tutto quello che fai.” Lo ringraziò con voce flebile, mettendosi a posto i capelli perché non era facile per lui ringraziare così facilmente.

“Non devi ringraziarmi. Lavoriamo insieme da tanto e se tutto va bene, dovremmo continuare così per un altro po’ di tempo.”

Zayn lo sperava, perché non sapeva come sarebbe stato quel posto senza John.
Dopo qualche minuto di calma, decise di andare ad assistere all’interrogatorio del ragazzo. Si alzò, ringraziò nuovamente l’amico e poi si posizionò davanti al vetro che solitamente usavano per guardare dall’altra parte della stanza.

“Harold Edward Styles.” Aveva cominciato il proprio collega. “Sei stato arrestato per avere oltrepassato i database dell’FBI.”

“Certamente non è colpa mia se la vostra sicurezza fa schifo.”

Quello che stava parlando, cazzo, non era l’Harry che conosceva lui. Come poteva anche solamente fidarsi, ora? Era come se avesse due facce completamente diverse. Faceva un male terribile.

“Che cosa cercavi?”

Silenzio.
A quanto pare non voleva rispondere.

“Ti ho chiesto che cosa stavi cercando.”

Harry non voleva rispondere.

“Riproveremo domani.”

Le guardie si avvicinarono al ragazzo, lo presero dalle spalle e lo trasportarono fuori. John era appena arrivato vicino a Zayn mentre il riccio passava di fianco a loro. Gli occhi verdi dello studente si incastrarono con quelli ambrati del moro. Per un attimo tutto scomparve, come se esistessero solamente loro due.
Si stava davvero innamorando di lui, stava davvero cominciando a provare qualcosa di nuovo e alla fine era andato tutto letteralmente a puttane. Scosse il capo e lasciò andare il suo sguardo, ricordando che la situazione non era delle migliori.

“Zayn?”

Il capo del reparto gli si avvicinò a lui e all’altro con uno sguardo grave. “Abbiamo trovato il tuo numero nel suo telefono.”
Il poliziotto annuì.

“Lo so. Io e lui… Ci frequentavamo.”

“Sei a conoscenza del fatto che dovremmo metterti in arresto come complice finchè non saremo certi che non ne sapevi nulla?”

“Ma capo, Zayn se l’avesse saputo avrebbe sic…”

“John.” Fece una pausa. “Lo so, ma dobbiamo trattare tutti allo stesso modo.”

Zayn annuì senza forze. Non aveva nulla da nascondere.
   
 
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