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Autore: foodporv    17/07/2015    2 recensioni
«Ma dici che per cinque minuti ce la fa a non sbuffare o è più forte di lei?» domanda Niall a Brooklyn, fingendo che Isabella non sia nella loro stessa stanza. Sentendosi offesa, Isabella lo fissa con le labbra corrucciate: «Come, scusa?» gli chiede, mettendolo alla prova, vuole vedere se ha le palle di ripetere. Niall rincara la dose, per niente intimorito dalla ragazza e «Il tuo continuo sbuffare è fastidioso, mi deconcentra», aggiunge, con un sorriso da gran bastardo stampato in viso.
«E tu sei un grandissimo stronzo» ribatte lei, ma le sue parole non scalfiscono minimamente il ragazzo, che continua a sorridere come un idiota. Detto ciò, ripone i suoi fogli nella costosissima borsa Louis Vouitton e «Ti aspetto al bar di fronte», dice all'amica, riservando un'ultima occhiata a Niall, che la osserva per nulla turbato.
«Credevo non le conoscesse nemmeno, le parolacce» commenta, una volta accertato che Isabella sia uscita. «E, comunque, mi ama già» aggiunge, facendo un occhiolino a Brooklyn. È serio, quando lo afferma.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Against all Odds
2 of ?



«Cioè, fammi capire, ti sei venduta il mio numero a quel tipo per dieci misere sterline?» Isabella è un fascio di nervi, si sta chiedendo perché l'omicidio sia illegale. Si incazza ancora di più, al «Esattamente, noto che non sei stupida» disinvolto di Brooklyn, la quale è molto più concentrata a rollare il drum, con tanto di fronte corrucciata perché deve ancora imparare a chiudere bene.
La bionda non ha neanche voglia di discutere con lei perché non sono nemmeno le otto del mattino e l'amica è più stronza del solito, a quell'ora, semplicemente serra le labbra e incrocia le braccia magre sotto il seno.
Brooklyn ha un'espressione vittoriosa in volto: è riuscita a chiudere il drum senza distruggerlo, e cerca il suo clipper, l'accendino, nella tasca dei jeans scuri strappati alle ginocchia. Appena lo estrae, si sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio tempestato di orecchini
non ce ne stanno più e incastra il drum fra le labbra piccole, colorate di un intenso ed acceso rosso porpora. Osserva Isabella ed alza gli occhi al cielo perché la bionda le sembra proprio una bambina con quel viso candido imbronciato e le braccia conserte: «Che ti ha scritto?» le chiede, dopo essersi accesa il drum e aver aspirato. La voce è leggermente più roca, a causa del fumo, ma ormai ci ha fatto l'abitudine e la cosa non la sorprende più. Brooklyn non fuma tantissimo, lo fa solo quando è sotto pressione e quando è annoiata, e in quel momento la sua amica bionda non è affatto di compagnia. È astemia, non ha mai assaggiato la birra o altri alcolici perché anche solo il loro odore le fa schifo, preferisce sballarsi con altro.
È sabato mattina, per quel giorno non c'è scuola, e le due hanno deciso di andare a fare colazione insieme da Starbucks, anche se per Brooklyn è troppo mainstream e ad Isabella non piace ciò che si consuma là
ma è l'unico posto aperto e non troppo lontano, e quindi .  Il sole è alto in cielo da poco ma c'è comunque qualche nuvola che non ne vuole sapere di togliersi di mezzo. Almeno non piove, però.
«“Belle gambe”» risponde Isabella, citando le testuali parole che le ha scritto Niall. E forse le batte il cuore un po' più veloce, perché dentro di sé, forse, le ha fatto piacere ricevere quel messaggio.  «Non fumarmi addosso» borbotta poi, quando una scia di fumo le arriva dritta in faccia, facendole fare una smorfia strana. Brooklyn sussurra un «Che palle che sei» frustrato che la bionda sente benissimo ma decide di ignorare.
«Tu che gli hai risposto?» chiede Brooklyn, tornando al discorso di prima e fissando l'amica in attesa di una risposta.
«Non l'ho fatto, semplice» replica Isabella, vedendo che sul volto dell'amica sta nascendo un'espressione che è un misto fra il sorpreso e il leggermente turbato. La bionda, invece, non batte ciglio, anche perché l'unica a cui quella situazione dovrebbe sembrare insensata è lei. Non sa davvero cosa Brooklyn, e anche Niall, si aspettino, lei però non ha intenzione alcuna di stare al loro gioco. E, con tutta sincerità, non sa nemmeno cosa aspettarsi da se stessa perché è tutto così assurdo e lei non ci sta capendo niente.
«Non ti capirò mai» le dice Brooklyn, la quale si stringe un po' di più nel giacchetto di pelle che indossa, quello con la cerniera che si chiude quando cazzo le pare. «È simpatico, un gran figo, irlandese e-»
«E se ti piace tanto potevi dare il tuo numero a quell'idiota» Isabella conclude la frase con fare ovvio, anche se in realtà non vuole davvero quello che ha detto. 
Semplicemente, però, non vuole che quella situazione le possa sfuggire di mano, da brava maniaca dl controllo; ha come il presentimento che dare retta a quelle due teste di cazzo significherebbe proprio questo, e lei non può permetterlo.







