Libri > Altro
Segui la storia  |       
Autore: Lu Gy    17/07/2015    0 recensioni
[CreepyFamily]
Vi siete mai chiesti cosa succederebbe se tutte le creepypasta che avete letto, sentito, gli incubi che avete avuto... fossero reali? E se fossero persone in carne ed ossa, che prima erano come voi. Esattamente come TU che stai leggendo. Sì? Sicuramente non in questo modo. Niente yaoi, niente fangirlate, solo la cruda realtà se loro fossero in mezzo a noi.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
2° Capitolo. "E' tutto apposto, è tutto finito adesso..." Mi sussurrava Toby dolcemente all'orecchio mentre smettevo di piangere. Il dolore era stato intenso e lungo, e il bruciore era ancora una sensazione nitida. Quando aprii gli occhi, Liu aveva un tubetto di crema contro le ustioni in mano. "Per alleviare il dolore.." Sussurrò. Si era messo una maglia scollata, che lasciava intravedere il marchio. Toby mi slegava i polsi mentre Liu le caviglie. Appena mi misi seduta entrambi i ragazzi furono accanto a me, uno che mi massaggiava le spalle e l'altro che mi metteva quella pomata sull'ustione. "Perchè diventa nero?" Chiesi sottovoce, osservando il simbolo sulla pelle di Liu "Non ne ho idea... all'inizio sarà rosso, incandescente... per tipo due settimane" Fece una lievissima pausa per guardarmi negli occhi, prima di continuare "Poi il nero si espande a macchia d'olio.." Annuivo mentre parlava, anche se non lo stavo veramente e propriamente ascoltando. Guardavo le sue mani. Una era accanto al suo busto, sorreggendo il suo peso, e l'altra invece era sulla mia pelle, su quella bruciatura, per massaggiarmi la ferita che lui stesso mi aveva procurato. "Scusa per prima... è che.. in quel momento mi ricordavi una persona che mi ha aiutato in un momento molto duro della mia vita." Volsi il capo verso di lui, per fargli capire che ero tutt'orecchi. "Continua.." Sorrise lievemente, ma la sua voce era ricca di amarezza "Sai... le mie cicatrici me le ha procurate mio fratello... sono andato in ospedale, e c'era questa infermiera... che mi accudiva. Ero in coma ma sentivo ogni cosa... e mi amava. Tantissimo... la nostra relazione era magnifica... ma stavo per affrontare il Passaggio... uccidevo chiunque le facesse del male, o la facesse soffrire. Per questo mi vesto sempre in pelle... il sangue si lava via meglio." Toby sospirò, mettendomi un braccio intorno alla vita. "Liu continua..." Sussurrò a bassa voce. Liu iniziò ad avere gli occhi lucidi "Le chiesi di sposarmi, sai?..Uno stronzo la uccise." Mi passò una mano fra i capelli, poi mi guardò negli occhi "Aveva i tuoi stessi occhi..." Abbassai lo sguardo. Non andavo molto fiera dei miei occhi. Erano di un grigio orribile. "A me piacciono" Disse Toby a bassa voce, togliendo il braccio dalla mia vita "Uscire dalla mia mente mai eh?" Sorrise fissandomi "Mai.." Liu si alzò in piedi, asciugandosi gli occhi "Dai verginelli, ora basta parlare di cose tristi. Parliamo di te Liltih.." Mi sorrise, porgendomi la pomata "Cosa ti hanno detto riguardo a Slendy? Nervosa?" Toby accanto a me si impietrì "Non le abbiamo detto nulla." In quel momento anche Liu si irrigidì, per poi ringhiargli contro "Le incidi il suo marchio sulla pelle e nemmeno le hai detto per chi dovrà combattere?!" Stava urlando, e questo non mi piaceva. Toby aprì la bocca per rispondere, ma poi la richiuse in fretta spalancando gli occhi "Lui è..." Sussurrò appena per poi urlare "Lui è qui!" Liu sorrise leggermente per poi guardare me e tornare serio. "Ti avverto almeno non svieni come è successo con Jack. Non ha la faccia, ha dei tentacoli sulla schiena, comunica telepaticamente ed è mooolto alto. Le mani gli arrivano alle caviglie. Cucina divinamente i biscotti." Corrugai la fronte confusa. Non avevo mai sentito parlare di qualcosa del genere, e dovevo ammettere che l'ultimo dettaglio elencato da Liu era piuttosto futile. Liu mi porse la vestaglia nera da notte di cui mi aveva parlato Toby. Me la misi in fretta e seguii i due che si stavano avviando su per le scale. Li seguii e dopo parecchie rampe di scale arrivammo al piano terra. Non c'era nessuno. "Sono tutti in sala da pranzo" Disse Toby guardandomi, con un enorme sorriso sul viso "Lui è già lì. Starà