«Hey, Irlanda! Quello è il mio accendino» non è una domanda, quella che fa Zayn a Niall , bensì un'affermazione a cui Niall non era pronto, pensando non sarebbe mai arrivata.
«Malik, ne hai cinque e non li hai mai comprati, non rompere, razza di scroccone» risponde Niall, posando l'accendino nella tasca dei suoi jeans neri che sono un po' troppo attillati ma che a lui piacciono esattamente così. Zayn gli rifila un'occhiata truce, i suoi occhi da cerbiatto si assottigliano, ma non gli risponde: alza un dito medio nella sua direzione e Niall risponde ridacchiando trionfante.
Sono a casa di Harry, cioè quella dei suoi genitori, ma comunque è anche sua. È una villa di grandi dimensioni con un ampio giardino sul retro, una veranda al centro e l'erba alta che deve ancora essere tagliata. I coniugi Styles sono fuori città, perciò Harry ha deciso di fare una reunion, come quelle di Geordie Shore Niall se ne intende  perché tra lavoro ed università lui e i suoi amici si vedono di rado. Ci sono Zayn e Niall a poltrire in veranda, accanto a loro un'intensa cappa di fumo, Harry e Louis stanno finendo di preparare la colazione per tutti e Liam sta parlando al telefono con la sua ragazza perché lei è una pazza sclerata che gli sta col fiato sul collo.
Il padrone di casa e Louis Tomlinson tornano da loro: il primo ha in mano una cesta che custodisce un thermos contenente del caffè bollente e cinque tazze, Louis invece ha un sacchetto della spesa contente pane, merendine e schifezze varie. Si unisce a loro anche Liam, il quale ha un'espressione esasperata impressa sul sul volto, fa però capire agli altri che non vuole ricevere domande.
Finalmente iniziano a mangiare si abbuffano, più che altro e prendono a conversare del più e del meno. «Ti ha risposto al messaggio, alla fine?» domanda Harry a Niall, subito dopo addenta un panino alla nutella.
Niall è ancora troppo fuso e addormentato e ci mette un po' a capire a chi si stia riferendo l'amico, in seguito l'immagine di Isabella gli viene alla mente e non può far altro che sorridere: «No, è una stronza» risponde, poi ridacchia e fa un sorso di caffè, solo una cucchiaiata di zucchero. Non è che la stia offendendo, è proprio un dato di fatto, che Isabella sia stronza.
«Di chi stiamo parlando?» chiede Liam incuriosito e poco dopo Niall inzia a raccontargli di come l'ha incontrata, di quanto siano belle le sue gambe e di quanto insopportabile sia. Zayn lo scruta con attenzione, nota una strana luce negli occhi dell'amico che si è preso così bene a parlare di quella ragazza che non la smette più di blaterare.
«Oh, piccolo Niall lo prende in giro Harry Ti sei preso una cotta!» dice, facendo alzare gli occhi al cielo al diretto interessato.
«Non fare il gay, Harreh» lo riprende lui, borbottando e aprendo una confezione di fette biscottate.
«Troppo tardi, stronzo» replica il riccio, alzando un dito medio in direzione di Niall. Seguono delle risate sguaiate e vari schiamazzi.