raccontando il suo viaggio, vieni!" Toby sembrava essere al settimo cielo. E dall'espressione sul viso di Liu, capii che quel certo "Slendy" doveva essere una brava persona. Toby mi prese la mano, e mi trascinò dietro una porta, ma appena prima di entrare si fermò, guardandomi "Come sono?" Chiese, nervoso. "Perchè?" Gli chiesi io sottovoce "Perchè voglio essere apposto..." Io sorrisi, alzandomi sulle punte per sistemandogli i capelli "Ora sei perfetto.." Mi riafferrò saldamente la mano ed aprì la porta. Avanti a me c'era un lunghissimo tavolo, e a capotavola c'era l'uomo che mi avevano descritto. Era inquietante, non si poteva dire di no, ma in mezzo a tutte quelle persone che ridevano e parlavano, come se fossimo tutti una famiglia.. non metteva poi così tanta paura. Davanti a se aveva un bicchiere di cioccolata, ed era vestito in smoking. Lo sentivo ridere anche se non aveva le labbra. La sua voce era calda e mastodontica... mi ricordava quella di mio padre. Poi d'un tratto alzò il suo viso nella mia direzione, e parlò dolcemente "Lilith, Toby e Liu! Eccovi finalmente!" Tutti si girarono verso di noi. D'istinto mi inchinai in avanti, quasi sbattendo la testa sul tavolo "E' un piacere fare la vostra conoscenza." Sentii un'altra sonora risata "Suvvia Lilith, alzati.. voglio che tu mi consideri come un padre. Non un professore!" Sorrisi rialzandomi. Toby era accanto a lui, e gli toglieva la giacca. "Abbiamo fatto come ci hai chiesto papà. Tu cos'hai fatto oggi?" Scrollò le spalle slacciandosi la cravatta, voltando il viso di nuovo nella mia direzione "Così vi siete affezionati parecchio eh, tu e Toby? Trattamelo bene..." Questa volta la voce era nella mia testa, il che stranamente non mi diede fastidio.Odiavo quando era Toby nella mia testa, ma quell'uomo... era piacevole sapere che lui sapeva ogni cosa di me. Toby era rosso in volto, e mi fissava con un sorriso timido. Slendermen si schiarì la voce e si alzò in piedi, tutti si ammutolirono. Liu si sedette nel posto accanto a quello di Jeff, ed io rimasi in piedi. "Figli miei, vi presento la vostra nuova sorella. Lilith Liar. Consideratela.." Fece una pausa allungando un tentacolo verso di me ed accarezzandomi il viso con quest'ultimo "H Lily." Liu arrossò e si passò una mano sul viso. L'attenzione passò da me a lui. Eravamo entrambi imbarazzatissimi. "Ha già affrontato il Passaggio?" Chiese Jack, volgendo il suo viso macherato verso di me. "Sì" Rispose Toby sottovoce. Slenderman si volto verso di lui, e con uno dei suoi 4 tentacoli ci cinse la vita. "Non litigate, da bravi. Ed ora possiamo mangiare. Ben perfavore mi vai a prendere i piatti?" Il tentacolo mi afferrò per la vita e mi trascinò in alto, per poi mettermi accanto a Toby "Voglio che voi due siate vicini.." Sussurrò nelle nostre menti. Toby occupò il posto accanto a lui, e io presi posto tra Toby e Jeffrey. Il ragazzo biondo tornò con tre piatti pieni di spaghetti al pomodoro in mano, e solo in quel momento notai che i suoi occhi sanguinavano. Urlai appena vidi quegli occhi e tutti si girarono nella mia direzione. Calò il più totale silenzio e al ragazzo biondo tremavano le mani. "Cos'ho fatto di male?.." Sussurrò a bassa voce, con la voce rauca. Probabilmente stava per piangere. Mi alzai di scatto e passando dietro a Slenderman lo abbracciai, stringendolo forte a me. "Va tutto bene... non hai fatto niente..." Era più basso di me, di almeno 10 centimetri. Affondò il viso nel mio petto ed iniziò a piangere, abbracciandomi forte. Gli accarezzavo i lunghi capelli biondi mentre lo lasciavo piangere, dandogli di tanto in tanto dei bacini sulla nuca. Mi ricordava così tanto Adam quando la mamma gli urlava contro... Appena smise di piangere alzò il viso verso di me, sorridendo "Grazie Lilith. Sono felice che tu sia la mia sorellona." Mi abbracciò ancora, ed io lo carezzai ancora sulla nuca. Mi fece sorridere, mi ricordava proprio Adam.. Si tolse dal mio abbraccio tornando in cucina per prendere degli altri piatti. Io mi girai ancora sorridente, e notai che chiunque nella stanza mi stava guardando storto. Slenderman aveva una mano sulla fronte, e dalla sua posizione sembrava stesse pensando "Cos'ho fatto di male?", perfino Toby mi guardava con la fronte