«Scrivile un messaggio e chiedile di uscire e se non ti risponde, chiamala» è Harry a parlare, seguono uno sbadiglio e poi un altro ancora.
«Ricordami quando ti ho chiesto di darmi consigli su come provarci con lei» borbotta Niall con voce impastata, l'effetto della canna che si è fumato poco prima si sta facendo sentire. Nota infatti di avere la tachicardia e che sta tremando, ma non è più impaurito come successe la prima volta.
È sabato sera e nessuno ha lo sbatti di andare da qualche parte a fare baldoria, perciò, ancora una volta, la villa di Harry è un ottimo luogo in cui stare quando si deve oziare.
Quando è fatto, Niall è di un'acidità inconsueta, diventa stronzo come pochi e detesta essere toccato o anche solo sfiorato. Straparla ed è molto brusco e, se la prima volta sembra irriconoscibile, poi diventa quasi buffo e ci si fa pian piano l'abitudine. È per questo che Harry non se la prende, quando Niall gli risponde in quel modo, però non ha nemmeno voglia di sorbirselo tutta la serata e poi ha anche sonno:
«Ci vediamo domani, piccolo bastardo» lo saluta con una pacca sulla spalla che fa ringhiare Niall: «Sì, sì, ciao», lo congeda velocemente.
8523961145 è il numero che digita il ragazzo dopo aver trovato il telefono sul tavolo troppo sporco e in disordine, di questo non gli interessa perché tanto puliscono sempre Harry e Zayn.
Niall non sta seguendo il consiglio di Harry, sta assolutamente facendo di testa sua.  Esclama un
«Oh!» sollevato, quando il tasto per far partire la chiamata finalmente svolge il suo compito, dopo numerosi tentativi.
«Pronto?» risponde la voce di Isabella con un accenno di incertezza. La bionda riconosce il numero anche se non l'ha salvato non che abbia intenzione di farlo, intendiamoci.
«Non hai risposto al messaggio dell'altra volta» Niall non sta cercando di incolparla di qualcosa, non è nemmeno offeso (non è neanche in grado di farlo), quella è la prima cosa che gli salta in mente di dire. La bionda ha conferma di chi sia l'interlocutore con cui sta parlando ed è agitata perché odia parlare al telefono di per sé, ed ora che lo sta facendo con Niall non sa come gestire né la situazione e né il fatto che sul suo volto si stia formando un accenno di sorriso.
Isabella nota che il ragazzo parla in modo lento e strascicato, ha già sentito Brooklyn parlare in quella maniera: 
«Sei fatto?» gli chiede, infatti.
«Sono riuscito a comporre il tuo numero, quindi non troppo. Lo so a memoria, sai? E comunque hai delle belle gambe, davvero molto belle» continua e divaga, Niall. E Isabella si concede un sorriso più aperto perché ricevere complimenti le fa sempre piacere, le guance si tingono di rosso anche se nella sua stanza fa un po' buio e non ha ancora acceso le luci. E' novembre, fa freddo ma lei si sente avvampare. Però, «Ti ringrazio», decide lo stesso di fare la sostenuta perché lui è un idiota e lei non deve averci niente a che fare.
«Quando usciamo insieme?»
«Sono fidanzata» risponde lei, stupida da quella domanda fatta con troppa spontaneità e disinvoltura, per i suoi gusti.
Niall scoppia a ridere, poggia una mano sul petto vibrante, coperto da una felpa lasciata aperta: «Ti ho chiesto solo di uscire, mica di scopare - ridacchia ancora - E poi non ci credo» conclude sicuro di quel che sta dicendo.
Isabella non si sorprende neanche più dell'essere così schietto di Niall, ci sta facendo l'abitudine, decide però di tirare fuori le unghie anche lei:
«Sei così stronzo anche quando dormi?» gli domanda retorica e ciò che riceve in risposta è un ghigno compiaciuto, non una parola.
Dopo una lunga pausa, «Allora? Quando usciamo?», ripete Niall incalzante, torturandosi l'accenno di barbetta che non ha intenzione alcuna di radersi.
«Devo andare» è l'ultima cosa che dice lei, prima di attaccare. Isabella fissa insistentemente lo schermo del suo cellulare, incastra il labbro inferiore fra i denti e ha il battito cardiaco accelerato: è agitata a causa sua e questo non può accettarlo, Niall è totalmente fuori dalla sua portata, sarebbe come fare un salto nel vuoto, non c'entrano decisamente un cazzo l'uno con l'altra.
Dal canto suo, Niall impreca in tutte le maniere che conosce, quando si accorge che Isabella gli ha attaccato il telefono in faccia, «Fanculo!», esclama amareggiato (per la prima volta dal loro incontro), poi sospira pesantemente e prende una sigaretta perché la botta deve salirgli come si deve
quell'erba l'ha pagata anche troppo e non ne sta godendo l'effetto e perché, almeno per quella sera, vuole togliersi l'immagine del colore diafano della pelle di Isabella: «Stronza».





Mancano pochi giorni alla fine del primo trimestre e Isabella sa già che il suo scrutinio sarà pieno di sole A. La sua vita e la sua routine sono così ben fissate, strutturate e definite che a soli diciannove anni non si sorprende di nulla, e lei stessa non tenta di mettersi in gioco perché ciò significherebbe rischiare e lei non può uscire dai suoi schemi, fondamentalmente non ha il coraggio di farlo.
E se per Isabella il rischio è un qualcosa da evitare il più possibile, per Niall osare è un modo per sentirsi vivo perché non sopporta di esistere e non vivere. Forse si butta a capofitto nelle cose, non pensa prima di parlare e, oggettivamente, è un po' un coglione, però vive. Isabella non è stupida e questo l'ha capito, lo ha percepito sin dal giorno del loro primo incontro, semplicemente non è disposta ad accettare che uno così entri a far parte della sua vita.
E poi è troppo tatuato.
 
 
do they make a medicine for heartbreak?
non lo so, non so davvero cosa diavolo sia questo capitolo, so solo che mi sono complicata la vita perché questi due personaggi mi faranno uscire di matto! e vabbè, me la sono cercata quindi chi è causa del suo mal pianga se stesso e l'erba del vicino è sempre più verde(???)
ho cercato di coinvolgere anche gli altri ragazzi e... che ve ne pare? 
avete presente quei cibi che provate per la prima volta e non riuscite a capire se vi piacciono molto oppure neanche un po'? ecco, questo è ciò che sento nei confronti di questo capitolo, è un grande punto interrogativo, ma mi è passata la malsana idea di pubblicarlo, so im ready for the linciaggio crudele
(è colpa del caldo, non mia)
confido in un vostro parere, qualunque esso sia, vorrei davvero sapere cosa ne pensate, nel bene e nel male.
PS: nel capitolo precedente non ho specificato il numero di capitoli, ma dovrebbero essere all'incirca 5(?), è una mini-long, ma non ne sono totalmente sicura. scrivo piuttosto di pancia, perciò non saprei dirvi con certezza il numero esatto di capitolo. chi vivrà, vedrà (eh, oggi è così. btw è sempre colpa del caldo)
vi mando un abbraccio grande,
enrica 



 
   
 
  
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