corrugata, scuotendo lentamente il capo da destra a sinistra. Mi inchinai una seconda volta "Chiedo umilmente perdono per lo spavento futile che ho preso, spero di non avervi rovinato la cena." Rimasi inchinata finchè non tornai a sentire chiacchiere e risate. Mi sedetti al mio posto, e Jeff se la stava ridacchiando di gusto con Liu. Toby e Slenderman mi stavano fissando, ancora arrabbiati "Ho chiesto scusa.." Dissi sottovoce, abbassando lo sguardo. Quando lo rialzai Slenderman stava parlando con Natalie e Toby mi stava fissando sorridendo "E' normale essere spaventati, all'inizio.. ma trattieni le urla." Sorrisi fissandolo. Era felice. Mi cinse la vita con un braccio, mentre con l'altro iniziò a mangiare. Mangiai avidamente, quel cibo era buonissimo, e la cena continuò con sonore risate e chiacchiere. Una volta che la cena fu finita, Toby mi riprese la mano e, dopo aver salutato tutti, iniziammo ad avviarci su per le scale. "Allora, buona la cena?" Sorrisi guardandolo "Deliziosa... chi ha cucinato?" Silenzio. "Toby?" Lo guardai, stava scrollando le spalle e in viso era visibilmente confuso "Slendy ci porta il cibo dai suoi viaggi... non sappiamo dove lo prenda" Abbassai lo sguardo e continuai a salire le scale "Dal primo piano in poi c'è l'ascensore, tranquilla.." Sorrisi fissandolo "A che piano siamo?" Sorrise "Quarto..." Entrammo nell'ascensore e le porte si chiusero. La musichetta d'attesa era inquietante, era un carillon che suonava una musica piuttosto sinistra, e l'ascensore saliva pianissimo. Toby sbadigliò mettendosi una mano davanti alle labbra. Quando finalmente arrivammo al quarto piano, lui mi prese in braccio e mi portò nell'ultima camera infondo, accanto alle scale. Mi posò a terra prendendo la chiave ed aprendola, per poi riprendermi in braccio e mettermi sul mio letto, chiuse a chiave la porta ed aprì la porta del bagno, posta sul muro dove c'era il suo letto. "Vado un secondo a mettermi il pigiama, " Mi sorrise ed io gli sorrisi a mia volta. Subito dopo mi infilai sotto le coperte, erano calde e morbide.... mi davano una bella sensazione sulla pelle, così come il guanciale, era rigido ma non troppo. Accesi la luce sul comodino e mi alzai per spegnere quella a muro, e in quel momento notai una musica proveniente dal bagno, ascoltai meglio: Toby stava cantando. Cantava una canzone che non conoscevo, parlava di essere partner nel crimine o qualcosa del genere. Sorrisi e mi rimisi nel letto, ad occhi aperti, aspettandolo. Appena uscì aveva i capelli bagnati ed indossava un pigiama nero, gli stava bene addosso.. "Ti sei fatto una doccia?" Chiesi guardandolo. Lui annuì e si mise nel suo letto, accendendo la sua at-bajour. "Vuoi qualcosa da leggere?" Mi chiese sottovoce, io scossi il capo, portandomi le copperte sopra le labbra e sotto il naso. Si girò verso di me e fece la stessa cosa, ero sicura che sotto quegli occhi vispi lui stesse sorridendo. Chiusi gli occhi, crollando lentamente nel sonno. Dopo un paio d'ore mi svegliai, stranamente non avevo più sonno. Mi alzai dal letto, andando davanti la finestra e guardando fuori. Non era nemmeno l'alba, ma la luce della luna illuminava tutta la foresta in cui ci trovavamo. Eravamo appena sopra gli alberi, e riuscivo a vedere la loro chioma. Sentii uno schiocco dietro di me e mi girai di scatto. Toby era alzato e si stropicciava gli occhi. "Che ci fai già alzata?..." Mi appoggiai alla finestra guardandolo "Non riesco più a dormire.." Sorrise allargando le braccia "Vieni qui..." Confusa mi avvicinai e lo abbracciai, stringendolo forte a me. Lentamente sentii il sonno tornare, e le mie palpebre iniziarono ad abbassarsi lentamente. Sorrise accarezzandomi i capelli e parlandomi dolcemente "Sai... se vuoi puoi dormire con me, sta notte..." Alzai la sguardo verso il suo viso "Davvero?" Sorrise più ampiamente, annuendo. Si staccò dal mio abbraccio e si infilò nel suo letto, alzando la coperta per farmici infilare dentro. Mi infilai sotto quelle coperte e fra le sue braccia, che mi si avvolsero attorno alla vita, stringendomi. Appoggiò il mento sopra la mia testa, e come chiusi gli occhi mi addormentai di botto.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Altro / Vai alla pagina dell'autore: Lu Gy